Brevi (beh… sì, insomma… più o meno…) recensioni di letture disegnate.
MARVEL UNIVERSE THE END
Ancora una volta, Thanos e la sia smania di raggiungere l’onnipotenza: la meta ambita è finalmente raggiunta, sia pure sottraendo il Potere a un faraone egizio tornato sulla Terra dopo essere stato rapito dagli alieni (trovata improbabile quanto geniale), che fa piazza pulita di gran parte dei supereroi terrestri… Quando c’è di mezzo Thanos, però, il raggiungimento del potere assoluto include sempre qualche ‘fregatura’, stavolta nella forma di universo ‘ammalatosi’ dopo che troppa gente (supereroi eroi in primis) ha fatto avanti e indietro con l’aldilà… e stavolta, paradossalmente, toccherà allo stesso Thanos sistemare le cose…
Opera datata 2003, firmata ovviamente da Jim Starlin, ‘capomastro’ delle saghe cosmiche di casa Marvel: si legge bene, anche se priva dell’epicità di capitoli precedenti.
Voto: 6,5
INVINCIBLE 57
Una strage; nulla di peggio che un eroe che dà di matto e decide che il modo migliore per curare i mali del mondo è prendere il potere. Robot si scatena, e a farne le spese è una miriade di comprimari, di secondo e primissimo piano, lasciando Invincible a dover raccogliere i cocci
Due storie shoccanti, come raramente si sono viste nella storia del fumetto supereroi, come solo un autore libero da costrizioni editoriali poteva permettersi il lusso di mettere in scena.
Voto: 8
SPIDER-MAN: LA MORTE DI JEAN DEWOLFF
Uscita nel 1985, questa sequenza di quattro storie uscite sulla testata Spectacular Spider-Man resta ancora oggi uno degli apici della storia editoriale del personaggio.
È ovviamente molto facile fare breccia nei cuori dei lettori ‘facendo fuori’ un personaggio ‘umano’ e dunque difficilmente destinato a risorgere come molti individui dotati di superpoteri; ancora di più se il personaggio in questione è una giovane donna con una brillante carriera in polizia…
Meno facile è evitare banalità e scontatezze, inserire il tutto in un’atmosfera quasi hard-boiled, in cui molti mostrano di non essere ciò che sembrano, incluso l’Uomo Ragno, forse mai così accecato dal desiderio di vendetta dai tempi dell’assassinio di zio Ben. Finisce per farne le spese pure Devil, qui comprimario fino al momento storico in cui i due si rivelano reciprocamente le proprie identità segrete.
Senza esagerare, una pietra miliare nella carriera del ‘Ragno’, firmata da un maestro nella scrittura del genere come Peter David, coi disegni dell’ottimo mestierante Rich Buckler.
Voto: 8,5
THE WALKING DEAD 55
La marea di zombie sguinzagliata dai Sussurratori rischia di travolgere, nel vero senso della parola, tutto quanto costruito da Rick e soci; nessun aiuto può essere rifiutato, nemmeno quello di Negan, mentre all’orizzonte certi ‘avvoltoi’ si preparano a fare la loro mossa…
Voto: 7
INVINCIBLE 58
Stavolta, il ‘cattivo’ vince; o almeno così sembra: eliminato, con le buone o le cattive, ogni oppositore, Robot si appresta ad avviare quello che nelle intenzioni sembra essere un esperimento di tirannide illuminata. Invincible nel frattempo sembra impotente, l’attenzione distolta dalla neo-paternità e dal tentativo di ricostruire il rapporto con Eve…
Voto: 7
In appendice, Wolf-Man si avvia ad affrontare varie rese dei conti e comprimario storico sembra rimetterci le penne…
Voto: 6,5
THE BIG LIE
La ‘Grande Bugia’ del titolo è quella che circonderebbe i fatti dell’11 settembre 2001.
Rick Weitch (coadivato ai disegni da Gary Erskine) scrittore ‘eretico’, da sempre fuori dagli schemi, autore di opere memorabili (“The One”, “Brat Pack”) e spesso in rotta con gli editori (come avvenne all’epoca del suo ciclo su “Swamp Thing”) immagina che una viaggiatrice nel tempo torni in quel giorno per salvare il marito, cercando di convincere lui e i suoi colleghi al World Trade Center, di quanto starà per succedere.
Un ‘pretesto narrativo’ da cui Weitch parte per riassumere i punti cardine della lettura alternativa di quanto avvenuto quel giorno: un attacco terroristico evitabile, di fronte al quale si agì volutamente poco e male (addirittura ‘agevolandolo’, attraverso la ‘demolizione controllata’ delle Torri Gemelle’) per offrire al Governo americano il pretesto per la guerra in Iraq.
Verità nascosta? Teoria del complotto?
Ognuno penso che ormai abbia una sua idea (io penso che i complotti siano affascinanti, ma che il ‘Rasoio di Occam’ sia più affidabile, pur se più di qualche ombra rimane); questo fumetto, decisamente atipico rimane se non altro come testimonianza di una visione alternativa rispetto a quella ‘ufficiale’, che ovviamente non avrà lo stesso peso, ma che forse è comunque il caso di tenere in seppur minima considerazione.
Voto: 6,5
JLA – TOWER OF BABEL
Breve saga in quattro parti in cui Ra’s Al Ghul con una sorta di ‘segnale di disturbo’, impedisce alla popolazione di comprendere le lingue scritte e parlate gettando il mondo nel caos. La Justice League dovrà prima di tutto salvare sé stessa, messa fuori gioco grazie ai piani segreti stesi da Batman per eliminare ogni membro nel caso si fosse trasformato in una minaccia, e rubati dallo stesso Ra’s. Batman rischierà così di perdere la fiducia dei suoi compagni… L’idea discreta di Mark Waid viene in gran parte inficiata dai disegni mediocri di Howard Porter.
Voto: 6
ALBION
Alan Moore è sempre una garanzia, per quanto questa sia una sua opera minore, con un contributo non preponderante.
Verità taciute, eroi dei fumetti che non sono solo personaggi di fantasia, una prigione segreta e una missione di salvataggio…
Una gustosa variazione su temi cari a Moore, con la collaborazione della moglie Leah e i disegni, quasi caricaturali, di John Reppion.
Voto: 7
ARZACH
Una manciata di storie fa ‘esplodere’ il fumetto europeo, quando Moebius da’ vita a questo strano personaggio, a cavallo tra poliziotto e inquisitore, che si muove a cavallo di uno pseudo-pterodattilo in un mondo da Medioevo prossimo venturo. Un ‘fumetto’ per modo di dire, vista la totale assenza di parole, sostituite da una maestria pittorica stupefacente.
Voto: 8,5
FANTASTIC 4: UNSTABLE MOLECULES
I Fantastici 4 prima dei Fantastici 4 i loro lato ‘ordinario’, a qualche anno di distanza dell’incidente che ne farà degli individui straordinari.
Siamo alla fine dei ’50: Reed Richards è un uomo dedito solo al lavoro che non si accorge di quanto si stia allontanando dalla sua partner; Sue una donna devota al suo ruolo di compagna, ma aperta ai primi segni della modernità e dell’emancipazione; Johnny un giovane problematico fulminato dall’incontro coi ‘beat’; Ben uno spiantato alla ricerca di un proprio posto nel mondo.
Quasi un pretesto, per raccontare gli ultimi momenti di un’epoca, prima che gli anni ’60, anche nel mondo del fumetto, sconvolgessero abitudini e modi di pensare consolidati.
Scrive il poco prolifico James Sturm, Guy Davis guida il team grafico.
Voto: 8