Al secondo lavoro da studio, Antonino Di Cara da Vittorio Veneto prosegue col suo personale percorso di ricerca che con gli anni l’ha portato ad addentrarsi nei territori della musica popolare italiana.
Imbracciando la fisarmonica (chitarre, percussioni, occasionalmente un violino – altro strumento popolare – a fare da accompagnamento), Di Cara propone una rilettura del genere che, pur caratterizzata da una certa personalità, non può fare a meno di richiamare alla mente i tanti precedenti, a partire da Branduardi, per finire (anche se con modi meno accesi) ai Modena Ciry Ramblers.
Negli otto pezzi presenti, Di Cara presenta una serie di ritratti, figure ora vestite di un alone di fantasia, ora più vividamente collegate alla realtà di tutti i giorni.
“Novelle dell’altrove” è un disco che scorre via abbastanza veloce, senza grandi sussulti, ma nemmeno con veri e propri passaggi a vuoto; a tratti si avverte a tuttavia la mancanza di qualche coloritura sonora in più – il binomio dominante voce fisarmonica, cui il resto della strumentazione fa sostanzialmente da mero accompagnamento alla lunga mostra un pò la corda.
Un lavoro che tuttavia dà una discreta prova delle qualità del cantautore veneto, per il quale si può ora sperare in un ulteriore passo in avanti.
IN COLLABORAZIONE CON LOSINGTODAY