Posts Tagged ‘Al Hubbard’

FUMETTAZIONI 9 /2017

Brevi recensioni di letture disegnate.

 

I GRANDI CLASSICI DISNEY 21

Apre “Zio Paperone e il mistero del manierp”, tipica ricerca di tesori a firma Pezzin / Cavazzano; Luciano Bottaro dà vita all’ennesimo ‘duello’ tra lo scettico Pippo e la fattucchiera Nocciola, con esiti quasi psichedelici.
Solita infornata di materiale più datato (a cura di Guido Martina, Romano Scarpa, Carlo Chendi, Luciano Gatto, Al Hubbard, Paul Murry, Tony Strobl, John Liggera), prima di una canonia avventura archeologica con Topolino e Indiana Pipps (di Gianfranco Goria e Massimo De Vita), prima del finale, protagonista nuovamente Zio Paperone, stavolta alle prese con una delle tante invenzioni di Archimede, la ‘Pillola Pit’, di Pier Carpi e Giorgio Bordini.
Voto: 7

 

THE WALKING DEAD 49

Un numero ‘transitorio’, con un finale che promette di rimescolare di nuovo le carte, mentre il ‘nerd tecnologico’ Eugene riesce finalmente a contattare qualcuno / a via radio – facendo scorgere all’orizzone nuovi sviluppi e mentre Rick continua la sua metamorfosi: da generale ‘sul campo’ a stratega per così dire ‘politico’ che punta a mettere ogni pedina al posto giusto per garantire la sua idea di ‘nuova società’… Apparentemente, qualche rimando a “House of Cards”, o “Game of Thrones”, se non fosse per il fatto che Kirkman ha dimostrato finora di essere abbastanza imprevedibile, affidando quest’impredibilità all’elemento – zombie, che negli ultimi è rimasto sempre abbastanza sullo ‘sfondo’: c’è da credere che prima o poi assisteremo a una qualche ‘deflagrazione’, a ricordarci che alla fine il mondo è più o meno una ‘terra dei morti’ e i sopravvissuti, per quanto organizzati, dovranno continuare a tenerne conto.

 

TESORI DISNEY INTERNATIONAL 10

Stavolta, un autore italiano, divenuto internazionale: Marco Rota, con la sua saga di Mac Paperin, antenato caledone dell’odierno Paperino, alle prese con i continui tentativi d’invasione dei vichinghi, aiutato dal ‘piccolo’ Krack; storie che hanno che hanno avuto successo, ovviamente, soprattutto presso il pubblico dei Paesi scandinavi, per il quale in molti casi sono state ideate.
Siamo al top della produzione disneyana: con queste storie, disegnate con piglio magistrale omaggiando a tratti la lezione di Barks, Rota si pone nel novero dei grandi: più che mai meritato, quindi, l’inserimento nella collana ‘internazionale’.
Voto: 8,5

 

INVINCIBLE 46

Attorno a un Invincible ridotto male si gioca una partita complicata per salvare la Terra, fino a quando una nuova scoperta sembra destinata a rimescolare ulteriormente le carte.
Voto: 7,5

Wolf-Man dal canto suo si avvicina al confronto / scontro finale con la sua nemesi e soprattutto, con sua figlia.
Voto: 7

 

FROM HELL

Sintetizzare From Hell è impresa improba: i numeri stavolta possono rivelare molto: siamo attorno alle 380 pagine di fumetto, cui se ne aggiungono una quarantine di note esplicative; Alan Moore, assieme ai disegni spesso disturbanti di Eddie Campbell accompagna il lettore nella discesa negli inferi della Londra vittoriana, accompagnando le gesta di Jack Lo Squartatore e del detective Abberline, incaricato di seguire il caso.
E’ noto che all’assassino non sia mai stato dato un nome; Moore abbraccia comunque l’ipotesi che dietro alle gesta del serial killer più famoso della Storia si celasse William Gull, medico di corte incaricato dalla stessa regina di mettere a tacere un gruppo di prostitute, a conoscenza dell’esistenza di una figlia illegittima di uno dei rampolli della casa reale.
Se From Hell si limitasse a essere solo ‘una storia’ sarebbe tutto più facile: il fatto è che Moore ricostruisce attentamente ogni dettaglio, dalla geografia della Londra di fine ‘800 ai rapporti tra i protagonisti; sfruttando un’amplissima bibliografia ricrea il clima di un’epoca, arricchendo il tutto con le sue conoscenze nel campo dell’esoterismo, della massoneria dei ‘segreti incofessabili’ che si celano dietro le mura di cattedrali e palazzi del potere.
Una sorta di ‘horror consapevole’ in cui ogni tassello finisce al suo posto per spiegarci la genesi del ‘mostro’; senza risparmiare al lettore nulla o quali, giungendo al climax in un intero capitolo che segue passo passo ‘l’intervento chirurgico’ su una delle vittima.
Un’opera a tratti disturbante, straniante, che non può che lasciare il lettore con un’inquitudine di fondo e anche nei più scettici il dubbio che la vita quotidiana di noi comuni mortali sia influenzata da forze oscure costantemente all’opera.
Il numero di opere scritte da Alan Moore che può fregiarsi, senza esagerazione, del titolo di ‘capolavoro’ è impressionante, a partire dalla sua lettura del genere supereroistico: da Watchmen a V for Vendetta, da Swamp Thing a Promethea;
di più, Alan Moore appartiene al ristretto novero degli autori di fumetti ai quali la ‘critica ufficiale’ non ha potuto evitare di dare dignità letteraria; se volete sapere perché, leggetevi From Hell.
Voto: 10

 

1963

Premessa per i non addetti ai lavori: negli anni ’90, la casa editrice Image lanciò un nuovo modo di fare fumetto supereroistico; i personaggi erano di proprietà non dell’editore, ma degli autori che dunque, nel limite del consentito, si garantivano un’ampia libertà di espressione; l’esito fu quasi una rivoluzione: Todd McFarlane, Jim Lee e altri, divenuti famosi soprattutto grazie alla Marvel, diedero vita a fumetti come Spawn o Wildcats, la cui cifra stilistica poteva riassumersi in storie più dure, a volte tetre, in altri casi violente, con personaggi dalle anatomie esasperate (nel caso di Rob Liefeld, rese in modo volutamente esagerato per nascondere evidenti carenze nelle capacità di disegnarle), ed eroine che sembravano uscite dalle pagine di una rivista per adulti, coi costumi perennemente strappati e i pochi brandelli posti in posizioni strategiche… Una ‘rivoluzione’ che non durò a lungo, ma che sancì per certi versi un ‘salto in avanti’ in termini di ciò che un fumetto poteva o meno mostrare…
In questo quadro risulta quasi straniante l’idea della Image di contattare Alan Moore, uno che con Watchmen e V for Vendetta aveva contribuito più di ogni altro a dare dignità letteraria al genere; il risultato fu 1963: una miniserie di sei numeri che omaggiava i fumetti (soprattutto Marvel: i vari personaggi sono più o meno esplicitatemente ispirati ai vari Fantastici Quatto, Uomo Ragno, Capitan America, Thor e via dicendo) degli anni ’60 e che nelle intenzioni si sarebbe dovuta concludere con l’incontro / scontro tra la generazione dei supereroi idealisti degli anni ’60 e quella dei nerboruti senza scrupoli dei ’90; peccato che alla fine Alan Moore e soci (Dave Gibbons, Rich Veitch e Steve Bissette) si trovarono coinvolti loro malgrado nei dissidi interni alla stessa Image, vedendosi nei fatti impedito di scrivere proprio quel finale.
1963 resta così ridotta a questi sei albi, tributo alla ‘Marvel del bel tempo che fu’, una ‘chicca’ di fronte alla quale gli appassionati non possono che tirare un sospiro di nostalgia: il discorso del ‘quanto erano belli i fumetti di una volta’ poteva già risultare nostalgico a quei tempi (parliamo di circa vent’anni fa, ormai); lo risulta ancora di più oggi, quando perfino quello che alla fine si riduce per lo più a un gioco, un esercizio di stile, per quanto ben confezionato, suscita un’ondata di rimpianto per ciò che i supereroi furono e purtroppo raramente sono ancora, ormai appiattiti dal peso delle loro versioni cinematografiche.
Voto: 8

 

I MIGLIORI ANNI DISNEY – 1978

Guido Martina e Giovan Battista Carpi danno vita a una eroicomica parodia paperinesca di Tarzan; lo stesso Martina assieme a Sergio Asteriti sposta Topolino e Pippo di un giorno avanti nel tempo. Piante che producono fagioli d’oro e dinosauri giocherelloni per la banda dei paperi grazie a Giorgio Pezzin, accompagnato da Massimo de Vita prima e Cavazzano poi. Completano il numero alcuni brevi e abbastanza inutili riempitivi.
Voto: 7

 

TESORI DISNEY MADE IN ITALY 5

Prosegue la monografia dedicata a Cavazzano, compilata da sé medesimo: aprono Paperino e Paperoga alle prese con l’iracondo Dinamite Bla, si prosegue con un tipico scontro tra Topolino e Pippo e Macchianera dai risvolti ecologisti e con una storia incentrata sulla 313; il ‘pezzo forte’ è però “Gambadilegno e la rapina da fumetto”, col ‘gattone’ alle prese col blasone ladresco perduto; chiudono nuovamente Paperino e Paperoga con una corsa a perdifiato tra le calli veneziane.
Il gruppo di storie, risalenti al primo decennio del ventunesimo secolo omette volutamente “La vera storia di 900”, trasposizione dell’opera di Baricco e del film di Tornatore, considerata dai più come uno degli apici assoluti della produzione italiana Made in Italy: ovviamente, non sia mai che i lettori appassionati possano accedere a una versione economica unita ad altre storie e non svenarsi per la varie edizioni ‘De Luxe’ in circolazione…
Voto: 7

 

UACK! 34

Numero che ‘celebra’ i 70 anni di Zio Paperone con “Paperino e la scavatrice” di Carl Barks e “Qualcosa di veramente speciale” di Don Rosa: la prima, una ‘pietra miliare’ considerate tra le maggiori opere dell’Uomo dei Paperi, la seconda con Zio Paperone ad affrontare le sue nemesi unite per l’occasione e a tuffarsi nel contempo nel proprio passato.
Il valore del numero supera di gran lunga il prezzo di acquisto solo per queste due storie; completano il sommario le solite storie brevi, alcune delle quali a dire il vero decisamente evitabili.
Voto: 7,5

 

INVINCIBLE 47

Robert Kirckman comincia a posizionare le pedine in vista del numero 100, che coinciderà con il 50 dell’edizione italiana; Invincible continua a doversi districare tra varie difficoltà per impedire che la Terra diventi il campo di battaglia di una guerra extraterrestre, nel contempo dovendo gestire un personaggio visto come il nemico pubblico n°1 del pianeta, ma i cui comportamenti hanno una logica fin troppo stringente; rivelazioni spiazzanti su altri comprimari, in puro stile anni ’70.
Voto: 7,5

Wolf-Man nel frattempo si prepara ad affrontare lo scontro più difficile: quello con sua figlia.
Voto: 7

 

Pubblicità

FUMETTAZIONI 5 / 2017

 

I GRANDI CLASSICI DISNEY 16

Un numero decisamente ‘classico’, che giustifica il titolo della testata, che presenta storie uscite al più tardi negli anni ’70.
La squadra degli autori è come al solito di prima categoria: Cimino, Cavazzano, i fratelli Barosso, Scarpa, Missaglia, Capitanio, Martina, Perego e De Vita per gli italiani; Hubbard, Fallberg, Strobl, Liggera, Mc Savage per gli americani.
Ampia la gamma di situazioni: dall’avventura ‘in trasferta’ per i paperi, al ‘giallo’ topoliniano, dalle disavventura quotidiane di Paperino a un’avventura di Robin Hood e a una di Paperinik.

Voto: 7

 

RAT-MAN 120

Siamo quasi in dirittura d’arrivo: altri due numeri e una delle più lunghe saghe della storia del fumetto italiano giungerà alla fine; destinata, se non altro per il solo dato della durata, a restare negli annali.
L’ottava delle dieci parti dell’ultima storia di Rat-Man ci porta al classico punto di non ritorno (apparente) del fumetto supereroistico: Rat-Man ha definitivamente abbracciato il suo lato oscuro – Il Rat-Man – e promette apocalissi; nemmeno il fantasma del suo unico grande amore è riuscito a distoglierlo dai suoi propositi…

Voto: 6,5

 

I MIGLIORI ANNI DISNEY – 1975

Apre la selezione un ottimo western scritto da Guido Martina e disegnato da un Giovan Battista Carpi in autentico stato di grazia; meno ‘consistente’ tuttavia il resto dell’albo, che oltre all’accoppiata Cavazzano / Pezzin e agli americani Carl Fallberg, Al Hubbard, Cecil Beard e Bill Wright propone la meno nota danese Anne-Marie Dester alle prese con Super Pippo coi disegni di Sergio Asteriti.

Voto: 6,5

 

TESORI DISNEY MADE IN ITALY 2

Prosegue la lunga monografia dedicata a Giorgio Cavazzano: la versione disneyana de “La strada” di Fellini è quasi una pietra miliare; assieme a questa, la versione a fumetti del cartone “Basil l’Investigatopo” e il ‘giallo’ “Topolino e il mistero della voce spezzata”, votata come una delle migliori storie degli anni ’90; completano il lotto un paio di storie minori, tra ‘cappa e spada’ e una collaborazione con gli Stati Uniti per la serie “Ducktales”.

Voto: 8

 

UACK! 31

Consueto piatto ottimo e abbondante, tra avventure indiane, scoperte archeologiche, (dis)avventure paperinesche e parentesi dedicate alle Giovani Marmotte: Carl Barks, Don Rosa e Daan Jippes giocano come al solito la parte del leone, assieme, tra gli altri a Bob Karp e Al Taliaferro.

Voto: 7

 

INVINCIBLE 41

Dopo la spiazzante conclusione della lunga sottotrama della ‘Guerra viltrumita’,
per Mark Grayson è venuto il momento di affrontare problemi molto più quotidiani e famigliari, anche se le minacce da affrontare in costume continuano a non mancare.
Voto: 7,5

In appendice proseguono le avventure di Tech Jacket, non memorabili, comunque godibili.
Voto: 6,5

FUMETTAZIONI – 7

Brevi recensioni di letture disegnate.

 

I GRANDI CLASSICI DISNEY 8

La ‘perla’ del mese è la parodia del Don Chisciotte, Paperino protagonista assieme a Pippo improbabile Sancho Panza: Guido Martina scrive, Pier Lorenzo di Vita disegna e la pietra miliare è servita. Voto: 8
Altra parodia: Sandopaper e la perla di Labuan (di Michele Gazzarri e Giovan Battista Carpi). Voto: 7
Nick George, Al Hubbard, Phil DeLara, Bill Wright, Jack Bradbury e Vic Lockman compongono la nutrita pattuglia di autori d’oltreoceano che firmano buona parte
delle altre storie; per l’Italia, tra gli altri, Cimino, Pier Carpi, Massimo De Vita.
Voto: 6,5

 

INVINCIBLE 32 – 33

Botte da orbi tra il protagonista e il nuovo letale arcicattivo ‘Conquest’: a farne le spese, oltre che il nostro, sono anche un paio dei comprimari principali della serie, uno/a dei quali se la vede veramente, veramente brutta…
Kirckman ama i supereroi e sa bene ciò che piace e non piace ai lettori: ed ecco che senza allungare il brodo, ma al contempo senza risparmiarsi colpi di scena, in quattro storie (e due numeri nell’edizione italiana) mette in scena lo scontro più sanguinoso fin qui visto, pigiando l’acceleratore sul pedale di uno ‘splatter’ mai fine a sé stesso, ma del tutto funzionale alla storia: del resto, se qualcuno vi massacra la fidanzata, suppongo che di certo non agireste in punta di fioretto e con troppi scrupoli…
L’ho già detto, lo ripeto: la bellezza delle serie ‘autogestite’ sta nel fatto che se l’autore una mattina si sveglia e decide di mandare tutto all’aria, non c’è nessuno a dirgli che quello che ha in mente non va bene per ragioni di marketing o di linea editoriale.
Invincible, e in generale le serie attualmente pubblicate dalla Image, sono ciò che la Marvel e la DC non potranno mai essere.
Voto: 7,5

In appendice, prosegue il nuovo ciclo di storie di Brit, all’insegna di trovate sempre più bizzarre sempre con una certa dose d’ironia.
Voto: 6,5

 

I MIGLIORI ANNI DISNEY – 1971

Numero ‘così così’: storia d’apertura – doppia – dedicata a Paperinik a firma Guido Martina – Massimo de Vita e poco altro.
Una ‘minore’ di Cimino e Cavazzano, un’avventura di Topolino e Pippo abbastanza sconclusionata (a cura di Fanton – Rota), chiusura a base di paperi vs aspiranti Bassotti (Martina scrive, Rebuffi disegna). Moscio.
Voto: 6

 

RAT-MAN 116

Quarto episodio dei dieci che dovrebbero segnare la conclusione della serie.
Verrebbe da dire che finalmente Ortolani fa ciò che sa fare meglio: imbastire una trama, per quanto esile (ai fini della vicenda non è che qui succeda tutto ‘sto che) e costruirci sopra un’efficace alternanza di gag, con frequenti sottintesi sessuali, manco tanto impliciti, pronte ad ogni svolta a trasformarsi in riflessioni sui rapporti umani, a cominciare da quelli sentimentali.
Voto: 7

 

UACK! 27

Tre le storie degne di nota: Carl Barks dà vita a un’avventura ‘vulcanica’;
Don Rosa si assume e vince la sfida di animare il sequel delle avventure dei ‘Tre Caballeros’; l’olandese Daan Jippes, su testi dello stesso Barks, è alle prese con avventura marinara dei tre nipotini.
Il resto sono i classici ‘riempitivi’ di ordinanza.
Voto: 7

 

I GRANDI CLASSICI DISNEY 9

Numero un po’ meno ‘pesante’ del solito, che sconta la mancanza di una vera e propria ‘pietra miliare’: la rilettura della leggenda dell’Olandese Volante (che per l’occasione divente scozzese) di Scarpa e Gatto datato 1957 e un omaggio a Umberto Eco targato 1991, firmato Sarda e Valussi sono le storie di punta di un numero dove trovano spazio anche José Carioca e una storia ispirata a Martin Mystere.                                                                               Voto: 6,5

 

THE WALKING DEAD 43

Numero interlocutorio, in cui Kirckman fa tornare sulla scena delle vecchie conocenze e imposta le trame i cui sviluppi domineranno i prossimi.
Pause come questa servono ad apprezzare il disegno più ampio, il vero argomento centrale della serie: l’epidemia zombie è ormai un mero pretesto: il punto centrale è la ricostruzione di una nuova società sulle ceneri di quella vecchia.
Kirckman finora ci ha raccontato di come i protagonisti da nomadi in fuga tornati allo stato di cacciatori – raccoglitori, siano tornati stanziali, di come abbiano risolto i problemi legati alla mera sussistenza e della successiva lotta con chi voleva sottometterli con la violenza.
La società si articola e i problemi diventano più sfumati e ora la domanda diventa: per preservare il proprio ‘modus vivendi’ si può arrivare a sopprimere – letteralmente – chi ha cercato, per quanto in modo violento, di sovvertire lo status quo?
Voto: 7

 

TESORI DISNEY INTERNATIONAL 4

Un numero tutto sommato deludente, per quella che attualmente dovrebbe essere la collana ‘regina’ tra le antologiche disneyane. La qualità non si discute: Carl Barks, Don Rosa e Paul Murry sono i tre pesi massimi titolari delle storie presenti, ma è la selezione a non convincere: quattro sezioni, tutte dedicate a Paperino; la prima, forse la più interessante, con esperienze ‘supereroistiche’ (ma Paperinik non c’entra niente); poi, la classica fortuna di Gastone, i duelli col vicino di casa Jones, i problemi con l’educazione dei nipotini.
Storie troppo eterogenee, prive di un vero e proprio filo logico che non sia quello, dichiarato, di ‘fotografare’ Paperino nella quotidianità e non nelle avventure in giro per il mondo.
Una testata con quel titolo, dovrebbe offrire qualcosa di più, che non una manciata di storie tipica di altre tante collane.
Voto: 6

 

I GRANDI CLASSICI DISNEY 10

Numero in cui giocano la parte del leone fantasmi e affini: con “Topolino e la casa dei fantasmi”, finiamo addirittura nel 1936, col Topolino (accompagnato dal ‘solito’ Pippo, ma anche da un Paperino a quei tempi ancora con ruoli da comprimario) firmato Floyd Gottfredson: storia memorabile, che da sola vale tutto l’albo.
Voto: 8,5

Spicca tra le altre storie, “Topolino e la ‘pietra della saggezza’” di Massimo De Vita: una di quelle bellissime avventure ‘archeologiche’ che hanno appassionato più di una generazione al fascino e ai misteri del passato.
Voto: 8

 

INVINCIBLE 34

Dopo le ‘botte da orbi’ degli ultimi numeri, una pausa spaziale, protagonisti due dei principali comprimari della serie. Robert Kirkman comincia a sistemare le pedine per quella che appare annunciarsi la roboante conclusione della principale sottotrama portata avanti finora: quella che porterà Invincible a fare – forse definitivamente – i conti col suo retaggio.
Voto: 6,5

Proseguono nel frattempo le vicende di Brit, all’insegna di una rodata sci-fi con abbondanti dosi di ironia
Voto: 6