Questa cosa dei ‘Senatori a vita’ mi ha sempre affascinato: al limite, mi è venuto talvolta da pensare che dovrebbe essere creato una sorta di ‘organo con funzioni consultive’, formato dalle eccellenze nazionali, dai Nobel o da coloro che hanno ottenuto riconoscimenti a livello mondiale… Capisco le critiche di coloro che sottolineano come, sotto il profilo strettamente ‘politico’, in questo modo il Presidente della Repubblica abbia la facoltà di mutare gli equilibri in Parlamento, ma consentitemi: che tristezza, che piccineria, che miseria etica e morale nelle critiche di bassa lega che si sentono puntualmente ad ogni nomina del Senato a vita, specie in questa occasione. Abbado, Rubbia, Piano, Cattaneo; ma ci si rende di coloro di cui si sta parlando? Valessi io, un centesimo di loro, per quello che hanno fatto nella loro vita… e invece? Invece devo assistere alle reazioni stizzite di chi pretendeva che il seggio di senatore a vita fosse conferito a uno che è appena stato condannato in via definitiva per evasione fiscale. In pratica, ‘l’aristocrazia’ (nel senso greco, come ‘governo dei migliori’) contro l’oclocrazia, il ‘Governo della feccia’. Non parliamo poi delle critiche sui soldi: a parte il fatto che si, in effetti i neosenatori a vita forse farebbero meglio a rinunciare, ma anche se fosse? Insomma, io preferisco che i soldi delle mie tasse vadano a un Nobel, a un direttore d’orchestra, a una ricercatrice e un architetto che non ad ex vallette televisiva o da una tizia che a suo tempo ebbe ad affermare che “l’uccisione di Bin Laden è un miracolo di Wojtyla’ (giuro, è vero, e sta ancora seduta in Parlamento: cercate su Internet di chi si tratta); poi, naturalmente, la critica maggiore: ‘eeeh, ma sono tutti di Sinistra’: ora, a parte il fatto che fino a prova contraria essere di Sinistra non è un reato (l’evasione fiscale si) e in questo non vi è nulla di disdicevole, ma poi scusate, anche se fosse? Il problema magari è che ‘dall’altra parte’ non c’è nessuno, a parte i soliti Albertazzi e Zeffirelli… Insomma, diciamocela tutta, quei quattro se non atro, elevano il livello di un Parlamento pieno zeppo di semianalfabeti: almeno qualcuno si fregia del titolo di Senatore a ragion veduta e non perché semplicemente nominato da un capopartito… Invece, si polemizza… e vabbé polemizzate, tanto la polemica è il pane quotidiano dei co***oni, in Italia…
Per il resto, il Governo Letta va: nessuno in fondo vuole affondarlo; non conviene al PDL, perché una crisi accelererebbe il percorso verso una ‘resa dei conti’, di cui in molti là dentro hanno paura… e in fondo tutti quelli che attualmente siedono nel Governo (nessuno dei quali tra l’altro è un ‘fedele berlusconiano’) vogliono andare avanti; nemmeno il PD vuole la crisi, perché è del tutto evidente che se il Governo dura, Renzi verrà disinnescato e il PD potrebbe confermare Letta come prossimo candidato Premier.
La questione IMU-TARES, TASER non convince: ancora troppo nebulose le prospettive, soprattutto il dubbio riguarda il ruolo dei Comuni, che potranno giostrare la loro autonomia impositiva (che non si limita alla ‘tassa sui servizi’) per poter far quadrare i conti: al calo delle tasse ci credo poco; nel frattempo, l’unica cosa che dovrebbe calare, ossia il tasso sul debito, resta stabilmente sopra il 4%, il che significa dover pagare ogni anno oltre 80 miliardi di euro di interessi: pensate che se il debito scendesse costantemente anche solo attorno al 3,5 per cento, già si risparmierebbero una decina di miliardi l’anno: con 10 miliardi in più a disposizione, pensate a quanto si potrebbe fare… Nel frattempo, il debito pubblico italiano aumenta di circa 6,000 euro al secondo (andatevi a vedere il contatore sul sito dell’Istituto Bruno Leoni, fa venire l’ansia). Finché non calano i tassi, insomma, il Governo dovrà forzatamente fare ‘le nozze coi fichi secchi’, tagliando (o facendo finta di farlo) da un lato e aggiungendo dall’altro…