Periodica selezione di singoli ed estratti dai dischi recensiti sul blog, in ordine crescente di preferenza.
Eliseo, ‘Sollevami’ Michele De Martiis, ‘Cateto Acrobatico (Se penso a te)’ SonoAle, ‘Foglie al Vento’ Carducci, ‘Forrest Gump’ Jeremy Denver, ‘Paracadute’ Ferretti, ‘Non so che voglio’ Mariano Casulli, ‘Sospesi, in bilico’ K-Ant, ‘Pulsar’ Sara Blanca, ‘Torna la Magia – è già Natale’ Kefàli, ‘Please’ Al Vox, ‘XPertuTurbazione’ Chris Yan, ‘1990_Music For Seven Tape Loops And One Performer’ Wasabi, ‘Cenere’ Elejola, ‘Volevi solo una Barbie’ Francesca Sandroni, ‘Essere amati’
Chris Yan 1990_Music For Seven Tape Loops And One Performer Christian Mastroianni, sperimentatore con una solida esperienza già accumulata, torna con questa nuova produzione, nata da un filmino famigliare che lo vede bambino giocare col fratello, a cui la composizione è una dedica. L’idea di dare uno sfondo sonoro a questi 14 minuti, affiancando l’audio originale, prende la forma di registrazioni su sette nastri magnetici, a volte un semplice accordo o solo poche note, riprodotte in loop. Siamo dalle parti delle sperimentazioni sonore, in un’operazione che ha in Brian Eno uno degli espliciti ispiratori. Il risultato, dominato dal suono del pianoforte, è onirico, ipnotico; personalmente l’associazione alle immagini, mi ha dato quasi l’idea di essere lo spettatore inopportuno di un privato famigliare, per quanto rappresentato da due fratellini che giocano al parco (ricorrono l’atteggiamento di protezione del maggiore nei confronti del minore, e il modo in cui quest’ultimo si affida al primo). Forse il senso è nel rievocare, attraverso queste immagini e suoni, il proprio vissuto analogo.
Michele De Martiis Cateto Acrobatico (Se penso a te) PaKo Music Records Un gioco basato sugli aggettivi per una canzone d’amore all’insegna della leggerezza. Il nuovo brano del cantautore anconetano Michele De Martiis si muove all’insegna di un pop consueto di poco rinvigorito da qualche sferzata elettrica.
Kefàli Please Cosmophonix Artist Development È un pezzo dedicato alla difficoltà della vita, al peso delle aspettative altrui che a volte portiamo senza che gli altri poi nemmeno se ne accorgano, il nuovo pezzo di Kefàli. La cantautrice di Bergamo, all’anagrafe Giorgia Testa, passata attraverso una parentesi newyorkese decisiva per la propria crescita, propone una ballata pop abbastanza canonica, ma con intensità.
Eliseo Sollevami Un synth pop gradevole, per quanto non granché originale da da sfondo sonoro a un classico brano sentimentale a base di indecisioni e insicurezze Eliseo, cantautore della zona di Caserta, assembla un pezzo in cui tutti gli elementi sono al loro posto, che alla fine pur sollevandosi, non spicca il volo.
Jeremy Denver Paracadute Boh, insomma: almeno ci prova, Jeremy Denver (ovvero il triestino Vincenzo Giaramita) a uscire dal ‘recinto’ della trap e a offrire qualcosa di vagamente diverso e in più. Certo, con l’autotune siamo sempre lì, e le rime lanciate una appresso all’altra non sembrano granché ricercate, ma almeno ci mette un pizzico di ironia (che non guasta) e la produzione di Hazel dà al brano un respiro più ampio, rispetto alle solite proposte da ‘una camera e un microfono’, nonostante il solo di chitarra in chiusura sia una soluzione stra – abusata.
Ferretti Non so che voglio Torna Mattia Ferretti, a poche settimane dal precedente ‘Radici’, per un pezzo che descrive le difficoltà di trovare il proprio posto nel mondo, percorrendo una strada che sembra essere tutta in salita. A cavallo tra pop e rap, con una produzione – quella di Andrea Mei – che dà consistenza sonora al pezzo anche con l’aggiunta di fiati. Il testo forse non ecceda in riflessività, gradevole l’impatto sonoro.
La Fine del Mondo Non è vero che mi manca DistroKid Non fa che ripeterlo, che non gli manca – una ‘lei’, naturalmente, quella di una storia appena finita, ma anche una ‘lei’ in generale – il romano Francesco Lombardi nell’esordio del suo nuovo progetto La Fine del Mondo; non gli manca, ma un po’ sì; un po’ tanto, prevedibilmente, nonostante canti per convincersi del contrario. Voce, chitarra e basso altro, un’interpretazione che, per una volta, evita quell’inflessione capitolina ultimamente inflazionata e una formula cantautorale che pur non regalando chissà quali vette, riesce comunque a farsi apprezzare.
GLI ALTRI
STRE A pezzi Dopo aver già pubblicato qualche singolo, Stefano Crispino in arte STRE torna con questo brano ‘resistenziale’ nei confronti di una vita complicata di suo (cui si sono aggiunte le tribolazioni collettive degli ultimi anni), concludendo che ormai una botta più o in meno non fanno la differenza. Una considerazione amara se vogliamo, in un certo senso celata tra le pieghe di un pop – rock molto orecchiabile, per quanto ‘di maniera’.
Andrea Di Giustino La RiNvoluzione YPK Già voce dei Mr. Ego (un disco all’attivo) prima di avviare la propria carriera in solo, Andrea Di Giustino, abruzzese di Sulmona, torna con un sarcastico inno alla RiNvoluzione che, in sintesi, tra ‘social’ ‘fake news’ connessioni H24 ci sta rincretinendo un po’ tutti. Discreto esempio di cantautorato pop – rock che flirta con certi ritmi dance, si lascia ascoltare offrendo anche una parentesi di riflessione.
Gabriel Zanaga Tempesta ADA Music Italy La ‘Tempesta’ del titolo è quella sentimentale, nel passaggio della quale si spera così che la relazione possa proseguire. 700.000 follower su TokTok, qualche singolo già uscito, Gabriel Zanaga presenta un pop abbastanza ‘consueto’; la voce, se non altro, è senza filtri…
Ferretti Radici Nuovo singolo per Mattia Ferretti, marchigismo, autore di un rap con qualche ambizione cantautorale, nel proseguire della collaborazione con Andrea Mei (già nei Gang e autore per I Nomadi). La difficoltà nello stare al mondo di chi possiede una sensibilità in un mondo con pochi scrupoli: argomento non nuovo, svolto in maniera immediata, sull’onda delle emozioni.
Periodica selezione di brani e singoli ripresi dalla recensioni del blog. Come al solito, preciso che non si tratta di una classifica vera e propria, anche se i brani sono comunque ‘ordinati’ in modo crescente di gradimento…
Babibevis, ‘Self’ Saimon Sail, ‘Backseat’ NedNack, ’23 Anni Star’ ODE, ‘Quello che mi fai tu’ Michele De Martiis, ‘L’Al di là delle favole’ Giovanni Salerno, ‘Vieni via con me’ Ferretti, ‘Appunti di vita’ Faax, ‘Seck’s’ Sheddy, ‘Fotoreporter’ Sisto, ‘Cara’ Sara Laure, ‘Habit Serrée’ Weid, ‘Riposo di Angeli’ Molla, ‘Ibiza’ La Sofy, ‘Psycopratika’ Erik, ‘Ehi, sai cosa c’è?’ Yael, ‘Gap’ Marco Bonvicini, ‘Ballad of the Sea’ Lorenzo Carucci, ‘Marta’ Emilio Stella, ‘Sul pianeta degli amanti’ Riccardo Ruggeri, ‘Pharmakon’ Lo Straniero, ‘Collezione Primavera-Estate’
Erik Ehi, sai cosa c’è? Gradevole pop con retrogusto beat per questo pezzo firmato da Giuseppe Stalfieri, in arte Erik, originario di Francavilla in Sinni, Basilicata. Video festaiolo a bordo piscina per un pezzo che anticipa il disco di esordio di prossima uscita e fa parte della colonna sonora del film “E Buonanotte” di Massimo Cappelli.
GLI ALTRI
Faax Seck’s Moving Beyond ADA Music Italy Nuovo singolo per Fabio Cannavale, rapper romano classe ’92 che da un paio di anni ha rilanciato la propria attività, pubblicando una manciata di singoli. Tribolazioni sentimentali assortite, espresse con un rap ‘all’italiana’ di stampo decisamente classico, ma che si fa apprezzare per i toni non troppo sopra le righe e per la chiarezza di esposizione.
Giovanni Salerno Vieni via con me Digital Distribution Bundle Apprezzato DJ e produttore, Giovanni Salerno esce con questo brano tipicamente estivo, con annesso video balneare e festaiolo. I giovani Arianna Truncè – soprattutto – e Giuseppe Giovinazzi interpretano questo pezzo solare, dedicato alla speranza che una classica ‘storiella’ estiva possa diventare qualcosa di più. Il ritornello resta, tanto basta.
Ferretti Appunti di Vita Ci prova, Mattia Ferretti da Mogliano (provincia di Macerata), a proporre il suo personale mix di rap, decisamente orientato al pop, e sonorità rock; ad aiutarlo, ha chiamato Andrea Mei, uno che di ‘rock italico’, se ne intende, avendo collaborato con Nomadi e Gang. L’esito è però abbastanza fiacco, offre l’impressione di elementi giustapposti, anziché di un insieme coerente. Il tutto messo al servizio di un testo dedicato alla necessità di (ri)valutare sé stessi, apprezzando ciò che si è. Le idee di fondo, sonore e testuali, sono apprezzabili, ma c’è da lavorarci.
Sheddy Fotoreporter Digital Distribution Bundle Voglia di divertirsi senza pensare troppo al domani, a fianco alla propria ‘lei’, magari sulle rive del Trasimeno, dove è ambientato il video, in questo nuovo pezzo del perugino Edoardo Chiocci, alias Sheddy. Rap-pop leggero, adatto alla stagione.
I ‘Premi Oscar’ del titolo sono quelli che Carlomanzo – giovane cantautore di Salerno già con qualche singolo all’attivo – avrebbe sul comodino se girasse un corto amatoriale per ogni sua pippa mentale… immagine inserita in un brano tipicamente incentrato su insicurezze e indecisioni tipiche di un’età che si vorrebbe adulta, ma ancora non ‘matura’. Pop gradevole, non eccessivamente ammiccante.
1 – 1 e palla al centro: due nomination, una vittoria. L’Italia raccoglie agli Oscar 2012 un magro bottino, come ormai succede da anni, incapace di presentare un film veramente ‘da Oscar’ … A ben vedere, il risultato di ieri ci dice qualcosa di molto sintomatico, dell’Italia di oggi. Vince l’artigianato, perde l’innovazione, vincono (con tutto il rispetto) i ‘vecchi’, perdono i ‘giovani’. Può sembrare un quadro un pò impietoso, e pretestuoso della situazione… Però. Però, intendiamoci, massimo rispetto, onore, e gloria a Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo che arrivano al terzo Oscar in un decennio (dopo The Aviator e Sweeney Todd), ma a me sarebbe piaciuto molto di più vedere premiato il giovane Enrico Casarosa. Il cinema a ben vedere, soprattutto quando si parla di tecnologie, dice molto sul progresso di una Nazione. Gli Oscar di quest’anno ci relegano, come al solito, al ruolo di ‘Paese del buon artigianato’ e non ci propongono come ‘Paese delle nuove tecnologie’. Intendiamoci, il giovane Casarosa ha ottenuto i suoi risultati lavorando negli U.S.A., ma è nato e cresciuto qui: la passione per l’animazione l’ha vista nascere e l’ha coltivata qui da noi. Una sua vittoria ci avrebbe se non altro detto che l’Italia comincia a poter dire la sua quanto meno in fatto di ‘mentalità’ propensa all’innovazione. Invece, purtroppo, ancora una volta viene premiato il ‘solito artigianato’, per cartirà, di grande qualità, ma pur sempre qualcosa legato alle professioni tradizionali. L’Italia anche nel cinema sembra ottenere risultati solo se guarda alla tradizione, alle proprie spalle… e il futuro? Sorvoliamo, poi, sul dato anagrafico: chi lo vince l’Oscar? Dante Ferretti, che è alle soglie dei 70 (e la Lo Schiavo non è certo una ‘giovane promessa’), mentre l’under 40 Casarosa resta a bocca asciutta… e così, sconsolatamente, anche nel cinema l’Italia dà l’idea di essere ‘un Paese per vecchi’…