Premetto che in tutta questa situazione non ci ho capito nulla, del resto in fatto di ‘diritto’ non ci capisco quasi niente, altrimenti avrei fatto giurisprudenza. Comunque, detto in due parole, da quello che ho compreso, l’ex Presidente del Senato Mancino è stato intercettato mentre parlava col Presidente della Repubblica e col suo assistente giuridico riguardo la questione della famosa trattativa Stato – mafia, sulla quale sta indagando la Procura di Palermo. A questo punto Napolitano s’è inca**ato, perché sostiene che il Presidente della Repubblica non può essere intercettato non solo direttamente (ossia quando chiama lui DAL suo telefono), ma anche quando viene chiamato da altri SUL suo telefono, e così ha tirato in ballo la Corte Costituzionale. Da qui è scoppiato il casino, la faccenda è diventata politica, si è accusato Napolitano di ostacolare il raggiungimento della verità; la cosa è ovviamente passata sulla stampa, si sono verificate le consuete fughe di notizie sul contenuto delle intercettazioni, con conseguente scambio di accuse, la principale delle quali è stata: quando ad essere intercettato era Berlusconi che parlava dei ca**i suoi al telefono andava tutto bene; se ad essere intercettato è Napolitano che parla con Mancino a proposito delle indagini della Procura di Palermo, allora alzate le barricate… Personalmente, la cosa ha smesso di interessarmi quando è diventata motivo di lite da cronicario tra Scalfari e Zagrebelski: ritengo alquanto avvilente che non si sia messi di fronte allo squallido spettacolo di due vecchi incartapecoriti che litigano a proposito di un loro coetaneo: siamo a livelli di lite da osteria. Poi l’altra sera mi è capitato di vedere la trasmissione di Mentana, con un altro vecchio, il giornalista Macaluso, uno che a ottant’anni e passa invece di andare alla bocciofila continua a dirigere un giornale (si capisce che odio i vecchi? Ebbene si, odio i vecchi e credo che al compimento degli 80 anni alle persone dovrebbe essere impedito di avere un ruolo di qualsivoglia rilevanza pubblica: avete dato il vostro, basta); tale Macaluso, dallo spiccato accento napoletano, che non si capiva nulla o quasi di ciò che diceva; poi c’era Di Pietro, poi c’era Ferrara che stava lì col solo scopo di cercare di mettere nel sacco Travaglio, altro ospite e poi c’era Boccia del PD, che vabbè, taccio per carità di patria. Insomma, una trasmissione incasinata in cui nessuno, eccetto forse Travaglio, cercava di far capire qualcosa agli spettatori. Travaglio, avrà ragione? Avrà torto?, almeno parlava agli spettatori, gli altri no, parlavano tra di loro. La mia impressione è che si sia davanti all’ennesimo, macroscopico, diversivo: si parla delle telefonate del Presidente Napolitano, perché non si può parlare d’altro, visto che l’intero sistema politico, o quasi, ha appaltato il cervello a Monti; i minatori sardi che si autorecludono sotto terra, l’ILVA, prossimamente la FIAT, le tante aziende in crisi, la benzina alle stelle, la disoccupazione pure, e LORO (i politici e i loro fogli di propaganda, ossia i giornali) hanno trovato il modo di sviare per l’ennesima volta l’attenzione, di parlare d’altro, di scantonare i problemi veri. Chiaramente, la ricerca della verità sulla trattativa Stato – mafia è sacrosanta; veramente, sarebbe sacrosanto pure dire la parola fine su Piazza Fontana, Ustica e la Stazione di Bologna, ma sappiamo come vanno le cose in Italia. Allora, siccome – non nascondiamoci dietro un dito – la ‘trattativa’ sarà l’ennesima questione irrisolta di questa Nazione, forse sarebbe il caso di parlare dei problemi delle persone comuni… Ma di quelli, non ha voglia di parlare nessuno, eccetto Grillo… ah, è vero, ma Grillo è ‘fascista’ e quindi non ha diritto di parola… Benvenuti in Italia, fine estate 2012…
Posts Tagged ‘Di Pietro’
12 Lug
PERCHE’ BERLUSCONI RIVINCERA’
Beh, in fondo non c’è granché da stupirsi, della ridiscesa in campo di Berlusconi: era un evento prevedibile e che al di là delle dichiarazioni di facciata, credo faccia molto piacere anche ai suoi ‘avversari’: in fondo è sempre bello avere a che fare con un vecchio amico, e in questo modo – come già si è visto ieri – i suoi presunti avversari si caveranno d’impaccio dal dover proporre ‘idee’ e potranno ricominciare a sgranare il vecchio rosario delle rampogne antiberlusconiane… Il ritorno (ma se n’è poi mai andato veramente?) di Berlusconi è in fondo pure giusto: in un sistema politico in cui le facce, con l’eccezione di Grillo (fenomeno la cui reale portata e dimensione è ancora tutta da vedere) sono sempre quelle, allora non vedo perché non debba esserci pure lui. Bersani e Casini stanno sempre lì; Fini e Rutelli pure; Di Pietro e Vendola non ne parliamo, e allora perché loro si e Berlusconi no? Solo perché Berlusconi è stato costretto a mollare la presa, in una situazione di cui ogni italiano dovrebbe vergognarsi? Ricordiamo, perché se n’è andato Berlusconi: Berlusconi se n’è andato perché così hanno voluto la BCE, l’FMI, l’UE e dulcis in fundo la Germania e la Francia: alla faccia della democrazia!!! Nessuno l’ha sottolineato a sufficienza, ma quello che è successo in Italia a novembre non ha precedenti (o ne ha ben pochi) nella storia delle democrazie occidentali: non solo un Primo Ministro democraticamente eletto è costretto a farsi da parte, ma viene sostituito da una persona non eletta da nessuno e sostanzialmente imposta da istituzioni politico – economico – finanziarie straniere con l’aggiunta, fatto ancora più grave, di qualche Stato estero. In un Paese normale ce ne sarebbe stato abbastanza per scendere in piazza a lanciare di tutto; ma l’Italia non è un Paese normale non è. In Grecia e Spagna sono scesi in Piazza a far sentire la loro protesta, noi siamo scesi in piazza perché la Nazionale ha battuto la Germania a calcio: BELLA PROVA!!! Quando è arrivato Monti, ci è stato detto che ‘nulla sarebbe stato più come prima’: fior di politologi si sono profusi in dotte disquisizioni affermando che sarebbero cambiati uomini e partiti. Oggi, a otto mesi dalle elezioni, partiti e uomini sono sempre quelli, e allora mi chiedo: perché gli altri e Berlusconi no? Con quale faccia Bersani e Casini ironizzano sul ‘nuovo’? Ma perché sono ‘nuovi’, loro??? Di tutte le ipotesi tirare fuori negli ultimi mesi, non una si è verificata: Montezemolo, per citarne uno, che fine ha fatto? Ha probabilmente deciso che dirigere i treni è molto meglio che dirigere l’Italia… E allora, siccome la situazione è questa, è giusto che il quadro si ricomponga col ritorno di Berlusconi. Tanto più che in questi mesi il PDL non è stato capace di rinnovarsi, dettare una linea, trovare nuovi slogan e parole d’ordine: il PDL E’ Berlusconi e viceversa: anche se dovesse cambiare nome, la realtà resterà questa. Elettoralmente, Berlusconi è l’unico capace di risollevare le sorti del partito da lui creato: la sua ridiscesa in campo, gli consentirà di riprendere almeno il 5 – 10 per cento dei voti persi secondo i sondaggi di questi mesi, recuperando gran parte dei delusi attirati da Grillo: per questo dico che la sua ridiscesa in campo fa piacere a Bersani, Casini & Co.: + Berlusconi = – Grillo, con la differenza che Berlusconi lo conoscono ed è amico loro, con Grillo non saprebbero che pesci prendere. Basta, del resto, vedere il tono delle dichiarazioni di ieri: tutta roba trita e ritrita, di facciata, le solite ironie che hanno sistematicamente portato il PD a perdere contro il Cavaliere: invece di entrare nel merito delle questioni, si ironizza, e poi ci si attacca al tram. Se Berlusconi si ripresenterà alla guida del PDL l’anno prossimo, vincerà: non so se direttamente, diventando Premier, o indirettamento, mantenendo comunque il pallino del gioco, ma di voti ne prenderà, e parecchi. Berlusconi conosce gli italiani, in fondo è come loro: quando ha lanciato le sue televisioni, sapeva esattamente cosa volevano gli italiani dalla tv: quiz con montepremi esorbitanti e donne poco vestite; quando è sceso in politica, è stato lo stesso: ha dato agli italiani quello che volevano, il sogno di una società perfetta fatta da ricchi; del resto gli italiani sono gli stessi che si sono tenuti Mussolini per vent’anni e per altri quarant’anni hanno mandato al Governo ‘mamma DC’. Berlusconi avrà vita facile: con un popolo italiano incarognito per le tasse, si presenterà come l’uomo del ‘niente tasse’ e prenderà un boato di voti da parte di tutti quelli stufi marci della ‘cura Monti’. Qualcuno dirà che gli italiani sarebbero scemi, a rimandare Berlusconi al Governo: beh, ma gli italiani SONO scemi: ribadisco, sono gli stessi che si sono tenuti Mussolini e la DC… Gli italiani sanno benissimo che la situazione non è rosea, tuttavia la ‘cura Monti’ ha dato l’impressione di accanirsi sui soliti e di lasciare perdere chi non è mai stato toccato: questo Governo di automi, di gente come la Fornero, Polillo o il neo-Ministro Grilli che sembra algida, priva de più minimo calore umano e comprensione, attenta solo ai numeri e ampiamente menefreghista nei confronti della vita quotidiana delle persone ah deluso gran parte degli italiani, che di fronte al ritorno del Berlusconi caloroso e ironico comunicatore non avranno difficoltà a votarlo. Stavolta gli avversari del Cavaliere manco avranno più la scusa dei processi: una marea di prescrizioni e qualche assoluzione hanno fatto ormai tabula rasa dei guai giudiziari di Berlusconi, il quale ha poco o nulla da temere anche dal processo Ruby, visto che nessuno potrà mai provare al di là di ogni ragionevole dubbio che Berlusconi sia andato a letto con una minorenne. Qualcuno si chiederà perché Berlusconi si rimetta in gioco, visto che non deve più tutelarsi dai processi: beh, la risposta è semplice: potere, puro e semplice. Andreotti diceva “il potere logora chi non ce l’ha”: nel caso di Berlusconi questo è ancora più vero: quell’uomo senza potere non sa stare, sta male, si deprime, si ammoscia; è un uomo ormai più verso i 70 che gli 80, per aumentare la sua speranza di vita l’unica strada è vivere nel modo che lo gratifichi maggiormente, e questo vuol dire avere potere, tornare a dirigere il gioco, a essere il ‘Capo’. In tutto questo, la figura peggiore la rimedia Alfano, ‘nominato’ segretario del PDL per acclamazione e investitura berlusconiana, rimasto lì il minimo necessario e prontamente rimesso da parte: bella figura…
25 Giu
SCORRO…
Le pagine del blog, e mi accorgo dell’assoluta mancanza di idee: gli ultimi due post due link, precedentemente qualche commento calcistico e una recensione… La vena non è molta, in realtà, il tempo ci sarebbe pure… qualche vicenda di ‘vita quotidiana’ che non induce pensieri dei migliori… Manca materiale, a dire la verità: il fatto è che uno poi si stufa, anche a pensare sempre le stesse cose, figuriamoci a scriverle: mi guardo intorno e mi chiedo che senso avrebbe, scrivere di Lusi e di Formigoni, di Berlusconi, di Renzi e Bersani, di Monti e della Fornero… noia, noia e ancora noia… Mi sembra che la situazione della serie: ci dicono che tutto sta per cambiare, ma poi non cambierà nulla. Non vedo questi rivolgimenti del panorama politico all’orizzonte: la realtà è che nessuno ha uno straccio di idea. Ne approfitta giusto Grillo, che dice cose in larga parte condivisibili, vedremo gli sviluppi; ma l’impressione è che se le cose dovevano cambiare grazie a Monti e al suo Governo, beh in realtà cambierà ben poco: cioè, cos’è cambiato, in Parlamento, negli ultimi tempi? Che è entrato Adinolfi, uno che è famoso perché ha fatto i soldi giocano a poker: bell’esempio e il PD lo manda in Parlamento, complimenti. La realtà è che siamo molto all’ognuno per se, dio per tutti: chi si è trovato più o meno casualmente con una poltrona che gli dà un lauto introito se la tiene stretta, gli altri pazienza. Non vedo una sola idea vincente, in giro: vedo solo persone che guardano al proprio tornaconto personale, fregandosene degli altri. La politica, che dovrebbe essere confronto di idee su come migliorare il bene comune, è sempre più ridotta a lotta di potere, di prestigio personale: guardo Bersani, Casini, Alfano: non vedo rappresentanti politici portatoti di un’idea di bene comune, vedo solo gente impegnata costruire non si sa bene quali progetti per poi distribuire poltrone agli amici. Ora, passi per l’UDC che non è mai riuscita a dare una sua visione del mondo, è solo passata da ‘tutto quello che dice il Papa è giusto” a “tutto quello che dicono il Papa e Monti è giusto”; ma dagli altri due, fatti i debiti distinguo, mi sarei aspettato di più, e invece il nulla, il vuoto assoluto… Ragazzi, che pena!!! Il brutto della situazione è proprio questo: se il Governo Monti doveva servire a dare spazio alle forze politiche per riorganizzarsi, magari attorno a qualche idea, l’avvilente realtà è che invece il Governo Monti sta venendo usato da tutti solo come scusa per galleggiare, tracheggiare, esibirsi in sofismi… Che pena, che avvilimento, che schifo di classe dirigente priva di qualsiasi impeto verso un bene che non sia rappresentato dal proprio portafogli, ci siamo ritrovati… Ma che schifo, pensare che alle prossime elezioni si confronteranno Alfano, Bersani, Casini, Vendola, Di Pietro… No, non salvo nessuno: forse solo Grillo, al quale dò un filo di beneficio del dubbio, ma tutti gli altri no. Non uno di loro, per esempio, ha offerto soluzioni valide per ridurre all’impotenza la finanza che ci ha portati al macello di fronte cui ci troviamo. Nessuno. Nessuno che abbia proposto di mettere fuori legge le agenzie di rating, per dire… Giovedì ci sarà Italia – Germania, l’ennesima: guarda caso la Germania affronta una dietro l’altra Grecia e Italia, nazioni che da un punto di vista storico, artistico e culturale possono benissimo permettersi di guardarla dall’alto in basso, ma oggi contano solo gli schifosi soldi. A questo ci siamo ridotti, a dare importanza solo e soltanto ai soldi: viene in mente il compianto Bradbury e il suo Fahrenheit 451, dove i libri vanno al macero… ecco, ci avviciniamo a grandi passi a quel momento, se il mondo si è ridotto solo ai soldi: e chi dice il contrario viene tacciato di utopia o demagogia, che pena. E’ indubbiamente una brutta società, quella in cui viviamo… non voglio usare termini come ‘difficile’, ‘complicata’… No, è proprio brutta, viene voglia di sognare davvero che a dicembre si avveri in qualche modo la profezia dei Maya: non tanto con la fine del mondo, ma con qualche stravolgimento che ci porti a murare radicalmente abitudini, usi e costumi, modi di pensare; dubito che però assisteremo a nulla del genere… e allora avanti così…
5 Apr
BOSSI
Bossi si è dimesso da segretario: a quanto pare, avrà la ‘presidenza’, incarico che a questo punto credo sia da intendersi come sostanzialmente onorario. Ora, non è ancora il momento di ‘tirare le somme’ su Bossi: personalmente all’inizio (ma inizio – inizio, avrò avuto 16 anni) mi era pure simpatico… ma alla fine è diventato una persona capace solo di spargere odio (sui meridionali, su Roma, sugli immigrati e via dicendo…). Gli snodi sono stati due: il primo, quando dopo aver detto per anni peste e corna di Berlusconi (dopo la prima esperienza di Governo), riformò con lui un sodalizio durato poi fino a pochi mesi fa: a quel punto, la Lega già stava smettendo di essere un movimento ‘di ideali’ (sul ‘quali’ fossero, sorvolo, ci vorrebbe troppo tempo), per diventare un ‘partito di potere’; il secondo è ovviamente il malore che lo colpì qualche anno fa… Da allora l’interrogativo, mai risolto, è stato: “ma Bossi ci fa o ci è?”. Certo, vederlo circondato di tutti quei personaggi (a cominciare da Rosi Mauro e Reguzzoni) già diceva molto… Il ‘lancio’ del ‘Trota’, un caso di fronte al quale le tante accuse lanciate a Berlusconi di aver portato in Parlamento gente improponibile impallidiscono (e la cosa più grave è che il figlio di Bossi non è stato ‘nominato’ ha ottenuto voti veri, il che la dice lunga sull’elettorato leghista), è stato un ulteriore passo verso il baratro. Quello che sta succedendo in questi giorni dopo tutto non stupisce, e sembra un film già visto. I partiti ‘personali’ soffrono di una fondamentale mancanza di ‘strutture’ di controllo, in sintesi: ognuno fa come gli pare, e non stupisce che la famiglia Bossi, o i membri del ‘cerchio magico’ usassero (secondo quanto ipotisserebbero le indagini) la cassa del partito come un Bancomat; allo stesso modo non stupisce che Lusi appozzasse le mani nelle casse dell’API, senza che nessuno se ne accorgesse (o che nessuno avesse nulla da ridire); e ricordiamoci anche la famosa questione della casa di Fini e della ‘casa di Montecarlo’ che pur non essendo sfociata in nulla di penalmente rilevante, ha lasciato comunque una certa impressione di uso disinvolto dei beni del partito… Per il resto, la vicenda è ancora ‘calda’, quindi non si può dire nulla di conclusivo… non si sa manco come andrà a finire… fa specie che in questi minuti si stia parlando di Bossi come se fosse passato a miglior vita, mentre in fondo s’è solo dimesso… un altro segno dell’anormalità della Lega, e di buona parte del sistema politico italiano… Chiudo tornando sulla questione dei ‘partiti a gestione personale’, temendo (ma spero di no) che anche altri partiti del genere, come IDV o SEL possano diventare le prossime tessere del domino; e sottolineo le eccezioni: da una parte il PDL, dove insomma il ‘capo’ è anche quello che ci mette gran parte dei soldi, e quindi il sistema è rovesciato; e il PD, che con tutti i problemi che ha, sembra essere l’unico esempio di partito ‘normale’, al punto di essere l’unico a certificare i propri bilanci (forse per evitare che un giorno si e l’altro pure vengano sollevati dubbi e polemiche); anche di questo gli si deve dare atto… C’è comunque da sperare che il tramonto politico di Bossi e della Lega, primo modello di questi partiti – persona (unico precedente, forse i radicali di Pannella, che hanno avuto però una storia del tutto diversa e separata), segni anche l’inizio della fine di questo modello: non me ne vogliano Di Pietro e Vendola, ma i partiti che si identificano con una persona sono un’abberrazione, tanto almeno quanto le famose ‘correnti’ della DC…