Archive for dicembre 2020

TARSIA, ‘LOVE’S IN NEED OF LOVE TODAY’; LUVESPONE FEAT. OROFINO ‘UN PO’ PIÙ A SUD’ (MAQUETA RECORDS / ARTIST FIRST)

‘Omaggi natalizi’ da parte di questi due giovani cantautori.

La brava (e bella) Tarsia ci porta in dono l’impegnativa cover di un grande successo di Steve Wonder, corredata da un video con riprese in studio, dal sapore ‘casalingo’.

Luvespone ripropone la sua ‘Un po’ più a sud’ in chiave acustica, facendosi accompagnare dal sodale Orofino al piano.

Pubblicità

OROFINO, ‘FUSA’ (MAQUETA RECORDS / ARTIST FIRST) SINGOLO

Chiusura di una ‘terna’ – cominciata con Scrivimi quando’e proseguita con ‘Neanche fosse la Serie A’ – che andrà a comporre il primo EP del cantautore, siciliano di Caltagirone.

‘Lui” è stato lasciato e fatica a farsene una ragione, soprattutto pensando al fatto di essere stato ‘rimpiazzato’…

Il tono è comunque leggero, la rabbia cede il passo al disincanto

Sonorità pop senza complicazioni, qualche rimando hip hop nel cantato.

NUSIA FEAT. FRANKIE LO VECCHIO, “TRINITY – MEZZO SECOLO DI TRINITÀ (NEW TEAM EDIZIONI / STAR EDIZIONI MUSICALI / WEST EDIZIONI MUSICALI)

Singolo che ha anticipato l’uscita di “Feeling High”, disco d’esordio della cantante, al secolo Nusia Gorgone, con precedenti esperienze in televisione (soprattutto), teatro e cinema.

Rivisitazione abbastanza fedele dell’originale (di cui ricorre appunto il mezzo secolo dall’uscita), complice la presenza del cantato maschile di Frankie LoVecchio.

Il progetto è stato avallato da Franco Micalizzi, autore dell’originale, il quale ha poi collaborato anche all’intero disco.

Tutto sembra però lasciare il tempo che trova: dal pezzo in sé, una ‘cover’ canonica che se affidata interamente alla voce di Nusia avrebbe offerto maggiori spunti di originalità, al video di accompagnamento che, per quanto omaggio apprezzabile, risulta una parodia superflua di ciò che già di suo era almeno in parte la parodia di un genere.

LUCA DELL’OLIO, “QUASARIDIOMA” (LIBELLULA MUSIC)

Sonorità ‘Made in USA’, passate e presenti, nell’esordio del cantautore, comasco di nascita, torinese d’adozione.

Luca dell’Olio si con presenta otto brani in cui forti sono le influenze – sonore e non solo – di tutto un’immaginario che dal folk psichedelico di Crosby, Stills, Nash e Young, arriva fino a noi, con Wilco e simili.

Voce e chitarra per lo più, ma lo stesso dell’Olio è un po’ un ‘factotum’, con un pugno di collaboratori che arricchisce la sostanza sonora del tutto.

Rivoluzioni sognate ma mai realmente realizzate, riflessioni esistenziali, errori di percorso, le immancabili traversie sentimentali.

La California che si trasfigura nella più vicina Sardegna, al sole estivo della quale il disco è stato concepito: colori vividi e un cantato per lo più vivace, con episodi in cui le atmosfere si fanno più rilassate, rarefatte, con accenni quasi ‘spaziali’.

NEURO.B, “TOUCH THE SNAKE” (ANGAPP MUSIC)

Rap, hip hop e non solo, nella proposta di questo poliedrico musicista siciliano.

‘Toccare il serpente’, ovvero: affrontare le fragilità, le paure, i ‘nodi’ che più o meno tutti abbiamo.

Risultato di quattro anni di lavoro, queste undici tracce (inclusi i due brevi strumentali in apertura e chiusura) delineano la personalità di un artista che sembra non volersi limitare alle etichette.

Certi stilemi rap e hip hop sono certo prevalenti, con più di un accento cantautorale, e inseriti in una cornice sonora che rifiuta certe iper produzioni invasive, per abbracciare la dimensione più raccolta di strumenti ‘suonati’ – tutti peraltro dallo stesso Neuro.b – con l’inserimento di chitarre, percussioni fino a tastiere dal sapore vintage.

Un lavoro variegato, per certi versi poco identificabile, che si fa ascoltare.

Una percentuale del ricavato di ogni copia venduta verrà usata per piantare alberi, grazie alla no profit americana One Tree Planted.

FRANCESCO FELE, ‘STANZA BUIA’ SINGOLO (MAQUETA RECORDS / ARTIST FIRST)

Nuovo singolo per questi giovanissimo (classe 2002) cantautore romano, che ha già esordito con un disco ‘completo’.

Studi di voce e pianoforte alle spalle che diventano evidenti in questo singolo, scritto con Andrea Bucci e Fernando Alba.

Non la solita storia d’amore o il consueto brano un filo ‘esistenzialista’, ma un’accorata dedica, l’incoraggiamento a superare un momento difficile: potrebbe essere l’amata, un’amica, o una sorella, e a convincere è proprio questo ‘non detto’, che finisce per mettere ancora più in risalto la dedica.

Echi di Baglioni e qualche evidente somiglianza con Ultimo (la stima per il quale è dichiarata dallo stesso Fele).

Viva il pianoforte e tanti saluti all’autotune.

FUMETTAZIONI 7.2020

Brevi (più o meno) recensioni di letture disegnate.

THE WALKING DEAD 70
Dove tutto finisce: una finestra aperta sul mondo che verrà, con un Carl ormai maturo, altri personaggi storici della serie invecchiati, un mondo (quasi) pacificato, la minaccia zombie (quasi) debellata e addirittura (quasi) dimenticata.
Rick, assurto a nuovo ‘padre fondatore’ è una presenza che aleggia su tutto.
Finisce così, e un po’ dispiace, la prima vera serie iconica del XXI secolo, successo globale passato dalla carta alle serie tv e prossimamente al cinema, con cui (assieme alla supereroistica “Invincible” ) Robert Kirkman si è imposto (parere personale) come numero uno tra gli autori del fumetto seriale degli ultimi vent’anni.
Voto: 8
Voto all’intera serie (ed. americana: 193 numeri, ed. italiana tascabile: 70 numeri): 9

WOLVERINE: BLOODLUST
Secondo ‘Annual’ della serie regolate dedicata al celeberrimo mutante, datato 1990.
L’incontro con le due fazioni di un’atavica razza di bestie antropomorfe costringerà Wolverine a farei conti col suo lato più selvaggio.
Alan Davis – coadiuvato da Paul Neary – all’epoca era già tra i disegnatori più apprezzati in circolazione; la sua scrittura era ancora incanalata su binari ‘canonici’.
Voto: 6

EXCALIBUR: WEIRD WAR THREE
Sovrapposizioni dimensionali, Hitler vvo e vegeto che punta al dominio con annessi e connessi con il super gruppo di stanza in Gran Bretagna preso nel mezzo.
Michael Higgins scrive una storia confusionaria, con troppa carne al fuoco per una semplice graphic novel, con molto di già visto; non aiutano Tom Morgan e Justin Thyme ai disegni, discreti ma inadatti al genere.
Voto: 5

CONCRETE: THINK LIKE A MOUNTAIN
Ciclo di storie in cui Concrete affianca – e finisce in parte per appoggiare – un gruppo di ‘ecoterroristi’.
Paul Chdadwick coglie l’occasione per analizzare e riflettere sulle motivazioni e gli scopi di certi movimenti, in alcuni segmenti sconfinando nel trattato politico con effetti un po’ pesanti, ma questo è un aspetto che ha da sempre fatto parte di “Concrete”.
Voto: 7

AVENGERS: DEATHTRAP THE VAULT
Rivolta carceraria e relative conseguenze in salsa supereroistica: i Vendicatori, coadiuvati dalla ‘Freedom Force’ (sorta di Suicide Squad a base di mutanti in salsa Marvel ideata negli anni ’80) intervengono per sedare la rivolta in un carcere per supercriminali, ma la presenza di una bomba piazzata dal direttore come misura estrema di prevenzione metterà tutti sulla stessa barca.
Scrive il sufficiente Danny Fingeroth, disegna un Ron Lim meno anonimo del solito.
Voto: 6,5

THE WALKING DEAD: NEGAN È VIVO!
Breve avventura in solitario del cattivo più amato della serie, albo uscito negli Stati Uniti a sostegno delle fumetterie.
Voto: 6

CONCRETE: STRANGE ARMOUR
Paul Chadwick rilegge e amplia le origini del suo personaggio, dal rapimento alieno a quello da parte del Governo, col consueto contorno d’ironia.
Voto: 7

SANDMAN MYSTERY THEATRE: THE RETURN OF THE SCARLET GHOST
Un’assurda guerra editoriale porterà a una spirale di violenza che finirà per colpire anche Wesley Dodds / Sandman negli affetti.
Come al solito, Matt Wagner e Steven T. Seagle ai testi, disegni di Guy Davis.
Voto: 6,5

SILVER SURFER: HOMECOMING
Quando il proprio pianeta di origine, Zenn-La scompare nel nulla, Silver Surfer corre a indagare, scoprendo una verità sconcertante, con la sua terra d’origine divenuta una sorta di eden, parte del mondo mentale di un’entità superiore… come al solito, le cose si complicheranno, e di molto…
Firme di Jim Starlin, ‘architetto cosmico’ della Marvel, e di Bill Reinhold.
Voto: 7

BATMAN: THE LAST KNIGHT ON EARTH
Futuro distopico in cui il Cavaliere Oscuro si aggira tra le macerie del mondo che fu, incrociando vecchi / nuovi amici e alleati, prima dello scontro finale con… sé stesso.
Ennesima ‘variazione sul tema’, stavolta firmata da Scott Snyder e Greg Capullo: di certo non gli ultimi arrivati, ma la sensazione finale è comunque quella di trovarsi a poco più di un ‘divertissement’.
Voto: 6,5

SANDMAN MYSTERY THEATRE – THE CRONE
Un serial killer che prende di mira un programma di ‘radiodrammi’ e sullo sfondo, la gravidanza inaspettata -e forse non desiderata fino in fondo, della compagna del protagonista.
Scrive Steven T. Seagle, sull’idea del ‘solito’Matt Wagner, Guy Davis disegna.
Voto: 6

SPIDER-MAN – FEAR ITSELF
Il solito pazzoide con smanie naziste viene contrastato da una mercenaria che veste i panni della superspia di turno, con l’Uomo Ragno, coinvolto quasi casualmente, a fare da jolly.
Semplice semplice, ma risultato garantito, quando di mezzo ci sono Stan Lee, Jerry Conway e Ross Andru.
Voto 6,5