IL SINGOLO DELLA SETTIMANA
Mike 3rd
500.000 Je Suis
Autore, manipolatore di suoni, amante e
(ri)scopritore di tecnologie desuete, Mike 3rd nel corso di una lunga carriera nelle retrovie può vantare incursioni in generi disparati e collaborazioni con musicisti come Tony Levin o Pat Mastellotto.
Oggi lo ritroviamo alle prese con un brano contro la guerra, omaggio Julian Assange, atto di accusa contro gli interessi che troppo spesso affollano le fondamenta degli eventi bellici.
Un patchwork antimilitarista che parte dalla prima parte dell’Articolo 11 della Costituzione – “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” – per poi citare Pink Floyd e Jimi Hendrix, nel frattempo attaccando certe istituzioni internazionali – leggi: NATO – e ricordando come le guerre, lungi dal risolvere i problemi finiscono per lasciare solo morte e distruzione.
Elettronica e analogico, apparecchiature ormai quasi introvabili che danno al tutto un sapore vintage, assieme alle immagini in bianco e nero del video, per un brano ruvido, spigoloso, un pop obliquo, urticante e ‘scomodo’, come scomode sono le parole e scomodo è anche ricordare, ogni tanto, che la musica può ancora prendere posizione.
GLI ALTRI
Fainest
Freddie
Puff Records/Thaurus
Il ‘Freddie’ del titolo è Mercury, omaggiato anche nell’artwork che accompagna il nuovo brano di questo duo che ha già ottenuto un discreto successo.
Quasi un pretesto, alla fine, per un brano che mescola attitudine dance, una spruzzata di Sudamerica, l’ormai abituale vocalità filtrata, sullo sfondo di una dedica amorosa fin troppo consueta.
Che c’entra, alla fine, Freddie? Poco o nulla, e i suoi fan potrebbero pure aveva qualcosada ridire…
Giorgia Canton
L’insostenibile tristezza di domenica
La viviamo un po’ tutti, quella sensazione di malinconia che ci prende quando la domenica sta per finire e sappiamo che attenderci c’è un’altra settimana, con le sue complicazioni; i pensieri già cominciano ad ammassarsi e c’è poco da fare, a parte forse dire a noi stessi che “Va tutto bene”.
Lo sussurra anche Giorgia Canton in questo pezzo che arriva a non troppo tempo dal precedente ‘Com’era avere vent’anni’.
Un brano sussurrato, intimo, come l’atmosfera del video, girato di notte all’interno dell’abitacolo di un’auto: la via di fuga forse è a portata di mano, ma ci manca il coraggio.
La cantautrice di Verona, ma trapiantata a Belluno, accomuna un po’ tutti, nel raccontare questi momenti in cui restiamo soli con noi stessi e i nostri pensieri e non abbiamo altri che noi stessi a farci forza.
Voce, chitarra e piano per un pezzo che potrebbe ricordare certo folk americano dei giorni nostri.
KevinLov3 feat. Marlon Breeze
Crazy
L’eclettico Kevin Lov3, musicista, tatuatore, street artist originario di Lugano unisce le forza con Marlon Breeze, esponente della scena urban cilena.
Un brano dalle atmosfere soffuse, si susseguono rime che partendo dall’abusato concetto di ‘follia’ come semplice ‘non omologazione’, sfociano in un campionario abbastanza consueto di capi d’abbigliamento e accessori di lusso.
Esito un po’ scontato, rispetto alle uscite più recenti in cui Kevin Lov3 aveva assunto una veste meno ‘patinata’.
Federico Fabi
Dolce Signora
ADA Music Italy
Il giovane Federico Fabi, una delle più interessanti voci offerte negli ultimi anni dal panorama romano, si confronta con la Città Eterna con questa dedica, a cavallo tra la Roma ‘Capoccia’ di Venditti e quella ‘Spogliata’ di Barbarossa.
L’incisiva melodia del pianoforte si scontra però con un testo un filo troppo sentimentale, tra storie d’amore e l’orgoglio di chi è nato sul Tevere.
L’intento non è semplice, specie quando c’è una tradizione che va dall’inno al sguardo disincantato, passando anche per la parodia (vedi anche ‘Grande Raccordo Anulare’), e il brano resta un bozzetto vagamente naif; gradevole nei suoni, certo, e sentito nelle parole, ma che forse di quello sguardo personale e incisivo che ha caratterizzato i predecessori.