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FUMETTAZIONI – 7

Brevi recensioni di letture disegnate.

 

I GRANDI CLASSICI DISNEY 8

La ‘perla’ del mese è la parodia del Don Chisciotte, Paperino protagonista assieme a Pippo improbabile Sancho Panza: Guido Martina scrive, Pier Lorenzo di Vita disegna e la pietra miliare è servita. Voto: 8
Altra parodia: Sandopaper e la perla di Labuan (di Michele Gazzarri e Giovan Battista Carpi). Voto: 7
Nick George, Al Hubbard, Phil DeLara, Bill Wright, Jack Bradbury e Vic Lockman compongono la nutrita pattuglia di autori d’oltreoceano che firmano buona parte
delle altre storie; per l’Italia, tra gli altri, Cimino, Pier Carpi, Massimo De Vita.
Voto: 6,5

 

INVINCIBLE 32 – 33

Botte da orbi tra il protagonista e il nuovo letale arcicattivo ‘Conquest’: a farne le spese, oltre che il nostro, sono anche un paio dei comprimari principali della serie, uno/a dei quali se la vede veramente, veramente brutta…
Kirckman ama i supereroi e sa bene ciò che piace e non piace ai lettori: ed ecco che senza allungare il brodo, ma al contempo senza risparmiarsi colpi di scena, in quattro storie (e due numeri nell’edizione italiana) mette in scena lo scontro più sanguinoso fin qui visto, pigiando l’acceleratore sul pedale di uno ‘splatter’ mai fine a sé stesso, ma del tutto funzionale alla storia: del resto, se qualcuno vi massacra la fidanzata, suppongo che di certo non agireste in punta di fioretto e con troppi scrupoli…
L’ho già detto, lo ripeto: la bellezza delle serie ‘autogestite’ sta nel fatto che se l’autore una mattina si sveglia e decide di mandare tutto all’aria, non c’è nessuno a dirgli che quello che ha in mente non va bene per ragioni di marketing o di linea editoriale.
Invincible, e in generale le serie attualmente pubblicate dalla Image, sono ciò che la Marvel e la DC non potranno mai essere.
Voto: 7,5

In appendice, prosegue il nuovo ciclo di storie di Brit, all’insegna di trovate sempre più bizzarre sempre con una certa dose d’ironia.
Voto: 6,5

 

I MIGLIORI ANNI DISNEY – 1971

Numero ‘così così’: storia d’apertura – doppia – dedicata a Paperinik a firma Guido Martina – Massimo de Vita e poco altro.
Una ‘minore’ di Cimino e Cavazzano, un’avventura di Topolino e Pippo abbastanza sconclusionata (a cura di Fanton – Rota), chiusura a base di paperi vs aspiranti Bassotti (Martina scrive, Rebuffi disegna). Moscio.
Voto: 6

 

RAT-MAN 116

Quarto episodio dei dieci che dovrebbero segnare la conclusione della serie.
Verrebbe da dire che finalmente Ortolani fa ciò che sa fare meglio: imbastire una trama, per quanto esile (ai fini della vicenda non è che qui succeda tutto ‘sto che) e costruirci sopra un’efficace alternanza di gag, con frequenti sottintesi sessuali, manco tanto impliciti, pronte ad ogni svolta a trasformarsi in riflessioni sui rapporti umani, a cominciare da quelli sentimentali.
Voto: 7

 

UACK! 27

Tre le storie degne di nota: Carl Barks dà vita a un’avventura ‘vulcanica’;
Don Rosa si assume e vince la sfida di animare il sequel delle avventure dei ‘Tre Caballeros’; l’olandese Daan Jippes, su testi dello stesso Barks, è alle prese con avventura marinara dei tre nipotini.
Il resto sono i classici ‘riempitivi’ di ordinanza.
Voto: 7

 

I GRANDI CLASSICI DISNEY 9

Numero un po’ meno ‘pesante’ del solito, che sconta la mancanza di una vera e propria ‘pietra miliare’: la rilettura della leggenda dell’Olandese Volante (che per l’occasione divente scozzese) di Scarpa e Gatto datato 1957 e un omaggio a Umberto Eco targato 1991, firmato Sarda e Valussi sono le storie di punta di un numero dove trovano spazio anche José Carioca e una storia ispirata a Martin Mystere.                                                                               Voto: 6,5

 

THE WALKING DEAD 43

Numero interlocutorio, in cui Kirckman fa tornare sulla scena delle vecchie conocenze e imposta le trame i cui sviluppi domineranno i prossimi.
Pause come questa servono ad apprezzare il disegno più ampio, il vero argomento centrale della serie: l’epidemia zombie è ormai un mero pretesto: il punto centrale è la ricostruzione di una nuova società sulle ceneri di quella vecchia.
Kirckman finora ci ha raccontato di come i protagonisti da nomadi in fuga tornati allo stato di cacciatori – raccoglitori, siano tornati stanziali, di come abbiano risolto i problemi legati alla mera sussistenza e della successiva lotta con chi voleva sottometterli con la violenza.
La società si articola e i problemi diventano più sfumati e ora la domanda diventa: per preservare il proprio ‘modus vivendi’ si può arrivare a sopprimere – letteralmente – chi ha cercato, per quanto in modo violento, di sovvertire lo status quo?
Voto: 7

 

TESORI DISNEY INTERNATIONAL 4

Un numero tutto sommato deludente, per quella che attualmente dovrebbe essere la collana ‘regina’ tra le antologiche disneyane. La qualità non si discute: Carl Barks, Don Rosa e Paul Murry sono i tre pesi massimi titolari delle storie presenti, ma è la selezione a non convincere: quattro sezioni, tutte dedicate a Paperino; la prima, forse la più interessante, con esperienze ‘supereroistiche’ (ma Paperinik non c’entra niente); poi, la classica fortuna di Gastone, i duelli col vicino di casa Jones, i problemi con l’educazione dei nipotini.
Storie troppo eterogenee, prive di un vero e proprio filo logico che non sia quello, dichiarato, di ‘fotografare’ Paperino nella quotidianità e non nelle avventure in giro per il mondo.
Una testata con quel titolo, dovrebbe offrire qualcosa di più, che non una manciata di storie tipica di altre tante collane.
Voto: 6

 

I GRANDI CLASSICI DISNEY 10

Numero in cui giocano la parte del leone fantasmi e affini: con “Topolino e la casa dei fantasmi”, finiamo addirittura nel 1936, col Topolino (accompagnato dal ‘solito’ Pippo, ma anche da un Paperino a quei tempi ancora con ruoli da comprimario) firmato Floyd Gottfredson: storia memorabile, che da sola vale tutto l’albo.
Voto: 8,5

Spicca tra le altre storie, “Topolino e la ‘pietra della saggezza’” di Massimo De Vita: una di quelle bellissime avventure ‘archeologiche’ che hanno appassionato più di una generazione al fascino e ai misteri del passato.
Voto: 8

 

INVINCIBLE 34

Dopo le ‘botte da orbi’ degli ultimi numeri, una pausa spaziale, protagonisti due dei principali comprimari della serie. Robert Kirkman comincia a sistemare le pedine per quella che appare annunciarsi la roboante conclusione della principale sottotrama portata avanti finora: quella che porterà Invincible a fare – forse definitivamente – i conti col suo retaggio.
Voto: 6,5

Proseguono nel frattempo le vicende di Brit, all’insegna di una rodata sci-fi con abbondanti dosi di ironia
Voto: 6

 

FUMETTAZIONI – 1

1, 2, 3… PROVA FUMETTI

E’ una considerazione che ho fatto altre volte: nonostante i fumetti siano forse la mia principale ‘passione intellettuale’ – gli dedico circa un’ora al giorno’ – ne ho sempre parlato poco, qui sul blog.
Forse perché i fumetti, ancora di più di altre tipologie ‘culturali’ (film, libri, etc…) hanno una ‘resistenza limitata’ al passare del tempo.
Il lettore di fumetti, come l’amante dei libri o dei dischi, è un ‘accumulatore seriale’ per il quale spesso la ‘necessità’ di arricchire la propria biblioteca supera quella di fruire del contenuto.
Mi spiego meglio: con tutta probabilità, l’appassionato di un qualunque tipo di consumo, troverebbe maggior godimento nell’ascoltare per la centesima volta Kid A dei Radiohead, o nel leggere l’Odissea, o (per restare in ambito fumettistico) Watchmen di Alan Moore, più che nell’ascolto o nella lettura, dell’ennesimo disco, libro, o fumetto di una band / scrittore / disegnatore che nel giro di poco tempo sarà presto dimenticato…
La questione tra l’altro è stata ulteriormente complicata dall’atomizzazione prodotta da Internet, attraverso cui qualunque band può far ascoltare la propria musica, gli scrittori e i fumettisti farsi leggere.

Insomma: certe passioni intellettuali inducono ‘l’accumulo’, sia esso fisico o, come succede in tempi moderni, ‘digitale’.
Per i fumetti poi il tutto è ulteriormente complicato dalla serialità: certo, ci sono le cosiddette ‘graphic novel’, autoconclusive, paragonabili a un libro, ma alla fine il fumetto campa soprattutto sulla serialità, gli albi che escono ogni mese: siano essi antologici come Topolino, autoconclusivi, ma facenti parte di una serie (come i vari Dylan Dog, Tex e via discorrendo), o concatenati in un susseguirsi di trame sull’esempio di quello che avviene nelle soap opera.
Il fumetto diventa così un mare magnum di storie ‘usa-e-getta’ che, presto lette, finiranno per essere altrettanto presto dimenticate, soppiantate prontamente da altre.
Resto convinto che parlare di fumetti qui abbia poco senso… eppure, mi è venuta voglia di farlo, e dato che comunque sui blog, ‘scripta volant’, mi sono detto: proviamo.
Cercherò di tenere una rubrica più o meno periodica, con brevi recensioni di quanto letto ultimamente… chissà se ci riuscirò…

 

CYBERSIX NUMERI 35, 36, 38

Recuperati parecchio tempo fa (parliamo di anni… questo per riparlare dell’accumulto di cui sopra) ma letti solo ora, questi tre numeri della serie firmata da Trillo e Mejia, dedicate alla creatura artificale dai sentimenti umani in lotta contro la persecuzione dello scienziato che l’ha creata nell’immaginaria città di Meridiana.
Albi pubblicati dalla Eura che risalgono ormai a una ventina di anni fa (e dubito che riuscirà a completare la serie), ma sempre di alto livello, in cui in ogni storia, anche se ‘minima’ si riesce a dire qualcosa in più. Voto: 7

 

FANTOMIUS VOLUME 3.

Nuovo volume dedicato al predecessore / antesignano di Paperinik; quattro storie scritte e disegnate da Marco Gervasio, che negli ultimi anni ha letteralmente costruito la mitologia del personaggio. In questo numero, come di consueto ambientato negli anni ’20, il Dr. Fu-Man-Etchù; un’avventura nella brughiera inglese con contorno di un cane infernale, scorribande tra le calli veneziane e il primo incontro del protagonista col suo fido alleato Copernico Pitagorico. Voto: 7

 

AGE OF ULTRON VS MARVEL ZOMBIE N.2

Nel nugolo di miniserie che fanno da contorno al megaevento Marvel Secret Wars, l’incontro tra le versioni decomposte dei supereroi e l’esercito di androidi creato dall’androide Ultron era quella che prometteva il maggior tasso di ‘delirio’: l’esito è stato purtroppo modesto, con una storia che giunta a metà percorso ha detto finora ben poco.
Voto: 5,5

Alla fine risulta più intrigante la seconda storia che occupa l’albo, che segue le vicende della cacciatrice di creature soprannaturali Elsa Bloodstone proprio in terra di non morti.
Voto: 6

 

GLI INCREDIBILI X-MEN N. 308

Anche le testate mutanti sono sconvolte da Secret Wars: la serie personale di Magneto ci narra dei suoi ultimi tentativi di salvare il salvabile – voto: 6 – mentre in Anni di un Futuro Passato, i mutanti di una realtà distopica cercano di salvare la pelle. Voto: 6,5
Più interessante, specie per i disegni di Ramon Villalobos, la terza miniserie dell’albo, E come Estinzione, in cui le versioni ‘attempate’ dei mutanti storici tentano di tenere a freno l’irruenza giovanile delle nuove leve. Voto: 7

 

MR. PUNCH

I nomi di Neil Gaiman e Dave McKean basterebbero da soli a offrire la dimensione dell’opera (uscita nel 1994): un’inquietante discesa attraverso memorie infantili, sprazzi di ricordi che alzano il velo su tragedie ed efferatezze volutamente dimenticate.
La scrittura ellittica di Gaiman, nel quale prevale l’allusione, il non detto, il non spiegato, in un’atmosfera in cui non realtà, sogno e immaginazione infantile si mescolano continuamente; i disegni e le disturbanti costruzioni fotografiche di McKean. Voto: 8

 

INVINCIBLE 26

Il buon Invincible scopre di essere una pedina, e questo non gli piace per nulla; il numero 50 della serie originale apre nuovi scenari. Nonostante si tratti di storie abbastanza datate (metà 2008), lette oggi risultano ancora godibilissime, merito soprattutto della scrittura di Robert Kirkman (stesso creatore di The Walking Dead). Voto: 7

Sulla serie ‘di accompagnamento’, Wolf-Man, braccato, va in cerca di pericolosi alleati. Voto: 6,5

 

MIRACLE MAN DI GAIMAN E BUCKINGHAM 3

Prosegue la ristampa delle storie firmate da Neil Gaiman a inizio anni ’90, coadiuvato dai disegni di un Mark Buckinghm in stato di grazia, a narrare le storie di gente comune in un mondo in cui i supereroi sono diventati realtà, assurgendo al ruolo di dei o quasi e sconvolgendo la società… In questo numero il protagonista non è esattamente una ‘persona come le altre’, ma… uno dei numerosi cloni di Andy Warhol… e qui mi fermo. Voto: 7,5

 

I GRANDI CLASSICI DISNEY 2

Vagabondi, singhiozzi e scaramanzie; l’epopea del West, Beniamino Franklin e il suo topo e la Paperodissea nel post-Guerra di Secessione; Kangurpaperi e balene a pallini rosa… Il tutto firmato, da Panaro, Scarpa, Michieli, Abramo Barosso, Giampaolo Barosso, Massimo De Vita, Fraberg, Strobl, Liggera, De Connell, Hubbard, Martina, Pier Lorenzo De Vita, Bottaro, Dalmasso, Carpi.
Che dite, può bastare? Voto: 8

 

RATMAN 113

Prende il via l’ultima saga di Rat-Man: o almeno, questo è ciò che sostiene l’autore Leo Ortolani, che d’altronde aveva già assicurato di voler chiudere col n.100, salvo poi tornare sui suoi passi… Primo di dieci episodi che promettono di chiudere tutti, ma proprio tutti, i discorsi lasciati in sospeso, tra eroismo e comicità demenziale; ma da tempo Rat-Man ha perso la sua carica propulsiva.
Voto: 6

Completano l’albo il consueto raccontino della serie de I miei ragguardevoli sabato sera (di Cavalli / Ampollini) sostanzialmente inutile – Voto: 5 –  e la sventagliata finale di vignette di varia cronaca parmense degli anni ’90. Voto: 6,5