A una settimana circa dall’uscita del loro secondo lavoro, Cecilia Miradoli e Max Tarenzi, alias Pinhdar ne pubblicano una nuova anticipazione, stavolta estremamente onirica: suggestioni new wave in atmosfere sospese, accentuate dal video, in cui tutto e non solo le rose, viene congelato.
Il capitolino Blutarsky propone un hip hop che si fa piacere, privo della fretta di molti suoi colleghi, in cui ci si prende il tempo per qualche riflessione anziché ripetere due o tre volte lo stesso concetto, interpretato con la propria voce e senza il ricorso invasivo a ‘sostegni elettronici’, con un accompagnamento sonoro essenziale.
Secondo singolo per Simone Ciccioni, alias Ladrone00, che dà voce alle insicurezze e al disagio di un mondo che poco si addice alla fragilità; a dare un minimo di sostegno intervengono i sentimenti.
Un rap contornato di sonorità dance, a tratti anche troppo invasive.
Emanuele via già conosciuto per il suo lavoro con Eugenio in via di gioia rinnova la collaborazione col quartetto d’archi Charlie T (violino, violoncello, contrabbasso, arpa).
‘Scacchi’, primo estratto dal nuovo lavoro, di prossima uscita, è un classico è una classica composizione di vaga ispirazione cinematografica (leggi Nyman, Ludovico Einaudi), forse non originalissima ma comunque suggestiva.
Palmer Generator
Ventre III
Bloody Sound
Gruppo a ‘conduzione familiare’ – padre e figlio e zio – i Palmer Generator pubblicano questo secondo strada dalla loro più recente fatica.
Un quarto d’ora e passa di durata, così come ‘extralong’ sono gli altri tre capitoli di “Ventre”, questa composizione si stende all’insegma di moduli post – rock, con accenni noise in un panorams colorato di tenui tine oniriche e accenni psichedelici.
Il nuovo brano del cantautore di Genzano (provincia di Roma) esce in occasione della Giornata Mondiale dei Disturbi Alimentari, ed è infatti un accorato appello al prendersi cura di sé, smettendo di dare peso a tutto. L’intento è lodevole, l’esito forse un po’ troppo ‘di maniera’ ed eccessivamente ‘accorato’.
Una carriera ventennale, passata attraverso i generi, K-Ant torna con un rap incisivo, che ricorda la migliore stagione italiana del genere, in cui fa il punto sulla propria situazione esistenziale.
A breve tempo dal precedente ‘Ho visto Gesù’, nuovo brano per Valentina Lupi, sempre nel segno della collaborazione col produttore Adriano Viterbini.
Stavolta ci si muove di notte, sul filo di una serata tra amiche, nel segno di condivisione e complicità, la vicinanza nella starsi a fianco, il ballo come svago ma anche come metafora di un legame più profondo.
Un ritmo ipnotico sullo sfondo, il pulsare costante del beat box di Vezeve ad affiancarla, la cantautrice romana si esprime con modi vagamente suadenti, ma senza cadere in eccessivi ammiccamenti, lasciando invece il posto alla leggerezza di un sorriso scambiato tra amiche.
Una storia di ordinaria emarginazione, quella che osserva Giordano Amici, cantautore dalla provincia di Roma: la classica ‘discesa all’Inferno’ della protagonista, tra droga e prostituzione, ma con un futuro (forse) ancora da scrivere.
Tutto un po’ troppo ‘di maniera’, forse: dal soggetto, al modo di raccontarlo, passando per la scelta sonora di un rock / pop privo di scosse e un cantato forse un po’ troppo ‘melodrammatico’.