Secondo lavoro per i romagnoli Genoma: sei pezzi per un disco a metà strada tra un EP e un full length, che sancisce l’importante passaggio dall’inglese all’italiano.
Quasi una seduta di autoanalisi, a partire dal rapporto con la memoria del proprio vissuto e quello con la propria ‘anima’, che talvolta è necessario lasciare andare, forse liberandola da troppe costrizioni quotidiane, fino al confronto con le proprie fragilità, le paranoie e i ‘mostri’ del titolo che forse vanno accettati come parte di noi e con questo placati senza cercare di eliminarli a tutti i costi.
Temi tradotti in una formula sonora suggestiva, in cui la voce di Angela Piva, che può rimandare a certo cantautorato ‘intimista’ (vedi ad esempio Suzanne Vega), si accompagna ad un ensemble strumentale non scontato, privo di chitarre, in cui a prendere la scena è spesso il basso fretless di Nicola Farolfi, cui si mescolano il violoncello di Elisa Cagnani, tastiere assortite e tappeti sintetici (Enrico Coari), batteria (Stefano Lelli) e percussioni (Bobo Raggi).
Domina un’atmosfera eterea, sfumata, che a tratti sembra quasi dilavare in liquidità ambient con qualche suggestione psichedelica, nelle quali ci si lascia volentieri galleggiare.
Chiude il disco una cover di ‘Heroes’ di David Bowie, ‘azzardo’ tutto sommato riuscito.
Posted by sherazade on 11 marzo 2018 at 17:11
Non ho trovato la cover di David Bowie Ma ti do ragione il suono è piacevole con un ma perché non canta in italiano ?
Sheramentrefuoripiove
Posted by crimson74 on 11 marzo 2018 at 18:46
Canta in italiano, da questo disco. 🙂
Posted by sherazade on 11 marzo 2018 at 19:02
scusa quello a cui rimandavi tu e che ho sentito no.
😦
Posted by TADS on 18 marzo 2018 at 06:45
complimentissimi per la competenza, merce rara.
Posted by crimson74 on 18 marzo 2018 at 09:25
Grazie!!