Palestinesi ed ebrei che surfano sul mare di Gaza: un’idea meravigliosa, bizzarra, incosciente e che proprio per questo riesce a prendere forma, grazie ad un manipolo di irriducibili, guidati dagli americani Dorian ‘Doc’ Paskowitz (un mito nel mondo del surf) e Matthew Olsen, con la sua organizzazione Explorea Corps. L’esperimento funziona e ha successo, almeno fino a luglio scorso, quando il Gaza Surf Club viene bombardato; nel frattempo, il regista Alexander Klein ha avuto modo di raccontare la storia nel documentario God Went Surfing with the Devil… e proprio la pellicola di Klein finisce per essere l’ispirazione per il primo lavoro sulla lunga distanza degli Omosumo, trio siciliano fino ad ora autore di due Ep.
Angelo Sicurella, Antonio Di Martino e Roberto Cammarata (che qualcuno forse ricorderà nei Waines, che qualche anno fa fecero gridare più di qualcuno al ‘miracolo’), assemblano un lavoro che, saldamente ancorato su beat e tappeti elettronici, parte alla ricerca di vari e diversi lidi.
Suggestioni ai confini del dancefloor( ‘Yuk’, ‘Ahimana’) parentesi quasi indie pop (‘Walking on stars’, ‘Nancy’), dilatazioni che flirtano con l’ambient (‘Nowhere’) ritmiche minimaliste un filo ossessive, momenti di quiete ed episodi più votati al dinamismo; nove pezzi, una mezz’ora circa la durata complessiva, per un lavoro che, nonostante il predominio di sonorità sintetiche ed elettroniche, non si nega una buona dose di strumenti ‘suonati’ e qualche intervento ‘fuori contesto’, (come l’uso dei fiati in ‘Dovunque Altrove’). Non manca la componente vocale – talvolta con interventi femminili – a interpretare testi (in italiano e inglese) che tendono a fondersi con la componente sonora, spesso quasi come echi lontani.
Preceduto / accompagnato dai videoclip di ‘Nowhere’ e ‘Nancy’, “Surfing Gaza” è un lavoro che riesce a destare un certo interesse: pur non facendo dell’originalità la sua miglior dote, riesce comunque a dare una lettura piacevole discretamente personale dei propri riferimenti.