Beh, in fondo non c’è granché da stupirsi, della ridiscesa in campo di Berlusconi: era un evento prevedibile e che al di là delle dichiarazioni di facciata, credo faccia molto piacere anche ai suoi ‘avversari’: in fondo è sempre bello avere a che fare con un vecchio amico, e in questo modo – come già si è visto ieri – i suoi presunti avversari si caveranno d’impaccio dal dover proporre ‘idee’ e potranno ricominciare a sgranare il vecchio rosario delle rampogne antiberlusconiane… Il ritorno (ma se n’è poi mai andato veramente?) di Berlusconi è in fondo pure giusto: in un sistema politico in cui le facce, con l’eccezione di Grillo (fenomeno la cui reale portata e dimensione è ancora tutta da vedere) sono sempre quelle, allora non vedo perché non debba esserci pure lui. Bersani e Casini stanno sempre lì; Fini e Rutelli pure; Di Pietro e Vendola non ne parliamo, e allora perché loro si e Berlusconi no? Solo perché Berlusconi è stato costretto a mollare la presa, in una situazione di cui ogni italiano dovrebbe vergognarsi? Ricordiamo, perché se n’è andato Berlusconi: Berlusconi se n’è andato perché così hanno voluto la BCE, l’FMI, l’UE e dulcis in fundo la Germania e la Francia: alla faccia della democrazia!!! Nessuno l’ha sottolineato a sufficienza, ma quello che è successo in Italia a novembre non ha precedenti (o ne ha ben pochi) nella storia delle democrazie occidentali: non solo un Primo Ministro democraticamente eletto è costretto a farsi da parte, ma viene sostituito da una persona non eletta da nessuno e sostanzialmente imposta da istituzioni politico – economico – finanziarie straniere con l’aggiunta, fatto ancora più grave, di qualche Stato estero. In un Paese normale ce ne sarebbe stato abbastanza per scendere in piazza a lanciare di tutto; ma l’Italia non è un Paese normale non è. In Grecia e Spagna sono scesi in Piazza a far sentire la loro protesta, noi siamo scesi in piazza perché la Nazionale ha battuto la Germania a calcio: BELLA PROVA!!! Quando è arrivato Monti, ci è stato detto che ‘nulla sarebbe stato più come prima’: fior di politologi si sono profusi in dotte disquisizioni affermando che sarebbero cambiati uomini e partiti. Oggi, a otto mesi dalle elezioni, partiti e uomini sono sempre quelli, e allora mi chiedo: perché gli altri e Berlusconi no? Con quale faccia Bersani e Casini ironizzano sul ‘nuovo’? Ma perché sono ‘nuovi’, loro??? Di tutte le ipotesi tirare fuori negli ultimi mesi, non una si è verificata: Montezemolo, per citarne uno, che fine ha fatto? Ha probabilmente deciso che dirigere i treni è molto meglio che dirigere l’Italia… E allora, siccome la situazione è questa, è giusto che il quadro si ricomponga col ritorno di Berlusconi. Tanto più che in questi mesi il PDL non è stato capace di rinnovarsi, dettare una linea, trovare nuovi slogan e parole d’ordine: il PDL E’ Berlusconi e viceversa: anche se dovesse cambiare nome, la realtà resterà questa. Elettoralmente, Berlusconi è l’unico capace di risollevare le sorti del partito da lui creato: la sua ridiscesa in campo, gli consentirà di riprendere almeno il 5 – 10 per cento dei voti persi secondo i sondaggi di questi mesi, recuperando gran parte dei delusi attirati da Grillo: per questo dico che la sua ridiscesa in campo fa piacere a Bersani, Casini & Co.: + Berlusconi = – Grillo, con la differenza che Berlusconi lo conoscono ed è amico loro, con Grillo non saprebbero che pesci prendere. Basta, del resto, vedere il tono delle dichiarazioni di ieri: tutta roba trita e ritrita, di facciata, le solite ironie che hanno sistematicamente portato il PD a perdere contro il Cavaliere: invece di entrare nel merito delle questioni, si ironizza, e poi ci si attacca al tram. Se Berlusconi si ripresenterà alla guida del PDL l’anno prossimo, vincerà: non so se direttamente, diventando Premier, o indirettamento, mantenendo comunque il pallino del gioco, ma di voti ne prenderà, e parecchi. Berlusconi conosce gli italiani, in fondo è come loro: quando ha lanciato le sue televisioni, sapeva esattamente cosa volevano gli italiani dalla tv: quiz con montepremi esorbitanti e donne poco vestite; quando è sceso in politica, è stato lo stesso: ha dato agli italiani quello che volevano, il sogno di una società perfetta fatta da ricchi; del resto gli italiani sono gli stessi che si sono tenuti Mussolini per vent’anni e per altri quarant’anni hanno mandato al Governo ‘mamma DC’. Berlusconi avrà vita facile: con un popolo italiano incarognito per le tasse, si presenterà come l’uomo del ‘niente tasse’ e prenderà un boato di voti da parte di tutti quelli stufi marci della ‘cura Monti’. Qualcuno dirà che gli italiani sarebbero scemi, a rimandare Berlusconi al Governo: beh, ma gli italiani SONO scemi: ribadisco, sono gli stessi che si sono tenuti Mussolini e la DC… Gli italiani sanno benissimo che la situazione non è rosea, tuttavia la ‘cura Monti’ ha dato l’impressione di accanirsi sui soliti e di lasciare perdere chi non è mai stato toccato: questo Governo di automi, di gente come la Fornero, Polillo o il neo-Ministro Grilli che sembra algida, priva de più minimo calore umano e comprensione, attenta solo ai numeri e ampiamente menefreghista nei confronti della vita quotidiana delle persone ah deluso gran parte degli italiani, che di fronte al ritorno del Berlusconi caloroso e ironico comunicatore non avranno difficoltà a votarlo. Stavolta gli avversari del Cavaliere manco avranno più la scusa dei processi: una marea di prescrizioni e qualche assoluzione hanno fatto ormai tabula rasa dei guai giudiziari di Berlusconi, il quale ha poco o nulla da temere anche dal processo Ruby, visto che nessuno potrà mai provare al di là di ogni ragionevole dubbio che Berlusconi sia andato a letto con una minorenne. Qualcuno si chiederà perché Berlusconi si rimetta in gioco, visto che non deve più tutelarsi dai processi: beh, la risposta è semplice: potere, puro e semplice. Andreotti diceva “il potere logora chi non ce l’ha”: nel caso di Berlusconi questo è ancora più vero: quell’uomo senza potere non sa stare, sta male, si deprime, si ammoscia; è un uomo ormai più verso i 70 che gli 80, per aumentare la sua speranza di vita l’unica strada è vivere nel modo che lo gratifichi maggiormente, e questo vuol dire avere potere, tornare a dirigere il gioco, a essere il ‘Capo’. In tutto questo, la figura peggiore la rimedia Alfano, ‘nominato’ segretario del PDL per acclamazione e investitura berlusconiana, rimasto lì il minimo necessario e prontamente rimesso da parte: bella figura…