Recensione ‘a sé’ per un brano che secondo me merita.
Si fa chiamare Tuasorellaminore, questa cantautrice e producer pugliese che presenta questo pezzo, ispirato al quasi omonimo romanzo di Ray Bradury.
La musicista barese dà vita a un brano che, a cavallo tra elettronica (con campionamenti che utilizzano tra l’altro anche un coro russo) e strumentazione ‘canonica’ (batteria e basso), tra canzone d’autore e hip hop, nel suo scorrere diventa una sorta di grido d’aiuto alle persone vicine (non a caso nel finale del video di accompagnamento appaiono le mani di alcune delle persone più care) perché la aiutino a uscire da un mondo in cui il rumore di fondo, dagli spot pubblicitari alle partite di calcio, sembra voler soffocare ogni traccia di ricordo e pensiero autentico.
Le ‘nuove leve’ che, ogni tanto, sanno stupire.