Una gavetta come tastierista, cantante e turnista, poi una temporanea ‘deviazione’ nei territori della musica antica e barocca, collaborazioni teatrali e infine il ritorno a territori sonori più ‘tradizionali’: questo il percorso che ha portato Cosimo Morleo al primo disco solista.
Il cantante torinese sforna otto brani, nel segno della collaborazione con il chitarrista Enrico Fornatto (già con Alberto Fortis), accompagnato da un manipolo di musicisti, tutti con varie esperienze alle spalle (Fratelli di Soledad, Mambassa) e con Roberto Maccagno ( sei Grammy all’attivo nella categoria produzione) a Mix e Mastering.
Lo si potrebbe definire pop cantautorale di qualità: con una vocalità che ricorda a tratti Mango, Cosimo Morleo con scrittura matura ed efficace dedica il disco ai ‘Geni Dominanti’ del titolo, identificandoli in coloro che dotati di una ‘visione’ riescono a cambiare il mondo, o almeno a ‘tracciare’ una strada: trai brani del disco trovano spazio il matematico Turing e l’attivista per i diritti umani Vittorio Arrigoni, mentre viene ripreso un testo di Pasolini, “La recessione”, in un disco dove trovano spazio la riflessione sul ‘sè’ e sul mondo che gira intorno, tra i suggestivi panorami dell’Himalaya, o sparuti appunti di viaggi, tra Parigi e Buenos Aires, Berlino e Teheran, fino a Insetti, una sorta di riflessione proveniente da un futuro in cui l’improvvisa scomparsa delle api ha segnato l’inizio della catastrofe.
Un disco intenso, ricco sotto il profilo testuale, con testi anche ‘impegnativi’ che richiedono attenzione, interpretazione, lettura tra le righe.
L’accompagnamento sonoro è all’insegna di un pop-rock soffuso, composto, elegante, a tratti un pò freddino: sulla lunga distanza, nonostante improvvise aperture su inaspettati quanto isolati assoli di chitarra, si fa strada l’impressione di una ricercatezza forse eccessiva, sensazione accresciuta da un cantato che, ineccepibile sotto il profilo tecnico, perde qualcosa in quanto a ‘impatto emotivo’.
Un lavoro in gran parte riuscito, che lascia intravedere un autore dalle ottime potenzialità, lasciando intatta la curiosità per un eventuale seguito.