Campionato, venticinquesima giornata.
I voti:
STEKELENBURG: 6 Il povero portiere olandese suscita sempre più compassione, lasciato sistematicamente solo come un cane là dietro, vittima incolpevole degli assalti delle squadre avversarie; prende 4 reti, ma non gliene si può fare una colpa.
ROSI: 4 In coppia con Juan, è il principale responsabile del naufragio giallorosso dopo soli venti minuti di partita: disastroso in fase difensiva, evanescente davanti (da un suo errore parte peraltro il contropiede della seconda rete atalantina).
Viene sostituito a inizio secondo tempo da
JOSE ANGEL: 5 non commette grossi errori, ma è comunque autore di una prestazione incolore.
JUAN: 4 Vedi sopra; spesso e volentieri fuori tempo, appare a volte spaesato, come se fosse ancora alle prime uscite: evidentemente, non riesce a ‘digerire’ il gioco di Luis Enrique… oppure i due non si capiscono. Al suo posto entra
CASSETTI: 4,5, in tempo per farsi espellere.
HEINZE: 5 Come al solito, più quantità che qualità; non è esente da colpe in occasione del gol del 2-0, non riesce a salvarsi dall’ennesimo crollo del repato arretrato
TADDEI: 5 Là dietro fa quello che può, cerca il fare del suo in fase di spinta, ma se una squadra prende 4 gol, in difesa non può salvarsi nessuno.
MARQUINHO: 6 Fino al gol del 3-1 che chiude la partita è uno dei pochi che si salvano; prova qualche tiro da lontano, con poca fortuna, poca precisione e qualche velleità di troppo, viene disinnescato facilmente dall’affollatissimo centrocampo avversario.
GAGO: 5,5 Come al solito è uno dei migliori (o, in questo caso, dei meno peggio), ma si fa ammonire e salterà il derby. Viene sostituito da
GRECO: S.V. Troppo tardi per incidere sulla partita.
PJANIC: 5 Dopo tante prestazioni positive, stavolta è impalpabile; a tirare la carretta non possono però essere sempre i soliti.
LAMELA: 5 Naufraga assieme al resto dell’attacco nella ‘tonnara’ messa su dai giocatori dell’Atalanta.
BORINI: 7 L’unico a salvarsi, perché l’unico a metterci sempre grinta e buona volontà, con qualche apprezzabile risultato, fino a segnare l’illusorio (e abbastanza fortunoso) gol dell’1-2.
OSVALDO: 4,5 Da quando è rientrato dell’infortunio non è ancora riuscito a tornare a pieno regime; macchia una prestazione mediocre – resa ancora più difficile dal dovere muoversi in un’area di rigore affollata come la metro all’ora di punta – con un’espulsione inutile.
LUIS ENRIQUE: 4,5 Lascia fuori De Rossi per ‘motivi disciplinari’, sui quali non è lecito obbiettare, è questione che riguarda lui e il giocatore. Il dato di fondo è però un altro: dopo il buon ‘filotto’ di risultati a cavallo tra la fine del girone di andata e l’inizio del ritorno, la Roma si è fermata. In difesa, in particolare, da settimane si assiste sempre agli stessi problemi. Si ha l’impressione che agli avversari basti affollare centrocampo e area di rigore per neutralizzare il reparto avanzato, per infilare poi in contropiede una Roma sistematicamente sbilanciata. La partita di Bergamo è stata la fotocopia di quelle con la Fiorentina e la Juve in Coppa Italia e con il Siena più recentemente in Campionato. Passa il tempo e non si assiste a miglioramenti sensibili; certo forse l’allenatore non prevedeva di doversi affidare a Rosi e Juan, ed è stato ‘tradito’ dallo scarsissimo rendimento di Kjaer, ma allora urge trovare delle soluzioni, altrimenti da qui alla fine del Campionato, di palloni in fondo alla rete Stekelenburg ne dovrà raccogliere ancora a dozzine. Grave soprattutto il fatto che nell’intervallo non sia riuscito a ‘scuotere’ la squadra, che appena tornata in campo ha preso la terza rete in maniera praticamente identica alle prime due.