(Coppa Italia, Quarti di finale, gara unica)
Diamo un pò di voti…
STEKELENBURG: 6 Nessuna colpa sostanziale sui gol: nel caso del primo, forse, l’uscita ‘alla disperata’ non è stata la scelta migliore, nulla poteva su Del Piero. Evita più volte il terzo gol, capitolando sul tocco ‘traditore’ di Kjaer
JOSE ANGEL: 5,5 Impalpabile o quasi in fase propositiva; contiene, come può, Liechsteiner.
HEINZE: 5 Solita partita ‘di sostanza’: quando non riesce con le buone, passa (rischiando) alle maniere forti; condivide col resto del reparto la responsabilità di far trovare la Roma sotto di due reti dopo mezz’ora.
KJAER: 4 Impreciso nei contrasti, fuori tempo nei fuori gioco, insicuro nei disimpegni; prova a riscattarsi in avanti – un suo colpo di testa avrebbe meritato più fortuna – ma ‘corona’ la prestazione con lo scriteriato intervento che mette fuori tempo Stekelenburg in occasione del terzo gol.
TADDEI: 4,5 Un disastro: motore instancabile sulla fascia negli ultimi mesi, comincia forse a mostrare segni di logoramento; ieri una prestazione da dimenticare, col risultato di far sembrare un fenomeno Estigarribia, che fenomeno (al momento) non è…
GAGO: 6 Ci mette come al solito grande impegno: certo operare in un centrocampo affollato di giocatori juventini non è impresa facile, specie se il reparto avanzato non ti offre spunti; prova, con forza di volontà, ma scarsa fortuna, la conclusione personale.
PJANIC: 6 Valga lo stesso discorso di Gago: tanta buona volontà, ma scarso supporto da parte degli attaccanti
SIMPLICIO: 4,5 ‘Rispolverato’ da Luis Enrique, ha spesso ripagato la sua fiducia; non ieri sera però, con una prestazione mediocre. Lo sostituisce
GRECO: 6 che prova a fare qualcosa, ma l’impressione è che sia ormai troppo tardi.
LAMELA: 3 Non c’è dubbio che abbia talento e le premesse perché diventi un campione ci sono tutte; detto questo, dovrebbe imparare che ci sono partite in cui certi ‘colpi’ non ti riescono ed è allora meglio fare un lavoro meno appariscente, ma più essenziale; invece, non riuscendogli praticamente nulla, si fa prendere dal nervosismo e, (non è la prima volta), termina anticipatamente la sua partita con l’inutile fallaccio su Chiellini, mettendo sostanzialmente la parola fine, con la sua espulsione anche alla partita della Roma.
TOTTI: 5 Costantemente neutralizzato dai giocatori della Juventus, mette a nudo le fragilità di una Roma che, almeno al momento, appare dipendere da lui: se Totti gioca bene si vince, altrimenti no… Viene sostituito dopo l’ammonizione per un fallo superfluo su Bonucci, prima di incorrere in episodi più gravi; anche per lui i falli ‘da frustrazione’ non sono una novità. Al suo posto entra, fuori tempo massimo,
PERROTTA: SENZA VOTO
BOJAN: 4,5 Assieme a Kjaer è l’oggetto ‘misterioso’ dell’ultima campagna acquisti giallorossa: arrivati entrambi con grandi speranze, si sono presto persi per strada. Bojan in particolare sembra non vedere la fine del tunnel in cui è entrato nella prima parte del campionato, coi tanti errori sotto porta, culminati con la tremenda prestazione di Firenze. Louis Enrique continua a dargli opportunità, che lui però puntualmente spreca, come ieri sera, vagando per il campo senza idee. Vine sostituito da
BORINI 6 Giocatore al contrario arrivato quasi ‘alla chetichella’, dopo il grave infortunio che l’ha messo out per oltre un mese si sta mostrando giocatore di grande affidabilità, peccato ieri sia entrato troppo tardi.
LUIS ENRIQUE 5 Gli infortuni e la necessità di ‘risparmiare’ qualche giocatore l’hanno portato a scelte obbligate ma, purtroppo, scarsamente produttive; qualcosa nell’approccio alla partita è stato sbagliato; la Roma comincia la partita svagata e poco concentrata: il gol a freddo scrive le lettere ‘FI’ e la prodezza di Del Piero quelle ‘NE’ sulla partita della squadra giallorossa dopo appena mezz’ora. Dopo la brillante sequenza di buone prestazioni degli ultimi tempi, la Roma non supera l’importante ‘prova del nove’ contro la squadra juventina che, messo a sicuro il risultato, si limita a controllare affollando la propria metà campo di giocatori e chiudendo qualsiasi strada agli spunti dei giallorossi, giocando di rimessa e arrivando a un terzo gol rocambolesco, ma in fondo meritato. L’impressione è che l’allenatore spagnolo sia stato troppo prudente nei cambi: Simplicio e Bojan potevano benissimo restare negli spogliatoi già dopo l’intervallo e forse la Roma avrebbe avuto qualche possibilità in più. Al di là di questo, la Juventus al momento resta una squadra superiore: per colmare il gap ci vorrà tempo, e di tempo a disposizione la Roma e il suo allenatore ne hanno ancora tanto.
P.S. Questo è un pò un esperimento… in genere non amo parlare di calcio, ma ho pensato di ‘sperimentare’…