Archive for febbraio 2023

3NEMA, IL CARNEVALE: SINGOLI

3nema

Money

Greys Production

Critica sociale ai soldi come unico pensiero di alcuni nel nuovo brano del trio proveniente dalla zona del Lago di Garda.

Una confezione gradevole, a base di sonorità anni ’70, tra funk, arrangiamenti di fiati e qualche vago riferimento alla ‘disco’, per un pezzo che si limita a criticare chi pensa solo al denaro.

Tema e suoni non nuovi e tutto assume l’aspetto di un compito senza grossi errori ‘formali’, ma che resta un po’ lì, senza coinvolgere fino in fondo.

Il Carnevale

Euphoria

Digital Distribution Bundle

Sorvolando sulla facile battuta sull’autore, che ‘Carnevale’ lo fa sul serio, di cognome (Emanuele è il nome), e il periodo appena concluso, vale la pena di sottolineare come questo pezzo, che arriva dopo vari singoli e un EP, abbia dei suoi motivi d’interesse.

La storia di un amore finito e il classico mix di malinconia e ricordi, si accompagna a una scrittura certo immediata, ma che cerca di andare un filo oltre lo scontato, mentre in sottofondo chitarre dall’ispirazione new wave danno al tutto un respiro pop non eccessivamente commerciale.

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DANIELE CIAVARRO, NINA SAYS, ESTEBAN: SINGOLI

Daniele Ciavarro

La Telefonata

Digital Distribution Bundle

L’attesa della telefonata di una ex, forse destinata a non arrivare mai.

Un cantautorato dai riflessi rock, con echi del ‘Vasco nazionale’, ma volendo anche di un Grignani, nella nuova proposta di Daniele Ciavarro, romano trapiantato a Siracusa, che non ha perso certe inflessioni capitoline.

Nina Says

Lady Vie

Omaggia Nina Simone col suo alias, ma guarda agli anni ’80, la milanese Valeria Napolitano che dedica il proprio esordio alla libertà, che è prima di tutto libertà dalle proprie paure.

A produrle il brano, il sapiente artigianato di Giorgio Canali, le cui mani imbracciano la chitarra, con effetti a cavallo tra post punk e dream pop, coi Cure a fare capolino dietro la porta.

Esteban

Milano, abbracciami

Visory Indie/Believe Digital

Palermitano di nascita, milanese d’adozione, origini mezze cilene e mezze indiane, Esteban Ganesh Dall’Orto su cimenta stavolta in un brano scritto a quattro mani con Andrea Dodicianni che rappresenta un po’ una celebrazione dell’amicizia tra i due, sullo sfondo delle vicende personali di ognuno e di una Milano con la quale si vive il classico rapporto amore – odio, nella forma di un pop senza scosse.

GIOVANNI BATTAGLINO, “RICOMINCIARE DALLE PAROLE” (ALFA MUSIC / BELIEVE / EGEA)

Viene da una storia lunga e densa, Giovanni Battaglino: divisa tra la musica ‘colta’, lirica e sinfonica, e quella ‘popolare’, cantautorale, dapprima come componente di gruppi e poi come solista.

Al secondo disco ‘da solo’, Battaglino fa ‘il punto della situazione’, mette insieme spunti e idee raccolti negli ultimi anni, chiama un gruppo di sodali ad affiancarlo in diversi dei dieci pezzi presenti.

Un lavoro non esclusivamente autobiografico, che si allarga a raccontare storie, un paio di brani in con protagoniste femminili, un episodio dedicato alla condizione degli ipovedenti.

Occasioni, sentimentali e ‘di vita’ perse e colte, di rimpianti, di guerra, di contatto con la propria spiritualità.

Il nucleo sonoro, voce e piano, con archi e fiati, va a disegnare un pop ‘di classe’, a tratti un po’ manieristico, se vogliamo; più convincente l’esito quando si abbracciano territori vagamente jazz, in un isolato episodio volto alla Bossa Nova o nei pezzi cui si imbracciano le chitarre.

PER ME, HA VINTO LEI.

PLAYLIST 1.2023

Periodica selezione di singoli ed estratti dai dischi recensiti sul blog, in ordine crescente di preferenza.

Karlito Akastoca feat. José Conserva, ‘Zero Unplugged’

Eliseo, ‘Mille Litigi’

Seta, ‘Delorean’

Pecci, ‘Incubo’

Jamie, ‘Nella mia testa RMX’

PlatoNico, ‘Non fai per me’

La Chiamata d’Emergenza ‘Mi perdo’

Gabriel Zanaga, ‘Pezzi di Me’

SciaronC, ‘Superwoman’

Claudio Rigo, ‘Luce’

Revman, ‘A Rozzano Legalità’

Lorenzo Ciffo, ‘Dreamin’ in the sky’

Arkell, ‘Proxima’

STRE, ‘Uscire’

Sara J. Jones, ‘563’

Ninfea, ‘La fine dell’Inverno’

Il Re Tarantola, ‘I bulletti della scuola che mi volevano picchiare li odio ancora tutti’

Umberto Ti., ‘Hey Ragazzo’

Frank Past – Listanera, ‘Roma’

Fab And The Good Ones ‘Seven days (am weak)’

Naeli, ‘Non è niente’

Scianni, ‘Mostri’

Laplastique, ‘Overthinking’

Samuel, ‘Dell’alma superba’

White Ear, ‘Hi My Name Is Planet Earth And I Will Kill You’

Wasabi, ‘Mia’

LefrasiincompiutediElena, ‘Glicine’

Etta, ‘B4’

Liede, ‘E ancora, e ancora, e ancora’

WASABI, “VERDE” EP (ARTIST FIRST)

Dopo i due singoli pubblicati nei mesi scorsi, è la volta dell’EP d’esordio per le tre ragazze del trio capitolino delle Wasabi.

Un pop acceso dall’energia delle chitarre e condito di un’elettronica dai toni vagamente crepuscolari fa da cornice sonora a testi che descrivono sbalzi umorali all’insegna di un ‘male di vivere’ che non cede mai al ‘pessimismo cosmico’.

Forse un’attenzione eccessiva alla ‘bella forma’, specie nel cantato, apprezzabile ma un po’ ‘trattenuto’, priva il tutto di un filo di ‘naturalezza’: qualche imperfezione in più non avrebbe guastato.

Come inizio, comunque, non c’è male.

REVMAN, Il RE TARANTOLA: SINGOLI

Revman, ‘A Rozzano Legalità’

Revman, poliziotto – rapper che mette il ‘cantar parlando’ al servizio di temi sociali, torna con un brano scritto e inciso con gli alunni delle classi quinte dell’Istituto Elisa Barozzi Beltrami del paese dell’hinterland milanese.

Nato dal ‘Laboratorio Rap’ organizzato con la Onlus FARE X BENE, il pezzo si articola su concetti semplici e diretti soprattutto contro il bullismo e le offese personali, fenomeni ben conosciuti dai ragazzini in età scolare.

Un contorno sonoro da rap vecchio stile per un’iniziativa lodevole.

Il Re Tarantola feat. Mike Orange

I bulletti della scuola che mi volevano picchiare li odio ancora tutti

Il Piccio Records / La Stalla Domestica

Un pezzo di mezzo punk rock, con un cantato quasi rappato è il nuovo singolo de Il Re Tarantola, alias Manuel Bonzi da Bienno (Valcamonica); due – tre concetti buttati lì e affiancati in modo nonsense, col solito stile (auto)ironico all’insegna, più o meno, del cazzeggio.

Il ‘tiro’ c’è, ma forse non basta.