Archive for giugno 2023

CLAUDIO MILANO END’S FRIENDS (LA BOBINA DI TESLA), “MANIFESTAZIONI 2011 – 2023” (MUSIC FORCE / EGEA MUSIC)

Compositore, musicoterapista, attore, soprattutto ricercatore  e sperimentatore, Claudio Milano da vent’anni e passa fa parte di quel mondo sonoro sconosciuto ai più, perché fatalmente destinato a rimanere nell’ombra, lontano dalle logiche della ‘musica di consumo’.

Questa raccolta di esibizioni dal vivo, articolata su un doppio cd, rappresenta una sorta di ‘summa’ del percorso e del Milano – pensiero dell’ultima decade e oltre.

Ventuno composizioni in totale, che ad eccezione di una rappresentano delle prime assolute e che sono probabilmente destinate ad avere qui la loro unica testimonianza ‘fisica’, data la difficoltà oggettiva di reperire risorse e spazi per la produzione discografica di questo tipo di proposta.

Ho già parlato in altre occasioni di Claudio Milano: siamo, appunto, nei territori della sperimentazione vocale – soprattutto – e sonora, all’insegna di un’attitudine che va oltre gli steccati, il canonico, il consueto, il già sentito.

Una scelta linguistica che parte (o arriva) all’italiano moderno, in un percorso che include il medioevo, espressioni dialettali, latino, greco, gaelico, grammelot e altro; una selezione testuale che va da Dante a Bertold Brecht e Kurt Weill; un’espressione che ricorre ai modi della lirica contemporanea  e guarda alla diatonia di certe espressioni canore / sonore del mondo orientale.

Il tutto poi ricorrendo, grazie all’ampio numero di musicisti ospiti, alla musica d’avanguardia, al jazz, al rock progressivo nell’accezione più esatta del termine: la presenza degli ex Area Paolo Tofani e Ares Tavolazzi non è casuale.

L’ho già detto, a proposito di Claudio Milano, lo ripeto come una ‘chiosa’ sempre necessaria: si tratta di un lavoro non adatto a chi non ha un minimo di curiosità: chi cerca le ‘canzonette’, il ‘facile ascolto’, l’ordinario, può passare oltre; a tutti coloro che invece, tutto sommato, pur rimanendo in genere nei binari di ciò che viene abitualmente proposto dai canali ‘maggioritari’, sono disposti ad ascoltare qualcosa di ‘altro’, se non a ‘capire’ almeno a lasciarsi suggestionare da ciò che è ricerca, sperimentazione, voglia di progredire: buon ascolto.

ASSURD, CORTESE, GIANNI NEGRI, BARRIERA, DOMENICO ZUMBO, ESTRELS, LUCA FOL, ERIC MORMILE, 3NEMA, IADO, GIANPAOLO PACE: SINGOLI

IL SINGOLO DELLA SETTIMANA:

Assurd

Jesce Sole

Tre voci femminili, un contrabbasso elettrico al maschile, una filastrocca napoletana risalente a quanto pare al pieno Medioevo, nata come invocazione al Sole, che oggi si trasforma metaforicamente in auspicio di risveglio delle coscienze.

La suggestione aumenta con un video in bianco e nero che richiama ritualità ancestrali.

Firmato: Assurd, progetto dedito ormai da un trentennio alla (ris)coperta delle tradizioni musicali meridionali.

Cortese

L’Estate del 2003

Artist First

Una carriera già densa alle spalle, in cui spicca la vittoria a “X-Factor” con gli Aram Quartet, il salentino Michele Cortese, o solo ‘Cortese’, ha avviato una carriera da solista, a cui si aggiunge questo capitolo.

È estate e quindi via ai motivetti estivi con tutti i crismi; in questo caso: ricordi di storie d’amore, nella forma di un pop leggero e scanzonato.

Gianni Negri

Eterno Amore

PaKo Music Records/Visory Records/Believe Digital

Giovanni Sambiase da Napoli, alias Gianni Negri, varie esperienze alle spalle, prseNta questo brano che le  tonalità vagamente soul e la tinta piuttosto solare non riescono a fare evadere da un’invadente impressione di già sentito.

Il pop e i sentimenti non passerano mai di moda, ma qualche volta si potrebbe tentare qualcosa di diverso.

Barriera

Deserto Rosso

Il Piccio Records

Nuovo progetto di Valerio Casanova, alias Barriera, ‘Deserto Rosso’ esce in quattro versioni diverse: la prima, accompagnata da un video inquietante, che riflette sul rapporto tra tecnologia e natura, assumendo in seguito un connostato decisamente erotico, vede la partecipazione della violinista Carla Grimaldi.

Il brano si muove all’insegna di un synth pop dai risvolti vagamente obliqui, a raccontare gli strascichi lasciati da una relazione della quale – per una volta – si racconta anche la carnalità.

Domenico Zumbo

Voglia di Te

La premessa del titolo è ampiamente rispettata, in questo nuovo pezzo di Domenico Zumbo, cantautore (e attore) calabrese trapiantato a Roma.

Non si esce dai luoghi comuni di una relazione complicata, stavolta proposti con una formula dai tratti quasi chill out.

Tutto all’insegna del consueto, con un pizzico di curiosità rappresentato dal video, creato con l’ausilio dell’intelligenza artificiale.

Estrels

Ticking Time Bomb

Nata in Brasile, dall’età di sei anni in Italia, Stella Maria Fedeli, in arte Estrels, esordisce con questo brano all’insegna di un pop dai contorni sintetici e qualche influenza r’n’b: non usciamo dall’ordinario, ma la voce è discreta e la verve  interpretativa è una base su cui lavorare.

Luca Fol

Concetti

TSCK Records

Nuova anticipazione del secondo lavoro del cantautore riminese.

Atmosfere giocose e vagamente surreali, accresciute dal video, ugualmente ludico, per descrivere le incertezze, dei tempi correnti e non solo, sul proprio posto nel mondo.

Sonorità funk, accenni di rock psichedelico, Graziani e Battisti a fare capolino qua e là.

Eric Mormile

Anema ‘E Lione

Eric Mormile incoraggia a prendere in mano la propria vita e affrontare di petto le difficoltà, con lo ‘spirito del leone’ del titolo.

Siamo in pieno pop anni ’80: elettronica a manetta e soli di chitarra a ‘spingere’ il tutto.

Dialetto napoletano e atteggiamento vagamente ‘tamarro’, per un brano allegrotto che strappa un sorriso.

3nema

Nella testa un sogno

Classico brano sentimentale in cui lui invita lei a seguirlo, o tornare, nella nuova proposta del trio proveniente dalle rive del Lago di Garda.

Funk, rock, un pizzico di elettronica, ma tutto procede senza scosse.

Iado

Parigi da bere

Una dedica alla capitale francese, sullo sfondo di una vicenda sentimentale travagliata.

Pop con qualche ambizione cantautorale, che se adeguatamente sviluppata potrebbe offrire esiti interessanti, che però si perde un po’ in un arrangiamento e sviluppo abbastanza ordinario.

Gianpaolo Pace feat. Lorenzo Santangelo

Non in nome mio

PaKo Music Records/Believe Digital

Brano antibellico da parte di questo cantautore torinese, un disco all’attivo.

Nulla si può discutere riguardo impegno e intenti, ma in questi casi il rischio della retorica è altO, e purtroppo il pezzo ci cade pienamente, essendo il classico campionario del genere, dai bambini soldato alle banche brutte e cattive.

Pop impastato di elettronica ad accompagnare un cantato prominente che a tratti si fa quasi declamazione.

Apprezzabile per lo scopo, ma nulla più.

DEAR, “DEAR ME!’ (MUSIC FORCE)

Davide Riccio: musicista, polistrumentista, oltre che giornalista e scrittore.

Una vicenda musicale cominciata nella Torino degli anni ’80, giunta fino ai giorni nostri, col progetto Dear, ormai in piedi da un po’.

Lo ricordavamo per il pantagruelico doppio “New Roaring Twenties / Human Decisio Required”, questo nuovo lavoro è analogamente denso: diciassette brani, un’ora e un quarto di durata: una maratona, nel mondo dei brani ‘mordi e fuggi’ sulle piattaforme Internet.

New wave, arto rock, psichedelica: David Bowie, Sakamoto, Brian Eno e chissà quanti altri  fare da padri putativi a un lavoro fatto essenzialmente di canzoni, immerse in atmosfere che spesso riportano profumi orientali, in una sorta di viaggio verso un altrove indistinto, o forse solo in sé stessi, come suggerisce il titolo.

“Dear Me!” del resto sembra l’incipit di una lettera o un’affermazione d’identità, magari la volontà di prendersi finalmente del tempo per sé stessi,

Un lavoro che vive su ritmi spesso compassati (con qualche parentesi più sostenuta) fino a dilatarsi nelle liquidità dello strumentale posto in chiusura.

KLIDAS, “NO HARMONY” (BIRD’S ROBE RECORDS)

Klidas, in ceko: ‘gigante di silenzio’; nato nel 2014, il collettivo marchigiano arriva oggi all’esordio discografico.

È stato un percorso lungo, ma si può dire che ne sia valsa la pena.

Progressive, si sarebbe detto una volta e si potrebbe dire oggi, privando il termine di ogni riferimento ‘barocco’.

Un ensemble di sei elementi, una strumentazione che, come nel caso di tanti illustri predecessori, trova la sua caratterizzazione nell’inserimento di un sassofono che apre al complesso le porte dei territori sconfinati dell’avanguardia, dell’incontro tra hard rock e free jazz, del post – hardcore.

Sei composizioni, l’elemento vocale occasionale in un lavoro giocato per lo più sulle costruzioni sonore, tra momenti più ‘composti’ e soluzioni più ‘ardite’, all’insegna di panorami ideali a volte sul filo dell’incubo.

Un lavoro articolato su lunghe durate – brani svolti lungo sei, anche sette minuti – ma che trova nei poco più di tre di ‘Not to dissect’ il suo rovente apice.

A RED IDEA, “A SECOND I WILL FORGET” (BEAUTIFUL LOSERS)

A Red Idea, ovvero Alvise Forcellini, cantante e polistrumentista veneziano che ha registrato i nove brani di questo suo secondo (credo) disco, in giro per l’Europa, rifinendolo poi in studio con Andrea Liuzza di Beautiful Losers.

Attitudine ‘Do It Yourself’ per un lavoro all’insegna di un pop vagamente dissonante che sfocia nell’indie rock nella più classica delle accezioni.

Chitarre vagamente caracollanti, tastiere e synth dal sapore vintage, archi talvolta in sottofondo, qualche fiato.

Atmosfere sul filo di territori onirici, l’immaginazione che si lancia partendo da una stanza, ballate sentimentali.

Il ‘brit pop’ datato, con qualche ascendenza beatlesiana, quello più recente.

Certo, qua e là la scarsità di mezzi si fa sentire, e l’attitudine costantemente ‘scazzata’ del cantato alla lunga diventa un filo monotona, ma nel complesso funziona.

IRENE BUSELLI, VALENTINA VOLPENTESTA, DANIEL WENDO, LIIA, EMILIANO MELCARNE, UNFAUNO: SINGOLI

IL SINGOLO DELLA SETTIMANA

Irene Buselli

La Goccia

Pioggia Rossa Dischi

La ‘Goccia’ che cade, inesorabile, col suo ritmo ossessivo diventa metafora dei fallimenti, delle ansie, delle paure di ognuno: il ‘trucco’ sta a non farsene travolgere, cercando magari scampo ai piani alti…

Il nuovo singolo della cantautrice genovese Irene Buselli si pone a cavallo tra ossessione e speranza, non offre una soluzione definitiva, avvolge l’ascoltatore in un’atmosfera dai trattu vagamente inquietanti, frutto dell’incedere degli archi che dominano i suoni del brano all’insegna di una ripetizione insistita, dai tratti vagamente minimalisti e gli esiti sottilmente ossessivi.

La voce, analogamente, è in un certo senso ‘ticchettante’, ad imitare il battito della pioggia.

Un’originalità che convince.

Valentina Volpentesta

La tua anima somiglia alla mia

PaKo Music Records/Believe Digital

Ha una voce ‘vissuta’, Valentina Volpentesta, e forse non poteva essere altrimenti, dati che la cantautrice calabrese, classe ’83, firma solo recentemente il proprio primo contratto discografico, dopo anni e anni di gavetta dal vivo, aprendo anche per artisti importanti.

Il pezzo lo ha scritto lei, all’insegna di un pop cantautorale incentrato sui sentimenti che si snoda all’insegna di modi e modelli un po’ troppo già sentiti.

La voce c’è, insomma; la scrittura forse un po’ meno e chissà che in mani di autori esperto quella voce non riesca a rivelare il suo pieno potenziale.

Daniel Wendo

Rossana

La classica ‘donna fatale’ di cui si innamora uno pseudoavventuriero un po’ cialtrone.

Molisano di nascita, diviso tra Roma e Spagna, Daniel Wendo presenta un brano tratto dal suo secondo (credo), lavoro, “Sette”.

Siamo un po’ dalle parti di Buscaglione e successivi, trasferiti nei proverbiali malfamati bar di Caracas, all’insegna di ritmi sudamericani, ripresi in maniera vagamente ironica.

Brano che si fa apprezzare, ma che qua e là dà l’idea della ricerca troppo insistita e non sempre a buon fine, dell’effetto ironico.

Liia

Hold On

Slovacca di nascita, italiana di adozione, con un EP già all’attivo torna con un brano che è il classico incitamento a resisterealle difficoltà della vita, affidandosi alla forza dell’amore.

Una ballata pop anche con un discreto salire internazionale.

Emiliano Melcarne

Il Sound nella Testa

PaKo Music Records/Believe Digital

Originario della provincia di Lecce, trasferitosi al nord per lavoro e in cerca di fortuna, Emiliano Melcarne ha poi avviato il propri per orsi musucake.

Pop tendente alla dance, pene d’amore assortite, foto da bello e dannato ad accompagnare il pezzo.

Niente più che un campionario di consuetudini già sentite e viste.

UnFauno feat. Kutso

Country Boy

Micidiale Records

Elettropop ordinario accoppiato a qualche aspirazione cantautorale per questo nuovo singolo di UnFauno, musicista di cui a Roma si dice un gran bene, ma che non sembra tutto ‘sto che… Ininfluente la partecipazione dei Kutso (magari qualcuno se li ricorda per un passaggio sanremese, anni fa).

Pezzo che scivola via senza scosse.

PLAYLIST 4.2023

Periodica selezione di singoli ed estratti dai dischi recensiti sul blog, in ordine crescente di preferenza.

Wendi Grandinetti, ‘Non sono come te’

Superbia, ‘Chi si ricorderà?’

Udi, ‘Eschimesi’

Revman, ‘San Michele Il Poliziotto 2.0’

Ruggero Ricci, ‘Sole’ (Lalala)

Scianni, ‘Diversamente Giusti’

PlatoNico, ‘Prometto’

Lara Serrano, ‘Tra il dejavu e l’amnesia’

Francesco Lettieri, ‘Quello che resta’

Nova King, ‘Coco Pops’

La Chiamata d’emergenza, ‘Niente da dire’

Monalisa, ‘Konad’

Ms Rosita, ‘Esperidi’

Dalila Spagnolo, ‘Superpower’

AliC’è, ‘Just It’

Lontano da qui, ‘Squalo Bianco’

Luca Fol, ‘Vivi con Garbo’

Nathalie, ‘Una canzone per noi’

Death Mantra For Lazarus, ‘Laika Cold! Laika Cold!’

MS ROSITA, “ESPERIDI” EP (ADA MUSIC ITALY)

I ‘classici,’ e non solo, nei quattro pezzi  che compongono l’esordio di questa giovane cantautrice e polistrumentista, qui al basso.

Le Esperidi appunto, metafora della ricerca di una serenità esistenziale al riparo dalle difficoltà della vita, ma anche Narciso, che diventa il simbolo della ricerca di una perfezione estetica che nei tempi attuali sembra un’ossessione per tanti.

Il viaggio di Alice di Carroll in chiusura si trasforma nel modo in cui tutti possiamo attraversare la vita, evitando le ‘trappole’ del quotidiano, lasciandoci magari stupire da qualche meraviglia.

In apertura, “Quarantena” è un incoraggiamento a superare le delusioni sentimentali.

Ms Rosita interpreta con personalità, attenta a evitare le sbavature (eppure qualche ‘imperfezione’ avrebbe giovato); cantautorato, impastato di pop e rock, che mescola riflessione e leggerezza, non rinunciando a uno sguardo ironico.

DALILA SPAGNOLO, “LA FAME NELLE SCARPE” (AUTOPRODOTTO)

La ‘fame’, di completezza di sé, di superamento delle proprie paure; le’scarpe’, quelle con cui percorrere il cammino.

Il secondo lavoro di Dalila Spagnolo è una discesa nelle proprie emozioni e fragilità, che in fondo sono quelle di tanti.

Una ricerca che fa i conti con sé stessa e con gli altri, che passa per motivi difficili,a necessità forse di perdonare e perdonarsi, volere e volersi bene.

Più che un ‘viaggio’, quello della giovane cantautrice leccese è un taccuino di appunti sparsi, di note a margine sul vivere le proprie debolezze.

Lo fa con una delicatezza interpretativa con vaghe ispirazioni jazz che qua e là sembra cedere alla compostezza formale, forse per non rischiare all’opposto, di cadere nella trappola di emozioni esibite in modo troppo melodrammatico.

Un lavoro che nei dieci brani presenti guarda di qua dal Mediterraneo, di là e oltre, che mantenendo dritta la barra della dimensione cantautorale, si veste di pop sofisticato, ricorre a episodi recitativi, abbraccia suoni africani, si ricollega al propri vissuto famigliare col dialetto.

Un lavoro che può coinvolgere anche emotivamente.

MONALISA, LA CHIAMATA D’EMERGENZA: SINGOLI

IL SINGOLO DELLA SETTIMANA

Monalisa

Konad

Incertezze sentimentali e lavorative in salsa semiacustica.

Il nuovo singolo dei laziali Monalisa è una ballad che mescola rabbia e malinconia, tra chitarre vagamente ‘floydiane’ e un cantato che può ricordare Manuel Agnelli; si fa apprezzare la formula secca e senza, un testo che non dice proprio tutto, lasciando  a chi ascolta uno spazio di interpretazione è un filtro col proprio vissuto.

La Chiamata d’Emergenza

Niente da dire

La fine di una storia e il percorso che porta a tornare a stare bene con sé stessi.

Il nuovo singolo del duo pugliese La Chiamata d’Emergenza si fa apprezzare per un arrangiamento denso, che ricorda vagamente certo indie rock americano dal sapore orchestrale.

Certo, tutto poi è presentano come un pop dalle ambizioni cantautorali abbastanza ‘consueto’ (Mengoni sembra affacciarsi sullo sfondo), ma tra le righe si sembra avvertire la capacità di offrire qualcosa di più.