Scrittore, poeta, musicista; Gianni Venturi è uno di quegli artisti poco identificabili, volti più di altri a proporre le proprie scelte senza compromessi o percorsi ‘facili’.
“Mantra Informatico” non è un disco agevole e forse non poteva essere altrimenti, dominato più di altri da un’urgenza espressiva senza priva di filtri.
La voce stentorea di Venturi domina i 13 pezzi presenti, accompagnata da suoni elettronici e da un basso che pulsano con esiti quasi ipnotici: il ‘Mantra’ del titolo non è casuale…
Un lavoro plumbeo, oscuro, che guarda senza sconti a una realtà in cui i rapporti tra gli uomini e tra questi e la natura si vanno progressivamente deteriorando, all’insegna della solitudine; e della propria solitudine parla anche lo stesso autore, a tratti rievocando la propria vicenda biografica, con frequenti riferimenti alla figura materna.
Non un disco per tutti, o almeno: per tutti coloro che non si ritraggono di fronte a chi si presenta così com’è, senza concessioni.
Posted by sherazade on 23 giugno 2019 at 23:25
“un’urgenza espressiva senza …. priva di filtri.”.
Credo comunque non sia adatto hai il mio umore attuale.
sheranellanotte
Posted by Gianni venturi on 24 giugno 2019 at 07:04
Grazie per il pensiero, tengo a precisare che comunque non si tratta semplicemente di suoni elettronici, ma di voce umana, tutto è fatto con la voce, chitarre tastiere batterie, e quasi tutti i bassi. Giusto per informare correttamente su questo lavoro. Una lettura comunque abbastanza in sintonia con il mio pensiero. Mi chiedevo se la frase: Un urgenza espressiva senza…priva di filtri, sia un refuso.
Posted by crimson74 on 24 giugno 2019 at 11:01
La ringrazio per le precisazioni; sì, quello era un refuso.