Periodica selezione di brani e singoli ripresi dalla recensioni del blog. Come al solito, preciso che non si tratta di una classifica vera e propria, anche se i brani sono comunque ‘ordinati’ in modo crescente di gradimento…
Skay, ‘Bustdown’ Mezzanotte, ‘Lockdown nel petto’ Corpoceleste, ‘Oblio’ Massimiliano Acri, ‘Alta Marea’ Donson, ‘Dimmi che è vero’ Donson, ‘Facile’ Fusco, ‘Comfort Zone’ Kevin Lov3, ‘Catene d’Oro’ Mardy Lava, ‘Lambada senza fine’ Just Jake, ‘Adone e Afrodite’ Quasi, ‘Iqos’ Maria Giulia, ‘Anima Inquieta’ Ruggero Ricci, ‘Coccodrilli’ Solisumarte, ‘Unici’ Mona Lisa, ‘Fruit Joy’ Lara Serrano, ‘Follia’ Serena Celeste, ‘Il Sole Dentro’ Scream, ‘Caso della dottrina’ Alfiero, ‘Lontano’ Donson, ‘Bella Canzone’ Grid, ‘Nomade’ Revman, ‘Tra di noi’ ALIC’è, ‘Sigarette’ Edodacapo, ‘Potremmo essere una cattedrale’ Debora Pagano, ‘Bon Ton’ Sara J Jones, ‘Lloret De Mar’ Trunchell, Et., ‘Braille’ Neim, ‘Solo un secondo (Rossofuoco) Dafne, ‘Come stai’ Alba, ‘Ciao’ Yko, ‘In the name’ Laplastique, ‘Frastuono’ Strade, ‘Bologna meraviglia’ Il Maestrale, ‘Xanadu’ Factanonverba, ‘Impossibile’ Il Re Tarantola, ‘Aiutiamoli a casa loro comprando le loro lauree’ Stellare, ‘Balena 52 Hz’ Misteriseparli, ‘Do you wanna get some?’ RosGos, ‘Greed’ Ixia, ‘Tutto ebbe inizio’ Fusaro, ‘Morto lui rimango io’
Napoletana di nascita, romana d’adozione, le proprie ‘affinità elettive’ divise tra la musica e la recitazione: prima “Il Paradiso delle Signore”, ora il primo singolo. Synth pop dai contorni dance per descrivere il groviglio di sensazioni tra relazioni – sentimentali e non – finite e altre ai primi passi; la consapevolezza di fondo che prima di tutto dobbiamo trattare bene e prenderci cura di noi stessi. Una voce dai tratti quasi infantili, una corporeità vagamente eterea, Alba Giaquinto, nonostante un brano che resta un po’ irrisolto tra riflessività e leggerezza sonora, sembra avere discrete potenzialità.
GLI ‘ALTRI’
Edodacapo Potremmo essere una cattedrale Artist First Il nuovo singolo di Edodacapo, alias il pugliese Edoardo Trombettieri, è una delicata ballata dedicata alle speranze suscitate da un relazione, nonostante le pause, le separazioni e i tira molla. Tutto molto semplice, dal testo all’essenziale tessitura chitarra e voce, ma nemmeno troppo: apprezzabile la scelta di un’atmosfera molto raccolta. Si lascia ascoltare.
Donson Bella Canzone LeIndie Music / Artist First Tutto si può dire di Donson, eccetto che non sia prolifico; Andrea Donini da Brescia continua a sfornare singoli uno appresso all’altro: stavolta una ‘Bella Canzone’ per allontanare quello che non va e per dare voce ai momenti di gioia. Voce, ukulele e qualcosa di elettronica per due minuti di pop spensierato… Viene da pensare che, vista la vena creativa, Donson potrebbe andare anche oltre questi bozzetti e cercare di andare oltre esiti che pur ‘diretti’ finiscono per essere un po’ superficiali.
Alfiero Lontano Artist First Originario di Terracina, due lavori sulla lunga distanza all’attivo, l’attività di cantautore affiancata al lavoro di educatore presso una casa famiglia per minori, Andrea Alfiero torna con una riflessione – dedica sull’essre genitori, divisi tra timori e / o paure e l’entusiasmo e la serenità comunicate da chi è appena arrivato o arrivata dal quale farsi portare ‘Lontano’, dai piccoli e grandi problemi della quotidianità. Voce e piano dominano, inserimenti di archi e altro, per una proposta a metà strada tra Baglioni e Barbarossa.
Lara Serrano Follia DistroKid Già qualche singolo all’attivo, la genovese Lara Serrano torna con un brano che è un po’ un mosaico di sensazioni: dalla propria versione adolescenziale a quella attuale, dalle delusioni ricevute dagli altri allo stare insieme, al fantasticare sul partire per andare altrove. Il tutto alla fine col desiderio di essere sé stessi e togliersi quella ‘maschera’ che spesso di è costretti a indossare con gli altri per autodifesa. Un pop con qualche aspirazione cantautorale nel complesso abbastanza fresco.
Ruggero Ricci Coccodrilli Orangle Records Nuovo brano per il cantautore di Lugo (Ra), che ormai già da diverso tempo ha avviato la propria carriera. Una descrizione varia ed eventuale della varia ed eventuale umanità di cui facciamo parte, uno sguardo non del tutto benevolo, coi ‘Coccodrilli’ del titolo che sullla ‘copertina’ circondano un individuo abbastanza impaurito. Ci si ferma forse troppo presto (tutto si risolve più o meno in un elenco di ciò che siamo e facciamo) e tutto risulta ulteriormente annacquato da un synth pop abbastanza ‘di maniera’.
Maria Giulia Anima Inquieta Nata a Manila, ma cresciuta in Italia, Maria Giulia offre il suo primo singolo, anticipazione di un più corposo lavoro, di prossima uscita. Una classica ballata intimista, nel segno dell’essenzialità di piano e voce, la cantautrice ad accompagnare nel video la performance pittorica di Sara Auricchio, ‘Anima Inquieta’ ci mette di fronte all’autoritratto di una giovane donna ancora irrisolta, soprattutto nel comunicare la propria vera indole agli altri. La voce c’è, le cose da dire anche; forse però su tutto aleggia una certa ‘ansia da prestazione’ (comprensibile, visto che è un esordio), che dà un esito in parte un po’ troppo ‘controllato’: qualche sbavatura a volte non è un difetto. Il video appare un po’ troppo indeciso tra il primo piano dato alla cantautrice e il quadro ‘in fieri’ magari si sarebbe potuto dare pieno risalto alla performance pittorica.
Mardy Lava ft. Lambdabeat, Glitchybot_ Lambada senza fine LeIndie Music Artist First Il duo dei Mardy Lava torna con questo pezzo che, come suggerisce il titolo, affonda le radici in uno dei ‘tormentoni’ estivi degli anni ’90, prendendone spunto per una proposta di latin pop impastata di elettronica. Il ballo e la pista come luoghi dove dimenticare le piccole – grandi crisi quotidiane, specie quelle sentimentali: “del doman non v’è certezza”, insomma… Tipico pezzo ‘stagionale’, accompagnato dal video di un flash mob organizzato dai ballerini e Carmela Orbello.
Ixia Tutto ebbe inizio Maqueta Records / Artist First Poi improvvisamente ti capita un brano come questo e meno male che c’è qualcuno che riesce ancora a evadere dal minimo quotidiano e metterci un po’ di fantasia. Patrizia Ceccarelli ha cominciato con l’hip hop, prima di innamorarsi a tutto il mondo legato alle leggende celtiche, musica compresa, assumendo il nome di Ixia, prima nei giochi di ruolo, poi nel suo lavoro di cantante. Così, dopo aver pubblicato qualche anno fa un primo lavoro in inglese, “Catherine”, incentrato sul viaggio di una donna che vuole ‘schiarirsi le idee’ sui due spasimanti che le corrono dietro, e in attesa di un secondo disco, ecco la sfida di reinterpretare e in parte reinventare quel primo lavoro in italiano. Azzardo, considerato che la musica centurione qui da noi non è certo in cima alle classifiche, pur potendo contare su un certo zoccolo duro di appassionati. ‘Tutto ebbe inizio’ ci narra ovviamente l’inizio della storia, coi suoni tipici del genere, mescolando suggestioni folk con vaghe allusioni progressive che fanno da contorno a una dolcezza vocale che è l’elemento dominante del brano. Che la voce in questione appartenga a chi ha la bellezza eterea di un personaggio uscito da qualche leggenda, è dettaglio magari marginale, che però completa il ‘quadro’. Insomma, si può dire che bello che ogni tanto arriva chi ci porta in altre epoche, altri mondi?
GLI ‘ALTRI’
Just Jake Adone e Afrodite Cosmophonix Artist Development / Artist First Sebbene somigli a un mero pretesto per raccontare una storia d’amore totalizzante quanto fugace che al suo termine lascia le consuete macerie emotive, va comunque apprezzato il riferimento mitologico, segno che ogni tanto i giovani artisti di oggi riescono a riversare in brano troppo spesso volti al rapido consumo qualche riferimento colto. Ugualmente apprezzabile l’idea di girare un video in in teatro antico, non ho capito quale, con tanto di tanti di statue che sembrano osservare impassibili l’esibizione del giovane Just Jake, calabrese di origine, emiliano di adozione. Siamo di fronte a una proposta abbastanza consueta, un pop con qualche suggestione latina che tende a scivolare verso rap e varie derivazioni, col contorno del solito ‘effetto’ applicato alla voce. Le parole non spiccano per originalità, ma resta comunque la scelta di location e titolo, che se non altro mostra la volontà di ampliare l’orizzonte culturale.
Poliziotto di professione, rapper per vocazione, Sebastiano Vitale da Palermo ha scelto la”Giornata internazionale contro l’omofobia, la biofobia e la transfobia”, per pubblicare il suo nuovo singolo, brano in cui una dedica sentimentale si mescola un messaggio sulla singolarità e specialità di ognuno, ampliando il proprio a un messaggio di comprensione tra gli esseri umani, al di là qualsiasi differenza. Non è un caso quindi che nel video sia presente un abbraccio tra ragazzi vestiti con le bandiere di Russia e Ucraina. Rap – pop discretamente orecchiabile, ma l’importante è il messaggio.
Il Re Tarantola feat. Spasio Derozer Aiutiamoli a casa loro comprando le loro lauree Il Piccio Records / Artist First Pezzo che in origine doveva chiamarsi ‘Trota’… se cercate ‘laurea Trota’ su Internet, capirete tutto. Un sano brano di punk rock, proposto da Manuel Bonzi, non un novellino (tre dischi e un EP all’attivo), in collaborazione con Spasio Derozer che dell’omonima band è il batterista, ma qui interviene ai cori. Registrato a casa propria durante la clausura collettiva di due anni fa, dipinge con chitarre sferraglianti quadro in cui talvolta si immaginano lavori improbabili, per poi prendere atto che chi li fa sul serio, arriva fa qualche parte: le lauree sono materiale da compravendita… Ogni tanto, ci vuole.
Factanonverba Impossibile Red Owl Attivi, con alterne fortune, dalla seconda metà degli anni ’90, Marco Calisai e Paolo Vodret, sardi di Sassari, tornano con un rock alternativo con qualche venatura noise che invita a non guardarsi indietro, a rimpiangere il tempo magari sprecato, e a fermarsi a riflettere sulla necessità di un rapporto migliore e più ‘sano’ col tempo stesso.
Donson Facile Artist First Si respira già aria d’estate, in questo nuovo singolo di Andrea Domini, alias Donson. ‘Facile’, ma ‘facile’ non è, il quotidiano coi suoi piccoli / grandi problemi, a cominciare da quelli sentimentali. Pop sintetico, tinte solari, umori malinconici.
Grid Nomade Cosmophonix Artist Develpoment / Altafonte Italia ‘Nomade’ come simbolo di libertà: “Ho bisogno di cambiare quando chiama il vento”, canta (rtndendo all’hip hop) Fabiana Mattuzzi da Padova, con tutta la vitalità dei suoi vent’anni e anche una certa ‘consapevolezza’: già qualche singolo all’attivo, ma soprattutto un percorso avviato fin da ragazzina. Libertà di percorrere la propria strada, viaggiare fisicamente, ma forse soprattutto interiormente… Un pop dalle tinte estive che non rinuncia a una componente di ‘seduzione’: Grid è una bella ragazza e lo dimostra (senza esagerare) con la complicità di un video tipicamente ‘balneare’.
Fusco Comfort Zone Franco Fusco, o semplice Fusco, nel suo nuovo singolo invita l’acoltatore a muoversi e lasciare la sua ‘zona di conforto’. Invito, diciamocelo, di questi tempi un po’ banalizzato, come se tutto dipendesse solo ed esclusivamente dal singolo e non da tutta un’altra serie di fattori che riguardano – in certi casi, purtroppo – il vivere all’interno di ‘gruppi sociali’ coi quali alla fine bisogna fare i conti… La sostanza del messaggio può essere quindi più o meno condivisibile, la forma, un rock arioso a là Foo Fighters può risultare gradevole.
Monalisa Fruit Joy Gotham Dischi Tormenti personali e pene d’amore dei trentenni di oggi, in questo singolo del trio dei Monalisa; l’incapacità di adeguarsi nei tempi attuali porta a rifugiarsi nel passato, nelle estati della propria infanzia, quando tutto sembrava più semplice… Concetti non nuovissimi, espressi con un pop-rock dalla facile presa.
Corpoceleste Oblio Massimo Bartolucci, un paio di singoli all’attivo, sceglie ‘Corpoceleste’ come pseudonimo per il suo nuovo progetto, inaugurandolo con questo singolo. Un fantasma è la presenza silenziosa del video simbolo, forse, di tutti coloro che vorrebbero essere ‘altro’ da ciò che sono e, non riuscendovi, finiscono in esistenze evanescenti, consegnandosi, appunto, all’oblio. Pop con qualche aspirazione cantautorale, che per suoni e stile vocale fatica a discostarsi da tante altre proposte del genere: del resto Corpoceleste è giovane e ha ancora tempo per trovare un proprio stile.
Neim Solo un secondo (Rossofuoco) LeIndie / Artist First Nuovo pezzo per questo duo voce / batteria con aggiunta di elettronica assortita: un pisano e un livornese che collaborano ignorando il ‘campanile’, forse perché, più a suo agio di notte uno e più affine al ore solari l’altro, riescono a non stare troppo assieme… Ironie a parte, il brano vuole essere importante: la riflessione sulla brevità o lunghezza della vita, su ciò che questa vale, su quello che si raggiunge o meno, che scaturisce dalla scomparsa di un amico. Un pop con venature oscure, echi di certo elettropop anni ’80, qualcosina di Gary Numan tra ciò che può venire in mente. Ci provano, i Neim, a offrire qualcosa di diverso dal consueto per il pop nostrano: tentativo apprezzabile.
Skay Bustdown Distro Kid Bambini cresciuti troppo in fretta, vita di strada, cattive abitudini, orologi di lusso come obbiettivi di vita, etc… tutto può guastarsi se s’incontrano le persone sbagliate, voler morire come una rockstar forse non è uno scopo così elevato… Partendo da un’esperienza personale negativa, Skay (ossia il monzese Luca Crippa) sembra voler delineare la parabola di chi, soggiogato dal miraggio del successo, finisce per riflettere che alla fine la vita del rapper – gangster non fa proprio per lui. Il testo ha un suo ‘peso’, ma la forma un po’ troppo canonica rischia di annacquarlo.
Yko In The Name Ditto Music Prima il successo con i Fall Has Come e i concerti a supporto, tra gli altri, di Evanescence e Disturbed; poi la carriera solista: Enrico Bellotti da Caserta torna con un brano all’insegna di una discreta lettura del folk irlandese, dedicato alla ricerca della parte migliore dell’essere umano, scavando al di sotto di una superficie che lo vede alla ricerca costante della distribuzione di qualcosa o qualcuno.
Donson feat. Calu Dimmi che è vero Artist First Fuori uno, sotto un altro: a breve giro di posta dal precedente, Donson (Andrea Domini) presenta un nuovo pezzo, nato dalla collaborazione col rapper Calu. Suggestioni latine per un brano dai tratti sentimentali, confezionato con una veste danzereccia tipicamente estiva.
Strade Bologna Meraviglia Artist First Una frecciata corrosiva al mondo ‘indi’ e fighetto che nell’affermare la propria diversità alla fine diventa un campionario di luoghi comuni, dalla ‘meraviglia’ di Bologna del titolo, al facile ecologismo, all’antagonismo portato avanti con le spalle coperte da famiglie danarose. Il romano Simone Ranalli, in arte Strade, colpisce nel segno con questo elettropop con accenti vintage, che fa muovere la capoccia e strappa un sorriso.
Periodica selezione di brani e singoli ripresi dalla recensioni del blog. Come al solito, preciso che non si tratta di una classifica vera e propria, anche se i brani sono comunque ‘ordinati’ in modo crescente di gradimento…
Il nuovo singolo di Andrea Domini in arte Donson sembrerebbe una sorta di inno a lasciarsi andare senza troppi patemi, anche se il brano sembra un flusso di pensieri messi un po’ lì uno dietro l’altro, sensazioni ed emozioni che prendono il sopravvento nella forma di un synth pop senza scosse.
Cristian Andrea Rado da Biella, alias Fracasso, una carriera già discretamente avviata da qualche anno, torna con un brano dedicato alla necessità di trovare degli spazi per il proprio immaginario, parentesi, appunto ‘Senza Cognizione’ dove tutto sia lasciato al libero sfogo della propria fantasia.
Idea che ha il suo fascino, ma che poi non viene sviluppata fino in fondo, compressa in due minuti di brano dove tutto resta quasi a un livello embrionale, espresso in un pop dai risvolti danzerecci abbastanza anonimo.
Le ‘Immagini dal Mondo’ sono quelle che vediamo tutti i giorni, che abbiamo visto nel corso della nostra vita, quelle, forse, che ci augureremmo di vedere. Andrea Rana da Lodi, una carriera divisa tra gruppi cover, band ‘originali’ e carriera solista, nel suo nuovo singolo parla di sé, “Vagabondo più con la testa che coi piedi” e non solo di sé. Lo fa unendo il risalto cantautorale dato alle parole, alla forza hard rock (con qualche ‘tentazione metal’) delle chitarre: come dei Nomadi ipervitaminizzati o un Ligabue più ‘coraggioso’.
NedNack Figli di chi PaKo Music Records/Visory Records/Believe Digital Un inno al ‘farsi da sé’, puntando a obbiettivi ‘alti’ senza limitarsi al mito del mondo patinato dei figli di papà. Dall’hinterland perugino a Roma (videoclip ambientato nelle vie del centro) NedNack sottolinea, come nel precedente pezzo, l’importanza di percorrere la propria strada nonostante tutto e di riuscire a farcela anche senza avere le spalle coperte dal benessere famigliare, prendendo in giro ironicamente proprio l’effimero mondo di chi forse ha ottenuto troppo senza aver ‘lottato’ granché. Pop giovanilistico per i tempi attuali, ma per il momento può bastare.
Ode Poco Rumore A1 Entertainment Artist First Edoardo Rainoldi da Monza, classe ’97 una carriera da designer tra Stati Uniti e Gran Bretagna mollata per tornare in Italia e cercare il successo con la musica. Il singolo d’esordio è descrive la classica dualità tra la capacità di trasmettere emozioni e momenti in cui ci si sente incapaci di comunicare col mondo. Più che l’r’n’b e il soul nella voce – abbastanza ‘canonici’, si fanno apprezzare i suoni impastati di elettronica, curati da YOISHO, tra i quali emerge qualche suggestione dub.
Sarai Mollami Ora The Bluestone Records/Talentoliquido/Believe Digital Prima la leggera ‘Laissez – faire’, poi la più intensa ‘Gif’; oggi Sarai (al secolo Sara Bassotti, da Roma, classe ’01), torna con questo pezzo a metà strada: una storia d’amore come tante, che si consuma rapida come un fuoco d’artificio e che presto pone il problema di chi debba lasciare chi. Nessun dramma, ma solo un disincanto ironico e un po’ amaro, sullo sfondo del pub dov’è cominciato tutto. La conferma di una cantautrice di personalità, di un’interprete a cavallo tra soul e jazz che brano dopo brano sembra trovare sempre ulteriori conferme.
Donson Quello che non vuoi LeindieMusic/Artist First Pieni anni ’80, a partire dai synth nei suoi del nuovo singolo di Andrea Domini da Brescia, alias Donson. Le parole descrivono un’incertezza esistenziale, oggi tipica non solo dei giovanissimi, ma anche di chi, come il cantautore, è a metà tra i 20 e i 30: non si sa bene chi si è, si è solo in grado di dire ciò che non si vuole. A metà anche la proposta, tra rap e un’impostazione più cantautorale.
Zart Disneyland Red Owl Records/Visory Records/Believe Digital Torna dopo tre anni il savonese Zart. La bellezza e leggerezza di una relazione come il classico parco di divertimenti: non superficialità, ma la felicità di stare insieme, magari con sorprese dietro ogni angolo. Pop leggero che qua e là rievoca uno scenario sonoro da sala giochi o, appunto da parco di divertimenti.