Periodica selezione di singoli ed estratti dai dischi recensiti sul blog, in ordine crescente di preferenza.
Lomi, ‘Tulipani’ Erasmo, ‘Un attimo’ Ode, ‘Metà’ Solisumarte, ‘Fogli sparsi’ Caravelle, ‘Luci di città’ BVLRD, ‘Scrivanie’ Fabio Cosimo, ‘Fine della Crush’ Ruggero Ricci, ‘2000’ Pegaso, ‘Destino’ Tommaso Romeo, ‘L’altra parte di me’ Weid, ‘La Verità’ Antonio Maresca, ‘Ti avrei’ Barriera, ‘Dovehomessomiopadre’ Il Re Tarantola, ‘I mostri non stanno sotto il letto, ma stanno nella cassetta della posta’ Lefrasiincompiute di Elena, ‘Moleskine’ Federico Fabi, ‘Un amore’ Federico Mecozzi, ‘The End of the Day’ Al Vox, ‘Requiem for the World’ Sara J Jones, ‘Caramelle’ Zelda Mab, ‘Facile Preda’
BLVRD Scrivanie Distrokid Riflessioni su una relazione al capolinea, nate appunto seduto a una scrivania. Le esprime Davide Capra, alias BLVRD, da Roma, origini da rapper – e si sente nel cantato ‘cadenzato’ – sviluppatesi poi abbraccia di anche il pop. Una tipica ballata senza particolari scosse.
Antonio Maresca Ti avrei Fourth Mile Studio Napoletano di nascita, formazione jazz, attività parallele di cantautore e produttore, Antonio Maresca racconta con ironie le incertezze dell’innamoramento, un salto nel buio che però è l’unico modo di imparare a volare; una contraddizione che porta con sé tutti i tipici interrogativi all’inizio di una relazione, quali scelte fare, quali strade prendere. Il tono è leggero (il video prende le mosse dal famoso spot ‘Anto’: fa caldo’), la confezione gradevole.
Barriera Dohomessomiopadre? Il Piccio Records Elettronica urticante con qualche riferimento anni ’80 (Gary Numan), per Valerio Casanova, alias Barriera, casertano trapiantato a Roma. L’anima di un padre trapiantata in un cellulare, è uno spunto da serie TV, e infatti viene menzionata esplicitamente “Black Mirror”, ma tutto viene messo al servizio di un umore sarcastico e diventa una metafora dei tempi attuali.
Weid La Verità TRB rec. Simone Maritano da Torino in arte Weid torna con un singolo dedicato alla classica gelosia di chi immagina che la propria partner faccia chissà cosa in sua assenza. Il clima è abbastanza leggerino, ma l’arrangiamento, con reminiscenze dance anni ’90, a un certo punto prende la strada della sospensione dando al pezzo una cornice interessante.
Due minuti e mezzo non sono un granché per sviluppare un concetto…
Ruggero Ricci 2000 Orangle Records/Ingrooves/Universal Music Italia
Dance dal retrogusto francese e funk a caratterizzare il nuovo pezzo del cantautore di Lugo (RA): omaggio a quei primi anni 2000 durante i quali Ricci ha vissuto l’età più giovane e spensierata, sentimenti inclusi. Passa e va, anche troppo velocemente.
Periodica selezione di brani e singoli ripresi dalla recensioni del blog. Come al solito, preciso che non si tratta di una classifica vera e propria, anche se i brani sono comunque ‘ordinati’ in modo crescente di gradimento…
Babibevis, ‘Self’ Saimon Sail, ‘Backseat’ NedNack, ’23 Anni Star’ ODE, ‘Quello che mi fai tu’ Michele De Martiis, ‘L’Al di là delle favole’ Giovanni Salerno, ‘Vieni via con me’ Ferretti, ‘Appunti di vita’ Faax, ‘Seck’s’ Sheddy, ‘Fotoreporter’ Sisto, ‘Cara’ Sara Laure, ‘Habit Serrée’ Weid, ‘Riposo di Angeli’ Molla, ‘Ibiza’ La Sofy, ‘Psycopratika’ Erik, ‘Ehi, sai cosa c’è?’ Yael, ‘Gap’ Marco Bonvicini, ‘Ballad of the Sea’ Lorenzo Carucci, ‘Marta’ Emilio Stella, ‘Sul pianeta degli amanti’ Riccardo Ruggeri, ‘Pharmakon’ Lo Straniero, ‘Collezione Primavera-Estate’
Un inno al contatto con la natura e alla pace che ne deriva, rapporti umani più ‘pacifici’ con gli altri inclusi. Il nuovo singolo di Weid, alias Simone Maritano (dalla provincia torinese) cerca una vena cantautorale tra le pieghe di un synth pop per lo più rarefatto, ma disposto qua e là ad assumere tinte più accese.
Saimon Sail Backseat PaKo Music Records/Visory Records/Believe Digital Nuovo singolo per Simone Nuccio, alias Saimon Sail: emozioni a ruota libera dai sedili posteriori di un’auto diretta chissà dove, dichiarazioni d’amore a una ‘lei’ seduta a fianco o forse no. Per il giovane cantante e autore di Ravenna, un pop in salsa trap senza scosse.
Periodica selezione di brani e singoli ripresi dalla recensioni del blog. Come al solito, preciso che non si tratta di una classifica vera e propria, anche se i brani sono comunque ‘ordinati’ in modo crescente di gradimento…
Weid (feat. I fly) Va bene così TRB Rec Non sempre, anzi, a dire la verità, ben poche volte, le storie d’amore hanno un lieto fine; così, davanti all’impossibilità di andare avanti o peggio, di forzare la situazione non resta che dire: “Va bene così”: ci si rassegna e si va avanti. Il nuovo singolo di Simone Maritano da Torino, in arte Weid, riesce tutto sommato a inquadrare efficacemente la situazione, nella forma di un pop vagamente etereo. Insomma: la voce è la sua e c’è almeno il tentativo di andare oltre certe rime fin troppo scontate.
Landers Grazie Vanchiglia Dischi ‘Grazie’ è una parola che forse non si dice abbastanza, per cui forse ogni tanto è il caso di trovare un motivo per ringraziare – qualcuno o qualcosa – e magari da qui ripartire, per tenere duro davanti alle difficoltà e vivere una vita che non può vedere solo sognata. Una sorta di inno alla (r)esistenza, che Landers (alias Maurizio Squillari da Torino, classe ’89), interpreta e suona all’insegna di un rock dai ritmi incalzanti e la vena arrembante: il piede insomma si muove, e anche se la vicinanza ai Foo Fighters è probabilmente eccessiva, si lascia ascoltare.
Francesco Morrone Persone Sole Believe Digital Calabrese di nascita, girovago per vocazione, Francesco Morrone prosegue con le anticipazioni del suo primo disco sulla lunga distanza (per lui già un EP all’attivo). Omaggio ai momenti di solitudine (e probabilmente il cantautore ne ha vissuti più d’uno,) in cui è possibile cogliere momenti di autentica felicità, forse perché in un mondo in cui si è sempre più ‘social’, stare per conto proprio diventa un valore Brano a tratti evanescente, la grana fine di chitarra e voce che lo avvicina a certo neofolk americano.
Jimmy Ingrassia Momenti I momenti sono le parentesi di serenità da ritrovare, quelle in cui si è anche un pizzico inconscenti o inconsapevoli, un po’ come si è da ragazzini (da qui la copertina con il cantautore a un anno di età); la strada di quella ricerca passa per la consapevolezza di sé, dei propri errori, della necessità di dover cambiare perché le cose cambino. Un appello, anche abbastanza accorato al farsi coraggio per poter ritrovare i momenti di leggerezza, più che mai necessari nei tempi attuali. Voce e piano per il cantautore siciliano, ma ormai romano acquisito, dato che nella Capitale ha compiuto quasi tutto il suo percorso artistico (che l’ha portato tra l’altro a pubblicare qualche anno fa un primo album) che lo avvicinano inevitabilmente a ciò che la ‘scuola romana’ ha proposto negli ultimi tempi, a metà strada tra il cantautorato da ‘club’ di un Niccolò Fabi (con cui Ingrassia condivide tra l’altro l’ampia e riccioluta chioma) e l’attitudine più spiccatamente ‘stradaiola’ di un Fabrizio Moro.
Elephants In The Room I Love It MZK Lab Giovane trio capitolino di belle speranze, gli Elephants In The Room raccontano una vicenda sentimentale, per una volta a lieto fine, con un funk rock di facile ascolto che li avvicina molto agli ultimi Red Hot Chili Peppers. Una discreta capacità dietro agli strumenti, una vena solare che ogni tanto non guasta. Promettenti.
White Ear feat. Vincenzo Destradis Empty Pirames International Originario di Brindisi, ma trapiantato a Bologna da ormai vent’anni, il producer e polistrumentista Davide Fasulo, in arte White Ear è ormai un’apprezzata figura nel mondo delle ‘manipolazioni sonore’, con svariate collaborazioni all’attivo, anche con artisti di primo piano. Il suo nuovo singolo, in cui si avvale della voce di Vincenzo Destradis, è un’ondeggiante risacca dedicata allo ‘svuotamento spirituale’ che segue una storia d’amore finita, ma anche qualsiasi evento che produca un impatto emotivo negativo. Un pezzo crepuscolare, ma non eccessivamente dolente: siamo oltre la fase delle emozioni incontrollate, in quella sorta di limbo, di ‘camera di compensazione’ in cui si ha solo voglia di lasciarsi galleggiare, senza pensare a nulla. Una consistenza liquida e rarefatta, su cui staglia il falsetto di Destradis. Suggestivo.
Nuovo brano per il romano Venti3 (Alessandro Marchisio): pene d’amore per una storia ‘finita ma non del tutto’: lei è “bella e str***a”, lui cerca di ignorarla danza riuscirci fino in fondo.
La produzione danzereccia, a cura del BXF Moving Sound, con accenti da disco francese anni ’80 dà un filo di appeal in più a un brano altrimenti abbastanza ‘piatto’.
Secondo singolo per Simone Maritano, che propone una (autoriflessione) sul passare del tempo, l’età, la maturità necessaria ignorare i giudizi degli altri: maturità raggiunta dal nonno, osservando il quale è nato il pezzo e che il nostro sente ancora di dover raggiungere.
Elettronica in salsa dance, decisamente ammiccante, fa da contorno a un pezzo che, senza raggiungere chissà quali vette, quanto meno tenta un filo d’introspezione.
La nuova – terza, credo – release del giovane capitolino Estoy Pocho è dedicata a una storia ormai finita, ma ancora ben presente.
Forse un amore estivo, forse qualcosa di più, fatto sta che tutto è vissuto come un viaggio nella memoria, accompagnato da un video girato sul Lungomare di Ostia, che di queste storie ne vede ogni anno a centinaia.
Prodotto da Dany De Santis, ‘Dile’ è un tipico brano di latin pop, con tutti i pro e i contro di un genere tipicamente giovanile.
Apprezzabile se non altro la scelta di un mood discreto e sonorità non tracotanti.
Il laziale (nel senso della Regione), Raffaele Moretti ha avviato la propria carriera giovanissimo, pubblicando finora un EP e un paio di singoli, cui si aggiunge questo nuovo pezzo.
Lettera all’amata di un tempo che ha messo su famiglia con tanto di prole, mentre lui al momento di decidere ha scelto di seguire i propri sogni di rockstar.
Il rimpianto pesa, ma forse le cose dovevano andare così e talvolta le occasioni perse aprono le porte a nuove strade.
Pop senza pretese, qualche chitarra elettrica a movimentare; Max Pezzali è dietro l’angolo.
Nuovo singolo, ultimo di una manciata che ha accompagnato gli ultimi mesi, facendo da apripista al primo lavoro solista del cantautore pugliese.
Il protagonista cerca il ‘minimo quotidiano’ di un amore ormai passato, chiedendole di raccontargli le proprie piccole abitudini, forse nella speranza di riuscire a trattenere un pezzo di lei.
Pop con contorno ‘sintetico’ in una confezione tutto sommato gradevole.
Periodica selezione di brani e singoli ripresi dalla recensioni del blog. Come al solito, preciso che non si tratta di una classifica vera e propria, anche se i brani sono comunque ‘ordinati’ in modo crescente di gradimento…
Yanomamyy, ‘Assassina’
Ninfea, ‘A Testa Alta (Part II)’
Nochia, ‘Sabato Nero’
Bento, ‘Follow’
Carolei, ‘Porca Vacca’
Weid, ‘Abisso’
Agape, ‘Medusa’
Mirco Olivastri, ‘Incenso e Rosa’
Arianna Chiara, ‘Se non ricordo’
Tommaso La Notte, ‘Passano i treni’
AltamareA, ‘Discorsi e domande’
Onceweresixty, ‘Summer’
Bloop, ‘Anni di piombo’
Nicolò Piccinni & Gli Internauti, ‘Un dono puro’
Il Geometra, ‘Per quel che resta’
‘900 ‘Dolore’
Zerella, ‘Se Dio vuole’
Manuela Ciunna, ‘Vicè’
Luca Ciarla, ‘Cantata Walk’
Alis, ‘Tutto ha un prezzo’
Sarai, ‘Gif’
Isaac, ‘Attraverso lo specchio’
Sebastian, ‘Non vado al fresco’
DNGR, ‘Cinque Minuti’
Trunchell, Etc., ‘Emily Norton’
Circolo Lehmann, ‘Adriatica’
Nevilton, ‘Illumina’
Sis, ‘Hunter’
Mattia Cortivo Leonardi, ‘Prelude in C Major, Op.3’
Pezzo di esordio per Simone Maritano, alias Weid: il pianto come gesto ed esperienza che ‘libera’ e rafforza: tema non banale, ancora meno se a esprimerlo è un giovane uomo.
Rispetto a molti suoi coetanei, è partito dal rap, per trovare nel pop la propria realizzazione.
Per quanto i riferimenti dichiarati (Justin Bieber – Ed Sheeran) appartengano al versante del ‘largo consumo’, Weid per voce e intensità sembrerebbe in grado di esprimersi su livelli anche più ‘sofisticati’
Ruggero Ricci feat. Shaka Boys
Chimere
Visory Records / Universal Music
Nuovo singolo per il cantante romagnolo, qui affiancato dal duo degli Shaka Boys.
Le ‘Chimere’ del titolo sono le illusioni, le speranze e i desideri legati alle relazioni sentimentali coi loro alti e bassi, specie quelle che, prossime al capolinea, si vorrebbe in qualche modo rilanciare.
Lo svolgimento avviene attraverso il classico pop elettronico che oggi ‘tira’ molto: si pensa e nel frattempo magari si balla pure.
Il trio umbro (di Foligno) de Il Geometra si era già fatto conoscre con un primo lavoro sulla lunga distanza, “Ultimi”, parecchi anni addietro (era il 2015).
Oggi ecco questo nuovo singolo, anticipazione di un prossimo secondo disco.
Il ritratto di un’umanità spesso delusa e disillusa, le cui ambizioni vengono spazzate via “Quando arriva la tempesta” e che di fronte al peso dei desideri insoddisfatti preferisce la gioia effimera di una pista da ballo.
Citazioni colte, tra l’episodio biblico delle piaghe d’Egitto e l’uccisione di Pasolini, per descrivere da un lato una realtà che non fa sconti e dall’altro una società che davanti alla morte di un poeta non può più che lanciare un fiore, quando non passare indifferente.
Un brano ‘duro’, il cui testo è incardinato su un elegante pop tra chitarre e basi elettroniche.
Secondo singolo per il cantautore capitolino, che stavolta affronta il dramma della perdita di una persona cara, vissuto direttamente.
Il doppio binario di tutto quanto porta la ‘mancanza’, a cominciare da tutto ciò che si sarebbe voluto dire, e che il procedere del ‘quotidiano’ ha impedito, ma anche quello della ‘presenza’ di queste persone, con le quali si sono condivisi legami talmente stretti e tratti di strada tanto lunghi, da farle continuare inevitabilmente ad essere vicine a noi.
Esecuzione intensa per un brano che non poteva che essere all’insegna dell’essenzialità, voce e piano, così come il video che vede il cantautore solo sul palco davanti al microfono.