Secondo lavoro per il progetto di Andrea Fusario, già trai membri fondatori dei Virginiana Miller, nei quali ha suonato il basso nei primi due dischi (Gelaterie sconsacrate ed Italia Mobile).
Il titolo sintetizza una sorta di ossimoro: la ricerca di una stabilità ‘casalinga’, che sia però il risultato di una fuga dal presente, verso altri mondi e altri luoghi: il filo conduttore dei dieci pezzi che compongono il disco appare del resto essere una continua critica a certi aspetti deleteri della realtà circostante, sui quali viene gettato uno sguardo spesso e volentieri ironico, un filo sarcastico.
La crisi economica (‘Eurozero’) forse non è nemmeno l’aspetto più deleterio della situazione, se paragonata con la mania imperante per i farmaci (‘Istant Pharma’) o la diffusione di certe professioni ai limiti, e oltre, del paradosso, come il ‘Life Coaching’… e allora la salvezza corre verso altri mondi (‘Mission to Mars’), affidata al sogno di tecnologie che permettano fughe istantanee (‘Teletrasporto’), o finisce per essere ricercata nei primi amori (‘L’amore ai tempi del Liceo’) o nella tenerezza del quotidiano domestico (‘Ninna nanna per Rita’).
Fusario assembla una serie di brani all’insegna di un pop elegante, che si accompagna volentieri a qualche sferzata elettrica con ascendenze new wave, ovvero un po’ lo stesso marchio di fabbrica che contraddistingueva la sua precedente esperienza coi Virginiana Miller; ad accompagnare Fusario, i sodali Edoardo Bacchelli e Gianluca Pelleschi, il nuovo arrivato Luca Brunelli Felicetti, che dietro alla batteria dona al disco maggiore calore rispetto all’ampio ricorso all’elettronica dell’episodio precedente; tra gli ospiti, Antonio Bardi, ex compagno di strada nei Virginiana, e soprattutto Robin Guthrie, già chitarrista dei leggendari Cocteau Twins nell’eterea ‘Sarà di nuovo estate’.
Un disco che riesce a coniugare contenuti di un certo peso ad una costante leggerezza di atmosfere, che si lascia piacevolmente ascoltare dall’inizio alla fine.