Archive for luglio 2021

ENNIO SALOMONE, EDODACAPO, TES, I DESIDERI, ALIC’È: SINGOLI

Ennio Salomone

Io non ti ho detto niente

Maqueta Records / Artist First

Nuovo singolo per Ennio Salomone, cantautore siciliano oggi diviso tra Roma e Milano.

Un omaggio, nelle sue stesse parole, alla sua Sicilia: una galleria di personaggi e situazioni sul filo dell’ironia, proposta attraverso un pop rock variopinto che invita a ‘battere il piede’.

Edodacapo

In città

Deposito Zero Studios

Un disco (in italiano) e un EP (in inglese) all’attivo, il tarantino Edoardo Trombettieri, in arte Edodacapo, torna con questo singolo, in cui tutto ciò che di negativo lascia la fine di una relazione può essere almeno in parte curato attraverso il perdersi in lunghe passeggiate in città (sempre meglio che restarsene tra quattro mura a recriminare).

Pop con qualche venatura ‘indie’

TES

Berlino

Visory Records / PaKo Music Records

Un viaggio a Berlino, proverbiale meta di ‘evasioni giovanili’ come antidoto alle scorie di una relazione finita, magari in compagnia degli amici di sempre… ma non tutto ‘funziona’ e anzi, se non si pronti a superare la faccenda, la ‘toppa’ rischia di essere peggio del buco.

Il trio lodigiano dei TES, un EP già pubblicato, torna con questo singolo, all’insegna di un pop / rock leggero e con una bella dose d’ironia, nel filone che ha già portato al successo band come i Pinguini Tattici Nucleari… ironia del resto evidente fin dal nome, dato che TES è l’acronimodi ‘Tutti Esageratamente Stronzi’.

Leggero sì, forse anche troppo…

I Desideri

Senorita

FUGA Aggregation / SG Music

Latin pop e neomelodia napoletana per questo nuovo pezzo de I Desideri (Salvatore e Giuliano Iadicicco).

Piena estate, ‘l’ormone è a palla’ e la ‘Senorita’ del titolo è l’oggetto del desiderio – e dei sentimenti – del protagonista del brano.

Balli a bordo piscina e belle ragazze in costume dominano il video: il piacere, per chi non è fan del genere, lo offre quanto meno la vista…

AliC’è

Nella testa

LeIndie Music / Artist First

Un’esortazione decisa a uscire da una relazione dominata da prevaricazione, svalutazione, sottomissione

Potrebbe sembrare una solista, in realtà poi AliC’è è un duo (pugliese) in cui alla voce di Rosita Cannito si affianca Nicola Radogna, qui al terzo singolo.

Indie – pop è forse un tantino fuorviante (oltre che definizione decisamente abusata): qui effettivamente si potrebbe parlare meglio di cantautorato, specie in questo pezzo, dato il testo ‘importante’.

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FERNANDO FIDANZA, “OLD FOLK FOR NEW POETS” (NEW MODEL LABEL / AUDIOGLOBE)

Nasce un po’ per caso e un po’ per noia, magari nel corso di certi apatici pomeriggi che quasi tutti abbiamo vissuto nel corso del lockdown, questo progetto di Fernando Fidanza, che ha musicato 13 testi inviatigli da altrettanti poeti.

Romano, classe ’76, Fidanza ha vissuto 14 anni in Cina, scrivendo colonne sonore, pubblicando un lavoro con la sua band creata lì e girando in lungo e in largo per il Paese… che dato che parliamo della Cina significa più o meno aver attraversato un continente.

Lo ritroviamo a Roma, in piena ‘clausura’ a sperimentare appunto la sonorizzazione di una poesia del fratello Luca. Parte da qui l’idea di estendere l’esperimento a un progetto più corposo, ottenendo il riscontro positivo di una manciata di poeti, per un progetto il cui titolo mescola appunto la ‘nuova’ poesia, al ‘vecchio’ folk, inteso più come attitudine e scelta di vita basata sul viaggio e sull’incontro col prossimo.

I tredici brani presenti sono per lo più orientati a una dimensione acustica o semiacustica, in cui l’elettricità è presente, ma con discrezione e isolatamente prende il sopravvento, in episodiche parentesi più volte al rock.

Forse non poteva essere altrimenti, dato che i testi poetici necessitavano comunque di un adeguato risato; dominano le chitarre, che si stagliano su ritmiche essenziali e qualche vago effetto di sottofondo.

Se l’indole ‘metallara’ di Fidanza, che cita Iron Maiden, Metallica e Slayer tra le proprie influenze, non appare immediatamente percettibile (forse giusto in qualche vaga melodia che starebbe bene anche su qualche ‘ballata’ del genere), più evidente è invece l’influenza dei Pearl Jam più acustici e quella di Guccini, in particolare in un cantato che sovente si fa quasi discorsivo.

Testi poetici (per pura statistica segnalo che tra gli autori presenti si contano sei poetesse) per lo più volti a un certo intimismo.

La riflessione finale è che se certo, da un lato, l’obbiettivo era quello di affiancare un ‘vecchio’ da non intendersi come il proverbiale ‘classico indiscutibile’ e il ‘nuovo’, da non intendersi come ‘nuovismo’ e se l’intento era quello di superare certe diffidenze personali che caratterizzano il mondo dell’arte, impedendo di ‘fare fronte’ verso uno scopo, dall’altro mi pare che l’esperimento rappresenti il tentativo di trovare un terreno comune tra musica e poesia.

Non che non sia già stato fatto in passato, intendiamoci, ma spesso c’è questa idea secondo cui la poesia sia sempre un gradino sopra la canzone: spesso per lodare un cantautore si dice: “Quello non è un cantante, è un poeta” come se il fatto di scrivere testi destinati ad essere accompagnati, o ad accompagnare, la musica, sia in qualche modo squalificante.

In questo caso i testi nascono probabilmente in maniera autonoma e il lavoro sonoro è successivo, ma l’esperimento è comunque riuscito.

SASHA DONATELLI, ‘900, LAGOONA: SINGOLI

Sasha Donatelli

Sentirti Addosso

Un singolo di latin pop danzereccio e discretamente canonico, che inanella il solito campionario di idee e tipici luoghi comuni da tormentone estivo, accompagnato da un video in cui il nostro – ex aspirante calciatore, poi passato alla moda, alla televisione e ora al canto – mostra i pettorali, attorniato da belle ragazze in costume.

A esprimere certi concetti in modo anche solo lievemente diverso o ad aggiungere qualcosa, nemmeno si prova…

‘900

Viaggiare

PM Productions

‘900, al secolo il capitolino Paolo Motta, qui al terzo singolo, all’attivo anche un EP.

Un cantatutorato pop che unisce leggerezza a un bel po’ di ‘mestiere’ (frutto di una solida formazione accademica, oltre che di una propensione naturale alla musica, mostrata fin da bambino).

Il tema del viaggio il nostro lo conosce bene, visti gli anni a cavallo tra infanzia e adolescenza trascorsi in Australia al seguito della famiglia.

L’esito è gradevole, per quanto il titolo e non solo finiscano fatalmente per rimandare al quasi omonimo pezzo della ‘premiata ditta’ Battisti – Mogol.

Il brano, pubblicato nei giorni scorsi su Youtube, al momento non sembra più presente.

Lagoona

Vertigine

Biscottificio Records

Nuovo singolo per questo quartetto umbro – marchigiano (origini tra Perugia e Fabriano), dedito ad un indie – rock se vogliamo abbastanza ‘leggero’: in questo caso, ‘pop’ non è poi una brutta parola…

Affiancato da un video che mescola ambienti domestici e spazi aperti, il pezzo è un messaggio arrabbiato, ma non troppo, al mondo, con qualche riferimento sentimentale, ma tutto il brano ruota in effetti attorno al verso “Ora io voglio solo urlare tutte le frasi che ho tenuto per un anno dentro me”: riferimento – non esplicito, ma probabile – a quanto abbiamo vissuto, e allora forse il pezzo diventa una sorta di inno, in questo periodo di ‘(s)tentata ripartenza’ a guardarsi dentro e intorno e cercare realmente di essere ciò che si vorrebbe.

MICHELE ANELLI, “SOTTO IL CIELO DI MEMPHIS” (DELTA RECORDS)

È andato a ‘sciacquare i panni’ nel Tennessee (o meglio, in Alabama, come vedremo)di Michele Anelli, per il suo nuovo lavoro, ennesimo capitolo di una carriera trentennale, cominciata coi Groovers e poi proseguita da solista, affiancando e aggiungendo all’attività di cantante, cantautore e chitarrista, l’attività di scrittore, dando più volte vita a progetti e collaborazioni che appunto mescolavano la parola cantata a quella scritta.

Solo musica e parole invece stavolta per questo “Sotto il cielo di Memphis”, nato appunto in occasione di un viaggio negli States, culminato con una sosta presso Fame Recording Studios di Muscle Shoals, Alabama, dove è stata avviata la produzione del disco.

Otto tracce la base di partenza, ma alcune versioni del disco offrono varie aggiunte, fino ad arrivare a quindici brani.

L’impressione è quella di un viaggio nel tempo: un lavoro che per suoni (a partire dal frequente uso di tastiere vintage) modi, umori, atmosfere, sembra uscito dritto dagli anni ’70.

Le suggestioni sono varie: domina un vissuto personale che può ricordare vagamente un De Gregori (certo con esiti molto meno ‘ellittici’) c’è, volendo, una spruzzata di certo ‘prog’ cantautorale (vedi alla voce Le Orme) e c’è, anche e soprattutto, l’ombra lunga della ‘premiata ditta’ Mogol – Battisti, con i riferimenti da ‘minimo quotidiano’ e un cantato costantemente velato di malinconia e disillusione.

È un lavoro pieno di riflessioni dai toni appunto malinconici, disincantati, spesso in forma di ballate, dai toni in chiaroscuro.

Manca forse, qualche brano ‘killer’: ci si aspetta che prima o poi si dia ‘fuoco alle polveri’, magari accendendo le chitarre, alzando il volume, lasciando un po’ sciolte le briglie e invece tutto resta in penombra, in una dimensione dai tratti evanescenti e talvolta onirici e con toni che spesso fin troppo dimessi.

L’impressione finale è che insomma il lavoro tragga gran parte della sua linfa, più che dagli assolati panorami del Tennessee e dell’Alabama, dalle brume del Lago Maggiore su cui si affaccia Stresa, città di origine del cantautore.

SOLISUMARTE, “È COLPA MIA” – SINGOLO (ARTIST FIRST)

Nuovo singolo per il duo formato da Daris Bozzoni e Nicolas Pelleri.

Invito a gestire e risolvere le difficoltà delle relazioni con calma e tranquillità, senza dare vita a inutili scontri.

Tutto abbastanza ‘prevedibile’, se vogliamo, ma i due sono giovani e hanno tempo di crescere…

PLAYLIST 4.2021

Consueto riassuntino di singoli ed estratti dai dischi recensiti qui sul blog.
Preciso che non si tratta di una classifica, almeno non in senso stretto, anche se comunque i brani sono sistemati in una sorta di ‘crescendo’: il meglio alla fine…

Claudio Rigo, ‘La vita perfetta’ (Remix)
GiAga, ‘Italiano’
Dany De Santis – Emanuele Laimo, ‘Pazzo di Te’
Brugnano, ‘Draghi’
Giaco, ‘Kiki’
Estoy Pocho, ‘Otra Noche’
Kefàli, ‘Ex’
Parrelle, ‘Dolomiti’
Dylan, ‘Non me ne vanto’
Patrick De Luca, ‘In questa notte buia’
Fabio Cosimo, ‘Droghe’
Bento, ‘Forget Your Life’
No Name (feat. Salvatore Saba), ‘Fireworks’
Ruggero Ricci, ‘Bombe atomiche’
Atomi, ‘Tutte quelle cose’
Portobello, ‘Il Senso della Vita’
Pietrosauro feat. Clementino, ‘Favorita’
Gianluca Amore, ‘Senza ragione’
Luvespone – Moby Rick, ‘Odisseo’
Francesco Sisch, ‘La stessa canzone’
Noemi D’Agostino, ‘Sottovoce’
Sarai, ‘Laissez-faire’
Alis, ‘Paura di Me’
Arianna Gianfelici, ‘Tutto il nostro folle amore’
Fabrizio Festa, ‘È così che fa l’amore’
Fabe, ‘Alibi’
Blutarsky, ‘Game7’
Tamé ‘Prequel’
Costa, ‘Talischer’
Fallen, ‘Unveiling Teardrops’
Chris Yan, ‘Verstand (intelletto)’
Alberto Pizzo, Robs Pugliese, ‘Sparks’
Max Aloisi Trio, ‘Lonely Wolf’
Laino & Broken Seeds, ‘Spells & Magic’
Spaghetti Wrestlers, ‘Cobe’
Ros, ‘L’Ultima Volta’
Tuasorellaminore, ‘Fahrenheit’
Manuela Ciunna, ‘Cui te lo dissi’
Alex Savelli – Ivano Zanotti, ‘Spears’

PARRELLE, ‘DOLOMITI’ SINGOLO (LUPPOLO DISCHI / ARTIST FIRST)

Nuovo singolo per il classe ’94 Pierluigi Russo da via Parrella (Pompei), da cui deriva lo pseudonimo.

Le Dolomiti del titolo sono usate come similitudine per le occhiaie del protagonista, vittima della tipica insonnia d’amore, per una storia sul punto di finire alla quale si cerca di rimediare…

Un tipico ‘pop giovanile’ nel quale almeno ci è risparmiato il solito sovrautilizzo dell’autotune. Dizione più che mai un optional…