No, vabbè: non ci ho creduto nemmeno io, quando mi sono arrivate due segnalazioni su due artiste praticamente omonime…
Comunque, questa, di Sara Jones, è romana e ancora agli inizi; qui la vediamo alle prese con un noto farmaco che più che per lo stomaco si vorrebbe usare per un cuore ‘col riflusso’, salvo concludere che il cuore tutto sommato è meglio tenerselo così com’è.
Un cantautorato pop abbastanza consueto, ma sostenuto comunque da un’interpretazione discreta.
Milanesi di origine kosovara, i due fratelli che danno vita ai Nova King offrono il classico ritratto del ragazzo di strada indurito da una vita non facile e poco incline ai sentimenti con la propria compagna.
Il campionario a cavallo tra trap e rap è più o meno ompleto, a cominciare dall’autotune, catene e orologi inclusi, ostentati in copertina.
Unica variazione sul tema, l’introduzione di un violino sul finale, forse a conservare un legame con le proprie origini.
Stavolta Il Re Tarantola si sofferma sull’aver passato ampiamente la trentina, continuando a vivere con poche certezze e molto cazzeggio, mentre intorno c’è chi è già ‘arrivato’.
Il ‘Colesterolo’ del titolo c’entra poco (nominato di sfuggita), in questo brano in cui l’attitudine punk del nostro è filtrata attraverso tastiere vintage con effetti molto pop anni ’80.
Come il titolo suggerisce, una lettera di scuse, probabilmente a un ‘lui’ (o ‘lei’) immaginario, o forse un po’ a sé stessa, probabilmente per non saper gestire i momenti complicati di ogni relazione.
Il nuovo singolo di Sara J Jones non riesce a spiccare il volo più di tanto: un’interpretazione con qualche tratto rap comunque efficace, un contorno synth pop anche troppo ‘canonico’.
Una dolente e avvolgente ballata ‘indie’, come non se ne sentono più, e specifico: ‘indie’ nel senso tradizionale del termine, non quello che s’intende da qualche anno a questa parte.
Un filo di voce imbastito su una tessitura chitarristica caracollante e un filo abrasiva, sullo sfondo di una vicenda sentimentale in cui si fanno largo difficoltà di comunicazione.
Il nuovo pezzo del capitolino Raffaele Quarta, che anticipa il secondo lavoro lungo di prossima uscita ci catapulta nella felice stagione a cavallo tra i ’90 e gli ’00, donandoci un brano che suona retrò senza apparire superato.
È un pezzo che sembra uscito dal repertorio di qualche folk singer degli anni ’70 il brano di Laplastique che anticipa il suo primo EP di prossima uscita.
La cantante marchigiana (all’anagrafe, Laura Gismondi) trapiantata a Bologna, ha scritto il pezzo in piena ‘clausura’, nell’Estate 2020 e titolo e atmosfera danno corpo a quwsto affastellarsi di pensieri.
Chitarra e voce, archi ad arricchire l’ensemble, per un’interpretazione un filo troppo controllata, come se ci fosse il timore di incorrere in qualche sbavatura a lasciarsi andare troppo.
‘563’ sono i chilometri che separano Milano da Roma, protagonisti di una storia in cui lui ha approfittato della distanza per non essere del tutto sincero…
Sara J Jones torna con un brano che si intuisce autobiografico, all’insegna di un’interpretazione intensa accompagnata da suoni essenziali.
Estratto dal primo EP, “Common Days”, del trio capitolino, questo pezzo è a cavallo tra REM e grunge, il gusto per un certo rock ‘alternativo’ e qualche chitarra sferragliante del secondo.
Manca forse di un po’ di ‘decisione’ in più, restando lì in attesa di decollare, ma è comunque un piacevole ascolto.
Periodica selezione di singoli ed estratti dai dischi recensiti sul blog, in ordine crescente di preferenza.
Lomi, ‘Tulipani’ Erasmo, ‘Un attimo’ Ode, ‘Metà’ Solisumarte, ‘Fogli sparsi’ Caravelle, ‘Luci di città’ BVLRD, ‘Scrivanie’ Fabio Cosimo, ‘Fine della Crush’ Ruggero Ricci, ‘2000’ Pegaso, ‘Destino’ Tommaso Romeo, ‘L’altra parte di me’ Weid, ‘La Verità’ Antonio Maresca, ‘Ti avrei’ Barriera, ‘Dovehomessomiopadre’ Il Re Tarantola, ‘I mostri non stanno sotto il letto, ma stanno nella cassetta della posta’ Lefrasiincompiute di Elena, ‘Moleskine’ Federico Fabi, ‘Un amore’ Federico Mecozzi, ‘The End of the Day’ Al Vox, ‘Requiem for the World’ Sara J Jones, ‘Caramelle’ Zelda Mab, ‘Facile Preda’
Sara J. Jones Caramelle È un inno all’autostima dopo una storia finita, il nuovo singolo di Sara Libranti, alia Sarà J. Jones. “Da quando non ci sei sorrido” è il sunto, in un testo che allude a una relazione ‘possessiva’ dominata dalla gelosia di lui. Sorride la protagonista, sorride il brano, all’insegna di un gradevolissimo pop con qualche ascendenza anni ’80, fresco come una brezza di fine estate.
Caravelle Luci di Città The Bluestone Records / Talento Liquido / Believe Digital Incertezze e insicurezza sul futuro di una relazione coi suoi alti e bassi, sullo sfondo di una serata passata insieme nel nuovo singolo del capitolino Andrea Abrizzetti, in arte Caravelle. Pop soffuso, qualche vago se sentire indie. Il pezzo scorre; magari cercare di correggere un filo l’accento romano, fin troppo spiccato.
Periodica selezione di brani e singoli ripresi dalla recensioni del blog. Come al solito, preciso che non si tratta di una classifica vera e propria, anche se i brani sono comunque ‘ordinati’ in modo crescente di gradimento…
Skay, ‘Bustdown’ Mezzanotte, ‘Lockdown nel petto’ Corpoceleste, ‘Oblio’ Massimiliano Acri, ‘Alta Marea’ Donson, ‘Dimmi che è vero’ Donson, ‘Facile’ Fusco, ‘Comfort Zone’ Kevin Lov3, ‘Catene d’Oro’ Mardy Lava, ‘Lambada senza fine’ Just Jake, ‘Adone e Afrodite’ Quasi, ‘Iqos’ Maria Giulia, ‘Anima Inquieta’ Ruggero Ricci, ‘Coccodrilli’ Solisumarte, ‘Unici’ Mona Lisa, ‘Fruit Joy’ Lara Serrano, ‘Follia’ Serena Celeste, ‘Il Sole Dentro’ Scream, ‘Caso della dottrina’ Alfiero, ‘Lontano’ Donson, ‘Bella Canzone’ Grid, ‘Nomade’ Revman, ‘Tra di noi’ ALIC’è, ‘Sigarette’ Edodacapo, ‘Potremmo essere una cattedrale’ Debora Pagano, ‘Bon Ton’ Sara J Jones, ‘Lloret De Mar’ Trunchell, Et., ‘Braille’ Neim, ‘Solo un secondo (Rossofuoco) Dafne, ‘Come stai’ Alba, ‘Ciao’ Yko, ‘In the name’ Laplastique, ‘Frastuono’ Strade, ‘Bologna meraviglia’ Il Maestrale, ‘Xanadu’ Factanonverba, ‘Impossibile’ Il Re Tarantola, ‘Aiutiamoli a casa loro comprando le loro lauree’ Stellare, ‘Balena 52 Hz’ Misteriseparli, ‘Do you wanna get some?’ RosGos, ‘Greed’ Ixia, ‘Tutto ebbe inizio’ Fusaro, ‘Morto lui rimango io’
Sara J Jones Lloret De Mar … del resto, siamo a fine maggio, ma sembra luglio: cosa di più indicato – per chi gradisce il genere – che una bella canzoncina pop dalle suggestioni vagamente latine. Serviti: il pezzo funziona, il racconto del classico amore estivo con parecchia seduzione e poche complicazioni è efficace, la voce c’è e l’attitudine pure. La milanese Sara J Jones (Sara Libranti) si è già dimostrata capace anche in atmosfere più ‘serie’ e quindi perché non anche un episodio più leggero?
GLI ‘ALTRI’
Il Maestrale Xanadu Distrokid Secondo singolo per il collettivo pugliese Il Maestrale, che prosegue con la sua proposta di etnico-elettronica, stavolta ispirandosi a una composizione incompleta di Coleridge, dedicata a Kubla Khan. Rispetto al brano precedente, qui si pigia meno l’acceleratore su certe tendenze quasi dance, per preferire un soluzione più sospesa e quasi onirica. Fascino mediterraneo che convince.
Mezzanotte Lockdown nel petto ADA Music Italy Il ‘lockdown’ come metafora emotiva – e naturalmente c’entrano le pene d’amore – in questo nuovo singolo del bresciano Luca Patti, alias Mezzanotte. Pop di largo consumo con una generosa dose di elettronica in stile anni ’80 in sottofondo. Il testo non va oltre riflessioni abbastanza ‘consuete’; la metafora del ‘lockdown’ non è nemmeno troppo sviluppata (e in poco più di due minuti e mezzo, non sarebbe stato nemmeno troppo agevole). su indecisioni, dubbi e quant’altro. L’unica domanda è se veramente ci sia stato bisogno, oltre all’interprete, di altre quattro persone per scriverlo.
Quasi Iqos Gotham Dischi Il desiderio di una vita ‘normale’, tra uno spritz e il fumo di un’Iqos è al centro del nuovo singolo di Fulvio Felici, alias Quasi, cantautore romano di poco più di trent’anni, passato attraverso varie esperienze, dal punk rock al rap, prima di approdare a un pop abbastanza ‘canonico’. Gli elementi per farsi piacere ci sono tutti, dai suoni composti all’interpretazione con quel tanto di emozione, ma senza esagerare, al testo che invoca una semplicità altrimenti quasi noiosa, ma che acquisisce un nuovo valore, dopo un paio d’anni decisamente complicati per la vita sociale di molti. Un pezzo che però alla fine procede troppo ‘liscio’ e senza sorprese.
Scream feat. ZenoVVS Caso della dottrina Scream, Alessio Ludovichi, con la complicità di Zeno, Luca Salvo – entrambi esponenti della più recente scuola rap – trap milanese, si fanno immortalare in mezzo alle macerie, nell’artwork che questo pezzo: allegoria della società attuale, esplicitata nel parlare ritmato in uno stile da ‘vecchia scuola’ che rinuncia a sparare a raffica le parole per conservare il peso del loro significato. La denuncia di ipocrisie assortite e nuove / vecchie religioni non è certo una novità; l’autotune stavolta era forse superfluo, ma il pezzo è apprezzabile, se non altro per le intenzioni e il non voler esibire il solito ‘parlato a macchinetta’.
Debora Pagano Bon Ton Gotham Dischi INGrooves Music Group Debora Pagano ci tiene a farci sapere che lei del ‘bon ton’ se ne frega, specie se c’è da mettere certi arroganti al posto loro… Pop-rock e un’ampia dose di elettronica ad appoggiare un’interpretazione e un’attitudine che convincono.
Kevin Lov3 Collane d’Oro Dasein Partiamo dalle cose importanti: ‘Collane d’Oro’ viene presentato in questo weekend dal vivo a Mendrisio in occasione dell’edizione del Progetto Amore, che quest’anno raccoglierà fondi per le popolazioni ucraine. Il rapper di Lugano propone un pezzo dai toni compassati, in cui lo stile di vita di chi ha avuto successo (locali, donne, soldi e ovviamente le immancabili collane d’oro appunto), non vuole essere un’ostentazione, ma il simbolo di chi ‘ce l’ha fatta’, rischiando magari, ma seguendo le proprie attitudini e non si nega comunque il piacere di una passeggiata con gli amici di un tempo. Non è insomma che con successo e soldi si diventi automaticamente degli str***i. Brano che non si separa comunque da certi stilemi, e alla fine l’occhio non può fare a meno di posarsi sulle catene d’oro che dominano l’artwork, che al di là delle intenzioni, potrebbero passare per la solita ostentazione.
ALIC’è Sigarette Musa Factory Tornano Rosita Cannito e Nicola Radogna col loro progetto. Le sigarette sono forse il simbolo del carico di esperienze che lega la voce cantante al suo interlocutore: una relazione tra persone mature, vissuta sulla necessità di una comunicazione e di un racconto che va oltre l’urgenza della passione; la necessità di avere qualcuno con cui parlare e condividere le piccole e grandi storie vissute; forse, aggiungo, la necessità di colmare la solitudine con un rapporto umano non necessariamente sentimentale. Un pop ‘d’atmosfera’ con riflessi cantautorali
Serena Celeste Il Sole Dentro YPK Entertainment Singolo che anticipa il nuovo lavoro – “Nel mio disordine trovo sempre tutto’ – della cantante romana. Classe 1987, Serena Celeste Linardi ha alle spalle una carriera densa di esperienze, eventi collaborazioni; un album di inediti e un EP, più altre varie produzioni; questo, fino al 2015; oggi, dopo una lunga pausa, il ritorno. Il pezzo che anticipa il nuovo lavoro è un inno all’ottimismo, o meglio alla ricerca del ‘lato positivo’, dentro di sé, per cercare la riuscita di qualsiasi esperienza. Un pop dai suoni ‘intensi’, senza eccessivi ammiccamenti, e un’interpretazione senza sbavature, ma forse eccessivamente ‘controllata.