Posts Tagged ‘John Byrne’

FUMETTAZIONI 1.22

Brevi (più o meno) recensioni di letture disegnate, a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno.

CAPTAIN AMERICA – THE BLOODSTONE HUNT
Avventura in stile Indiana Jones, con Cap alla ricerca dei frammenti di un antico manufatto, a cui è interessata anche una banda di supercriminali.
Firmano Mark Gruenwald e Kieron Dwyer, ma la saga, a tratti anche divertente, si spegne in un finale confuso e affrettato.
Voto: 5

IRON MAN – STARK WARS
Sequenza di storie più nota da noi come la ‘Guerra delle Armature’, con Tony Stark impegnato a impedire che le sue invenzioni vengano usate da altri individui in armatura per scopi poco nobili.
Una galleria di nemici conosciuti, fino al ‘mostro finale’ nuovo di zecca e a dirla tutta, abbastanza ridicolo.
La scrittura di David Michelinie e i disegni, in condominio tra Bob Layton e Mark Bright, non salvano la storia dal passare del tempo.
Voto: 5,5

DRUUNA: MANDRAGORA, APHRODISIA, Il PIANETA DIMENTICATO, CLONE.
Ultimi quattro capitoli usciti delle vicende dell’eroina ideata da Paolo Eleuteri Serpieri.
Druuna si muove – come al solito, poco o per nulla vestita – in paesaggi che vanno dal Paradiso Terrestre a Gironi da Inferno dantesco, tra robot, mutanti e quant’altro, cedendo puntualmente agli istinti del suo corpo rigoglioso e giunonico.
Fusione tra sci-fi ed erotismo (anche oltrepassando il confine col porno), caratterizzato da una ricerca narrativa che sembra un po’ annodarsi su sé stessa nel tentativo di bilanciare l’abbondanza dei disegni che, ai limiti della perfezione, rendono gradevoli e privano di ogni possibile volgarità anche le scene più scabrose.
Letture destinate, ovviamente, solo a un pubblico maggiorenne.
Voto: 7,5

DOCTOR STRANGE 183, SUB-MARINER 22, THE INCREDIBLE HULK 126
Premessa: la prima testata dedicata al Dottor Strange, che proseguiva nella numerazione la storica ‘Strange Tales’, dove il personaggio aveva esordito, anche se ‘in condominio con altri’, chiudeva nel 1969, proprio col numero 183.
Un peccato, perché proprio in quell’albo veniva avviata una saga promettente, col ‘Dottore’ alle prese col tentativo di invasione da parte di una schiatta di esseri extradimensionali dai tratti lovecraftiani.
La soluzione fu proseguire e concludere la saga in due altre testate, usando Strange come ‘guest star’, ospite di Namor prima e di Hulk poi.
Il secondo capitolo risultava a dire il vero convincente, mantenendo a grandi linee le atmosfere horror da catastrofe incombente della prima parte; non così l’ultima, basata sul cliché anche già abbastanza consunto di Hulk che fa per gran parte dell’episodio a pugni con l’anomimo energumeno di turno, avendo poi il ruolo di ‘deus ex machina’ che con la sua forza bruta, e come al solito in parte involontariamente, risolve la situazione.
Un’occasione persa.
Voto: 6

THE RAVEN BANNER
Variazione sul tema dell’eroe alla ricerca del ‘tesoro’ da lui stesso perduto e del conseguente riscatto.
Ambientazione asgardiana, con qualche comprimario conosciuto ai frequentatori abituali di Thor (o della mitologia norrena), con un finale non del tutto ‘canonico’, che non salva una narrazione – di Alan Zelenetz – nel complesso abbastanza piatta.
Lla parte del leone la fanno invece i disegni di Charles Wess.
Voto: 6,5

IRON MAN 258 – 266
Sequenza di storie meglio conosciuta come la ‘Seconda Guerra delle Armature”, in cui Tony Stark è alle prese con una sorta di hackeraggio del proprio sistema nervoso, venendo ridotto a una sorta di burattino.
Scrive John Byrne, all’epoca Re Mida del fumetto supereroistico, disegna un John Romita Jr. ancora in crescita.
Saga discretamente congeniata, che funziona per i 3/4, prima di consumarsi nella solita ‘scazzottata’.
Voto: 6,5

STRANGE TALES 157 – 168
Ciclo finale per la storica testata, che dal numero successivo, pur proseguendo la numerazione, sarebbe stata dedicata al solo ‘Dottore’.
Le storie di quest’ultimo lo vedono avere a che fare con l’entità cosmica del Tribunale Vivente e poi con una sua sorta di analogo, tutto dedicato alla ‘Tecnica’ – con i testi di Jim Lawrence e i disegni di Dan Akins, in linea con la ‘magia’ del personaggio e assumendo oggi un piacevole sapore vintage.
A offrire però il vero spunto d’interesse sono le storie di Nick Fury, che firmate in toto da Jim Steranko, fanno parte di quella sequenza memorabile non tanto per la scrittura (qui il ‘Superagente Segreto’ Marvel è alle prese con un’invasione aliena prima e con un supercriminale orientale poi) quanto per le soluzioni grafiche, che ancora oggi costituiscono un punto di riferimento.
Voto: 8

IRON MAN 258.1 – .4
Curioso e singolare esperimento in cui David Michelinie e Bob Layton, storico team creativo di Iron Man, davano la loro lettura della ‘Seconda Guerra delle Armature’, curata successivamente da John Byrne e John Romita Jr.
Esperimento riuscito a metà: questa versione, e non poteva essere altrimenti, ha in comune con l’originale solo alcune premesse, ed offre un impianto comunque intrigante, culminando con l’improbabile alleanza con un nemico storico; tuttavia lo svolgimento risulta mal distribuito, sfociando in un finale decisamente frettoloso.
Voto: 6

ASTRO CITY: THE DARK AGE 1 – 4
Un ciclo articolato in quattro miniserie: la storia di due fratelli tra gli anni ’70 e gli ’80, al centro una storia di vendetta, sullo sfondo dei grandi eventi che coinvolgono i super eroi mascherati.
Non il migliore dei cicli di Astro City: stavolta le vicende della ‘gente comune’ in un mondo di supereroi si scontrano con un obiettivo troppo ambizioso, seguendo una vicenda famigliare che da comune diventa anch’essa straordinaria, ma tutto viene fin troppo dilatato e alla fine 16 albi sembrano anche troppi, appesantiti dalla necessità di trovare in continuazione nuovi spunti, cosa in cui Busiek è maestro, ma che qui si perde un po’ Busiek racconta molto meglio la sua Astro City nelle storie brevi o nelle miniserie più contenute.
I disegni di Brett Anderson restano comunque una garanzia
Voto: 6,5

THE TWILIGHT CHILDREN
Una cittadina marina in un luogo non meglio precisato, fenomeni inquietanti, gente che scompare e riappare, una misteriosa ragazza…
Gilbert Hernandez (noto soprattutto per la serie di lungo corso “Love and Rockets”, creata assieme ai fratelli Jaime e Mario) e Darwyn Cooke, maestro scomparso troppo presto, danno vita a una favola sospesa, in cui l’elemento soprannaturale è quasi un pretesto per gettare uno sguardo ironico sulle dinamiche in una piccola comunità.
A tratti delizioso.
Voto: 7,5

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FUMETTAZIONI 5.2020

Brevi (più o meno) recensioni di letture disegnate.

ARENA
Curioso fanta-horror a firma Bruce Jones in cui un tipico incipit in stile “Le colline hanno gli occhi” prende
un’inusuale piega a base di paradossi temporali.
Voto: 7

THE LAST SON OF EARTH
Storia alternativa un cui Superman è un bambino terrestre spedito nello spazio che finirà per crescere su Krypton per poi riscoprire il proprio retaggio.
Ai testi un ottimò mestierante come Steve Gerber; disegni discreti di Doug Wheatley e Chris Chukry.
Voto: 7

LAST STAND ON KRYPTON
Seguito di “The Last Son of Earrh”, firmato dal medesimo team creativo (Gerber / Wheatley / Chukry).
L’azione si sposta su Krypton, sfociando nello scontro finale tra Kal-El e Luthor.
Voto: 7

WOLVERINE – NICK FURY: THE SCORPIO CONNECTION
A metà tra sarabanda á la James Bond e melodramma famigliare, Nick Fury Wolverine danno la caccia alla reincarnazione di Scorpio, sotto alle cui vesti si nascondeva precedentemente il fratello della spia più famosa della Marvel.
Scrive un ottimo mestierante come Archie Goodwin, disegna il brillante Howard Chaykin, sempre a suo agio quando si parla di spie.
Il soggetto avrebbe però meritato uno sviluppo più articolato.
Voto: 6,5

L’UOMO RAGNO – VITE PARALLELE
Le ‘vite parallele ‘ sono quelle di Peter Parker e Mary Jane, seguiti dall’adolescenza agli inizi del matrimonio: una storta d’amore con un pizzico di azione portata dal Dottor Octopus.
Scrive Jerry Conway, disegna Alex Saviuk.
Voto: 6,5

THE LAST FAMILY OF KRYPTON
Gradevole ‘variazione sul tema’, in cui ad arrivare sulla Terra è l’intera ‘famiglia El’, con conseguenze
(im)prevedibili per l’intero pianeta.
Scrive Cary Bates, disegna Renato Arlem
Voto: 7

LA SAGA DI FENICE NERA
Pietra miliare nella storia degli X-Men e dell’intera Marvel: Jean Grey diviene l’ospite di una forza cosmica votata alla distruzione, dando il via a una serie di eventi le cui conseguenze sulla storia degli X-Men perdurano ancora ai giorni nostri.
La scrittura eccezionale di Chris Claremont si accompagna ai disegni plastici di John Byrne in uno spartiacque nella storia del fumetto supereroistico.
Voto: 8,5

THE WALKING DEAD 68
Come volevasi dimostrare, la situazione al Commonwealth precipita, e tra un tentato golpe e un assalto zombie, si arriva alle soglie dell’inevitabile scontro tra l’oligarchia locale e il gruppo ‘democratico’ di Rick e i suoi.
Voto: 7

PUNISHER: THE INTRUDER
Stavolta il Punitore parte dal massacro – per errore – di una famiglia innocente e giunge a scoprire una cospirazione col coinvolgimento dei militari.
La premessa, col nostro alle prese con una bambina, unica superstite, era interessante, ma viene mollata subito, per abbracciare una storia à la ‘007’, noiosetta.
Scrive Mike Baron (lontano dai fasti del suo “Nexus”), disegna il poco noto Bill Reinhold.
Voto: 5

AVENGERS ORIGINS
Serie di albi in cui venivano rilette le origini di alcuni dei Vendicatori (Visione, Thor, Luke Cage, Ant-Man e Wasp, Quicksilver e Scarlet).
Autori vari, alti e bassi: l’episodio più riuscito, sia per testi che per disegni, è quello dedicato ad Ant-Man e Wasp, firmato da Roberto Aguirre-Sacasa e Stephanie Hans
Voto: 6

SQUADRON SUPREME: DEATH OF A UNIVERSE
‘Postilla’ ideale alla maxiserie dedicata al gruppo Marvel creato a immagine e somiglianza della Justice League.
Un ‘finale in gloria’ con lo Squadrone impegnato contro la classica ‘minaccia senza ritorno’.
Firmano Mark Gruenwald, Paul Ryan e Al Williamson.
Voto: 7

FUMETTAZIONI 3/2018

Brevi (più o meno) recensioni di letture disegnate.

 

SANDMAN MYSTERY THEATRE: LA NEBBIA

La ‘nebbia’ del titolo è ciò che resta dopo che un’arma incredibile rilascia i suoi tremendi raggi: un’invenzione che potrebbe rivelarsi decisiva, nel momento i venti della II Guerra Mondiale cominciano a spirare dall’Europa.
Un pretesto, in fondo, che permette a Matt Wagner di dipingere il consueto ritratto di un’epoca e delle sue convenzioni sociali; a occupare la scena è però la vicenda di un giovane di origine tedesca, che viene lentamente irretito da un circolo nazista in terra americana.
Steven T. Seagle e Guy Davis curano la parte grafica.
Voto: 7,5

 

STARSTRUCK

Può sembrare un luogo comune, sottolineare i risultati inaspettati della scrittura femminile applicata a generi solitamente poco ‘femminili’, ma questo è uno di quei casi: Elaine Lee dipinge un mondo futuro e post-atomico, in cui l’uomo ha colonizzato il cosmo, ma non sembra aver perso le sue vecchie abitudini… Il risultato è una serie di avventure surreali, condite con satira politica, antimilitarista, religiosa e sui ‘costumi’, anche sessuali… magistralmente disegnata da Mike Kaluta, “Starstruck” esonda dai confini della ‘narrativa disegnata’ per diventare un magnifico esempio di letteratura sci-fi.
Voto: 8,5

 

THE WALKING DEAD 52

Comincia l’inevitabile, e ampiamente prevedibile, scontro coi Sussurratori: Rick sistema le truppe, ma saranno sufficienti contro la marea di non morti – e di vivi travestiti come tali – che gli sta arrivando addosso?
Mentre – e come ti sbagli? – uno dei personaggi ‘di lungo corso’ ci rimette le penne – la ‘nemesi’ Negan potrebbe rivelarsi ‘l’uomo in più’ di tutta la situazione.
Voto: 6,5

 

LA VENDETTA DEL MONOLITO VIVENTE

Un nemico – letteralmente – enorme, tre dei Fantastici 4 suoi prigionieri, Vendicatori e mutanti assortiti in tutt’altre faccende affaccendati: tocca a Capitan America, l’Uomo Ragno e She-Hulk (ai tempi negli stessi F4, sostituta temporanea de La Cosa) difendere New York.
E’ il 1985: scrive l’ottimo mestierante David Michelinie, disegna un Marc Silvestri qui alla prima prova ‘importante’ per la ‘Casa delle Idee’, uno stile gradevole, ma ancora lontano dai fasti del decennio successivo.
Voto: 7

 

SILVER SURFER: THE ULTIMATE COSMIC EXPERIENCE

Dopo aver creato l’Universo Marvel a inizio anni ’60 e aver in seguito rotto i loro rapporti per divergenze creative ed economiche, Stan Lee e Jack Kirby tornano a collaborare nel 1978 per offrire una rilettura dell’epopea di Silver Surfer, forse il frutto più immaginifico della loro collaborazione. Storia del tutto svincolata dalle vicende precedenti del personaggio, nel formato di un ‘romanzo grafico’ del tutto inusuale rispetto al fumetto seriale della Marvel, ‘l’esperienza cosmica definitiva’ propone una di quelle classiche vicende di sacrificio tipicamente marvelliane, in cui il protagonista si trova di fronte alla drammatica scelta tra seguire il proprio cuore e ottemperare al dovere di salvare l’intera popolazione, per quanto per molti versi poco ‘meritevole’, del pianeta Terra. Architetto del tutto, e non poteva essere altrimenti, Galactus, entità primigenia, che risponde solo alle proprie necessità e agli imperscrutabili disegni che l’hanno portato a girovagare per l’universo preda di una fame incessante che lo porta a consumare qualsiasi pianeta animato da energia prodotta dalla vita.
L’ultima grande storia prodotta da Lee e Kirby è un grande omaggio alla Marvel delle origini, che si legge col rimpianto di ciò che sarebbe potuto essere se la collaborazione tra i due non di fosse interrotta.
Un autentico gioiello, purtroppo dalla reperibilità oggi molto difficile.
Voto: 8,5

 

INVINCIBLE 52

Uno sviluppo inaspettato porta a un drastico cambiamento nello status quo e negli equilibri tra i personaggi della serie: e dato che il buon Mark ne ha – e a ragione – le scatole piene di cambiamenti ogni due per tre, si decide a ‘un grande passo’, per costruirsi almeno un minimo di stabilità nel ‘privato’…
Voto: 6,5

In appendice, due storie ‘d’ordinanza” di Tech Jacket, tra salvataggi interstellari, profughi alieni e amori interplanetari ostacolati da ‘incompatibilità anatomiche’…
Voto: 6

 

THE SENSATIONAL SHE-HULK
E’ il 1985 quando la Marvel incarica John Byrne di dare nuova linfa alla cugina di Bruce Banner con questa graphic novel.
Il risultato, come suggerisce il titolo, è ‘sensazionale’: al di là della storia (la gigantessa verde catturata dallo SHIELD al fine di ‘studiarla’ e renderla inoffensiva, nel caso ‘sbarellasse’ come il più famoso parente) con l’aggiunta di una minacciosa colonia di scarafaggi intelligenti (!!!), il fumetto vale soprattutto per la parte grafica, in cui un Byrne sornione rende la protagonista una bomba sexy che preannuncia l’era delle supereroine coi costumi stracciati del decennio successivo e l’attitudine decisamente ironica, a tratti apertamente umoristica; elementi che lo stesso autore avrebbe successivamente sviluppato nella serie autonoma del personaggio.
Voto: 7,5

 

SPIDER-MAN: BLUE

Peter Parker affida a un registratore una lunga lettera – confessione destinata all’indimenticata Gwen Stacy, ritornando sulla storia del loro incontro e di quello parallelo con Mary Jane, l’altra donna della sua vita…
La premiata ditta Jeph Loeb – Tim Sale, dopo aver riletto i primi anni di Batman, a inizio anni ’10 si dedica ad alcuni dei più iconici supereroi Marvel, assegnando ad ognuno di loro un ‘colore’, dominante nei disegni ma anche emotivamente; per l’Uomo Ragno è il ‘blue’, quello stesso sentimento di malinconia / nostalgia che è l’impronta caratteristica del jazz. Il risultato è il racconto agrodolce di un gruppo di giovani – Peter, Gwen, MJ, Harry Osborne, Flash Thompson – che si stanno affacciando all’età adulta, con le loro debolezze, incertezze, amicizie, amori… Certo, sempre dell’Uomo Ragno si tratta, e non mancano le scazzottate e i ‘cattivoni’ (Rhino, Lizard, L’Avvoltoio), ma qui le ‘botte’ assumono un ruolo quasi marginale, rispetto al ritratto di una gioventù: sembra quasi di trovarsi di fronte a degli epigoni di Stephen King, un maestro nel parlare di ‘cose importanti’ mascherandole da libri horror.
Si respira un’atmosfera da fine estate, in cui tutti si divertono, sapendo che di lì a poco si dovrà tornare a ‘fare sul serio’, e nel caso di Peter e Gwen la tragedia è dietro l’angolo.
Un piccolo (mica poi tanto, trattandosi di una miniserie di 6 numeri) capolavoro e una delle storie più intense de L’Uomo Ragno degli ultimi vent’anni.
Voto: 8,5

 

FANTASTICI 4 1 2 3 4

Grant Morrison e Jae Lee inscenano l’ennesimo scontro tra gli F4 e il Dr. Destino, alleato al ‘solito’ Uomo Talpa ossessionato da propositi di vendetta e da un Namor più che mai intenzionato a conquistare la Donna Invisibile… Il tentativo, come al solito, quello di separare il Quartetto: ancora una volta, col miraggio di una ‘vita normale’ per La Cosa; gettando l’ombra del dubbio sulla spavalderia della Torcia; attentando alla fedeltà coniugale di Sue.
La sfida però è come al solito tra Destino e Reed: un confronto più che mai ‘celebrale’, apparentemente sulla strada completa alienazione…
Il finale è prevedibile, lo svolgimento ‘canonico’, ma Grant Morrison ci mette del ‘suo’ e, accompagnato dai disegni a tratti vagamente ‘disturbanti’ di Jae Lee offre una lettura forse non originalissima della dinamiche degli F4, ma comunque sostenuta da una scrittura di livello.
Voto: 7

 

WONDER WOMAN: THE BLUE AMAZON

Conclusione di una trilogia ‘espressionista’, scritta dai coniugi Jean-Marc e Randy Lofficier e disegnata da Ted McKeever, cominciata con “Superman – Metropolis” e proseguita con “Batman – Nosferatu”, la storia è naturalmente – e liberamente – ispirata a “L’Angelo Azzurro”: Diana, immemore del suo passato, si esibisce ogni notte in un club, schiava dei desideri (e forse di qualcosa di più concreto) dei clienti, fino a quando le cirscostanze non la porteranno a risvegliarsi, partecipando a un confronto che svelerà i segreti e deciderà le sorti del ‘mondo di sopra’, di ‘quello di sotto’ e del ‘Paradiso’ dal quale lei stessa proviene…
Il capitolo finale della trilogia finisce per essere il più debole dei tre, forse perché se le associazione di idee tra la ‘Metropolis’ di Lang e quella di Superman e tra il “Nosferatu” di Murnau e l’aspetto per certi versi vampiresco di Batman sono più dirette, il filo che lega Wonder Woman con la Lola di Marlene Dietrich nel film di Von Sternberg è decisamente più esile e il tutto appare un po’ ‘forzato’ dall’idea di portare appunto a termine una trilogia.
I Lofficier se la cavano svolgendo un ‘compitino’ senza particolari sussulti; McKeever da il suo contributo col suo solito tratto difficile, a metà strada tra lo straniante e il caricaturale.
Voto: 6,5

 

WONDER WOMAN THE TRUE AMAZON

Wonder Woman prima di Wonder Woman: dono degli dei alla regina Ippolita, cresciuta nella bambagia fino ad essere viziata, dotata di facoltà eccezionali… Fino a quando, pur di primeggiare, non commetterà un classico peccato di superbia, con le più nefaste conseguenze….
Jill Thompson rilegge le origini della più famosa amazzone dei tempi moderni, un romanzo di formazione che si sposa con stilemi tipici della tragedia greca, con disegni pittorici ad acquerello che fanno al tutto delle atmosfere da Arcadia: l’isola di Temiscira è un mondo ideale costruito a prezzo del sangue e dell’esilio dove improvvisamente irrompe il dramma, causato proprio dalla più amata delle sue abitanti.
Voto: 7,5

 

BATMAN – THE SPIRIT: CRIME CONVENTION

Due tra i giustizieri più iconici del mondo dei fumetti si incontrano in questa gustosa storia firmata da Jeph Loeb, che orchestra un classico crossover in cui i nemici storici dei due eroi utilizzano i loro classici comprimari per ordire un tranello ai loro danni.
La fine, tra ampie scazzottate, arriva facile e veloce, ma quando all’omaggio di Loeb all’età dell’oro si aggiunge il tratto, deliziosamente sospeso tra atmosfere retrò e stile ‘cartoonistico’ del mai troppo compianto Darwyn Cooke, il risultato è veramente gustoso.
Voto: 7

FUMETTAZIONI 2/2018

Brevi (più o meno) recensioni di letture disegnate.

 

STARSLAMMERS
L’esordio di Walt Simson, che a inizio anni ’90 sarebbe diventato uno degli artisti di punta della Marvel, soprattutto grazie al suo lavoro su Thor.
Qui siamo nel 1983, la scrittura promettente ma per certi versi acerba, il tratto convincente, ma ancora non ‘personale’
La vicenda degli Starslammers, cacciatori di taglie che del ‘risolvere i problemi’ hanno fatto un business, ma diventati troppo potenti per essere lasciati in vita, tanto da trovarsi alle calcagna un esercito planetario, e del loro retaggio è un godibile esempio di sci-fi, per quanto un po’ confusionario.
Voto: 6,5

 

THE WALKING DEAD 51
Vabbè, ormai è l’ennesima volta che lo scrivo: inutile cercare di prevedere cosa farà Kirkman…
L’ennesimo numero dal finale spiazzante, che ti lascia con la mandibola a livello – suolo, e la conferma che ai personaggi di TWD, buoni o cattivi, conviene non affezionarsi.
Voto: 8

 

SANDMAN MISTERY THEATRE – LA FACCIA

Delitti efferati e una possibile guerra tra bande della criminalità cinese; sullo sfondo, i pregiudizi razziali e la difficoltà delle relazioni interetniche: siamo pur sempre nell’America degli anni ’30.
Sandman alla fine è quasi un comprimario, che cede il passo in una storia dai toni hard-boiled, in cui la scrittura di Matt Wagner si accompagna al tratto di John Watkiss.
Voto: 7

 

KILLRAVEN
Viaggiando attraverso una Terra fiaccata dall’invasione dei Marziani, Killraven è un giovane uomo che recita la parte del predestinato a salvare il poco che resta dell’umanità, insieme ad un manipolo di compagni di strada.
Un classico da riscoprire dello sci-fi a fumetti, firmato Don McGregor e Paul Craig Russell.
Voto: 7,5

 

INVINCIBLE 50

50 numeri: traguardo importante per la testata di una casa editrice non di primissimo piano (la Salda Press) che pubblica personaggi non appartenenti ai colossi dei supereroi americani.
Voluta la coincidenza della pubblicazione del numero 100 della serie, culmine di un trittico di storie in cui succede un po’ di tutto: catastrofi planetarie, scontri epici, dipartite apparenti e repentini ritorni.
Tutto offerto da Robert Kirkman, il miglior scrittore U.S.A. di fumetti ‘mainstream’ in attività e dal fido compagno di strada Ryan Ottley.
Voto: 7

 

SUPERBOXERS

In un futuro in cui i Governi sono stati soppiantati dalle multinazionali globali, il passatempo preferito da classi dominanti e abitanti dei bassifondi è un pugilato ‘evoluto’ grazie a tute potenziate e sostanze iperstimolanti. Ron Wilson, coadiuvato da due (all’epoca: siamo nel 1983) giovani John Byrne e Armando Gil, dà vita alla scalata di Max, dai combattimenti clandestini all’incontro per il Titolo, a metà strada tra la “Rocky” e “Rollerball”.
Voto: 8

 

THE FUTURIANS

Un futuro inimmaginabile – milioni di anni – in cui il sole viene usato come ‘arma di distruzione di massa’ da una delle due civiltà in lotta per il predominio sulla Terra; la lotta si trasferisce fino al presente (per noi oggi già il passato: siamo nel 1983), con lo scontro tra ‘bruti’ armati fino ai denti e un manipolo di ‘eroi loro malgrado’ geneticamente selezionati e successivamente superpotenziati.
Firma il tutto Dave Cockrum, autore spesso sottovalutato.
Voto: 7

 

UACK! PRESENTA: VITA DA PAPERI 2

Un numero di ‘trasferte’, firmate naturalmente da Carl Barks, per Paperino e nipotini: in Alaska prima, nelle Everglades poi e successivamente nel Grand Canyon; il tutto condito dai consueti riempitivi di Al Taliaferro; chiude Daan Jippes, con le Giovani Marmotte al salvataggio degli animali in versione ‘Noé’, sviluppando una storia già scritta e ‘abbozzata’ dallo stesso Barks.
Voto: 6

 

HEARTBURST

Storie d’amore interplanetarie, sogni premonitori, poteri paranormali, la ‘Teoria del Tutto’, satira politica e un apologo contro la guerra in questa storia bizzarra e dalle tinte psichedeliche partorita da Rick Veitch, una delle voci più originali del fumetto americano degli ultimi trent’anni in tempi in cui (siamo nella prima metà degli anni ’80), la Marvel non si risparmiava dal dare occasioni anche al fumetto meno ‘mainstream’.
Voto: 8

 

INVINCIBLE 51

Mentre il protagonista deve fare i conti con le conseguenze delle sue azioni e con un cambiamento se possibile ancora più epocale nel suo ‘quotidiano’ (Voto: 6,5),
si conclude in modo più che mai ‘aperto’ il terzo ciclo di storie di Wolfman (6)
e parte una nuova sequenza per Tech Jacket (6).
Appendice con una manciata di pagine da “Oblivion Song”, la nuova serie firmata da Robert Kirkman con gli italiani Lorenzo De Felici ai disegni e Annalisa Leoni ai colori (7).

X-MEN: GIORNI DI UN FUTURO PASSATO

In un futuro più o meno prossimo, uno sparuto gruppo di reduci mutanti cerca di resistere all’attacco delle ‘Sentinelle’, robot creati per individuare ed eliminare i possessori del gene mutante, in grado di adattarsi ai poteri di coloro che si ritrovano a combattere. In un disperato tentativo di risolvere la situazione, la coscienza del Wolverine del futuro viene mandata nel corpo del Wolverine degli anni ’70, allo scopo di impedire che Mystica uccida il creatore delle Sentinelle, dando il via alla catena di avvenimenti che avrebbe portato a quel futuro apocalittico.  Per raggiungere l’obbiettivo, Wolverine dovrà prima scuotere il professor Xavier dal torpore in cui è caduto dopo che la maggior parte dei suoi studenti è stata costretta  a partire per la guerra del Vietnam; poi, liberare Magneto, tenuto rinchiuso in una cella di massima sicurezza al Pentagono dopo essere stato incolpato dell’assassinio di Kennedy; in seguito, convincere i due, trai quali si è creata una frattura apparentemente insanabile, a tornare a collaborare, e per finire cercare tutti assieme di impedire la catastrofe.

Secondo, attesissimo capitolo della nuova vita cinematografica degli Uomini X, dopo il riuscito “X-Men first class”: stavolta alle redini non c’è più Matthew Vaughn, ma viene richiamato Bryan Singer, già autore della prima trilogia… la differenza c’è e si vede: rispetto al precedente lavoro, molto più incentrato sulle psicologie di Xavier e Magneto, stavolta si punta maggiormente sull’azione, riprendendo la storica vicenda narrata da Chris Claremont e disegnata da John Byrne nel 1981; l’alto livello del materiale di riferimento poteva essere un’arma a doppio taglio per Singer, che tuttavia se la cava egregiamente, trasponendo la storia con modifiche (una su tutte: nell’originale a viaggiare nel passato era la mente di Kitty Pride e non di Wolverine) che però alla fine non disturbano.

Una film fondato sulle fondamenta di una storia ben narrata che trova il compimento della propria architettura in un cast che mescola vecchio e nuovo ciclo degli uomini X: così nel futuro ritroviamo Patrick Stewart, Ian McKellan e Hale Berry come Xavier, Magneto e Tempesta; nel passato riecco i giovani Xavier e Magneto  James McAvoy e Michael Fassbender: il ruolo di trait d’union della situazione lo svolge Wolverine – Hugh Jackman, che completa l’efficacissimo trio di protagonisti: assieme a loro, Nicholas Hoult, Bestia, assurto a quarto membro della squadra, e soprattutto Jennifer Lawrence – Mystica, che ancora una volta ruba la scena con la sua seminudità blu, e la riuscita interpretazione di un personaggio sempre al limite tra bene e male. Il cattivo della situazione ha le fattezze di Peter Dinklage, lanciato dalla notorietà acquisita col ruolo di Tyrion Lannister in “Game of Thrones”: un’interpretazione ‘ordinaria’ forse resa un po’ opaca da un doppiaggio non eccezionale.

“Giorni di un futuro passato”  è dominato da un’atmosfera plumbea, da catastrofe incombente, e non è un caso che il futuro distopico da cui parte il film, trovi le proprie radici in anni in cui negli USA è ancora vivo il ricordo dell’uccisione di Kennedy, in cui la catastrofe del Vietnam è alle battute finali, ma le ferite da essa portata sono ancora tutte aperte, e il cui il potere è detenuto da Nixon, che sarebbe diventato il simbolo della corruzione politica. In questo quadro, l’unico momento di alleggerimento è la sequenza cui partecipa il nuovo personaggio di Quicksilver, che garantisce la scena forse più spassosa dell’intero film e che forse avrebbe meritato un utilizzo esteso a tutta la vicenda: c’è da sperare che nel prossimo film avrà un ruolo più ampio.

Il prossimo capito delle avventure degli X-Men, è già in cantiere, dominato dalla parola Apocalisse, che fa già venire un brivido di attesa a tutti gli appassionati…