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ROMA – CATANIA 2-2

CAMPIONATO 2012 / 13, Prima Giornata

Gli ultimi avvenimenti, caso Conte in testa, avevano accentuato il senso di ripulsa per il ‘pallone’ che già di mio provo in ogni estate ‘olimpica’, tuttavia ieri sera sono finito sul consueto divano a casa di amici, perché alla fine le partite ti offrono comunque occasioni ‘conviviali’ che vanno colte…

L’esordio della seconda Roma di Zeman offre nè più né meno di ciò che c’era da aspettarsi: una squadra ancora in parte in fase di rodaggio, alla quale non si poteva chiedere certo di partire ‘a 1000’ contro un avversario che, come il Catania, punta a raccogliere più punti possibile nella prima fase del campionato. Una difesa che convince, pur essendo per certi versi ‘da rivedere’, un centrocampo anonimo e per certi versi impalpabile che finisce per limitare le potenzialità dell’attacco. Due reti segnate, entrambe di fattura ai limiti del superlativo, altrettante subite: la prima abbastanza casuale (anche a prescindere dalla dubbia regolarità), perché frutto di un rimpallo fortuito; la seconda invece subita in pieno per un sbilanciamento difensivo. Ulteriore rischio di subire il terzo gol, controbilanciato da un palo della squadra giallorossa. Risultato tutto sommato giusto, ma una vittoria della Roma non sarebbe stata scandalosa.

IL TABELLINO

STEKELENBURG: 6 Inoperoso per tutta la partita, incolpevole sui gol. Prima uscita e ne prende due: si materializzano gli incubi dell’anno scorso, gli auguriamo un campionato meno terrorizzante.

PIRIS: 6 Una delle novità del rivoluzionato pacchetto arretrato romanista, gioca una discreta partita fino al secondo gol, dopo il quale si perde un pò, favorendo l’occasione per il tris catanese.

BURDISSO: 5,5 Prima partita ufficiale dopo mesi di infortunio: la volontà c’è, le gambe forse un pò meno e credo che vi sia anche un pò di comprensibile timore; condivide con Piris la responsabilità del secondo vantaggio del Catania.

CASTAN: 6 Altro buon esordio; personalità e puntualità. Il rimpallo casuale che offre a Marchese  (in fuorigioco assieme ad altri tre giocatori del Catania) per l’1-0 è una pura casualità.

BALZARETTI: 6,5 La metà sinistra della difesa romanista è quella che funziona meglio: il merito è dell’ex giocatore del Palermo assieme a Castan. Balzaretti però mostra già di avere una marcia in più, soprattutto nell’approccio alla partita e nell’attitudine: autoritario, deciso, sicuro. Alla Roma probabilmente è stato voluto anche per vestire il ruolo di leader in un reparto da rifondare, e risponde positivamente già dall’inizio.

BRADLEY: 6 Il migliore del suo reparto, ma solo perché – altro esordiente – ci mette una grinta tutta particolare, voglioso di mettersi in mostra; grinta peraltro controproducente perché la troppa foga gli fa guadagnare ben presto un’ammonizione. Prova qualche penetrazione, si esercita anche al tiro con scarsa precisione.

DE ROSSI: 5,5 Capitan Futuro non è ancora all’altezza delle attese, ben lontano da ciò che ci si aspetta da lui; propizia, è vero, il pareggio roboante di Osvaldo, ma questo rimane il solo lampo in una prestazione sostanzialmente incolore. Non è da escludere che l’ennesima vicenda legata ad una sua possibile partenza abbia lasciato un pò di stress psico-fisico.

PJANIC: 5,5 Come sopra: impalpabile, come lo studente in grado di prendere 8 che però non si applica e si accontenta di una sufficienza stiracchiata… Comincia il campionato allo stesso modo in cui aveva finito il precedente, senz’altro da lui ci si aspetta di più. Lo sostituisce

FLORENZI: 6 Una ventina di minuti, senza incidere.

LAMELA: 5,5 Si vede poco e dovrà capire che con Zeman non potrà aspettarsi di avere la palla trai piedi e se la dovrà andare a cercare; fa vedere qualcosa di buono, ma il ‘fenomeno’ annunciato lo scorso anno, visto solo in qualche occasione nel campionato passato, appare ancora al di là da venire. Lo sostituisce

MARQUINHO: 5 Un conto sono le attenuanti che possono derivare dal fatto di giocare fuori ruolo; altra storia è entrare e in 10 minuti collezionare falli a ripetizione fino a una meritata ammonizione. Il peggiore.

OSVALDO: 7 Assieme a Balzaretti e – in parte – Totti, è il migliore in campo della Roma: cerca un gol tanto stratosferico quanto improbabile, becca un palo allucinante, segna finalmente, una rete spettacolare che lo ripaga, in parte, per una simile annulatagli lo scorso anno. E’ uno dei pochi a rispondere ‘presente’ fin dall’inizio.

TOTTI: 6,5 Non è un voto ‘tanto per’, di quelli che si danno al Capitano solo perché è Totti. Comincia l’ennesima stagione giallorossa con una partita più che discreta, considerando il suo ritorno a sinistra, uno dei ‘pallini’ di Zeman. L’ennesimo intervento ‘assassino’ di un avversario lo mette fuori causa. Lo sostituisce

NICO LOPEZ 7: Entra, gioca dieci minuti e trova il tempo di mandare in visibilio il pubblico giallorosso. Se son rose fioriranno, ma l’espressione di Bojan in panchina era tutto un programma  e pure Lamela dovrebbe cominciare ad avere qualche preoccupazione.

ZEMAN: 5,5 La sua nuova Roma parte imballata, gioca un primo tempo opaco e si trova in svantaggio, forse giustamente, sebbene con un gol palesemente irregolare. Molto meglio l’avvio arrembante del secondo tempo, coronato dal pareggio, ma proprio sul più bello la squadra si ‘pianta’ e prende il secondo gol. Le sostituzioni di Pjanic e Lamela appaiono messe lì senza troppe motivazioni quasi l’allenatore avesse ragionato che ‘tanto a ‘sto punto uno vale l’altro, proviamo questi’. Gli va molto meglio con Nico Lopez. La squadra è ancora in fase di rodaggio, attendiamo di vedere il proseguio. Il pubblico, nonostante l’evidenza (Zeman non ha mai vinto niente per non parlare dei derby) è con lui, quasi fosse arrivato Guardiola. In una serata afosa di agosto, l’Olimpico conta 50.000 spettatori, manco fosse una finale di Coppa; speriamo che i risultati rispondano alle attese, e che il pubblico non si svegli di botto la prossima primavera.

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