Posts Tagged ‘synth’

SONOALE, ‘FOGLIE AL VENTO’

Pene d’amore per un sentimento forse non corrisposto al centro della nuova proposta di questo giovane cantautore, dalla provincia di Bari.
La produzione di Molla è una garanzia quando si parla di synth pop: senza cedere troppo a tentazioni da dancefloor il brano si snoda compassato.
La scrittura è certo ancora acerba, ma si lascia apprezzare lo svolgimento, privo della fretta di tanti coetanei: non a caso il pezzo dura oltre tre minuti e mezzo, nel corso dei quali si avverte comunque la voglia di fermarsi un po’ di più a riflettere, anziché buttare tutto di getto, senza andare oltre.

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CHRIS YAN, MICHELE DE MARTIIS, KEFÀLI, ELISEO, JEREMY DENVER, FERRETTI

Chris Yan
1990_Music For Seven Tape Loops And One Performer
Christian Mastroianni, sperimentatore con una solida esperienza già accumulata, torna con questa nuova produzione, nata da un filmino famigliare che lo vede bambino giocare col fratello, a cui la composizione è una dedica.
L’idea di dare uno sfondo sonoro a questi 14 minuti, affiancando l’audio originale, prende la forma di registrazioni su sette nastri magnetici, a volte un semplice accordo o solo poche note, riprodotte in loop.
Siamo dalle parti delle sperimentazioni sonore, in un’operazione che ha in Brian Eno uno degli espliciti ispiratori.
Il risultato, dominato dal suono del pianoforte, è onirico, ipnotico; personalmente l’associazione alle immagini, mi ha dato quasi l’idea di essere lo spettatore inopportuno di un privato famigliare, per quanto rappresentato da due fratellini che giocano al parco (ricorrono l’atteggiamento di protezione del maggiore nei confronti del minore, e il modo in cui quest’ultimo si affida al primo).
Forse il senso è nel rievocare, attraverso queste immagini e suoni, il proprio vissuto analogo.

Michele De Martiis
Cateto Acrobatico (Se penso a te)
PaKo Music Records
Un gioco basato sugli aggettivi per una canzone d’amore all’insegna della leggerezza.
Il nuovo brano del cantautore anconetano Michele De Martiis si muove all’insegna di un pop consueto di poco rinvigorito da qualche sferzata elettrica.

Kefàli
Please
Cosmophonix Artist Development
È un pezzo dedicato alla difficoltà della vita, al peso delle aspettative altrui che a volte portiamo senza che gli altri poi nemmeno se ne accorgano, il nuovo pezzo di Kefàli.
La cantautrice di Bergamo, all’anagrafe Giorgia Testa, passata attraverso una parentesi newyorkese decisiva per la propria crescita, propone una ballata pop abbastanza canonica, ma con intensità.

Eliseo
Sollevami
Un synth pop gradevole, per quanto non granché originale da da sfondo sonoro a un classico brano sentimentale a base di indecisioni e insicurezze
Eliseo, cantautore della zona di Caserta, assembla un pezzo in cui tutti gli elementi sono al loro posto, che alla fine pur sollevandosi, non spicca il volo.

Jeremy Denver
Paracadute
Boh, insomma: almeno ci prova, Jeremy Denver (ovvero il triestino Vincenzo Giaramita) a uscire dal ‘recinto’ della trap e a offrire qualcosa di vagamente diverso e in più.
Certo, con l’autotune siamo sempre lì, e le rime lanciate una appresso all’altra non sembrano granché ricercate, ma almeno ci mette un pizzico di ironia (che non guasta) e la produzione di Hazel dà al brano un respiro più ampio, rispetto alle solite proposte da ‘una camera e un microfono’, nonostante il solo di chitarra in chiusura sia una soluzione stra – abusata.

Ferretti
Non so che voglio
Torna Mattia Ferretti, a poche settimane dal precedente ‘Radici’, per un pezzo che descrive le difficoltà di trovare il proprio posto nel mondo, percorrendo una strada che sembra essere tutta in salita.
A cavallo tra pop e rap, con una produzione – quella di Andrea Mei – che dà consistenza sonora al pezzo anche con l’aggiunta di fiati.
Il testo forse non ecceda in riflessività, gradevole l’impatto sonoro.

RICCARDO RUGGERI, “NON CI ASPETTA NESSUNO (SE NON MILIARDI DI FOTO)” (VINA RECORDS / ADA MUSIC ITALY)

Riccardo Ruggeri esordisce da solista dopo una decina di uscite nell’ambito di vari progetti, con un lavoro che vuole essere la ‘summa’ di quindici anni di viaggi, incontri, collaborazioni aggiunti ad anni di studio e ricerca nell’ambito di voce, improvvisazione, etnomusicologia.
Dodici brani all’insegna di un’elettronica fatta di dub, dance, synth e via dicendo, primnra qua e là a prendere derive rock, strizzare l’occhio al funk, aprirsi a paesaggi a western o a suggestioni mediterranee.
Su tutto domina l’interpretazione di Ruggeri, tra la strafottenza di un Morgan, l’ironia di Gaber, sperimentazioni che possono ricordare vagamente Dalla.
Lo affiancano qua e là alcuni compagni di strada, in sede di produzione, talvolta agli strumenti; la vocalist milanese Emma Elle unica ‘voce ospite’, in ‘Pharmakon’.
“Non ci aspetta nessuno” è soprattutto un profluvio di parole, critiche ai media, ricordi più o meno lontani, riflessioni sul mondo della musica ai tempi del web e degli algoritmi..
Un lavoro per certi versi quasi arrogante nel modo di (im)porsi; arrogante, a ragione veduta.

ALBA, EDODACAPO, DONSON, ALFIERO, LARA SERRANO, RUGGERO RICCI, MARIA GIULIA, MARDY LAVA : SINGOLI

IL SINGOLO DELLA SETTIMANA

Alba
Ciao
Delma Jag Records / GrooveMusuc

Napoletana di nascita, romana d’adozione, le proprie ‘affinità elettive’ divise tra la musica e la recitazione: prima “Il Paradiso delle Signore”, ora il primo singolo.
Synth pop dai contorni dance per descrivere il groviglio di sensazioni tra relazioni – sentimentali e non – finite e altre ai primi passi; la consapevolezza di fondo che prima di tutto dobbiamo trattare bene e prenderci cura di noi stessi.
Una voce dai tratti quasi infantili, una corporeità vagamente eterea, Alba Giaquinto, nonostante un brano che resta un po’ irrisolto tra riflessività e leggerezza sonora, sembra avere discrete potenzialità.

GLI ‘ALTRI’

Edodacapo
Potremmo essere una cattedrale
Artist First
Il nuovo singolo di Edodacapo, alias il pugliese Edoardo Trombettieri, è una delicata ballata dedicata alle speranze suscitate da un relazione, nonostante le pause, le separazioni e i tira molla.
Tutto molto semplice, dal testo all’essenziale tessitura chitarra e voce, ma nemmeno troppo: apprezzabile la scelta di un’atmosfera molto raccolta.
Si lascia ascoltare.

Donson
Bella Canzone
LeIndie Music / Artist First
Tutto si può dire di Donson, eccetto che non sia prolifico; Andrea Donini da Brescia continua a sfornare singoli uno appresso all’altro: stavolta una ‘Bella Canzone’ per allontanare quello che non va e per dare voce ai momenti di gioia.
Voce, ukulele e qualcosa di elettronica per due minuti di pop spensierato…
Viene da pensare che, vista la vena creativa, Donson potrebbe andare anche oltre questi bozzetti e cercare di andare oltre esiti che pur ‘diretti’ finiscono per essere un po’ superficiali.

Alfiero
Lontano
Artist First
Originario di Terracina, due lavori sulla lunga distanza all’attivo, l’attività di cantautore affiancata al lavoro di educatore presso una casa famiglia per minori, Andrea Alfiero torna con una riflessione – dedica sull’essre genitori, divisi tra timori e / o paure e l’entusiasmo e la serenità comunicate da chi è appena arrivato o arrivata dal quale farsi portare ‘Lontano’, dai piccoli e grandi problemi della quotidianità.
Voce e piano dominano, inserimenti di archi e altro, per una proposta a metà strada tra Baglioni e Barbarossa.

Lara Serrano
Follia
DistroKid
Già qualche singolo all’attivo, la genovese Lara Serrano torna con un brano che è un po’ un mosaico di sensazioni: dalla propria versione adolescenziale a quella attuale, dalle delusioni ricevute dagli altri allo stare insieme, al fantasticare sul partire per andare altrove.
Il tutto alla fine col desiderio di essere sé stessi e togliersi quella ‘maschera’ che spesso di è costretti a indossare con gli altri per autodifesa.
Un pop con qualche aspirazione cantautorale nel complesso abbastanza fresco.

Ruggero Ricci
Coccodrilli
Orangle Records
Nuovo brano per il cantautore di Lugo (Ra), che ormai già da diverso tempo ha avviato la propria carriera.
Una descrizione varia ed eventuale della varia ed eventuale umanità di cui facciamo parte, uno sguardo non del tutto benevolo, coi ‘Coccodrilli’ del titolo che sullla ‘copertina’ circondano un individuo abbastanza impaurito.
Ci si ferma forse troppo presto (tutto si risolve più o meno in un elenco di ciò che siamo e facciamo) e tutto risulta ulteriormente annacquato da un synth pop abbastanza ‘di maniera’.

Maria Giulia
Anima Inquieta
Nata a Manila, ma cresciuta in Italia, Maria Giulia offre il suo primo singolo, anticipazione di un più corposo lavoro, di prossima uscita.
Una classica ballata intimista, nel segno dell’essenzialità di piano e voce, la cantautrice ad accompagnare nel video la performance pittorica di Sara Auricchio, ‘Anima Inquieta’ ci mette di fronte all’autoritratto di una giovane donna ancora irrisolta, soprattutto nel comunicare la propria vera indole agli altri.
La voce c’è, le cose da dire anche; forse però su tutto aleggia una certa ‘ansia da prestazione’ (comprensibile, visto che è un esordio), che dà un esito in parte un po’ troppo ‘controllato’: qualche sbavatura a volte non è un difetto.
Il video appare un po’ troppo indeciso tra il primo piano dato alla cantautrice e il quadro ‘in fieri’ magari si sarebbe potuto dare pieno risalto alla performance pittorica.

Mardy Lava ft. Lambdabeat, Glitchybot_
Lambada senza fine
LeIndie Music Artist First
Il duo dei Mardy Lava torna con questo pezzo che, come suggerisce il titolo, affonda le radici in uno dei ‘tormentoni’ estivi degli anni ’90, prendendone spunto per una proposta di latin pop impastata di elettronica.
Il ballo e la pista come luoghi dove dimenticare le piccole – grandi crisi quotidiane, specie quelle sentimentali: “del doman non v’è certezza”, insomma…
Tipico pezzo ‘stagionale’, accompagnato dal video di un flash mob organizzato dai ballerini e Carmela Orbello.

LUCA FOL, “IO SONO MENO INGLESE DI THÈ”

Riminese, classe ’94 Dopo due dischi in inglese, pubblicati sotto pseudonimo, il passaggio all’italiano e al suo vero nome.

Synth pop condito con chitarre a tratti arrembanti, undici pezzi all’insegna di uno sguardo, a tratti ‘stranito’, episodicamente stralunato sulla quotidianità nevrotica, propria e altrui.

Il primo Max Gazzè – per somiglianza vocale e di umore – incontra i Bluvertigo, per assonanze sonore.

Riuscito? Si ascolta.

ANDREA RANA, NEDNACK, ODE, SARAI, DONSON, ZART: SINGOLI

Andrea Rana
Immagini dal Mondo
Materiali Musicali

Le ‘Immagini dal Mondo’ sono quelle che vediamo tutti i giorni, che abbiamo visto nel corso della nostra vita, quelle, forse, che ci augureremmo di vedere.
Andrea Rana da Lodi, una carriera divisa tra gruppi cover, band ‘originali’ e carriera solista, nel suo nuovo singolo parla di sé, “Vagabondo più con la testa che coi piedi” e non solo di sé.
Lo fa unendo il risalto cantautorale dato alle parole, alla forza hard rock (con qualche ‘tentazione metal’) delle chitarre: come dei Nomadi ipervitaminizzati o un Ligabue più ‘coraggioso’.

NedNack
Figli di chi
PaKo Music Records/Visory Records/Believe Digital
Un inno al ‘farsi da sé’, puntando a obbiettivi ‘alti’ senza limitarsi al mito del mondo patinato dei figli di papà.
Dall’hinterland perugino a Roma (videoclip ambientato nelle vie del centro) NedNack sottolinea, come nel precedente pezzo, l’importanza di percorrere la propria strada nonostante tutto e di riuscire a farcela anche senza avere le spalle coperte dal benessere famigliare, prendendo in giro ironicamente proprio l’effimero mondo di chi forse ha ottenuto troppo senza aver ‘lottato’ granché.
Pop giovanilistico per i tempi attuali, ma per il momento può bastare.

Ode
Poco Rumore
A1 Entertainment Artist First
Edoardo Rainoldi da Monza, classe ’97 una carriera da designer tra Stati Uniti e Gran Bretagna mollata per tornare in Italia e cercare il successo con la musica.
Il singolo d’esordio è descrive la classica dualità tra la capacità di trasmettere emozioni e momenti in cui ci si sente incapaci di comunicare col mondo.
Più che l’r’n’b e il soul nella voce – abbastanza ‘canonici’, si fanno apprezzare i suoni impastati di elettronica, curati da YOISHO, tra i quali emerge qualche suggestione dub.

Sarai
Mollami Ora
The Bluestone Records/Talentoliquido/Believe Digital
Prima la leggera ‘Laissez – faire’, poi la più intensa ‘Gif’; oggi Sarai (al secolo Sara Bassotti, da Roma, classe ’01), torna con questo pezzo a metà strada: una storia d’amore come tante, che si consuma rapida come un fuoco d’artificio e che presto pone il problema di chi debba lasciare chi.
Nessun dramma, ma solo un disincanto ironico e un po’ amaro, sullo sfondo del pub dov’è cominciato tutto.
La conferma di una cantautrice di personalità, di un’interprete a cavallo tra soul e jazz che brano dopo brano sembra trovare sempre ulteriori conferme.

Donson
Quello che non vuoi
LeindieMusic/Artist First
Pieni anni ’80, a partire dai synth nei suoi del nuovo singolo di Andrea Domini da Brescia, alias Donson.
Le parole descrivono un’incertezza esistenziale, oggi tipica non solo dei giovanissimi, ma anche di chi, come il cantautore, è a metà tra i 20 e i 30: non si sa bene chi si è, si è solo in grado di dire ciò che non si vuole.
A metà anche la proposta, tra rap e un’impostazione più cantautorale.

Zart
Disneyland
Red Owl Records/Visory Records/Believe Digital
Torna dopo tre anni il savonese Zart.
La bellezza e leggerezza di una relazione come il classico parco di divertimenti: non superficialità, ma la felicità di stare insieme, magari con sorprese dietro ogni angolo.
Pop leggero che qua e là rievoca uno scenario sonoro da sala giochi o, appunto da parco di divertimenti.