Periodica selezione di brani e singoli ripresi dalla recensioni del blog. Come al solito, preciso che non si tratta di una classifica vera e propria, anche se i brani sono comunque ‘ordinati’ in modo crescente di gradimento…
Weid (feat. I fly) Va bene così TRB Rec Non sempre, anzi, a dire la verità, ben poche volte, le storie d’amore hanno un lieto fine; così, davanti all’impossibilità di andare avanti o peggio, di forzare la situazione non resta che dire: “Va bene così”: ci si rassegna e si va avanti. Il nuovo singolo di Simone Maritano da Torino, in arte Weid, riesce tutto sommato a inquadrare efficacemente la situazione, nella forma di un pop vagamente etereo. Insomma: la voce è la sua e c’è almeno il tentativo di andare oltre certe rime fin troppo scontate.
Landers Grazie Vanchiglia Dischi ‘Grazie’ è una parola che forse non si dice abbastanza, per cui forse ogni tanto è il caso di trovare un motivo per ringraziare – qualcuno o qualcosa – e magari da qui ripartire, per tenere duro davanti alle difficoltà e vivere una vita che non può vedere solo sognata. Una sorta di inno alla (r)esistenza, che Landers (alias Maurizio Squillari da Torino, classe ’89), interpreta e suona all’insegna di un rock dai ritmi incalzanti e la vena arrembante: il piede insomma si muove, e anche se la vicinanza ai Foo Fighters è probabilmente eccessiva, si lascia ascoltare.
Francesco Morrone Persone Sole Believe Digital Calabrese di nascita, girovago per vocazione, Francesco Morrone prosegue con le anticipazioni del suo primo disco sulla lunga distanza (per lui già un EP all’attivo). Omaggio ai momenti di solitudine (e probabilmente il cantautore ne ha vissuti più d’uno,) in cui è possibile cogliere momenti di autentica felicità, forse perché in un mondo in cui si è sempre più ‘social’, stare per conto proprio diventa un valore Brano a tratti evanescente, la grana fine di chitarra e voce che lo avvicina a certo neofolk americano.
Jimmy Ingrassia Momenti I momenti sono le parentesi di serenità da ritrovare, quelle in cui si è anche un pizzico inconscenti o inconsapevoli, un po’ come si è da ragazzini (da qui la copertina con il cantautore a un anno di età); la strada di quella ricerca passa per la consapevolezza di sé, dei propri errori, della necessità di dover cambiare perché le cose cambino. Un appello, anche abbastanza accorato al farsi coraggio per poter ritrovare i momenti di leggerezza, più che mai necessari nei tempi attuali. Voce e piano per il cantautore siciliano, ma ormai romano acquisito, dato che nella Capitale ha compiuto quasi tutto il suo percorso artistico (che l’ha portato tra l’altro a pubblicare qualche anno fa un primo album) che lo avvicinano inevitabilmente a ciò che la ‘scuola romana’ ha proposto negli ultimi tempi, a metà strada tra il cantautorato da ‘club’ di un Niccolò Fabi (con cui Ingrassia condivide tra l’altro l’ampia e riccioluta chioma) e l’attitudine più spiccatamente ‘stradaiola’ di un Fabrizio Moro.
Elephants In The Room I Love It MZK Lab Giovane trio capitolino di belle speranze, gli Elephants In The Room raccontano una vicenda sentimentale, per una volta a lieto fine, con un funk rock di facile ascolto che li avvicina molto agli ultimi Red Hot Chili Peppers. Una discreta capacità dietro agli strumenti, una vena solare che ogni tanto non guasta. Promettenti.
White Ear feat. Vincenzo Destradis Empty Pirames International Originario di Brindisi, ma trapiantato a Bologna da ormai vent’anni, il producer e polistrumentista Davide Fasulo, in arte White Ear è ormai un’apprezzata figura nel mondo delle ‘manipolazioni sonore’, con svariate collaborazioni all’attivo, anche con artisti di primo piano. Il suo nuovo singolo, in cui si avvale della voce di Vincenzo Destradis, è un’ondeggiante risacca dedicata allo ‘svuotamento spirituale’ che segue una storia d’amore finita, ma anche qualsiasi evento che produca un impatto emotivo negativo. Un pezzo crepuscolare, ma non eccessivamente dolente: siamo oltre la fase delle emozioni incontrollate, in quella sorta di limbo, di ‘camera di compensazione’ in cui si ha solo voglia di lasciarsi galleggiare, senza pensare a nulla. Una consistenza liquida e rarefatta, su cui staglia il falsetto di Destradis. Suggestivo.