El Matador Alegre è il titolo del disco, El Matador Alegre è lo pseudonimo scelto da colui che ha interamente eseguito e prodotto il disco. Viene da chiedersi se il contrasto sia voluto; probabilmente si: in effetti di ‘alegre’ in questo disco c’è ben poco, sia nell’accezione di allegro, che in quella di lievemente ‘brillo’. Non che sia un male, comunque.
Dodici composizioni, all’insegna di un riuscito connubio tra elettrica e acustica da un lato e elettronica dall’altro.
Rimandi shoegaze, allusioni dreampop, suggestioni slow-core, delicate avvolgenze ambient, qua e là qualche abrasione ad animare un pò la situazione.
La lentezza, con rare eccezioni, come filo conduttore, in brani dilatati cantati con un tono all’insegna di una lieve malinconia, disincanto o magari semplice rilassatezza.
Un disco senza fretta, in cui ogni brano si prende il suo tempo, svolgendosi lungo i poco più di cinquanta minuti di durata evocando scenari suggestivi e panorami incontaminati.
Un lavoro che pur non brillando per originalità, riesce a imporsi all’ascolto per sincerità e immediatezza.
IN COLLABORAZIONE CON LOSINGTODAY
Posted by sherazade on 11 novembre 2012 at 11:09
leggo queste tue recensioni domenicali in punto di piedi come un elefante che non sa proprio come muoversi. ma cmq grazie.
sheramentrefuoripiovequisiticchettasuitasti
Posted by crimson74 on 11 novembre 2012 at 11:51
Mi fa piacere far conoscere cose poco note… cerca, cerca… ;-D