Posts Tagged ‘Umberto T.’

I DISCHI DEL 2020

Classifica dei migliori dischi dell’anno tra quelli recensiti sul blog.

  1. LALLA BERTOLINI, “LO STRANIERO”
  2. PANAEMILIANA, OMONIMO
  3. ELEPHANT BRAIN, “NIENTE DI SPECIALE”
  4. THE INCREDULOUS EYES, “MAD JOURNEY”
  5. SIMONA ARMENISE – ARES TAVOLAZZI, “LOTUS SEDIMENTATIONS”
  6. EMANUELE VIA & CHARLIE T., “RESINA”
  7. MEGANOIDI, “ MESCLA”
  8. ROSSELLA SENO, “PURA COME UNA BESTEMMIA”
  9. GIOSTRE, “GETTONI”
  10. UHURU REPUBLIC, “WELCOME TO UHURU REPUBLIC”
  11. UMBERTO T. , “NON CREDO BASTERÀ” EP
  12. THE FENCE “EVERYDAY”
  13. MEVSMYSELF “MITCLAN”
  14. EMILIANO MAZZONI, OMONIMO
  15. GAPPA, “PASSEGGERI”
  16. ROSGOS, “LOST IN THE DESERT”
  17. INNOCENTE, “#IOSONO”
  18. FALLEN, “OF MEMORIES AND HOPES”
  19. FALLEN, “THE WORLD OUTSIDE”
  20. EX MOGLIE, “SPREMUTA DI FEDI NUZIALI PINK EDITION”
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PLAYLIST 2.20

Periodica selezione di brani tratti ai dischi recensiti sul blog.

Confusione, Krikka Reggae

Come No, Hype Zulu

Passi, Tarsia

Love Remains, Vasco Barbieri

Day III – The Man I Am, Fallen

Standing in the light , RosGos

Vento di tempesta, Alessandra Giubilato

Equatore, Luca Guidi

Postventenni, Lara

Chissà, The Spell Of Ducks

Tredici , Panaemiliana

Figli , Umberto T.

La mia posa, Libet

Terza Moglie, Ex Moglie

Latte color plastica, The Unikorni

Ginepro, Emanuele Via & Charlie T

Vision of Halet, The Incredulous Eyes

Lo straniero, Lalla Bertolini

UMBERTO TI., “NON CREDO BASTERÀ” EP (NEW MODEL LABEL)

Avevamo lasciato Umberto Ti. lo scorso anno con “Alaska”; lo ritroviamo oggi con questi cinque brani, che vedono proseguire la collaborazione con Giuliano Dottori.

Quasi un’occasione per ‘sperimentare’, tra strumenti inusuali (bouzouki), inflessioni mediterranee, sonorità.del ‘sud del mondo’, ma anche vaghi accenni funk e jazz.

Disco corto ma ‘denso’, che per quegli strani casi finisce per essere quasi una fotografia dell’Italia alle soglie della situazione surreale, allucinante e drammatica che stiamo vivendo: un Paese che era già ‘a pezzi’, in cui già ci si chiedeva cosa ci aspetterà dietro la bufera.

Un lavoro che si chiude con un brano intitolato ‘La fine del mondo’, il che fa pensare come le cose non andassero granché bene neanche ‘prima’ e che oltre la razionalità della scienza, anche la sensibilità dell’arte avesse in qualche modo ‘previsto’ che prima o poi qualcosa sarebbe arrivato a far precipitare le cose.

PLAYLIST 1/ 2019

Periodica selezione di brani tratti ai dischi recensiti sul blog.

 

Fottuti e Felici    Profusione

Rubicon 11302    Baobab Romeo

Gli umori di te    Lo-Fi Poetry

Love is all     Randevu

Tadaouaha     Spiryt

Discanto    Alberto Nemo

Funk Shui    Francesco Mascio

Pricipianti    Umberto T.

Something Good    Toria

Road of Kicks    Charcoal

Crush on you    Keet & More

Tapis Roulant    Roncea

Eridano    Cranchi

Kinnafunk    Electric Circus

Contorni    Larocca

 

 

UMBERTO T., “ALASKA” (TIKKA MUSIC / NEW MODEL LABEL”

A due anni di distanza dall’EP “Cielo Incerto”, Umberto T. (che sta per Tramonte) si cimenta sulla media distanza con questi nove pezzi.

L’Alaska e i suoi ghiacci diventano metafora di uno stato d’animo, specie legato alle relazioni amorose: il disco è interamente dedicato alle questioni sentimentali, attraversando fasi ed età: dalla gioventù alla piena maturità, dalle storie vissute cercando posti appartati a quelle che diventano ‘importanti’, attraverso la costruzione di una dimensione ‘domestica’, fino a quelle concluse, lasciando ricordi e rimpianti.

È un lavoro che parla di stati d’animo, di incertezze, di un amore in cui il lato ‘fisico’ diventa il modo per superare, o magari dimenticare o ignorare, problemi e difficoltà.

Il freddo dell’Alaska appare così rappresentare quel tanto di ‘gelido’ che ognuno sembra portarsi dentro anche nelle situazioni più ‘calde’, rappresentato dagli accenti a tratti malinconici, disincantato, che qualche volta cedono vagamente alla rabbia.

Un cantautorato inserito in una dimensione semiacustica e raccolta, che qua e là diviene più ruvida, in qualche episodio strizza l’occhio al rock d’oltreoceano e non disdegna parentesi apparentemente volte una gradevolezza ‘pop’ senza eccessivi ammiccamenti.

Umberto T. compie il secondo passo con cautela, portando avanti con efficacia il proprio percorso.