Secondo lavoro per la formazione guidata dal sassofonista Carlo Conti (a scanso di improbabili equivoci: si, è un omonimo), accompagnato da Vincenzo Fiorio al contrabbasso e Armando Sciommeri alla batteria, ospiti il sax di George Garzone e il piano di Pietro Lussu.
Cinque composizioni (chi acquista il vinile potrà accedere ad ulteriori due, via Internet) interamente strumentali, all’insegna di un jazz sinuoso, spesso suadente, dall’afflato prevalentemente luminoso e solare, pur non negandosi parentesi riflessive, un filo malinconiche.
La lunga title track, tredici minuti e passa la durata, fa da fulcro a un pugno di pezzi di lunga media – trai cinque gli otto minuti – e a un più episodio più corto.
Un disco, si potrebbe dire, di stampo ‘classico’, che favorisce la compostezza formale, all’insegna di una certa eleganza, ma che qua e là è pronto a derive meno rassicuranti, come se tra le pieghe del mood fascinoso dei suoni si tentassero di farsi largo ramificazioni free, tentazioni all’insegna di sonorità più sperimentali, mai comunque lanciate a briglia sciolta.
I più assidui frequentatori di territori jazz potranno maggiormente cogliere i rimandi, le suggestioni, le influenze; tutti gli altri potranno comunque lasciarsi gradevolmente coinvolgere dai toni brillanti e dallo scorrere fluido del lavoro.
Posted by sherazade on 5 giugno 2016 at 11:02
Sinuoso suadente afflato ma questo vocabolario non può che invogliarmi ad immergermi in un afflato sinuose suadente in questo Carlo Conti omonimo!
🌷🍀🌹