Tre dischi all’attivo, un quarto in uscita, nel segno della totale ecosostenibilità, registrato in camper e in mezzo alla natura, grazie all’ausilio di pannelli solari.
Nathalie molti la ricorderanno per la vittoria a “X-Factor”, ormai oltre un decennio fa, altri per il suo successivo passaggio sanremese.
La cantautrice romana non si è mai fermata, continuando una carriera forse lontana dai riflettori, ma non senza riconoscimenti, che oggi ne fa una delle voci – e penne – di rilievo del panorama capitolino.
Il nuovo disco s’intitolerà “Freemotion” e non a caso ad anticiparlo arriva un singolo, all’insegna di un solare cantautorato folk, che nelle parole e nel video ‘hippie’ appare un po’ un inno a riconquistare i propri spazi e il proprio tempo.
“Una canzone per noi”: quei tre / quattro minuti di ‘leggerezza’ che possono essere l’anticamera al liberare le emozioni che caratterizza il titolo del disco.
I fratelli milanesi Nova King tornano con un brano che, per un volta, guarda a certe esperienze non come un vanto, ma come qualcosa che finisce per portare più danni che altro.
Lo stile di vita da ‘ragazzacci di strada’, spesso esaltato con eccessiva leggerezza, qui diventa, concretamente, un modo per rovinarsi la vita.
Pezzo giocato sul contrasto tra il messaggio è il clima sonoro che rimanda al classico ‘gangsta rap’, con qualche spezia ‘etnica’, forse retaggio dell’origine kosovara dei due.
Dopo aver pubblicato il primo lavoro sulla lunga distanza lo scorso anno, Luca Fol con questo singolo all’insegna di un elettropop dall’attitudine dance: si parte ironizzando sulla propria generazione, si finisce a sé stessi, ugualmente ironici.
Il ‘tiro’ c’è, anche se i suoni e l’attitudine portano dritti al Morgan dei Bluvertigo, con qualche accenno di Subsonica: il pezzo però funziona.
Cantante e chitarrista in vari progetti, Danilo ‘Loop’ Di Nicola ha portato avanti in parallelo un’attività solista volta soprattutto all’improvvisazione.
Torna oggi come ‘DAN’ con questo nuovo lavoro, più di un EP (nove brani) non proprio un disco sulla lunga distanza.
Un ‘concept’, come si sarebbe detto una volta: un protagonista che subisce la perdita del padre e quest’ultimo che prende la parola ripercorrendo le tappe della propria esistenza: la guerra, l’emigrazione, l’incertezza per il futuro…
Creazione interamente casalinga, “Eighteen Data” restituisce umori e sensazioni di una dimensione prettamente domestica, attraverso un’essenzialità sonora semiacustica – chitarra e voce, più qualche episodico effetto – diretta conseguenza di quella scelta.
Si veleggia tra solarità, cieli plumbei, le nebbie dell’incertezza.
Ispirazione a un certo folk – cantautorale d’oltreoceano, per un disco ‘indie’ in un’accezione oggi in disuso.
Secondo ‘disco lungo’ per Umberto Ti., che giunge a un paio di anni di distanza dall’EP “Non credo basterà).
La formula continua a essere quella di un cantautorato figlio di Dylan e De Gregori sostenuto da sonorità che strizzano l’occhio a cavallo tra rock e folk, con qualche rimando ai Velvet Undergroun e qualche allusione new wave.
Nove tracce all’insegna di storie personali e non, con uno sguardo costante, ora più scoperto, ora meno evidente, al mondo circostante e alle sue incertezze.
Un ensemble sonoro ‘tradizionale’, arricchito occasionalmente da un violino e più spesso da fiati (con esiti vagamente springsteeniani), per un lavoro che si lascia ascoltare.
Francesca Sandroni Essere Amati LeIndie Music / Artist First Un efficace elettropop con ritmi dance, con ascendenze anni ’80 riattualizzate. Il nuovo singolo di Francesca Sardoni, toscana attiva da anni nel settore delle sperimentazioni elettroniche, è una riflessione sull’amore dalla quale farsi trascinare.
GLI ALTRI
Al Vox XPertuTurbazione PaKo Music Records/Visory Records/Believe Digital Un flusso di coscienza che porta con sé parole, pensieri, riflessioni sul mondo attuale e la libertà traina il nuovo pezzo di Alberto Lupia da Genova, in arte Al Vox, tre dischi e svariati singoli all’attivo. ‘In arte’, appunto, perché l’attitudine che domina è quella di un art rock dalle sonorità new wave: c’è il non detto, o meglio: si dice ma senza esplicitare troppo, affidandosi alla parola: ricorre ad esempio ‘scatenati’ nel suo significato comune, cui si affianca quello più etimologico di s-catenati, e forse anche l’imperativo. Viene così lasciato, al di là del significato immediato, all’ascoltatore di metterci del suo, rendendo così il brano qualcosa di più di un semplice ascolto.
Sara Blanca Torna la Magia – è già Natale YPK Entertainment Beh, insomma: in effetti quasi ci siamo, e allora se amate i buoni sentimenti, fatevi trasportare dal quinto singolo di Sara Marchetti dalla provincia di Frosinone, attualmente a Oviedo dell’Erasmus. Il campionario – tra riunioni famigliari, neve, albero, amicizia, bambini e quant’altro è quello tipico, svolto con un’attitudine vagamente soul da una voce che ha una sua consistenza. Astenersi cinici e cuori di pietra.
Mariano Casulli Sospesi, in bilico Forse alle spalle c’è la consueta storia finita, o forse no; fatto sta che a volte ci si trova in bilico e nonostante la condizione non sia la migliore, forse è meglio che prendere decisioni, o chiudere capitoli che non si vorrebbe lasciare alle spalle definitivamente. Tutto questo si avverte tra le righe del nuovo – quinti – singolo del pugliese Mariano Casulli; per certi versi ermetico, affidato alle sensazioni del momento, senza spiegare troppo, nella veste gradevolmente synth pop frutto anche della produzione di Molla.
EleJola Volevi solo una Barbie Cosmophonix Artist Development/Altafonte italia Il secondo singolo della giovane veneta Elena Parpajola, in arte EleJola, scritto e composto a quattro mani con Miriam Ayaba (esponente della scena urban italiana), come suggerisce il titolo è l’atto d’accusa nei confronti di un ‘lui’ superficiale e poco attento. Una storia d’amore durata un anno, dietro a dichiarazioni d’amore, vacanze e quant’altro il vuoto creato da un interesse epidemico, che si ferma alla ragazza bella e bionda senza alcuna attenzione alla sua personalità. Un elettropop decisamente accattivante, fa da cornice a un’interpretazione grintosa.
Wasabi Cenere Una ballata dal mood malinconico, per i momenti in cui si vede tutto nero: è il secondo singolo del trio romano tutto al femminile delle Wasabi, nella forma di un rock / pop condito di elettronica con un finale che si accende in crescendo.
K-Ant Pulsar Trulletto Records L’incapacità di chiudere una storia e il lasciare sempre una porta aperta al ritorno della ‘lei’ di turno è il tema del nuovo singolo di K-Ant, artista pugliese con varie esperienze già all’attivo. Qui lo troviamo assieme a un gruppo di cinque musicisti che costituiscono un brano dalle gradevoli atmosfere funk, con una leggera pennellata jazz dato dai fiati. Tonalità accese per un brano che può coinvolgere.
Carducci Forrest Gump LeIndie Music / Artist First Come il personaggio dell’omonimo film, Daniele Carducci (dalla provincia di Taranto) corre fino a perdere ogni energia, più che per fuggire alla propria esistenza per chiarirsi le idee… Cantautorato pop con qualche venatura di folk, per un pezzo che resta un po’ lì, con una sua efficacia, ma senza spiccare il volo .
Mike 3rd 500.000 Je Suis Autore, manipolatore di suoni, amante e (ri)scopritore di tecnologie desuete, Mike 3rd nel corso di una lunga carriera nelle retrovie può vantare incursioni in generi disparati e collaborazioni con musicisti come Tony Levin o Pat Mastellotto. Oggi lo ritroviamo alle prese con un brano contro la guerra, omaggio Julian Assange, atto di accusa contro gli interessi che troppo spesso affollano le fondamenta degli eventi bellici. Un patchwork antimilitarista che parte dalla prima parte dell’Articolo 11 della Costituzione – “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” – per poi citare Pink Floyd e Jimi Hendrix, nel frattempo attaccando certe istituzioni internazionali – leggi: NATO – e ricordando come le guerre, lungi dal risolvere i problemi finiscono per lasciare solo morte e distruzione. Elettronica e analogico, apparecchiature ormai quasi introvabili che danno al tutto un sapore vintage, assieme alle immagini in bianco e nero del video, per un brano ruvido, spigoloso, un pop obliquo, urticante e ‘scomodo’, come scomode sono le parole e scomodo è anche ricordare, ogni tanto, che la musica può ancora prendere posizione.
GLI ALTRI
Fainest Freddie Puff Records/Thaurus Il ‘Freddie’ del titolo è Mercury, omaggiato anche nell’artwork che accompagna il nuovo brano di questo duo che ha già ottenuto un discreto successo. Quasi un pretesto, alla fine, per un brano che mescola attitudine dance, una spruzzata di Sudamerica, l’ormai abituale vocalità filtrata, sullo sfondo di una dedica amorosa fin troppo consueta. Che c’entra, alla fine, Freddie? Poco o nulla, e i suoi fan potrebbero pure aveva qualcosada ridire…
Giorgia Canton L’insostenibile tristezza di domenica La viviamo un po’ tutti, quella sensazione di malinconia che ci prende quando la domenica sta per finire e sappiamo che attenderci c’è un’altra settimana, con le sue complicazioni; i pensieri già cominciano ad ammassarsi e c’è poco da fare, a parte forse dire a noi stessi che “Va tutto bene”. Lo sussurra anche Giorgia Canton in questo pezzo che arriva a non troppo tempo dal precedente ‘Com’era avere vent’anni’. Un brano sussurrato, intimo, come l’atmosfera del video, girato di notte all’interno dell’abitacolo di un’auto: la via di fuga forse è a portata di mano, ma ci manca il coraggio. La cantautrice di Verona, ma trapiantata a Belluno, accomuna un po’ tutti, nel raccontare questi momenti in cui restiamo soli con noi stessi e i nostri pensieri e non abbiamo altri che noi stessi a farci forza. Voce, chitarra e piano per un pezzo che potrebbe ricordare certo folk americano dei giorni nostri.
KevinLov3 feat. Marlon Breeze Crazy L’eclettico Kevin Lov3, musicista, tatuatore, street artist originario di Lugano unisce le forza con Marlon Breeze, esponente della scena urban cilena. Un brano dalle atmosfere soffuse, si susseguono rime che partendo dall’abusato concetto di ‘follia’ come semplice ‘non omologazione’, sfociano in un campionario abbastanza consueto di capi d’abbigliamento e accessori di lusso. Esito un po’ scontato, rispetto alle uscite più recenti in cui Kevin Lov3 aveva assunto una veste meno ‘patinata’.
Federico Fabi Dolce Signora ADA Music Italy Il giovane Federico Fabi, una delle più interessanti voci offerte negli ultimi anni dal panorama romano, si confronta con la Città Eterna con questa dedica, a cavallo tra la Roma ‘Capoccia’ di Venditti e quella ‘Spogliata’ di Barbarossa. L’incisiva melodia del pianoforte si scontra però con un testo un filo troppo sentimentale, tra storie d’amore e l’orgoglio di chi è nato sul Tevere. L’intento non è semplice, specie quando c’è una tradizione che va dall’inno al sguardo disincantato, passando anche per la parodia (vedi anche ‘Grande Raccordo Anulare’), e il brano resta un bozzetto vagamente naif; gradevole nei suoni, certo, e sentito nelle parole, ma che forse di quello sguardo personale e incisivo che ha caratterizzato i predecessori.
Federico Fabi Un amore ADA Music Italy Un EP e un primo lavoro sulla lunga distanza all’attivo, il capitolino Federico Fabi preannuncia il prossimo disco con questo singolo. Un ballata sentimentale per voce, armonica e chitarra, la tenerezza di un amore da poco sbocciato, un esperimento che porta entusiasmo; un sentimento senza ombre.
GLI ALTRI
Pegaso Destino Digital Distribution Bundle Lui ha una personalità incasinata; lei probabilmente s’è stufata, e se n’è andata, ma magari a mettere le cose a posto provvederà il destino. Francesco Iacobellis da Roma, in arte Pegaso, esordisce con una tipica ‘sviolinata’ in cui il lui di turno cerca di rimediare e di riallacciare una relazione. Tutto abbastanza consueto, ma se non altro l’atmosfera sospesa, con suoni vagamente ambient e una vocalità che rinuncia a sparare parole a raffica in cui perfino l’autotune viene usato con misura, rendono il tutto un filo diverso dalla media di certa musica fatta da giovani per i giovani Magari, un po’ più di sforzo sulle parole…
Fabio Cosimo Fine della Crush TRB rec Come il titolo suggerisce, la storia è finita; si porta appresso, come di prammatica, il solito campionario, a partire dallo starci ancora male e da quel tanto di ‘dipendenza’ che spinge a seguire la ex sui ‘social…’ Fabio Cosimo ha già un po’ di esperienza alle spalle, e si sente: non è il classico brano buttato giù in cameretta con un microfono e due effetti, c’è il tentativo di cercare quanto meno una certa profondità sonora. L’argomento certo è abusato e l’effetto di già sentito finisce per prendere il sopravvento.
LefrasiincompiutediElena Moleskine Romolo Dischi / ADA Music Italy Dietro al nome indiscutibilmente originale, Raffaele Quarta, alias RafQu che con questo nuovo singolo anticipa l’uscita del secondo disco del suo progetto, nato nel 2017. Dal qudrante nordest della Capitale, un indie rock abbastanza canonico, con qualche ascendenza post punk, per descrivere una relazione nella quale qualcosa comincia a non andare per il verso giusto. Funziona, nel suo aderire formalmente al genere, pur mancando di un filo di ‘spinta’.
Ha una storia lunga e articolata, Marco Bonvicini: dal prog, al funky fino al rock senza troppe etichette; dalle band alla carriera solista, alle numerose e svariate collaborazioni. Nuovo capitolo della vicenda discografica del cantautore bolognese, “Wild Silence” trasporta l’ascoltatore in territori sospesi in ‘terre di confine’; decisa l’impronta di certo folk americano contemporaneo, in una formula semiacustica che unita a qualche effetto, dà a tratti l’idea di parole e musica provenienti da un ‘altrove’ vagamente discostato dalla comune realtà. Costante la suggestione di quegli spazi aperti in cui il ‘Silenzio Selvaggio’ della natura prende il sopravvento sul ‘rumore di fondo’ della società. La dimensione per certi versi onirica di certi brani, talvolta a lambire territori psichedelici, trova un contraltare in brani da una vocazione più apertamente rock, tinte accese e solari. Un lavoro dalle tinte variegate, in cui Bonvicini è affiancato da un manipolo di compagni di strada, ad arricchire un ensemble musicale che, facendo praticamente a meno delle percussioni, eccetto un isolato battito di mani, si fonda su chitarre e bassi, piano e hammond, cori di accompagnamento. Un lavoro capace di farsi riascoltare.
Ixia Tutto ebbe inizio Maqueta Records / Artist First Poi improvvisamente ti capita un brano come questo e meno male che c’è qualcuno che riesce ancora a evadere dal minimo quotidiano e metterci un po’ di fantasia. Patrizia Ceccarelli ha cominciato con l’hip hop, prima di innamorarsi a tutto il mondo legato alle leggende celtiche, musica compresa, assumendo il nome di Ixia, prima nei giochi di ruolo, poi nel suo lavoro di cantante. Così, dopo aver pubblicato qualche anno fa un primo lavoro in inglese, “Catherine”, incentrato sul viaggio di una donna che vuole ‘schiarirsi le idee’ sui due spasimanti che le corrono dietro, e in attesa di un secondo disco, ecco la sfida di reinterpretare e in parte reinventare quel primo lavoro in italiano. Azzardo, considerato che la musica centurione qui da noi non è certo in cima alle classifiche, pur potendo contare su un certo zoccolo duro di appassionati. ‘Tutto ebbe inizio’ ci narra ovviamente l’inizio della storia, coi suoni tipici del genere, mescolando suggestioni folk con vaghe allusioni progressive che fanno da contorno a una dolcezza vocale che è l’elemento dominante del brano. Che la voce in questione appartenga a chi ha la bellezza eterea di un personaggio uscito da qualche leggenda, è dettaglio magari marginale, che però completa il ‘quadro’. Insomma, si può dire che bello che ogni tanto arriva chi ci porta in altre epoche, altri mondi?
GLI ‘ALTRI’
Just Jake Adone e Afrodite Cosmophonix Artist Development / Artist First Sebbene somigli a un mero pretesto per raccontare una storia d’amore totalizzante quanto fugace che al suo termine lascia le consuete macerie emotive, va comunque apprezzato il riferimento mitologico, segno che ogni tanto i giovani artisti di oggi riescono a riversare in brano troppo spesso volti al rapido consumo qualche riferimento colto. Ugualmente apprezzabile l’idea di girare un video in in teatro antico, non ho capito quale, con tanto di tanti di statue che sembrano osservare impassibili l’esibizione del giovane Just Jake, calabrese di origine, emiliano di adozione. Siamo di fronte a una proposta abbastanza consueta, un pop con qualche suggestione latina che tende a scivolare verso rap e varie derivazioni, col contorno del solito ‘effetto’ applicato alla voce. Le parole non spiccano per originalità, ma resta comunque la scelta di location e titolo, che se non altro mostra la volontà di ampliare l’orizzonte culturale.
Poliziotto di professione, rapper per vocazione, Sebastiano Vitale da Palermo ha scelto la”Giornata internazionale contro l’omofobia, la biofobia e la transfobia”, per pubblicare il suo nuovo singolo, brano in cui una dedica sentimentale si mescola un messaggio sulla singolarità e specialità di ognuno, ampliando il proprio a un messaggio di comprensione tra gli esseri umani, al di là qualsiasi differenza. Non è un caso quindi che nel video sia presente un abbraccio tra ragazzi vestiti con le bandiere di Russia e Ucraina. Rap – pop discretamente orecchiabile, ma l’importante è il messaggio.
Il Re Tarantola feat. Spasio Derozer Aiutiamoli a casa loro comprando le loro lauree Il Piccio Records / Artist First Pezzo che in origine doveva chiamarsi ‘Trota’… se cercate ‘laurea Trota’ su Internet, capirete tutto. Un sano brano di punk rock, proposto da Manuel Bonzi, non un novellino (tre dischi e un EP all’attivo), in collaborazione con Spasio Derozer che dell’omonima band è il batterista, ma qui interviene ai cori. Registrato a casa propria durante la clausura collettiva di due anni fa, dipinge con chitarre sferraglianti quadro in cui talvolta si immaginano lavori improbabili, per poi prendere atto che chi li fa sul serio, arriva fa qualche parte: le lauree sono materiale da compravendita… Ogni tanto, ci vuole.
Factanonverba Impossibile Red Owl Attivi, con alterne fortune, dalla seconda metà degli anni ’90, Marco Calisai e Paolo Vodret, sardi di Sassari, tornano con un rock alternativo con qualche venatura noise che invita a non guardarsi indietro, a rimpiangere il tempo magari sprecato, e a fermarsi a riflettere sulla necessità di un rapporto migliore e più ‘sano’ col tempo stesso.
Donson Facile Artist First Si respira già aria d’estate, in questo nuovo singolo di Andrea Domini, alias Donson. ‘Facile’, ma ‘facile’ non è, il quotidiano coi suoi piccoli / grandi problemi, a cominciare da quelli sentimentali. Pop sintetico, tinte solari, umori malinconici.
Grid Nomade Cosmophonix Artist Develpoment / Altafonte Italia ‘Nomade’ come simbolo di libertà: “Ho bisogno di cambiare quando chiama il vento”, canta (rtndendo all’hip hop) Fabiana Mattuzzi da Padova, con tutta la vitalità dei suoi vent’anni e anche una certa ‘consapevolezza’: già qualche singolo all’attivo, ma soprattutto un percorso avviato fin da ragazzina. Libertà di percorrere la propria strada, viaggiare fisicamente, ma forse soprattutto interiormente… Un pop dalle tinte estive che non rinuncia a una componente di ‘seduzione’: Grid è una bella ragazza e lo dimostra (senza esagerare) con la complicità di un video tipicamente ‘balneare’.
Fusco Comfort Zone Franco Fusco, o semplice Fusco, nel suo nuovo singolo invita l’acoltatore a muoversi e lasciare la sua ‘zona di conforto’. Invito, diciamocelo, di questi tempi un po’ banalizzato, come se tutto dipendesse solo ed esclusivamente dal singolo e non da tutta un’altra serie di fattori che riguardano – in certi casi, purtroppo – il vivere all’interno di ‘gruppi sociali’ coi quali alla fine bisogna fare i conti… La sostanza del messaggio può essere quindi più o meno condivisibile, la forma, un rock arioso a là Foo Fighters può risultare gradevole.
Monalisa Fruit Joy Gotham Dischi Tormenti personali e pene d’amore dei trentenni di oggi, in questo singolo del trio dei Monalisa; l’incapacità di adeguarsi nei tempi attuali porta a rifugiarsi nel passato, nelle estati della propria infanzia, quando tutto sembrava più semplice… Concetti non nuovissimi, espressi con un pop-rock dalla facile presa.
Corpoceleste Oblio Massimo Bartolucci, un paio di singoli all’attivo, sceglie ‘Corpoceleste’ come pseudonimo per il suo nuovo progetto, inaugurandolo con questo singolo. Un fantasma è la presenza silenziosa del video simbolo, forse, di tutti coloro che vorrebbero essere ‘altro’ da ciò che sono e, non riuscendovi, finiscono in esistenze evanescenti, consegnandosi, appunto, all’oblio. Pop con qualche aspirazione cantautorale, che per suoni e stile vocale fatica a discostarsi da tante altre proposte del genere: del resto Corpoceleste è giovane e ha ancora tempo per trovare un proprio stile.
Weid (feat. I fly) Va bene così TRB Rec Non sempre, anzi, a dire la verità, ben poche volte, le storie d’amore hanno un lieto fine; così, davanti all’impossibilità di andare avanti o peggio, di forzare la situazione non resta che dire: “Va bene così”: ci si rassegna e si va avanti. Il nuovo singolo di Simone Maritano da Torino, in arte Weid, riesce tutto sommato a inquadrare efficacemente la situazione, nella forma di un pop vagamente etereo. Insomma: la voce è la sua e c’è almeno il tentativo di andare oltre certe rime fin troppo scontate.
Landers Grazie Vanchiglia Dischi ‘Grazie’ è una parola che forse non si dice abbastanza, per cui forse ogni tanto è il caso di trovare un motivo per ringraziare – qualcuno o qualcosa – e magari da qui ripartire, per tenere duro davanti alle difficoltà e vivere una vita che non può vedere solo sognata. Una sorta di inno alla (r)esistenza, che Landers (alias Maurizio Squillari da Torino, classe ’89), interpreta e suona all’insegna di un rock dai ritmi incalzanti e la vena arrembante: il piede insomma si muove, e anche se la vicinanza ai Foo Fighters è probabilmente eccessiva, si lascia ascoltare.
Francesco Morrone Persone Sole Believe Digital Calabrese di nascita, girovago per vocazione, Francesco Morrone prosegue con le anticipazioni del suo primo disco sulla lunga distanza (per lui già un EP all’attivo). Omaggio ai momenti di solitudine (e probabilmente il cantautore ne ha vissuti più d’uno,) in cui è possibile cogliere momenti di autentica felicità, forse perché in un mondo in cui si è sempre più ‘social’, stare per conto proprio diventa un valore Brano a tratti evanescente, la grana fine di chitarra e voce che lo avvicina a certo neofolk americano.
Jimmy Ingrassia Momenti I momenti sono le parentesi di serenità da ritrovare, quelle in cui si è anche un pizzico inconscenti o inconsapevoli, un po’ come si è da ragazzini (da qui la copertina con il cantautore a un anno di età); la strada di quella ricerca passa per la consapevolezza di sé, dei propri errori, della necessità di dover cambiare perché le cose cambino. Un appello, anche abbastanza accorato al farsi coraggio per poter ritrovare i momenti di leggerezza, più che mai necessari nei tempi attuali. Voce e piano per il cantautore siciliano, ma ormai romano acquisito, dato che nella Capitale ha compiuto quasi tutto il suo percorso artistico (che l’ha portato tra l’altro a pubblicare qualche anno fa un primo album) che lo avvicinano inevitabilmente a ciò che la ‘scuola romana’ ha proposto negli ultimi tempi, a metà strada tra il cantautorato da ‘club’ di un Niccolò Fabi (con cui Ingrassia condivide tra l’altro l’ampia e riccioluta chioma) e l’attitudine più spiccatamente ‘stradaiola’ di un Fabrizio Moro.
Elephants In The Room I Love It MZK Lab Giovane trio capitolino di belle speranze, gli Elephants In The Room raccontano una vicenda sentimentale, per una volta a lieto fine, con un funk rock di facile ascolto che li avvicina molto agli ultimi Red Hot Chili Peppers. Una discreta capacità dietro agli strumenti, una vena solare che ogni tanto non guasta. Promettenti.
White Ear feat. Vincenzo Destradis Empty Pirames International Originario di Brindisi, ma trapiantato a Bologna da ormai vent’anni, il producer e polistrumentista Davide Fasulo, in arte White Ear è ormai un’apprezzata figura nel mondo delle ‘manipolazioni sonore’, con svariate collaborazioni all’attivo, anche con artisti di primo piano. Il suo nuovo singolo, in cui si avvale della voce di Vincenzo Destradis, è un’ondeggiante risacca dedicata allo ‘svuotamento spirituale’ che segue una storia d’amore finita, ma anche qualsiasi evento che produca un impatto emotivo negativo. Un pezzo crepuscolare, ma non eccessivamente dolente: siamo oltre la fase delle emozioni incontrollate, in quella sorta di limbo, di ‘camera di compensazione’ in cui si ha solo voglia di lasciarsi galleggiare, senza pensare a nulla. Una consistenza liquida e rarefatta, su cui staglia il falsetto di Destradis. Suggestivo.
Il sesto disco di Cranchi (Massimiliano) da Mantova.
Ricerca di un ‘posto dove stare’, paradossalmente o forse no durante la ‘clausura collettiva’ del 2020, quando si è dovuti stare dove si stava.
Luoghi reali o filtrati dall’immaginazione di altri tempi attuali, o più o meno passati.
Dante e Borges, Vonnegut e Steinbeck.
I profughi di Mostar per ricordare quelli del Mediterraneo e involontariamente quelli dell’Ucraina, quasi un presagio.
Calciatori argentini di culto.
L’amore, complicato o in esaurimento.
Ricordi famigliari.
Tutto visto, o immaginato, dalle rive del Po, con un’atmosfera indefinita, come certi silenzi in mezzo alla nebbia.
Certo indie folk nordamericano (con escursioni al sudamerica) riportato nella pianura padana: non Nebraska, ma Felonica (MN), più che cantato mezzo declamato, con disillusione: l’ombra di Guccini che si allunga.
Cranchi, di nuovo, una riposta possibile a chi chiede che fine abbiano fatto ‘i Cantautori’.