Cantautore e poeta per vocazione, maestro elementare di professione (o forse, viceversa) il bolognese Andrea Lorenzoni giunge al terzo lavoro solista.
Un disco su cui ‘pesano’ due circostanze: la ‘clausura forzata’ che in modo più o meno pesante abbiamo vissuto nel corso del 2020.
L’esito si dipana su otto brani, all’insegna di un rock dalla consistenza distorta, che a tratti assume qualche vaga venatura noise, con chitarre dall’attitudine quasi rabbiosa sempre in primo piano.
La scrittura va oltre il ‘consueto’: nei testi, spesso lunghi e ‘articolati’ si mescolano non solo riflessioni sulla vita amorosa, ma anche su tutto ciò che ‘gira intorno’, tra giustizia sociale, accenni a Bologna, un omaggio alla millenaria via Emilia in cui le ‘pietre miliari’ sono state sostituite dai distributori di benzina.
Un lavoro denso, di suoni e parole.
Posted by sherazade on 7 febbraio 2021 at 21:36
No. Apposta risposta… desiderare tornare … nipotini bambini troppe rime abbastanza scontate. Questo brano No.
BUONAnotte.
Domani ti rispondo