Posts Tagged ‘L’importante è finire.’

FONONAZIONAL, “UNA SERA” (AUTOPRODOTTO)

Nati nel 2004, un primo disco (di cover) alle spalle, i Fononazional hanno tutti una solida carriera alle spalle, avendo suonato, o cantato, a fianco di un gran numero di esponenti del pop e della canzone d’autore italiana: nei curricula dei quattro leggiamo nomi come Eros Ramazzotti e Laura Pausini, Irene Grandi e Tullio De Piscopo, Mario Biondi, Cristiano De Andrè e Franco Battiato.

In “Una sera” il gruppo mescola jazz, canzone d’autore italiana e pop tricolore (nel senso migliore del termine): a fianco di brani originali, scritti per lo più dal pianista Mario Bianchi e dalla vocalist (e flautista) Paola Atzeni, troviamo alcune riproposizioni di pietre miliari del ‘songbook’ italiano: da Estate di Martino a L’importante è finire, da La collina dei ciliegi della premiata ditta Mogol – Battisti a Figlio Unico di Riccardo del Turco, fino a cimentarsi nellainnumerevoli volte riproposta Nel blu dipinto di blu, scelta che proprio per la ‘consutuedinarietà’ del brano, risulta per certi versi coraggiosa.

Il titolo del disco riassume molto di quanto l’ascoltatore troverà al suo interno: testi ruotati per la gran parte attorno a riflessioni su questioni sentimentali o sul ‘se’ (episodicamente, nella title – track, ci si concede una pausa maggiormente immaginifica), si accompagnano a suggestioni da club, da serata tranquilla, pausa rispetto al caos della giornata, atmosfere compassate.

La forma – canzone è arricchita dalle escursioni improvvisative tipiche del jazz, che pur ‘mollando gli ormeggi e prendendo il largo’ in alcune parentesi, restano sempre fedeli a una certa compostezza formale (di certo non si prendono mai derive esplicitamente free).

L’esito se vogliamo è ambivalente: godibilissimo dal punto di vita formale – complice l’impressione di grande professionalità ed esperienza trasmessa dalla band, oltre che l’interpretazione, sofisticata senza essere snob, della cantante – il disco lascia per certi versi la sensazione di essere quasi troppo ‘perfetto’, privo di sbavature, eccessivamente attento alla forma e per questo privato di un filo di immediatezza.

I Fononazional superano comunque agevolmente l’ostacolo della prima prova marcatamente autonoma, lasciando spalancate le porte all’ulteriore prosecuzione del cammino.

IN COLLABORAZIONE CON LOSINGTODAY