Posts Tagged ‘Velvet’

DAGOMAGO, “EVVIVA LA DERIVA” (VINA RECORDS)

Sono tre, arrivano dal Piemonte (Biella e Torino) e si presentano con questo esordio, con tutta l’energia, la rabbia e l’incoscienza di un gruppo alle prime armi. Un disco dal titolo ironico e un filo cinico, che inneggia alla ‘deriva’ cui, tra crisi economica ed esistenziale sembra sia essersi allegramente abbandonata la società, in cui vengono messe alla berlina modi e abitudini, tra domeniche annoiate passate nei centri commerciali e le notti insonni passate ad ammazzare il tempo nelle grandi città; dal mondo del lavoro che propone apprendistati che diventano eterni, ai rapporti sentimentali ed interpersonali; dai commercialisti, assurti ad indovini ed aruspici, all’onnipresenza invasiva di calcio e televisione… Un mondo guardato con un occhio disincantato, amaro e a tratti quasi annoiato, nel quale si cercano oasi di serenità nel calore dei sentimenti.

I fratellli Buranello a voce, chitarra batteria e varie percussioni, assieme ad Andrea Pizzato, ad occuparsi del lato tastieristico / sintetico della questione, per un disco che ondeggia continuamente tra un’abrasa visceralità elettrica ed un’elettronica sorniona, a tratti ammiccante, per undici brani sospesi tra rock e pop entrambi virati verso l’indie-rock, che a tratti ricordano band come i Velvet. Un pizzico di new wave, qualche stridore, appena accennato, per un lavoro che certo, punta a piacere, ma senza cadere nelle secche della ‘facilità’.

Alti e bassi, come in ogni esordio: episodi più riusciti, altri molto meno, parentesi coinvolgenti affiancate a segmenti un filo noiosi e ripetitivi, ma nel complesso comunque un lavoro equilibrato, che anche grazie alla sua brevità (poco più di mezz’ora) riesce a non stancare. La band piemontese appare avere le carte in regola per proseguire efficacemente la strada: correggendo il tiro, anche e soprattutto grazie all’esperienza, ne potremo probabilmente sentire riparlare.

 

 

MENTIVO, “IO SONO LA VERITA” (LIBELLULA DISCHI / AUDIGLOBE)

Rock, pop ed elettronica: una sostanziosa dote di new wave / post punk, qualche vago accenno a sonorità più dilatate… et voilà, il piatto è pronto.
Una pietanza assaggiata tante altre volte, che non regala alcun sapore nuovo, ma insomma, gli chef sono in gamba, privi di ansie da ‘reinterpretazione’del piatto, umili quanto basta per non voler fare gli esibizionisti con ‘effetti speciali’ e alla fine il piatto risulta, tutto sommato, gradevole, specie considerando che sono all’esordio e allora gli si può anche riservare il ‘beneficio del dubbio’, in attesa dei prossimi sviluppi.

I Mentivo sono in tre, di stanza a Perugia (anche se provengono qua e là da tutta l’Umbria), apparentemente cresciuti a pane-e-musica d’oltremanica, da quella di inizio anni ’80 (tra il pop elettronico e lo sonorità un po’ più scabre del post punk), a quella del decennio successivo (vedi alla voce: Blur), il tutto riprodotto in salsa italica, a cominciare dal cantato; per certi versi ricordano i primi Velvet, anche se con meno molta piacioneria…

Si chiamano Mentivo e il primo disco che danno alla luce è intitolato “Io sono la verità”: discrepanza voluta e che in fondo riassume un po’ il leit-motiv del disco, che in fondo è quella di una verità che cercata, proposta o imposta, nei tempi moderni è più che mai sfuggente. I temi ricorrenti sono un pò quelli consueti a tanti dischi contemporanei, a cominciare dallo sguardo lanciato su una società nevrotica, in cui ‘La gente comune’ riesce a trovare punti di contatto solo nel definirsi come ‘ex-qualcosa’, in un mondo in cui domina la precarietà, nel lavoro come nelle relazioni sentimentali e in cui anche il tradizionale ‘scendere in piazza’ per chiedere il cambiamento sembra aver perso gran parte della sua forza propulsiva.

Dieci canzoni, racchiuse tra due strumentali, per una band che, pur ancora acerba sotto certi aspetti, sembrerebbe avere buone potenzialità di crescita.

Il disco, se volete, potete ascoltarlo qui.