Posts Tagged ‘Gian Giacomo Dalmasso’

FUMETTAZIONI 8 / 2017

Brevi recensioni di letture disegnate.

 

I GRANDI CLASSICI DISNEY 20

Domina la storia in quattro puntate che nel 1994 celebrava il numero 2.000 di Topolino: Carlo Panaro e Romano Scarpa (con le chine di Lucio Micheli) alla guida.
I fratelli Barosso firmano – coi disegni di Giovan Battista Carpi e Giuseppe Perego – le prime due storie italiane con protagonista Paperoga; Tony Strobl, Carl Fallberg e Dick Moores guidano la consueta ‘quota U.S.A.’ completa il sommario, tra le altre, una lunga trasferta ‘desertica’ di Zio Paperone & Co. della coppia Pezzin / Cavazzano.
Voto: 7

 

I MIGLIORI ANNI DISNEY – 1977

La ‘premiata ditta’ Pezzin – Cavazzano dà vita all’ecologista (e letta oggi, in tema di cambiamenti climatici, per certi versi profetica) “Zio Paperone e la nuova glaciazione”; i due ‘Guidi’ – Martina e Scala – portano invece i paperi su Marte; completano il sommario la prima apparizione della parodia disney di Sherlock Holmes (qui in Italia noto come Sir Lock), scritta da Carl Fallberg, disegni di Carston Van Osten e Sam Cornell, e un ‘tipico’ giallo con un canonico scontro Topolino – Gambadilegno, a firma Dalmasso – De Vita.
Voto: 7

 

TESORI DISNEY MADE IN ITALY 4

Prosegue ‘il meglio di Giorgio Cavazzano, scelto da sè medesimo’: tra il centenario degli 0scar (scritto da Vincenzo Mollica), affollato di ospiti ‘storici’, una doppia storia con protagonista l’archeologa Eurasia Tost ad affiancare Topolino e Pippo e un giallo con Manetta protagonista assoluto, la ‘perla’ dell’albo è “Zio Paperone e il terzo Nilo”, di diritto tra i classici delle avventure ‘archeologiche’ disneyane.
Voto: 8

 

UACK! 33

Tribù indiane nel nord America, animali mitologici e Paesi mitici occupano le storie principali della selezione, firmate dai ‘titolari’ Carl Barks e Don Rosa; il resto è come al solito ‘contorno’, dove si distingue la prima, storica, apparizione di Lupetto, ‘figlio degenere’ di Ezechiele, storico avversario dei Tre Porcellini.
Voto: 7

 

RAT-MAN 122

L’ultimo numero, e ovviamente non rivelerò il finale, che peraltro è abbastanza ‘annunciato’ e chi segue la serie potrà immaginare.
Qualche breve riflessione sul concludersi di un’avventura di cui spesso ho criticato il finale allungato: oh, sarò fissato, ma non vi va giù: se prima dici: “100 numeri e poi si chiude” e poi “no, vabbè, ho ancora un sacco di cose da dire”, i dubbi vengono…
Non credo sia un’eresia sottolineare che “Rat-Man” è stato una delle ‘galline dalle uova d’oro’ della Panini, così come in fondo non credo di fare un torto a Leo Ortolani, sottolineando nuovamente che secondo me lui ha proseguito un po’ per amore del personaggio, un po’ per l’insicurezza dell’abbandonarlo e un po’ perché, diciamocela tutta, gli scrittori di fumetti non campano di aria e le bollette da pagare ce le hanno pure loro.

Detto questo, quella di “Rat-Man” è stata comunque una ‘bella corsa’:  penso che un po’ tutti noi lettori ‘di lungo corso’ che l’hanno seguito dal primo numero originale (una collezione completa credo che tra qualche anno varrà qualcosina, peccato che al momento l’idea di vendermi i fumetti sia proprio un concetto alieno per me), abbiamo fatto due conti: 122 numeri a cadenza bimestrale fanno 244 mesi e 22 anni: a occhio e croce un po’ più di metà della mia esistenza è stata ‘accompagnata’ dall’appuntamento bimestrale in edicola o fumetteria con “Rat-Man”.

Un risultato che ne fa, senza esagerare, una delle testate ‘storiche’ del fumetto italiano, ancora più strabiliante se si pensa che non si tratta di una testata della Bonelli, ma di un fumetto comico inizialmente nato come parodia dei supereroi… che poi, negli ultimi anni, è diventata forse una pura e semplice testata supereroistica, sempre caratterizzata da gag, battutacce, doppi sensi e poco o nessun riguardo per il politically correct, ma con protagonista un personaggio che si è evoluto ormai da anni non viveva più della ‘luce riflessa’ dei supereroi che inizialmente prendeva in giro.

Una lunga ed avvincente storia, anche se con gli anni caratterizzata da una certa ripetitività: se ho una critica da fare a Ortolani non è tanto quella che da un certo punto in poi è andata per la maggiore: “Rat-Man non fa più ridere”, quanto il fatto che col tempo è tornato a raccontare la stessa storia più volte: certo, la rilettura del ‘mito’, l’aggiunta di particolari sempre nuovi è in un certo senso uno dei marchi di fabbrica del fumetto supereroistico, ma nel caso di “Rat-Man” alla lunga questo ha pure stancato.

Eppure, alla fine, non l’ho mollato, forse anche perché, diciamocelo, 2,50 Euro ogni due mesi sono una cifra assai esigua e in fondo Rat-Man la sua funzione di offrire una quarantina di minuti di sano intrattenimento, l’ha assolta egregiamente dall’inizio alla fine.

Non sono così ‘sentimentale’ da affermare che Rat-Man mi mancherà, anche perché – e lo so, sono pedante – secondo me sarebbe già dovuto finire da un pezzo, ma quello che auguro veramente a Leo Ortolani è, una volta liberatosi di un personaggio ormai forse troppo ingombrante, di poter mostrare di poter dire anche altro.
Insomma, se “Rat-Man” come personaggio e serie è ormai nella storia del fumetto italiano, ora tocca a Leo Ortolani dimostrare di poter entrare anche lui nel novero dei ‘grandi’.
Voto: 6,5
Voto all’intera serie di 122 numeri: 8

 

INVINCIBLE 45

Il piano per l’eliminazione definitiva dei viltrumiti rischia di fare piazza pulita dell’intero genere umano; quando un compromesso sembara a portata di mano, l’intervento dei supereroi terrestri genera una rissa generale, e stavolta Invincible, esposto al virus letale, rischia di vedersela veramente brutta…
Voto: 7

In appendice continuano le (dis) avventura di Wolf-Man, alle prese con una vita carceraria in cui si ritrova tutti conto.
Voto: 6,5

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FUMETTAZIONI 7 /2017

Brevi recensioni di letture disegnate.

 

I MIGLIORI ANNI DISNEY – 1976

Apre una sarabanda a base di automobili da corsa con “Zio Paperone e la vittoria a 50 karati” a firma Pezzin / Cavazzano; quasi lisergico il ‘villino da sogno’ che accoglie Topolino e Pippo in vacanza, di Scarpa / Zemolin; il ‘must’ del mese, in un albo che vede le presenze, tra gli altri, di Bottaro e De Vita è “Zio Paperone e l’impronta di Zampalunga”, scritta da Carl Fallberg e firmata da un Giovan Battista Carpi in stato di grazia.
Voto: 7

 

TESORI DISNEY MADE IN ITALY 3

Prosegue l’omaggio a Giorgio Cavazzano, con la selezione delle opere da lui stesso giudicate le più significative della sua lunghissima carriera, ed ecco allora un tipico ‘giallo’, cui seguono la versione disneyana di “Miseria e Nobiltà”, un brevissimo intermezzo che torna ad omaggiare Fellini, una Clarabella reporter d’assalto negli anni ’20 e in chiusura una lunga storia celebrativa dei 60 anni di Paperino.
Materiale eccellente, non c’è dubbio, ma la sensazione è che affidare allo stesso autore la scelta delle storie pubblicare sia stata un errore: ovvio che qualsiasi selezionatore avrebbe almeno in parte fatto sentire il suo gusto soggettivo – quando si parla di arte l’obbiettività assoluta non esiste – ma forse si sarebbe dovuto evitare di affidare tutto al ‘valore affettivo’ dell’autore.
Il risultato è evidente soprattutto nella distribuzione temporale ‘squilibrata’: un solo numero dedicato ai ’70, metà agli ’80, mentre si è rimasti per due numeri e mezzo nella prima metà dei ’90
Non è esente da conseguenze nemmeno la scelta delle storie, che intendiamoci, appartengono sempre alla categoria del ‘Best of’, ma che talvolta non lasciano propriamente ‘il segno’.
Voto: 7

 

UACK! 32

Imperdibile un’avventura dei Tre Caballeros, firmata magistralmente da Don Rosa, accompagnata da un onirico viaggio temporale curato da Carl Barks; il resto, poco più di riempitivo, per quanto di classe, con Bob Moore, Al Taliaferro, BobBo Karp e ancora lo stesso Barks.
Voto: 6,5

 

INVINCIBLE 43

E’ uno dei ‘nodi di credibilità’ del fumetto di supereroi: una persona ‘normale’ che entri in possesso di facoltà superumane, non comincerebbe col dedicarsi a ‘sistemare’ ciò che non va nel mondo?
Le risposte a questa domanda sono state fondamentalmente due: la prima è la creazione dei supercriminali, che costringono l’eroe di turno a occupare il proprio tempo prendendo a cazzotti qualcun altro, mentre le storture del mondo restano tali; quando invece qualche scrittore si è preso l’onere di affrontare la questione (letture consigliate: la serie dello Squadrone Supremo Marvel di fine anni ’70, o “Rising Stars” e “Authority” nei primi anni 2000), si è rapidamente entrati nei territori dell’ucronia o della ‘storia alternativa’, perché il supereroe interviene su una struttura socio – economica che in partenza è analoga a quella del mondo reale…

Tutto questo per dire che anche Robert Kirkman è giunto ad affrontare la questione: Invincible / Mark è stufo di sprecare il suo tempo a pestare supertizi con mania di grandezza; tanto più che il suo mondo è pieno di altra gente in costume in grado di provvedere al compito… e allora? Allora, decide cambiare punto di vista, cominciando col liberare proprio un supercriminale, uno che aveva capito che coi suoi poteri poteva cambiare il mondo, anche se aveva deciso di usare metodi un po’ troppo ‘estremi’, ad esempio vaporizzando una città… vedremo come Kirkman affronterà la questione.
Voto: 7

In appendice, Tech Jacket conclude il primo ciclo di storie, senza scosse.
Voto: 6

 

I GRANDI CLASSICI DISNEY 19

Storia centrale dell’albo è “Topolino e le vacanze al 20° parallelo”, ottimamente congeniata da Gian Giacomo Dalmasso e Giovan Battista Carpi; degne di nota anche “Topolino e i sottomarini pirati” di Harvey Eisenberg e la trasposizione della vicenda del Bounty scritta da Giorgio Ferrari per le matite – eccezionali – di Sergio Asteriti.
Cavazzano, Martina, Perego, Kinney, Strobl, Destuet, Pier Carpi e Giulio Chierchini firmano il resto, come al solito, ‘classico ma non troppo’.
Voto: 7,5

 

THE WALKING DEAD 48
Arriva il momento in cui un governante ha la necessità di rinsaldare le fila della propria gente, poco importa se mosso da reale volontà di salvare la comunità o dalla meno nobile necessità di mantenere il potere: in momenti come questi, la storia ce lo insegna, non c’è nulla di meglio di una bella guerra.
Rick alla fine ha ceduto e si è dovuto rivolgere a Negan, il quale pur coi suoi discutibili ‘principii’, è indubbiamente più adatto e ‘pratico’ nella risoluzione degli stati di crisi; Rick viene così messo di fronte alla realtà, e Negan gli fa notare come non ci sia nemmeno bisogno di costruirsi un pretesto, perché dopo tutto la minaccia dei ‘Sussurranti’ è più che mai concreta…
La ‘nuova società’ creata da Rick si appresta quindi a compiere un altro passo che la renderà sempre più simile alla vecchia… i morti viventi ormai sembrano relegati al ruolo di ‘scenografia’, eppure c’è da scommettere che, come già avvenuto in passato, al momento opportuno si riprenderanno prepotentemente la scena.
Voto: 7,5

 

TESORI DISNEY INTERNATIONAL 9
Dopo almeno un paio di numeri interlocutorii, finalmente una selezione ‘ottima e abbondante’, che ci propone una corposa dose delle prime avventure in cui ad affiancare Topolino è Eta Beta.
Una sorta di ‘buon selvaggio’ del futuro ingenuo e sensibile, dotato di poteri straordinari e affiancato dal ‘gangarone’ Flip.
Firmano il tutto Bill Walsh e Floyd Gottfredson, ovvero l’empireo nella storia del ‘topo con le grandi orecchie’. Imperdibile per gli amanti del genere, e non solo.
Voto: 8,5

 

INVINCIBLE 44

Pausa ‘spaziale’ per seguire le vicende della famiglia di Invincible: padre (alieno), madre (terrestre) e fratellastro (alieno pure lui), alle prese con una pericolosa ‘coda’ della guerra contro i Viltrumiti: la Coalizione dei Pianeti ha deciso infatti che, seppur ridotti a poche unità, restano una minaccia troppo seria per essere lasciati liberi di vivere nell’anonimato sulla Terra, ma la ‘soluzione finale’ potrebbe segnare la fine, oltre che degli alieni, anche dell’intera popolazione umana…
Voto: 6,5

In appendice, torna Wolf-Man: mentre il protagonista deve arrendersi di fronte all’arresto, ingiustamente accusato dell’omicidio della moglie, in un lungo excursus il fido maggiordomo Dunford racconta alla giovane Chloe la storia dei genitori e del loro incontro con lui… ma la ragazza ormai appare essere totalmente e plagiata – e dipendente, nel vero senso della parola – da Zechariah, il reale assassino della madre.
Il nuovo ciclo di Wolf-Man parte col ‘botto’, con una storia (merce rara nei supereroi attuali), più da ‘leggere’ che ‘guardare’.
Voto: 7