Posts Tagged ‘Travaglio’

LORO 2

Sconfitto (per poco) alle elezioni, Berlusconi è sul punto di cedere, ma ritrovato lo smalto del venditore dei tempi migliori, rieccolo sulla breccia: via con la compravendita dei Senatori, con ‘favori’ annessi, coinvolgendo anche giovani ragazze da ‘sistemare’,  magari nelle fiction delle sue tv, e si continua con le feste in Sardegna, le ‘cene eleganti’ e quant’alto, con adeguata esposizione di corpi femminili (nulla a che vedere con la prima parte, però), mentre si conclude con poca gloria la parabola dell’arrivista Sergio Morra, fino a quando proprio una di queste giovani ragazze ha il coraggio di mettere ‘lui’ di fronte al suo essere patetico. Eppure, ‘lui’ continua a essere convinto di sé stesso e delle sue capacità, una testa ‘piena di progetti’ anche a 80 anni.
Torna al Governo, la moglie lo pianta con una piazzata che manco Travaglio e nel frattempo il terremoto de L’Aquila sembra aprire – forse – una voragine incolmabile tra ‘Lui’ e ‘noi’ gente ‘normale’.
Come si sperava, e si poteva prevedere, in questa seconda parte Sorrentino si concentra soprattutto su di ‘lui’, senza fare sconti, ma cercando di tratteggiare il lato ‘umano’ di una persona alla quale in fondo piace ‘divertirsi’ e che fa tutto ciò che i soldi gli permettono, senza riuscire ad accettare il fatto che una persona con un ruolo pubblico deve giocoforza porsi dei limiti anche nel privato. Una persona che alla fine, costruisce delle verità di comodo destinate non tanto agli altri, quanto innanzitutto a sé stesso, per evitare di ammettere le proprie debolezze.
La potenza dell’uomo sta nel fallimento di chi ogni volta ha cercato di accelerarne la fine politica e di chi ha cercato di ‘sfruttarlo’, cercando di ottenere più di quanto lui non  abbia voluto concedere.
Dopo aver visto tanti ‘Loro’ e tanto ‘Lui’, il finale sembra dedicato a ‘noi’, gente ‘normale’ coi propri problemi e a volte tragedie, lontanissimi da certo ‘mondi’… eppure, viene da pensare che proprio ‘noi’ abbiamo alla fine contribuito al suo successo, guardando le sue televisioni, comprando i suoi prodotti e alla fine votandolo.
Servillo (quasi) magistrale è al centro della scena; Elena Sofia Ricci, una Veronica Lario credibile (e che si spoglia pure lei) e poi tutto il resto della ciurma, tra la giovanissima Alice Pagani (una ‘promessa’?) e uno Scamarcio di fronte al quale per l’ennesima volta ci si chiede quali doti abbia a parte la bellezza donatagli da Madre Natura.
Certo, resta comunque l’idea di un film che non dice nulla di nuovo, perché alla fine in vent’anni e passa un’idea sul Berlusconi pubblico e privato ce la siamo fatta tutti; né abbiamo avuto chissà quali rilevazioni riguardo quanto poteva succedere in certe occasioni, o quali fossero e siano ancora le dinamiche di certi ambienti: il caro, vecchio detto sul ‘pelo di f*** e il carro di buoi’ non tramonta mai.
L’impressione finale, allora, è che di questo film resti soprattutto la ‘carne’ esposta ampiamente nella prima parte e in misura minore nella seconda: un’esposizione di nudi femminili e situazioni ‘al limite’ come raramente si è vista nel cinema italiano ‘serio’; certo funzionale alla storia, ma per certi versi eccessiva e a un certo punto noiosa. Io comunque se fossi in quelli di Pornhub a Sorrentino un film hard glielo proporrei…

EPURAZIONI

Due parole sulle ‘epurazioni’ del M5S; comincio subito col dire che l’operazione è piaciuta poco anche a me; tuttavia esistono dei regolamenti… il problema di Gambaro non era ‘di aver parlato contro il leader’, o almeno la questione non era quella: la questione è che ‘i panni sporchi si lavano in famiglia’, che il malumore va espresso nelle sedi adatte  e non a favore di taccuino o telecamera… mi pare una regola di ‘galateo’… Oltretutto,  a volerla dire tutta, la brutta abitudine di fare gli ‘amiconi’ nelle riunioni di partito e di sparare  a zero sui giornali o in televisione, è tipica dei partiti di ‘vecchio stampo’…  In diversi,  a partire da Travaglio, hanno fatto peraltro notare che la faccenda delle epurazioni non è nuova, anzi, proprio in questi giorni ne abbiamo avuti un paio di clamorosi esempi: da una parte Maroni che afferma: “chi non è d’accordo con la linea del Partito (ossia, con me), si accomodi fuori”, dall’altra i leader del PD siciliano che hanno intimato al Governatore Crocetta di decidere se stare fuori o dentro il PD; e attenzione, Crocetta non è un semplice parlamentare, ma il Governatore della Regione Sicilia… solo che chissà come mai, ‘sta notizia sui giornali si è letta poco e in tv mi pare se ne sia parlato ancora di meno. Non mi esibirò nella disamina della storia delle epurazioni in Italia,  in questi giorni è stata pienamente snocciolata da altri; mi limiterò solo a osservare un dato: in genere, le ‘epurazioni’ avvengono per volontà unanime di organismi di partito composti da un esiguo numero di persone… spesso poi non sono altro che non il risultato della volontà del ‘capo’ cui nessuno ha il coraggio di dire di no. Ebbene, nel caso del MoVimento 5 Stelle l’espulsione è stata votata da svariate migliaia di persone: poche? Tante? Sicuramente più che un’Assemblea, un Direttori o una Segreteria di partito… aggiungo: quelli che temono che il MoVimento Cinque Stelle sia una formazione fascistoide in cui tutti vanno appresso a Beppe Grillo, devono esserci rimasti proprio male quando si sono accorti che la maggioranza che ha votato l’espulsione della cittadina Gambaro è stata tutt’altro che bulgara, con un buon 35 per cento di elettori che si sono espressi a suo favore. Naturalmente questo è stato subito giudicato come un segno di ‘debolezza  e di frattura’; se invece a favore dell’espulsione avesse votato il 90 per cento, avrebbero tutti detto il MoVimento Cinque Stelle è un partito che ricorda il comunismo in Romania: come la giri, la giri, insomma, l’importante è parlarne male;  ma a questo si comincia ad essere abituati, anzi: comincio a pensare che prima o poi gli elettori si stuferanno di sentire sempre a parlare  a sproposito del MoVimento, e quando si accorgeranno che magari certe proposte vengono respinte dalla ‘supermaggioranza PD-PDL’, allora forse cominceranno a capire perché del MoVimento è necessario sempre  e comunque parlarne male… e questo al netto di problemi che comunque in M5S esistono e vanno risolti.

NAPOLITANO VS LA MAGISTRATURA VS I GIORNALI VS FATE UN PO’ VOI

Premetto che in tutta questa situazione non ci ho capito nulla, del resto in fatto di ‘diritto’ non ci capisco quasi niente, altrimenti avrei fatto giurisprudenza. Comunque, detto in due parole, da quello che ho compreso, l’ex Presidente del Senato Mancino è stato intercettato mentre parlava col Presidente della Repubblica e col suo assistente giuridico riguardo la questione della famosa trattativa Stato – mafia, sulla quale sta indagando la Procura di Palermo. A questo punto Napolitano s’è inca**ato, perché sostiene che il Presidente della Repubblica non può essere intercettato non solo direttamente (ossia quando chiama lui DAL suo telefono), ma anche quando viene chiamato da altri SUL suo telefono, e così ha tirato in ballo la Corte Costituzionale.  Da qui è scoppiato il casino, la faccenda è diventata politica, si è accusato Napolitano di ostacolare il raggiungimento della verità; la cosa è ovviamente passata sulla stampa, si sono verificate le consuete fughe di notizie sul contenuto delle intercettazioni, con conseguente scambio di accuse, la principale delle quali è stata: quando ad essere intercettato era Berlusconi che parlava dei ca**i suoi al telefono andava tutto bene; se ad essere intercettato è Napolitano che parla con Mancino a proposito delle indagini della Procura di Palermo, allora alzate le barricate…  Personalmente, la cosa ha smesso di interessarmi quando è diventata motivo di lite da cronicario tra Scalfari e Zagrebelski: ritengo alquanto avvilente che non si sia messi di fronte allo squallido spettacolo di due vecchi incartapecoriti che litigano a proposito di un loro coetaneo: siamo a livelli di lite da osteria.  Poi l’altra sera mi è capitato di vedere la trasmissione di Mentana, con un altro vecchio, il giornalista Macaluso, uno che a ottant’anni e passa invece di andare alla bocciofila continua a dirigere un giornale (si capisce che odio i vecchi? Ebbene si, odio i vecchi e credo che al compimento degli 80 anni alle persone dovrebbe essere impedito di avere un ruolo di qualsivoglia rilevanza pubblica: avete dato il vostro, basta); tale Macaluso, dallo spiccato accento napoletano, che non si capiva nulla o quasi di ciò che diceva; poi c’era Di Pietro, poi c’era Ferrara che stava lì col solo scopo di cercare di mettere nel sacco Travaglio, altro ospite e poi c’era Boccia del PD, che vabbè, taccio per carità di patria. Insomma, una trasmissione incasinata in cui nessuno, eccetto forse Travaglio, cercava di far capire qualcosa agli spettatori. Travaglio, avrà ragione? Avrà torto?, almeno parlava agli spettatori, gli altri no, parlavano tra di loro. La mia impressione è che si sia davanti all’ennesimo, macroscopico, diversivo: si parla delle telefonate del Presidente Napolitano, perché non si può parlare d’altro, visto che l’intero sistema politico, o quasi, ha appaltato il cervello a Monti; i minatori sardi che si autorecludono sotto terra, l’ILVA, prossimamente la FIAT, le tante aziende in crisi, la benzina alle stelle, la disoccupazione pure, e LORO (i politici e i loro fogli di propaganda, ossia i giornali) hanno trovato il modo di sviare per l’ennesima volta l’attenzione, di parlare d’altro, di scantonare i problemi veri. Chiaramente, la ricerca della verità sulla trattativa Stato – mafia è sacrosanta; veramente, sarebbe sacrosanto pure dire la parola fine su Piazza Fontana, Ustica e la Stazione di Bologna, ma sappiamo come vanno le cose in Italia. Allora, siccome – non nascondiamoci dietro un dito – la ‘trattativa’ sarà l’ennesima questione irrisolta di questa Nazione, forse sarebbe il caso di parlare dei problemi delle persone comuni… Ma di quelli, non ha voglia di parlare nessuno, eccetto Grillo… ah, è vero, ma Grillo  è ‘fascista’ e quindi non ha diritto di parola… Benvenuti in Italia, fine estate 2012…