Vabbè, per riprenderci dalla tranvata di ieri, nulla di meglio che parlare un pò della beneamata RAI, che ci offre sempre qualche ghiotta occasione. Ebbene: parliamo un pò del modo in cui la televisione pubblica ha affrontato questo europeo, forte dell’esclusiva che, per una volta, la metteva al riparo dalla concorrenza Sky e Mediaset e quindi le dava una formidabile opportunità per dare il meglio di sé; e come sempre succede in queste occasioni la RAI… ha dato il peggio. L’impressione è sempre la solita: che quando c’è un evento del genere, devono occuparsene tutti, ma proprio tutti; il risultato come al solito è stata una una copertura che ha travalicato l’ampio sfociando nel superfluo, con la solita conseguenza di un drammatico abbassamento della qualità dei programmi, molti dei quali, diciamocelo, assolutamente futili. Invece di puntare innanzitutto sull’essenziale, le telecronache, si è voluto montare un baraccone mastodontico su tutto il resto, con trasmissioni da ‘bar dello sport’ a qualsiasi ora del giorno e della notte, con ‘pregiatissimi esperti’ a snocciolare le solite opinioni banali che vabbè, a quel punto meglio prendere i primi che incontri per strada. Il motto, ripetuto in maniera parossistica è stato il solito: “centinaia di ore di trasmissione, completamente gratuite”. Ora. A parte il fatto che tale affermazione è falsa: gli italiani infatti pagano per vedere la RAI un canone obbligatorio, travestito da ‘tassa sul possesso della televisione’; certo un canone annuo di gran lunga inferiore a quello che si paga a Sky e Mediaset, tuttavia pure sempre un canone, che si differenzia dagli altri solo per l’obbligatorietà, ma sorvoliamo; prendiamo per buono il fatto che il servizio offerto dalla RAI sia gratuito: il punto è che la gratuità non esclude un giudizio critico; non è detto che se è una cosa è gratuita me la debba beccare per forza. Giudichiamo piuttosto il servizio offerto dalla RAI, e chiediamoci cosa avremmo fatto se per questo ci fosse stato chiesto di pagare una somma ulteriore. Insomma: che valutazione diamo del servizio RAI? Per quanto mi riguarda, siamo prossimi allo zero: se questa doveva essere l’occasione per rivalutare la televisione pubblica rispetto ai competitor, questa è stata completamente ‘bucata’. Parlo dei programmi cui facevo riferimento prima, che non avevo alcun senso informativo, ma solo la funzione di ‘far fare qualcosa a qualcuno per non scontentare nessuno’; parlo, ovviamente, delle telecronache, all’insegna di errori, soprattutto di pronunce approssimative dei cognomi dei calciatori (si salva il solo Bizzotto), di commenti tecnici vacui, esibiti da personaggi imbarazzanti: anche qui, sembra che si sia preferito il criterio della ‘conoscenza’, dell’amicizia, a quello della professionalità: gente come Ubaldo Righetti e Vincenzo D’Amico, per citarne solo due, è adattissima per parlare di calcio nelle televisioni e nelle radio private, non per fare il commento tecnico delle partite dell’Europeo. Non è detto che se hai fatto il calciatore tu possa anche fare il commentatore: sono due mestieri completamente diversi, per il secondo serve comunicativa, capacità di far capire allo spettatore cosa sta succedendo… Su Sky (e in misura minore, Mediaset), dove l’abbonato paga e pretende, sennò disdice l’abbonamento, ci sono commentatori che innanzitutto parlano correttamente l’italiano e poi sanno stare dietro a un microfono; l’impressione è che alla RAI, dove l’utente è obbligato comunque a pagare, se ne freghino della professionalità e chiamino il primo che capita… Il continuo sbrodolarsi addosso della RAI (a Sky e Mediaset mai sentito qualcuno dire ‘quanto siamo bravi’) è arrivato fino a far comparire in video il responsabile dello sport De Paoli che si pavoneggiava annunciando lo sforzo RAI per le Olimpiadi… Ma mamma mia!!! Guardate che a decidere se siete o meno bravi, mica siete voio, sono gli spettatori. Sorvoliamo poi sulla presenza di Pannofino: con tutto il rispetto: ma che c’entra e le insopportabili interviste nell’intervallo delle partite della Nazionale al Presidente della FIGC: ma a noi che ce ne frega???? Il servizio della RAI è stato pessimo: dopo una partita, se non erro quella con l’Irlanda, è partita l’intervista a Prandelli e non si è sentito nulla per trenta secondi; le telecronache delle partite della Croazia, coi nomi dei calciatori pronunciati a casaccio sono state imbarazzanti; con l’Inghilterra, sentire pronunciare ‘rrrrrnnnn’ in luogo di Rooney è stato esilarante. Veramente, ragazzi, la RAI s’è superata in negativo, e veramente ha mostrato di non avere alcun senso del ridicolo nel continuare a sottolineare ‘ma quanto siamo bravi’… Auguriamoci che sia l’ultima volta che conquistano in esclusiva un evento del genere, perché veramente stanno alla frutta…