Dopo tre dischi per lo più di inediti Agnese Valle, cantante e clarinettista (o clarinettista e cantante?) capitolina il cui esordio festeggia quest’anno anno dieci anni, si cimenta con il ‘canzoniere italiano’, più e meno recente, in quella che è la prima fase di un progetto più ampio, che in primavera avrà la sua realizzazione compiuta in uno spettacolo di teatro – canzone.
Undici brani – includendo il breve intro, ‘Chi è di scena’, e ‘Sipario’, una vera e propria lista dei ringraziamenti prefazione sta in conclusione, che già danno al lavoro una veste teatrale – che vanno da De Gregori a Tenco, da Zero a Morgan, da Dalla a Brunori Sas, con l’aggiunta di ‘La Fioraia’, inedito firmato da Pino Marino.
Un disco di ‘cover’, quindi, dove il rispetto degli originali non si traduce in una copia carbone, ma in una riproposizione in cui la
sensibilità della cantautrice e del manipolo di musicisti che l’accompagnano, si traduce in una dimensione semiacustica, accompagnata da un uso frequente, ma non invasivo, dell’elettronica.
L’interpretazione sembra a tratti un po’ trattenuta, come se Agnese Valle avesse approcciato i brani in punta di piedi, con un po’ di timore reverenziale.
L’esito comunque trasmette calore, offre un’idea di raccoglimento, evoca già quella dimensione ovattata da ‘poltroncine di velluto’ per la quale il disco è stato concepito.