È passato qualche anno dall’uscita dell’esordio di questa band romana, il cui nucleo è costituito dalla cantante Elisa Castells e i chitarristi Michele Bellanova e Matteo Uccella, cui si aggiungono basso, batteria e una seconda voce, quella di Noemi Smorra, in ‘D’Altronde’.
La formula originaria, un folk cantautorale ‘corretto’ con elementi rock e pop, viene qui ulteriormente arricchita con basi e sonorità elettroniche che talvolta sfiorano atmosfere da dancefloor (‘Chissa se tornerai’)
Resta la tendenza a guardare alle sonorità tradizionali, alla ‘musica del mondo’ (‘Noia’).
La marca cantautorale continua ad essere predominante, grazie al risalto dato all’interpretazione della vocalist, cui spesso viene lasciata gran parte della scena.
Ineccepibile sotto il profilo formale, lei e i suoi due sodali provengono tutti dal Conservatorio, qua e là la vocalist sembra vagamente perdere d’impatto emotivo, come se qualche ‘sbavatura’ in più non avesse guastato.
Sette i brani: i sentimenti – la passione, amori e delusioni adolescenziali, l’amarezza per una storia che finisce – ma anche ricordi d’infanzia e riflessioni sulle fragilità e le debolezze di ognuno, in un lavoro che convince negli episodi in cui la band sembra lascisrsi più andare.
L’incomunicabilità, un lui ‘disattento’ e noncurante, a cui una lei che si è ampiamente ‘rotta’ invia il classico ‘aut aut’: o cambiano le cose o me ne vado.
Se il tema non è nuovo, l’elettronica minimale che lo accompagna nemmeno, la somma dei singoli elementi e l’interpretazione di Rosita Cannito, metà del duo completato da Nicola Radogna, all’insegna di una nota vagamente sarcastica, finisce quanto meno per far battere il piede e strappare un sorriso.
Per la cronaca: sì il titolo, oltre alla grafica che accompagna il brano e a certe allusioni interne, fanno riferimento a ciò che pensate, ma in modo abbastanza sardonico…
Il sole, l’estate e una storia d’amore da recuperare nel nuovo singolo di Ruggero Ricci, co un pop dal contorno sintetico abbastanza ‘di maniera’: il brano esce ne difficile momento vissuto dall’Emilia Romagna, regione di provenienza del cantautore, che in occasione della pubblicazione glielo ha dedicato, come auspicio di ripresa.
PlatoNico
Prometto
Red Owl Records/Ingrooves
Nicolas Neri da Ravenna, alias PlatoNico, torna con una dedica, prevedibile fin dal titolo, alla propria amata: un campionario abbastanza consueto di ‘impegni’ all’insegna di un pop dalle suggestioni vagamente oniriche.
Interrogativi esistenziali di giovani uomini sulla strada per la maturità. Tra voci filtrate, a tratti gridate, ritmi ‘unz – unz’ da discoteca e rime che non vanno oltre l’ordinario, i tre Superbia confezionano un pezzo che resta lì, in superficie.
I dubbi attorno alla mancanza di comunicazione, quando la vicinanza fisica non basta a colmare il ‘mare’ che si forma in una coppia.
Lisa Orefice (origini calabre, nata in Germania e poi trasferitasi a Bergamo) interpreta un testo firmato da Remo Elia e Luca Sala (già ‘penna’ per Tiromancino, Emma Marrone, Alessandra Amoroso etc…).
Tutto si risolve in un brano senza alcun accenno di deviazione dai binari della consuetudine pop sentimentale: interpretazione senza sbavature, ma anche senza ‘guizzi’ di personalità.
L’apocalisse del titolo l’hanno scatenata i robot, ribellandosi all’umanità e andando alla conquista del pianeta. Come finirà, al momento non è dato saperlo.
Il compositore lombardo Lorenzo Ciffo abbandona i climi da epica medievale che hanno caratterizzato in modo ricorrente la sia produzione fin qui, per gettarsi a capofitto nello sci-fi più ‘roboante’.
Il risultato è un brano, per quanto breve, che tra i tanti possibili riferimenti, può ricordare la colonna sonora di Pacific Rim.
I ‘No’ ricevuti e quelli detti, sullo sfondo di una vita con le sue difficoltà.
La giovane Alba, napoletana trapiantata a Roma, nel suo nuovo singolo dà voce alle incertezze di chi ancora deve forse trovare un proprio ‘posto’ e per questo più fragile davanti alle avversità.
La forma è quella di un pop dai risvolti dance, abbastanza consueto, l’interpretazione composta ed efficace; lo sarebbe stata forse maggiormente lasciandosi più andare.
Forse Frasca
Felpa Bianca
Artist First
La ‘Felpa Bianca’ lasciata a lei dopo la fine della storia è appunto la metafora di un amore ormai concluso, o forse no, almeno da parte sua…
Synth pop vagamente ‘eighties’ per questo giovane cantautore originario di Campobasso, ma come tanti arrivato a Roma in cerca di fortuna.
Gradevole, in fondo, per quanto il tema e lo svolgimento siano abbastanza ‘masticati’.
Una riflessione sulla perdita – di sé stessi o di qualcuno di caro – e sulla necessità in qualche modo di andare avanti.
In attesa del prossimo lavoro sulla lunga distanza, K-ANT propone questo singolo, all’insegna di un pop che a tratti flirta con sonorità che riecheggiano certa dance francese: ammiccante ma non troppo, con un cantato che sfocia un accenno di rap.
Una vicenda sentimentale con le sue traversie, sullo sfondo litorale di Ostia (credo): la racconta Bede, rapper reggino di stanza anni nella capitale.
Il tono accorato, i suoni non eccessivamente ‘prodotti’; apprezzabile l’essersi preso tutto il tempo necessario: si può ancora raccontare una storia, senza limitarsi alle emozioni del momento.
Nome che comincia ad avere una certa circolazione nella scena indipendente capitolina, UnFauno si pone il classico interrogativo, attendendo che ci sia chi arrivi a salvarlo.
Cita Bene, Gaber e Dante, tra rap, vocazione cantautorale ed elettronica, ma il gioco sulla ‘parola con la c’ è facile…
Albert
Dopamina
Gotham Dischi / INgrooves
Una riflessione sulla crescita e sul diventare grandi, sull’onda del ricordo di chi non c’è più.
Albert, al secolo Leonardo Benedettini da Milano, venticinquenne con un discreto bagaglio già alle spalle, presenta un pezzo di pop cantautorale con un cantato che tende al rap, circondato da suoni essenziali che danno risalto alle parole.
Parte dalla sua ‘Errestrana’, Grid, per un pezzo che vuole esaltare l’unicità di ognuno contro la tendenza a voler mettere etichette, trattare tutti e tutte come ‘brand’, giudicare senza sapere.
Sta crescendo, la ragazza padovana (al secolo Fabiana Mattuzzi): nella personalitàe nell’interpretazione, oltre che nella volontà di ‘mandare un messaggio’, attraverso un pop elettronico venato di ‘r’n’b.
Willy Vi feat. Francy
Regalo
Key Records/Altafonte Italia
Una dedica amorosa abbastanza consueta, in forma di (t)rap: a presentarcela è Willy Vi, conosciuto soprattutto per la sua attività di ballerino, che a quanto leggo gli ha dato soddisfazioni più che discrete. Accompagnato dalla voce femminile di Francy, con un arrangiamento dall’essenzialità apprezzabile.
Una riflessione sul proprio stare al mondo, affrontando i propri ‘mostri’ per come si può.
La propone Alessandro Sciannimanico, barese trapiantato a Roma, che in questo nuovo brano, prodotto da Molla, mostra l’influenza – positiva – di certo cantautorato capitolino (leggi: Nicolò Fabi).
Inquietudini, insicurezze, gli errori del passato da cancellare: il nuovo brano di Andrea Guerra, alias Seta è un hip hop compassato, vecchio stile, un ritmo dilatato in cui a un fluire di parole senza frenesia, si accompagna una chitarra elettrica che dà il proprio contributo emotivo al pezzo.
Tre EP e la colonna sonora di un videogioco all’attivo, Lorenzo Ciffo propone una nuova breve composizione: domina il piano col contorno di archi e qualche vocalizzo.
Sì respira un’atmosfera vagamente fantasy, genere di riferimento del compositore lombardo, ma il tutto forse è troppo breve e non ha nemmeno il tempo di decollare, restando nei binari del già sentito.
Compiendo un percorso inverso rispetto a tanti altri, ‘SciaronC’ passa dal management discografico a imbracciare il microfono in un inno alla propria affermazione.
Un inno alla propria affermazione, in cui pop e dance vanno a braccetto, diventando intercambiabili. con la produzione di Dany DeSantis: lei diventa il ‘boss’ della situazione: soldi, belle auto e marchi di lusso possono essere status symbol anche al femminile, senza rinunciare alla propria femminilità.
Certo, è un’immagine di ‘potere al femminile’ su cui qualcuno potrà avere da ridire ma forse la ‘parità’ passa anche attraverso l’ostentazione del benessere.
Beh, il titolo dice tutto: l’abbiamo fatta fuori dal vaso e adesso sono cavoli nostri… Davide Fasulo, originario di Brindisi, ma da anni a Bologna, dove ha costruito una carriera a cavallo tra musica e teatro, torna con un pezzo all’insegna di un’elettronica tagliente e velatamente oscura, ma dai toni irridenti, accompagnato nell’interpretazione da Enrica Penna e dal rapper Fausto Dee.
Il giovane dj e producer romano Matteo Cacciotti, alia Arkell, torna con questo lavoro dalle suggestioni siderali, all’insegna di un’elettronica non necessariamente limitata al dancefloor.
Un pugno di singoli all’attivo per una carriera che sta ottenendo un discreto riscontro social, Gabriel Zanaga torna con un brano dedicato a della tipiche traversie sentimentali, ricorrendo a un pop semiacustico con qualche filtro vocale.
Singolo d’esordio per questo duo, pugliese di Bitonto; sentimenti a palate in questa dedica dominata da toni suadenti e allusioni sessuali nemmeno troppo sottintese.
Un mix di pop, soul e r’n’b, con inserto di chitarra elettrica buttato un po’ lì per dare una vena emotiva in più a un pezzo che scorre via senza sussulti.
Il nuovo singolo del partenopeo Stefano Crispino, alias STRE, è il classico brano da ‘relazione finita’, ma il tema è svolto ricorrendo a un pop a là Max Pezzali, corredato di un groove che porta a battere il piede su e giù, e di qualche vaga reminiscenza dell’AOR americano anni ’80.
L’esito non fa certo urlare al miracolo, ma la scelta di toni accesi al posto del solito mood abbattuto o mezzo inca**ato si fa piacere.
Francesca Sandroni Essere Amati LeIndie Music / Artist First Un efficace elettropop con ritmi dance, con ascendenze anni ’80 riattualizzate. Il nuovo singolo di Francesca Sardoni, toscana attiva da anni nel settore delle sperimentazioni elettroniche, è una riflessione sull’amore dalla quale farsi trascinare.
GLI ALTRI
Al Vox XPertuTurbazione PaKo Music Records/Visory Records/Believe Digital Un flusso di coscienza che porta con sé parole, pensieri, riflessioni sul mondo attuale e la libertà traina il nuovo pezzo di Alberto Lupia da Genova, in arte Al Vox, tre dischi e svariati singoli all’attivo. ‘In arte’, appunto, perché l’attitudine che domina è quella di un art rock dalle sonorità new wave: c’è il non detto, o meglio: si dice ma senza esplicitare troppo, affidandosi alla parola: ricorre ad esempio ‘scatenati’ nel suo significato comune, cui si affianca quello più etimologico di s-catenati, e forse anche l’imperativo. Viene così lasciato, al di là del significato immediato, all’ascoltatore di metterci del suo, rendendo così il brano qualcosa di più di un semplice ascolto.
Sara Blanca Torna la Magia – è già Natale YPK Entertainment Beh, insomma: in effetti quasi ci siamo, e allora se amate i buoni sentimenti, fatevi trasportare dal quinto singolo di Sara Marchetti dalla provincia di Frosinone, attualmente a Oviedo dell’Erasmus. Il campionario – tra riunioni famigliari, neve, albero, amicizia, bambini e quant’altro è quello tipico, svolto con un’attitudine vagamente soul da una voce che ha una sua consistenza. Astenersi cinici e cuori di pietra.
Mariano Casulli Sospesi, in bilico Forse alle spalle c’è la consueta storia finita, o forse no; fatto sta che a volte ci si trova in bilico e nonostante la condizione non sia la migliore, forse è meglio che prendere decisioni, o chiudere capitoli che non si vorrebbe lasciare alle spalle definitivamente. Tutto questo si avverte tra le righe del nuovo – quinti – singolo del pugliese Mariano Casulli; per certi versi ermetico, affidato alle sensazioni del momento, senza spiegare troppo, nella veste gradevolmente synth pop frutto anche della produzione di Molla.
EleJola Volevi solo una Barbie Cosmophonix Artist Development/Altafonte italia Il secondo singolo della giovane veneta Elena Parpajola, in arte EleJola, scritto e composto a quattro mani con Miriam Ayaba (esponente della scena urban italiana), come suggerisce il titolo è l’atto d’accusa nei confronti di un ‘lui’ superficiale e poco attento. Una storia d’amore durata un anno, dietro a dichiarazioni d’amore, vacanze e quant’altro il vuoto creato da un interesse epidemico, che si ferma alla ragazza bella e bionda senza alcuna attenzione alla sua personalità. Un elettropop decisamente accattivante, fa da cornice a un’interpretazione grintosa.
Wasabi Cenere Una ballata dal mood malinconico, per i momenti in cui si vede tutto nero: è il secondo singolo del trio romano tutto al femminile delle Wasabi, nella forma di un rock / pop condito di elettronica con un finale che si accende in crescendo.
K-Ant Pulsar Trulletto Records L’incapacità di chiudere una storia e il lasciare sempre una porta aperta al ritorno della ‘lei’ di turno è il tema del nuovo singolo di K-Ant, artista pugliese con varie esperienze già all’attivo. Qui lo troviamo assieme a un gruppo di cinque musicisti che costituiscono un brano dalle gradevoli atmosfere funk, con una leggera pennellata jazz dato dai fiati. Tonalità accese per un brano che può coinvolgere.
Carducci Forrest Gump LeIndie Music / Artist First Come il personaggio dell’omonimo film, Daniele Carducci (dalla provincia di Taranto) corre fino a perdere ogni energia, più che per fuggire alla propria esistenza per chiarirsi le idee… Cantautorato pop con qualche venatura di folk, per un pezzo che resta un po’ lì, con una sua efficacia, ma senza spiccare il volo .
Mike 3rd 500.000 Je Suis Autore, manipolatore di suoni, amante e (ri)scopritore di tecnologie desuete, Mike 3rd nel corso di una lunga carriera nelle retrovie può vantare incursioni in generi disparati e collaborazioni con musicisti come Tony Levin o Pat Mastellotto. Oggi lo ritroviamo alle prese con un brano contro la guerra, omaggio Julian Assange, atto di accusa contro gli interessi che troppo spesso affollano le fondamenta degli eventi bellici. Un patchwork antimilitarista che parte dalla prima parte dell’Articolo 11 della Costituzione – “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” – per poi citare Pink Floyd e Jimi Hendrix, nel frattempo attaccando certe istituzioni internazionali – leggi: NATO – e ricordando come le guerre, lungi dal risolvere i problemi finiscono per lasciare solo morte e distruzione. Elettronica e analogico, apparecchiature ormai quasi introvabili che danno al tutto un sapore vintage, assieme alle immagini in bianco e nero del video, per un brano ruvido, spigoloso, un pop obliquo, urticante e ‘scomodo’, come scomode sono le parole e scomodo è anche ricordare, ogni tanto, che la musica può ancora prendere posizione.
GLI ALTRI
Fainest Freddie Puff Records/Thaurus Il ‘Freddie’ del titolo è Mercury, omaggiato anche nell’artwork che accompagna il nuovo brano di questo duo che ha già ottenuto un discreto successo. Quasi un pretesto, alla fine, per un brano che mescola attitudine dance, una spruzzata di Sudamerica, l’ormai abituale vocalità filtrata, sullo sfondo di una dedica amorosa fin troppo consueta. Che c’entra, alla fine, Freddie? Poco o nulla, e i suoi fan potrebbero pure aveva qualcosada ridire…
Giorgia Canton L’insostenibile tristezza di domenica La viviamo un po’ tutti, quella sensazione di malinconia che ci prende quando la domenica sta per finire e sappiamo che attenderci c’è un’altra settimana, con le sue complicazioni; i pensieri già cominciano ad ammassarsi e c’è poco da fare, a parte forse dire a noi stessi che “Va tutto bene”. Lo sussurra anche Giorgia Canton in questo pezzo che arriva a non troppo tempo dal precedente ‘Com’era avere vent’anni’. Un brano sussurrato, intimo, come l’atmosfera del video, girato di notte all’interno dell’abitacolo di un’auto: la via di fuga forse è a portata di mano, ma ci manca il coraggio. La cantautrice di Verona, ma trapiantata a Belluno, accomuna un po’ tutti, nel raccontare questi momenti in cui restiamo soli con noi stessi e i nostri pensieri e non abbiamo altri che noi stessi a farci forza. Voce, chitarra e piano per un pezzo che potrebbe ricordare certo folk americano dei giorni nostri.
KevinLov3 feat. Marlon Breeze Crazy L’eclettico Kevin Lov3, musicista, tatuatore, street artist originario di Lugano unisce le forza con Marlon Breeze, esponente della scena urban cilena. Un brano dalle atmosfere soffuse, si susseguono rime che partendo dall’abusato concetto di ‘follia’ come semplice ‘non omologazione’, sfociano in un campionario abbastanza consueto di capi d’abbigliamento e accessori di lusso. Esito un po’ scontato, rispetto alle uscite più recenti in cui Kevin Lov3 aveva assunto una veste meno ‘patinata’.
Federico Fabi Dolce Signora ADA Music Italy Il giovane Federico Fabi, una delle più interessanti voci offerte negli ultimi anni dal panorama romano, si confronta con la Città Eterna con questa dedica, a cavallo tra la Roma ‘Capoccia’ di Venditti e quella ‘Spogliata’ di Barbarossa. L’incisiva melodia del pianoforte si scontra però con un testo un filo troppo sentimentale, tra storie d’amore e l’orgoglio di chi è nato sul Tevere. L’intento non è semplice, specie quando c’è una tradizione che va dall’inno al sguardo disincantato, passando anche per la parodia (vedi anche ‘Grande Raccordo Anulare’), e il brano resta un bozzetto vagamente naif; gradevole nei suoni, certo, e sentito nelle parole, ma che forse di quello sguardo personale e incisivo che ha caratterizzato i predecessori.
AMarti Pietra Martina Alberi “Quel che è fragile può essere pietra”, canta Martina Alberi, dalla provincia di Ferrara, la Scozia come seconda terra d’elezione. Un’ode alla resistenza alle avversità e al trovare dentro di sé la forza superare certe delusioni affettive, ma che, come affermato dalla stessa autrice, si amplia oltre l’ambito affettivo. È un pezzo che ‘respira’, ‘Pietra’: cinque minuti la durata, in un panorama in cui i tempi si vanno progressivamente restringendo per far ‘consumare’ tutto presto e in fretta: finito un pezzo sotto un altro, lezioni per i giovanissimi che in due minuti e mezzo pensano di aver esaurito tutto, quando forse avrebbero tanto altri da dire, se solo si fermassero un attimo a pensare… È un brano che soffia come il vento che si ascolta in apertura, che comincia con un andamento dolente e progressivamente s’illumina, fino a un finale impetuoso in cui al pianoforte si aggiungono le percussioni, una ventata di tramontana per rivelare la propria forza interiore, seguendo un’interpretazione che comincia come un sussurro e poi rinvigorisce e travolge.
GLI ALTRI
Sara Laure Voilà Altofonte Italia / Cosmophonix Artist Development “Eccomi qua, ‘Voilà’: sono così e così mi devi accettare”, sembra dire Sara Laure a un ipotetico spasimante: nei colori accesi della propria vocalità, con la produzione di Alessandro Castagna e Luca Bortoli, la cantante e autrice (qui affiancata da Chiara De Bartolo) veronese, con radici africane da parte di padre, continua nel suo percorso incentrato su autostima e affermazione del proprio valore di ‘persona’ senza rinunciare alla femminilità.
Sestra Clichè Digital Distribution Bundle L’impossibilità di chiudere una storia e ricaderci dentro, con tutte le conseguenze emotive del caso: un amore destinato a tornare in modo talmente puntuale da diventare appunto un ‘Cliché’. A raccontarcela, Arianna Campi da Sondrio, alias Sestra, studi accademici e poil’insegnamento musicale in parallelo all’attività di cantautrice. Per un certo modo disincantato di porsi può ricordare Noemi, in un brano per voce, chitarra e poco altro che pur con un’interpretazione convincente, non ‘sfonda’ più di tanto.
Kannella feat. Shaya Hansen I am free Tipico brano dance che strizza l’occhio al passato meno recente, con un video che ricorda un amore estivo. Catchy e piacione come un pezzo del genere deve essere, discreta l’interpretazione della vocalist soul Shaya Hansen. Tutto appare forse un po’ scontato; molto meno se si pensa che il producer Kannella, ovvero il romano Raffaele Cannella, ha soli 19 anni: già più che una ‘giovane promessa’.
Samuele Esaltato Lupo della Steppa In realtà, ‘Esaltato’ a tratti lo sembra davvero, questo cantautore romano, la cui esperienza teatrale arriva in aiuto nel declamare al mondo la propria diversità. Sembra anche che Samuele Esaltato venga da un altro tempo, magari dagli anni ’70, per i suoni vintage, con tanto di effetto ua-ua che caratterizzano la sua proposta rock – blues. Fuori posto e fuori tempo, insomma e l’analogia col lupo, e la citazione di Hesse appaiono come una conseguenza naturale. Al netto di un atteggiamento tanto diretto da farsi sguaiato e a tratti un po’ naif, una proposta interessante.
Lontano da qui Senza fare rumore Pop – rock sentimentale che parte piano e poi prende l’avvio con un ritornello che coinvolge è il nuovo singolo di questo trio con voce femminile dalla Toscana affiancata da due romani. Si fa piacere.
Esteban Meda Visory Indie Esteban Ganesh Dall’Orto, palermitano di nascita, cresciuto a Milano, un mix di origini cilene e indiane, come il doppio nome suggerisce, presenta nel suo nuovo singolo una dedica alla via dov’è nato e cresciuto, riscoprendo sonorità gradevolmente beat, con tanto di tastiere vintage.
La Fine del Mondo Non è vero che mi manca DistroKid Non fa che ripeterlo, che non gli manca – una ‘lei’, naturalmente, quella di una storia appena finita, ma anche una ‘lei’ in generale – il romano Francesco Lombardi nell’esordio del suo nuovo progetto La Fine del Mondo; non gli manca, ma un po’ sì; un po’ tanto, prevedibilmente, nonostante canti per convincersi del contrario. Voce, chitarra e basso altro, un’interpretazione che, per una volta, evita quell’inflessione capitolina ultimamente inflazionata e una formula cantautorale che pur non regalando chissà quali vette, riesce comunque a farsi apprezzare.
GLI ALTRI
STRE A pezzi Dopo aver già pubblicato qualche singolo, Stefano Crispino in arte STRE torna con questo brano ‘resistenziale’ nei confronti di una vita complicata di suo (cui si sono aggiunte le tribolazioni collettive degli ultimi anni), concludendo che ormai una botta più o in meno non fanno la differenza. Una considerazione amara se vogliamo, in un certo senso celata tra le pieghe di un pop – rock molto orecchiabile, per quanto ‘di maniera’.
Andrea Di Giustino La RiNvoluzione YPK Già voce dei Mr. Ego (un disco all’attivo) prima di avviare la propria carriera in solo, Andrea Di Giustino, abruzzese di Sulmona, torna con un sarcastico inno alla RiNvoluzione che, in sintesi, tra ‘social’ ‘fake news’ connessioni H24 ci sta rincretinendo un po’ tutti. Discreto esempio di cantautorato pop – rock che flirta con certi ritmi dance, si lascia ascoltare offrendo anche una parentesi di riflessione.
Gabriel Zanaga Tempesta ADA Music Italy La ‘Tempesta’ del titolo è quella sentimentale, nel passaggio della quale si spera così che la relazione possa proseguire. 700.000 follower su TokTok, qualche singolo già uscito, Gabriel Zanaga presenta un pop abbastanza ‘consueto’; la voce, se non altro, è senza filtri…
Ferretti Radici Nuovo singolo per Mattia Ferretti, marchigismo, autore di un rap con qualche ambizione cantautorale, nel proseguire della collaborazione con Andrea Mei (già nei Gang e autore per I Nomadi). La difficoltà nello stare al mondo di chi possiede una sensibilità in un mondo con pochi scrupoli: argomento non nuovo, svolto in maniera immediata, sull’onda delle emozioni.