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DAVVERO

di Paola Barbato, testi e autori vari, disegni

Bimestrale

Ed. Star Comics

Numeri 1 – 3 (in corso)

98 pagine, € 2,90

Martina è una diciannovenne viziata, figlia di un piccolo imprenditore e della proprietaria di un’agenzia immobiliare, che a Brescia vive la sua vita all’insegna della più completa mancanza di prospettiva, trascinando svogliatamente i propri studi universitari.
Dopo l’ennesima litigata, il padre la mette di fronte a una provocazione: le sbatte davanti ventimila euro in contanti, invitandola a levare le tende e ad andarsene a vivere per conto suo. Inopinatamente, Martina accoglie la sfida, prende e se ne va, finendo per condividere un appartamento insieme a una variegata fauna composta per lo più di studenti universitari in quel di Milano, dovendo fare i conti con i problemi della vita reale e dei rapporti interpersonali, priva del ‘guscio’ costruitole attorno fino a quel momento dalla famiglia, trovando conforto e ‘protezione’ proprio nella coinquilina a prima vista più distante da lei: una ragazza che in attesa di ‘svoltare’ nel mondo dello spettacolo, lavora nei locali notturni, senza però mai scendere al facile compromesso. Dopo essersi fatta apprezzare come autrice sulle pagine di Dylan Dog ed aver ottenuto ottimi riscontri anche come scrittrice di romanzi noir Paola Barbato, assieme a un gruppo di disegnatori, esordienti o già noti, porta nel 2011 “Davvero” in Rete, ottenendo un riscontro per certi versi insperato che porta la Casa Editrice Star Comics a scommettere sul suo sbarco nelle edicole, in quello che è il primo esperimento del genere che punta al grande pubblico. La versione cartacea, nel tipico formato in ‘stile Bonelli’ ovviamente differisce in parte rispetto a quella online (in alcuni casi affidato a disegnatori diversi) pur seguendo fedelmente la trama: in Rete “Davvero” è uscito in 70 episodi, al ritmo di due alla settimana; un numero da edicola a occhio e croce copre una decina di episodi ‘internettari’ quindi in buona approssimazione la serie dovrebbe durare sette numeri.
Al di là dell’interesse insito nell’esperimento, che lascia intravedere strategie analoghe a quelle di altre opere intellettuali, ‘sperimentate’ su Internet per capirne le potenzialità nel ‘mondo reale’, ne va sottolineata la sostanziale unicità nel panorama fumettistico italiano: il monopolio della Bonelli ha imposto il modello del ‘fumetto di genere’, western, horror o fantascientifico che dir si voglia; rarissime le ‘storie di vita vissuta’, un genere che invece va per la maggiore in Giappone, avendo una certa fortuna anche qui da noi… Banalmente però il Giappone non è l’Italia e se le problematiche dei ‘giovani adulti’ come vengono chiamati oggi, alla fine sono simili ovunque, è inevitabile che vi sia un ‘salto culturale’. “Davvero” sembra arrivare a colmare una lacuna, ricordando per più di un verso anche certe serie televisive d’oltreoceano (e i tentativi spesso ben poco riusciti di imitarle in casa nostra), specie per il ritmo dell’azione, il racconto del disagio di una diciannovenne la cui adolescenza è stata prolungata a tempo indeterminato dalla ‘bambagia famigliare’ (alle spalle si intravede il fenomeno dei giovani che escono tardi di casa, che l’autrice affronta assemblando un’ampia gamma di casi ed esempi, dai fuori sede che vivono a spese dei genitori, a quelli che hanno deciso di andarsene, arrangiandosi per conto loro), si alterna alle gag; i frequenti momenti di frizione derivanti da una convivenza forzata (e amplificati dalla quasi totale inesperienza della protagonista nei rapporti col prossimo), si alternano a momenti di empatia, senza dimenticare il classico contorno ‘sentimentale’, tra ‘coppie a vita’, incuranti sciupafemmine e donne indipendenti padrone del proprio destino.
Un fumetto italiano ‘diverso’, e verrebbe da aggiungere finalmente, che merita l’acquisto anche solo per il coraggio dell’operazione, se proprio non si vuole dare il giusto peso a un’ottima scrittura e a disegni che magari non faranno gridare al miracolo, ma che si lasciano comunque apprezzare.

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METAMORPHOSIS

Miniserie di tre numeri

Testi e disegni di Giacomo  Bevilacqua

Aurea Editoriale

Luna è una giovane donna di Roma, blogger e scrittrice, un passato doloroso segnato dall’uccisione violenta e apparentemente immotivata della madre e del fratello qualche anno addietro, un trauma dal quale la ragazza cerca faticosamente di riprendersi seguendo sedute di analisi.

In parallelo al ‘mondo reale’, parte della sua vita si svolge in una dimensione onirica, da lei creata nei suoi sogni: un mondo arcaico, disegnato sul modello dei miti greci e abitato dai suoi cari perduti, cui lei è riuscita a dare una nuova esistenza, sia pure solo sul piano onirico… Un giorno però, l’efferato assassino che l’ha privata dei suoi affetti torna a irrompere nella sua vita, dando il via a una lunga scia di sangue che porterà Luna, aiutata da un poliziotto col quale ha vissuto una travagliata storia d’amore a scoprire la verità alla base di quei crimini, il suo legame con l’assassino, e la vera natura dei propri poteri, fino a un cataclismatico finale in cui i due mondi si toccano, in un classico scontro tra bene e male ambientato sullo sfondo degli scorci più famosi di Roma.

Giacomo Bevilacqua (romano, classe 1983) si è fatto conoscere al grande pubblico con la serie delle vignette A Panda Piace; con Metamorphosis l’autore compie un deciso salto in avanti, dedicandosi a un’opera narrativa compiuta,coadiuvato in un paio di sequenze dalla disegnatrice Sonia Aloi.
A costo di esagerare, “Metamorphosis” è la più bella sorpresa fumettistica degli ultimi tempi: un riuscito mix di generi e influenze, con una storia che comincia a cavallo tra il fantasy (vivaddio non quello ormai abusato di derivazione nordica, ma quello dei miti greci, molto più vicino a noi) e il crime-thriller che appartiene alla più consolidata tradizione italiana e che in seguito prende sviluppi inaspettati, sfociando addirittura nel supereroistico, tra accenni ai manga giapponesi e ambientazioni oniriche che non possono non portare alla memoria quel capolavoro che fu Sandman, in un mix di generi mescolati in maniera accorta ed efficace; l’ambientazione romana diventa poi un valore aggiunto che strizza l’occhio ai lettori capitolini, che finalmente vedono la città diventare teatro di un bello ‘scontro finale’ sulla pagina disegnata.
Vincente anche la caratterizzazione dei personaggi: dalla protagonista Luna, che compie un classico ‘viaggio di crescita’, essendo costretta a superare le proprie insicurezze e diventare consapevole dei propri poteri, al poliziotto Daniel (tratteggiato in un modo che ricorda vagamente l’ispettore Coliandro o certi poliziotti insofferenti alle regole dei serial americana), ai vari personaggi che si muovono come comprimari, in una storia in cui l’ironia trova un costante spazio per controbilanciare atmosfere che altrimenti si farebbero forse troppo ‘pesanti’.
Una ventata di freschezza per il fumetto italiano, troppo ancorato da un lato a modelli di ‘avventura bonelliana’, dall’altro alla tradizione autoriale, che finalmente riesce a confrontarsi con certe atmosfere ‘americane’ senza risultare una sbiadita scopiazzatura.
L’Aurea Editoriale (nata dalle ceneri della gloriosa Eura, che a tanti fumetti italiani e stranieri ha dato la possibilità di essere letti al pubblico italiano), vince la scommessa, portando nelle edicole una prodotto che altrimenti sarebbe probabilmente passato inosservato nelle librerie specializzate.
In edicola al momento è ancora possibile acquistare con una certa facilità il terzo numero e, se si è fortunati, il secondo, più difficile reperire il primo; on ogni caso, l’intera serie può essere acquistata senza troppe difficoltà attraverso Internet, o ordinata presso le librerie specializzate.