Un disco lungo già all’attivo, Marco Florio in arte Zatarra, torna con un singolo ispirato, dalla grafica che lo accompagna alle parole, ad “Arancia Meccanica”.
Il ‘drugo’ è cresciuto, ma continua con la propria vita delinquenziale assieme ai suoi sodali (per quanto film e libro facessero prevedere uno sviluppo ben diverso).
Un’attitudine ironica verso la società attuale si accompagna a suoni riconducibili a un pop leggero dalle tinte ‘british’, che non hanno granché a che fare con le inquietudini dell’originale.
Cantato un po’ in inglese un po’ in italiano, il nuovo singolo di Ruggero Ricci è un invito a volersi bene e a non essere troppo duri con sé stessi; tra le righe, una riflessione su quello che oggi viene chiamato ‘overthinking’.
Tutto troppo in fretta: metafore, senso svelato, probabilmente una punta di autobiografia, affastellati in due minuti e mezzo, e tutto resta troppo abbozzato.
Chianti – pianti – rimpianti: affoga proverbialmente – le proprie pene nel vino, il giovane Lomi.
L’essenziale accompagnamento del piano, per quanto intenso, non basta a sorreggere un pezzo che nei suoi due minuti di durata, mostra un’urgenza espressiva che diventa fretta di concludere, interpretando col solito pseudo rap le poche rime che compongono il testo.
Continua a sfuggirmi il motivo per cui ‘sti ragazzi, che di cose da dire ne hanno e ne avrebbero, debbano sempre andare così di corsa.
Una riflessione sulla crescita, partendo dal ricordo di ciò che si è stati
La propone il cantautore napoletano Francesco Lettieri, con un’attitudine pop che può ricordare, anche per una vaga somiglianza vocale, i modi di Tiziano Ferro.
Un passato (decisamente lontano) metal, poi la virata verso l’elettronica prima e il synth pop poi, il passaggio a X-Factor.
I Superbia, nomen – omen’, non nascondono l’ambizione e sfornano un singolo all’insegna della voglia di uscire da una realtà provinciale che sentono ormai stretta.
Il trio casertano dà vita a un pezzo tutto basato sul ‘tiro’ di un’elettronica impastata di house, anche gradevole all’ascolto, seppur non granché originale.
Accenni di pseudorap nell’esecuzione di un testo ‘consueto’.
Tutto si esaurisce nei poco più di due minuti ricorrenti per certe proposte.
Periodica selezione di singoli ed estratti dai dischi recensiti sul blog, in ordine crescente di preferenza.
Lomi, ‘Tulipani’ Erasmo, ‘Un attimo’ Ode, ‘Metà’ Solisumarte, ‘Fogli sparsi’ Caravelle, ‘Luci di città’ BVLRD, ‘Scrivanie’ Fabio Cosimo, ‘Fine della Crush’ Ruggero Ricci, ‘2000’ Pegaso, ‘Destino’ Tommaso Romeo, ‘L’altra parte di me’ Weid, ‘La Verità’ Antonio Maresca, ‘Ti avrei’ Barriera, ‘Dovehomessomiopadre’ Il Re Tarantola, ‘I mostri non stanno sotto il letto, ma stanno nella cassetta della posta’ Lefrasiincompiute di Elena, ‘Moleskine’ Federico Fabi, ‘Un amore’ Federico Mecozzi, ‘The End of the Day’ Al Vox, ‘Requiem for the World’ Sara J Jones, ‘Caramelle’ Zelda Mab, ‘Facile Preda’
BLVRD Scrivanie Distrokid Riflessioni su una relazione al capolinea, nate appunto seduto a una scrivania. Le esprime Davide Capra, alias BLVRD, da Roma, origini da rapper – e si sente nel cantato ‘cadenzato’ – sviluppatesi poi abbraccia di anche il pop. Una tipica ballata senza particolari scosse.
Antonio Maresca Ti avrei Fourth Mile Studio Napoletano di nascita, formazione jazz, attività parallele di cantautore e produttore, Antonio Maresca racconta con ironie le incertezze dell’innamoramento, un salto nel buio che però è l’unico modo di imparare a volare; una contraddizione che porta con sé tutti i tipici interrogativi all’inizio di una relazione, quali scelte fare, quali strade prendere. Il tono è leggero (il video prende le mosse dal famoso spot ‘Anto’: fa caldo’), la confezione gradevole.
Barriera Dohomessomiopadre? Il Piccio Records Elettronica urticante con qualche riferimento anni ’80 (Gary Numan), per Valerio Casanova, alias Barriera, casertano trapiantato a Roma. L’anima di un padre trapiantata in un cellulare, è uno spunto da serie TV, e infatti viene menzionata esplicitamente “Black Mirror”, ma tutto viene messo al servizio di un umore sarcastico e diventa una metafora dei tempi attuali.
Weid La Verità TRB rec. Simone Maritano da Torino in arte Weid torna con un singolo dedicato alla classica gelosia di chi immagina che la propria partner faccia chissà cosa in sua assenza. Il clima è abbastanza leggerino, ma l’arrangiamento, con reminiscenze dance anni ’90, a un certo punto prende la strada della sospensione dando al pezzo una cornice interessante.
Due minuti e mezzo non sono un granché per sviluppare un concetto…
Ruggero Ricci 2000 Orangle Records/Ingrooves/Universal Music Italia
Dance dal retrogusto francese e funk a caratterizzare il nuovo pezzo del cantautore di Lugo (RA): omaggio a quei primi anni 2000 durante i quali Ricci ha vissuto l’età più giovane e spensierata, sentimenti inclusi. Passa e va, anche troppo velocemente.
Periodica selezione di brani e singoli ripresi dalla recensioni del blog. Come al solito, preciso che non si tratta di una classifica vera e propria, anche se i brani sono comunque ‘ordinati’ in modo crescente di gradimento…
Skay, ‘Bustdown’ Mezzanotte, ‘Lockdown nel petto’ Corpoceleste, ‘Oblio’ Massimiliano Acri, ‘Alta Marea’ Donson, ‘Dimmi che è vero’ Donson, ‘Facile’ Fusco, ‘Comfort Zone’ Kevin Lov3, ‘Catene d’Oro’ Mardy Lava, ‘Lambada senza fine’ Just Jake, ‘Adone e Afrodite’ Quasi, ‘Iqos’ Maria Giulia, ‘Anima Inquieta’ Ruggero Ricci, ‘Coccodrilli’ Solisumarte, ‘Unici’ Mona Lisa, ‘Fruit Joy’ Lara Serrano, ‘Follia’ Serena Celeste, ‘Il Sole Dentro’ Scream, ‘Caso della dottrina’ Alfiero, ‘Lontano’ Donson, ‘Bella Canzone’ Grid, ‘Nomade’ Revman, ‘Tra di noi’ ALIC’è, ‘Sigarette’ Edodacapo, ‘Potremmo essere una cattedrale’ Debora Pagano, ‘Bon Ton’ Sara J Jones, ‘Lloret De Mar’ Trunchell, Et., ‘Braille’ Neim, ‘Solo un secondo (Rossofuoco) Dafne, ‘Come stai’ Alba, ‘Ciao’ Yko, ‘In the name’ Laplastique, ‘Frastuono’ Strade, ‘Bologna meraviglia’ Il Maestrale, ‘Xanadu’ Factanonverba, ‘Impossibile’ Il Re Tarantola, ‘Aiutiamoli a casa loro comprando le loro lauree’ Stellare, ‘Balena 52 Hz’ Misteriseparli, ‘Do you wanna get some?’ RosGos, ‘Greed’ Ixia, ‘Tutto ebbe inizio’ Fusaro, ‘Morto lui rimango io’
Napoletana di nascita, romana d’adozione, le proprie ‘affinità elettive’ divise tra la musica e la recitazione: prima “Il Paradiso delle Signore”, ora il primo singolo. Synth pop dai contorni dance per descrivere il groviglio di sensazioni tra relazioni – sentimentali e non – finite e altre ai primi passi; la consapevolezza di fondo che prima di tutto dobbiamo trattare bene e prenderci cura di noi stessi. Una voce dai tratti quasi infantili, una corporeità vagamente eterea, Alba Giaquinto, nonostante un brano che resta un po’ irrisolto tra riflessività e leggerezza sonora, sembra avere discrete potenzialità.
GLI ‘ALTRI’
Edodacapo Potremmo essere una cattedrale Artist First Il nuovo singolo di Edodacapo, alias il pugliese Edoardo Trombettieri, è una delicata ballata dedicata alle speranze suscitate da un relazione, nonostante le pause, le separazioni e i tira molla. Tutto molto semplice, dal testo all’essenziale tessitura chitarra e voce, ma nemmeno troppo: apprezzabile la scelta di un’atmosfera molto raccolta. Si lascia ascoltare.
Donson Bella Canzone LeIndie Music / Artist First Tutto si può dire di Donson, eccetto che non sia prolifico; Andrea Donini da Brescia continua a sfornare singoli uno appresso all’altro: stavolta una ‘Bella Canzone’ per allontanare quello che non va e per dare voce ai momenti di gioia. Voce, ukulele e qualcosa di elettronica per due minuti di pop spensierato… Viene da pensare che, vista la vena creativa, Donson potrebbe andare anche oltre questi bozzetti e cercare di andare oltre esiti che pur ‘diretti’ finiscono per essere un po’ superficiali.
Alfiero Lontano Artist First Originario di Terracina, due lavori sulla lunga distanza all’attivo, l’attività di cantautore affiancata al lavoro di educatore presso una casa famiglia per minori, Andrea Alfiero torna con una riflessione – dedica sull’essre genitori, divisi tra timori e / o paure e l’entusiasmo e la serenità comunicate da chi è appena arrivato o arrivata dal quale farsi portare ‘Lontano’, dai piccoli e grandi problemi della quotidianità. Voce e piano dominano, inserimenti di archi e altro, per una proposta a metà strada tra Baglioni e Barbarossa.
Lara Serrano Follia DistroKid Già qualche singolo all’attivo, la genovese Lara Serrano torna con un brano che è un po’ un mosaico di sensazioni: dalla propria versione adolescenziale a quella attuale, dalle delusioni ricevute dagli altri allo stare insieme, al fantasticare sul partire per andare altrove. Il tutto alla fine col desiderio di essere sé stessi e togliersi quella ‘maschera’ che spesso di è costretti a indossare con gli altri per autodifesa. Un pop con qualche aspirazione cantautorale nel complesso abbastanza fresco.
Ruggero Ricci Coccodrilli Orangle Records Nuovo brano per il cantautore di Lugo (Ra), che ormai già da diverso tempo ha avviato la propria carriera. Una descrizione varia ed eventuale della varia ed eventuale umanità di cui facciamo parte, uno sguardo non del tutto benevolo, coi ‘Coccodrilli’ del titolo che sullla ‘copertina’ circondano un individuo abbastanza impaurito. Ci si ferma forse troppo presto (tutto si risolve più o meno in un elenco di ciò che siamo e facciamo) e tutto risulta ulteriormente annacquato da un synth pop abbastanza ‘di maniera’.
Maria Giulia Anima Inquieta Nata a Manila, ma cresciuta in Italia, Maria Giulia offre il suo primo singolo, anticipazione di un più corposo lavoro, di prossima uscita. Una classica ballata intimista, nel segno dell’essenzialità di piano e voce, la cantautrice ad accompagnare nel video la performance pittorica di Sara Auricchio, ‘Anima Inquieta’ ci mette di fronte all’autoritratto di una giovane donna ancora irrisolta, soprattutto nel comunicare la propria vera indole agli altri. La voce c’è, le cose da dire anche; forse però su tutto aleggia una certa ‘ansia da prestazione’ (comprensibile, visto che è un esordio), che dà un esito in parte un po’ troppo ‘controllato’: qualche sbavatura a volte non è un difetto. Il video appare un po’ troppo indeciso tra il primo piano dato alla cantautrice e il quadro ‘in fieri’ magari si sarebbe potuto dare pieno risalto alla performance pittorica.
Mardy Lava ft. Lambdabeat, Glitchybot_ Lambada senza fine LeIndie Music Artist First Il duo dei Mardy Lava torna con questo pezzo che, come suggerisce il titolo, affonda le radici in uno dei ‘tormentoni’ estivi degli anni ’90, prendendone spunto per una proposta di latin pop impastata di elettronica. Il ballo e la pista come luoghi dove dimenticare le piccole – grandi crisi quotidiane, specie quelle sentimentali: “del doman non v’è certezza”, insomma… Tipico pezzo ‘stagionale’, accompagnato dal video di un flash mob organizzato dai ballerini e Carmela Orbello.
Sì fa chiamare Krait, si chiama Michela Di Mauro, e ha scelto di buttarsi anima, corpo e soprattutto voce, sul versante più duro del rock: attività ben avviata coi Deceit Machine, affiancata dai primi passi da solista, giunta al terzo singolo.
Accompagnato da un video ‘pulp’ che riporta a Robert Rodriguez e più in là a Tarantino, tra gangster e donne fatali, ‘Slate’, prodotto da A-Kurt, è un pezzo che strizza l’occhio a certo rock ‘industriale’ (Nine Inch Nails, Alec Empire, qualcosina dei Fear Factory) e che gioca ovviamente gran parte delle sue sorti sull’attitudine e la performance della vocalist, che fa flirtare screaming ‘metallico’ e cadenze hip hop.
L’esito, pur non fenomenale, è comunque più che gradevole, specie per chi magari è un po’ stanco di artiste votate a soul e affini.
Il pianeta rock di casa nostra a cercarle può ancora riservare delle sorprese.
Secondo singolo dell’anno per Francesco Morrone, cosentino di nascita, ‘nomade’ per vocazione, in attesa di pubblicare il suo secondo lavoro da solista.
Riflessioni sparse sull’amore, le insicurezze che portano alla fine delle storie, l’impossibilità, nonostante tutto, di chiudersi ai sentimenti; voce e chitarra con suggestioni orientali che conferiscono al pezzo un sapore quasi onirico, complice un’interpretazione quasi sussurrata, sempre sotto traccia, all’insegna di una parola più parlata che cantata con qualche reminiscenza di Fosssati.
Nuovo singolo per Claudio Rigo da Torino, cantautore con un passato e presente da imprenditore, e la passione per la musica, portata avanti in parallelo.
Un caleidoscopio di colori come metafora della vita coi suoi alti e bassi, e come fonte di speranza verso il futuro.
Voce e piano con inserti di chitarra elettrica, per un brano nel solco del classico cantautorato – pop di casa nostra, senza scosse.
Abbruzzese di Lanciano, un trascorsi di batterista nei Management Del Dolore Post Operatorio (qualcuno forse li ricorderà), Ceroli ha fa qualche tempo avviato la carriera da solista, con un EP e qualche singolo, in un percorso che punta, a breve, all’uscita del primo lavoro sulla lunga distanza.
Cantautorato indie, per un brano che descrive il naufragio di una relazione con un cantato minimale e quasi sussurrato che si perde in un’atmosfera sonora evanescente, tra effetti e riverberi assortiti.
Un’altra notte per voltare pagina rispetto a una storia finita e ricominciare: notturno il riferimento, danzereccia l’impostazione, per un brano che strizza l’occhio ad r’n’b e soul, a cominciare da una vocalità abbastanza ‘consueta’.
Ruggero Ricci (un passaggio a X-Factor, ormai parecchi anni fa), prosegue il suo percorso all’insegna di un pop decisamente ‘piacione’ e ammiccante, anche troppo…
Pezzo di esordio per Simone Maritano, alias Weid: il pianto come gesto ed esperienza che ‘libera’ e rafforza: tema non banale, ancora meno se a esprimerlo è un giovane uomo.
Rispetto a molti suoi coetanei, è partito dal rap, per trovare nel pop la propria realizzazione.
Per quanto i riferimenti dichiarati (Justin Bieber – Ed Sheeran) appartengano al versante del ‘largo consumo’, Weid per voce e intensità sembrerebbe in grado di esprimersi su livelli anche più ‘sofisticati’
Ruggero Ricci feat. Shaka Boys
Chimere
Visory Records / Universal Music
Nuovo singolo per il cantante romagnolo, qui affiancato dal duo degli Shaka Boys.
Le ‘Chimere’ del titolo sono le illusioni, le speranze e i desideri legati alle relazioni sentimentali coi loro alti e bassi, specie quelle che, prossime al capolinea, si vorrebbe in qualche modo rilanciare.
Lo svolgimento avviene attraverso il classico pop elettronico che oggi ‘tira’ molto: si pensa e nel frattempo magari si balla pure.
Il trio umbro (di Foligno) de Il Geometra si era già fatto conoscre con un primo lavoro sulla lunga distanza, “Ultimi”, parecchi anni addietro (era il 2015).
Oggi ecco questo nuovo singolo, anticipazione di un prossimo secondo disco.
Il ritratto di un’umanità spesso delusa e disillusa, le cui ambizioni vengono spazzate via “Quando arriva la tempesta” e che di fronte al peso dei desideri insoddisfatti preferisce la gioia effimera di una pista da ballo.
Citazioni colte, tra l’episodio biblico delle piaghe d’Egitto e l’uccisione di Pasolini, per descrivere da un lato una realtà che non fa sconti e dall’altro una società che davanti alla morte di un poeta non può più che lanciare un fiore, quando non passare indifferente.
Un brano ‘duro’, il cui testo è incardinato su un elegante pop tra chitarre e basi elettroniche.
Secondo singolo per il cantautore capitolino, che stavolta affronta il dramma della perdita di una persona cara, vissuto direttamente.
Il doppio binario di tutto quanto porta la ‘mancanza’, a cominciare da tutto ciò che si sarebbe voluto dire, e che il procedere del ‘quotidiano’ ha impedito, ma anche quello della ‘presenza’ di queste persone, con le quali si sono condivisi legami talmente stretti e tratti di strada tanto lunghi, da farle continuare inevitabilmente ad essere vicine a noi.
Esecuzione intensa per un brano che non poteva che essere all’insegna dell’essenzialità, voce e piano, così come il video che vede il cantautore solo sul palco davanti al microfono.
Consueto riassuntino di singoli ed estratti dai dischi recensiti qui sul blog. Preciso che non si tratta di una classifica, almeno non in senso stretto, anche se comunque i brani sono sistemati in una sorta di ‘crescendo’: il meglio alla fine…
Claudio Rigo, ‘La vita perfetta’ (Remix) GiAga, ‘Italiano’ Dany De Santis – Emanuele Laimo, ‘Pazzo di Te’ Brugnano, ‘Draghi’ Giaco, ‘Kiki’ Estoy Pocho, ‘Otra Noche’ Kefàli, ‘Ex’ Parrelle, ‘Dolomiti’ Dylan, ‘Non me ne vanto’ Patrick De Luca, ‘In questa notte buia’ Fabio Cosimo, ‘Droghe’ Bento, ‘Forget Your Life’ No Name (feat. Salvatore Saba), ‘Fireworks’ Ruggero Ricci, ‘Bombe atomiche’ Atomi, ‘Tutte quelle cose’ Portobello, ‘Il Senso della Vita’ Pietrosauro feat. Clementino, ‘Favorita’ Gianluca Amore, ‘Senza ragione’ Luvespone – Moby Rick, ‘Odisseo’ Francesco Sisch, ‘La stessa canzone’ Noemi D’Agostino, ‘Sottovoce’ Sarai, ‘Laissez-faire’ Alis, ‘Paura di Me’ Arianna Gianfelici, ‘Tutto il nostro folle amore’ Fabrizio Festa, ‘È così che fa l’amore’ Fabe, ‘Alibi’ Blutarsky, ‘Game7’ Tamé ‘Prequel’ Costa, ‘Talischer’ Fallen, ‘Unveiling Teardrops’ Chris Yan, ‘Verstand (intelletto)’ Alberto Pizzo, Robs Pugliese, ‘Sparks’ Max Aloisi Trio, ‘Lonely Wolf’ Laino & Broken Seeds, ‘Spells & Magic’ Spaghetti Wrestlers, ‘Cobe’ Ros, ‘L’Ultima Volta’ Tuasorellaminore, ‘Fahrenheit’ Manuela Ciunna, ‘Cui te lo dissi’ Alex Savelli – Ivano Zanotti, ‘Spears’
Il torinese (trapiantato a Milano) Claudio Rigo presenta questa versione remixata e ‘ballabile’ del suo omonimo brano uscito nel 2019.
Invito a prendere atto che “la vita perfetta non c’è”, senza però non rinunciare ai propri sogni e magari cogliendo quelle occasioni di vita all’apparenza fugaci che però possono avere sviluppi inattesi…
Pop cantautorale senza eccessive pretese, che scorre via fin troppo facilmente, una dizione migliorabile (troppe ‘e’ nordicamente strette) e leggendo la biografia del nostro (di mestiere imprenditore e manager), nonostante la gavetta trascorsa nei piano bar, l’impressione che fosse un tantino presto per dare vita una propria produzione…
Nuovo (secondo, se ho ben capito) singolo per questo duo proveniente dalla Puglia: entrambi poco più che ventenni, Antonio Longo e Cosimo Milone si conoscono fin da ragazzini.
Leggerezza e ironia per raccontare una storia d’amore come tante, l’essenzialità di chitarra e voce, tra cantautorato e un pizzico di ‘soul’.
Partecipazioni a varie rassegne per giovani talenti (da “X-Factor” ad “Area Sanremo”) e in seguito una carriera che per il momento è giunta al secondo lavoro sulla lunga distanza, Ruggero Ricci (romagnolo di Lugo), torna con un pezzo tipicamente estivo, tra dance e latin pop.
Siamo un po’ tutti ‘Bombe Atomiche’ pronte a esplodere, e dopo il periodo vissuto ultimamente, potrebbe non essere nemmno una considerazione troppo ottimista, visto che di gente coi ‘nervi a fior di pelle’ in genere ce n’è parecchia… ma quella di Ricci sembra più che altro la speranza e l’esortazione che a esplodere sia quanto di positivo non si è riusciti a manifestare.
Francesco Sisch
La stessa canzone
PM Productions
Singolo d’esordio per Francesco Sisch, romano, classe ’86.
Discreta rivisitazione di certe sonorità pop /new wave anni ’80 (potrebbero venire in mente il nostro Garbo o, alla lontana, Robert Palmer), in un affastellarsi di frammenti e ricordi che vanno a disegnare una vicenda sentimentale forse conclusa.