15° FESTIVAL MUSICALE NAZIONALE DAL VIVO – UNA CANZONE PER AMNESTY
Puntuale come il proverbiale orologio svizzero, ecco anche quest’anno la consueta compilation dedicata all’ultima edizione del Festival Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty. Fervono i preparativi per l’edizione 2013 (si terrà a nella collaudata location di Rosolina Mare tra il 18 e il 21 luglio prossimi) e nel frattempo arriva il momento del puntuale ‘riassunto’ dell’edizione dello scorso anno. La formula è quella ormai già sperimentata con successo: due brani per ciascuna delle quattro band esordienti, premiate o comunque giunte in finale, inframezzati dagli inserimenti di guest star già più o meno famose in ambiti più o meno ampi.
Apre le danze Fiorella Mannoia, accompagnata da Frankie Hi NRG in Non è un film, che ha ricevuto il Premio Amnesty Italia, dedicato allo sfruttamento dell’immigrazione in Italia, chiudono con le lo due proposte i Soci Alla Pari, di Rovigo, band che riporta i toni sgargianti del reggaemuffin, cercando di ampliare la propria proposta, arrivando a sfiorare il patchwork globale.
In mezzo, troviamo un Niccolò Fabi particolarmente ispirato (Una buona idea), l’emergente indie folk Carlot-ta e Gnù Quartet e Quintorigo che hanno invece optato per la rivisitazione a modo loro di brani conosciutissimi (Beautiful Day degli U2 per i primi, l’hendrixiana Hey Joe per i secondi).
Trai gruppi esordienti, si fanno ricordare i milanesi Portugnol Connection, votati ai colori variegati della patchanka e i Chopas & The Doctor (a loro il Premio della Critica) , portatori di contaminazioni blues con accenti cantautoriali; colpiscono meno i Novadeaf (vincitori del Premio Amnesty Italia Emergenti), che si esprimono in un canonico rock all’insegna di suggestioni indie, folk e di un pizzico di elettronica e gli Anima Caribe (premiati dalla Giuria Popolare), ancora una volta all’insegna del reggae.
Il pasto è come al solito abbondante (i brani peraltro sono disponibili in streaming sul sito di Rolling Stone e il cd viene distribuito gratuitamente presso gli stand organizzati da Amnesty a promozione delle proprie iniziative), tuttavia rispetto al passato si avverte forse l’assenza di un pò di varietà in più, la mancanza di rappresentanti di generi come metal o punk che avevano trovato spazi negli episodi precedenti.