MODIGLIANI SOUTINE E GLI ARTISTI MALEDETTI

La Collezione Netter

Roma, Fondazione Roma Museo – Palazzo Cipolla, fino al 6 aprile

Ancor prima dei quadri, quello che stupisce di questa esposizione è la qualità della’scenografia’; non ci sarebbe magari da stupirsi più di tanto, forse: non è la prima volta, del resto: senza nulla togliere agli altri, c’è da sottolineare come le mostre allestite presso la Fondazione Roma Museo abbiano sempre un occhio particolare per l’allestimento, quell’attenzione al ‘particolare’ che finisce per dare allo spettatore quel ‘quid in più’ rispetto ad altre situazioni. Entrando nella mostra dedicata alla scena parigina del primo ‘900 si viene introdotti in un ambiente raccolto, quasi in penombra, con una luce vagamente crepuscolare che mette ancora più in risalto le luci e i colori,  spesso sgargianti, delle opere esposte.

Le donne dallo sguardo enigmatico e i tratti quasi metafisici di Modigliani e i panorami vertiginosi di Soutine, dove lo scenario sembra quasi dilavare, precipitare nel vuoto, ma non solo; l’epopea artistica di Suzanne Valadon e le luci quasi abbaglianti di suo figlio Maurice Utrillo; i quadri di Maurice de Vlaminck, sui cui aleggia un’ombra di inquietudine, i colori brillanti di Derain, e ancora opere di Henry Hayden, Isaa Antcher, Moise Kiesling e altri offrono un quadro d’insieme di una scena che risentiva delle molteplici influenze degli anni precedenti, tra Impressionismo ed Espressionismo, coi primi cenni di astrattismo e surrealismo, tra enigmi ed inquietudini.

Una mostra che affascina e non annoia, grazie alla grande varietà e alternanza di soggetti e stili, che tiene costantemente viva l’attenzione; il prezzo del biglietto include l’audioguida gratuita, che assieme alle riflessioni su alcune delle opere esposte, raccoglie alcuni aneddoti raccontati dalla voce di Corrado Augias… personalmente comunque la sconsiglierei, non tanto per Augias, quanto per il fatto che girare con una cuffia nelle orecchie, l’audoiguida in mano e fare attenzione alle spiegazioni, fatalmente finisce per distrarre l’attenzione dalla osservazione e dalla suggestione dei quadri.

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4 responses to this post.

  1. vedi? ogni tanto non parli arabo 😉
    prendo nota volentieri.
    Anche io sono per ‘suggestione del quadro’ e poi tutto il resto.
    sheraripiovetornanolepaturnie

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  2. Posted by fulvio on 5 marzo 2014 at 16:19

    Da appassionato di tutte le arti,bonariamente ti invidio,vivere nella capitale è un privilegio,anche se ci sono le buche e i trasporti pubblici non sono il massimo.Io vivo a Trieste,città cosmopolita e mitteleuropea dove i trasporti pubblici sono efficenti e puntuali e le strade ben tenute,ma di arte,dopo la meravigliosa Giunta con Illy sindaco non si parla più.
    Ciao,fulvio

    Rispondi

    • @Fulvio: in effetti si, bisogna dire che di occasioni Roma ne propone parecchie, sotto questo punto di vista; proprio non ci possiamo lamentare… il fatto è che le mostre sono quasi sempre organizzate da musei statali, a cura della pulizia stradale e dei mezzi pubblici è comunale…

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