Qualche altra considerazione sul mio periodo di ‘quasi – astinenza’ dal piccolo schermo: nelle ultime due settimane, avrò ridotto il tempo passato davanti al televisore al 20 – 25 per cento di quanto accadeva prima: adesso, se dico che la qualità della mia vita sembra migliorata, a seconda dei casi sembrerò enfatico, dirò una cosa che sembrerà la scoperta dell’acqua calda, o sembrerò uno di quegli snob che ‘senza televisore si sta meglio’. Meglio, sicuramente, stanno i miei occhi, già messi a dura prova dalle ore passate quotidianamente davanti al computer… per il resto, non voglio sembra enfatico, banale o snob, ma in questi casi si scopre come il televisore, più che una necessità, sia in fondo un’abitudine: lo si accende perché sta lì, anche se non si ha niente da vedere, perché tanto qualcosa su cui buttare un occhio lo si trova comunque… per poi rendersi conto, che gran parte dei programmi che si intercettano sono tutto sommato superflui, anche se li si segue sempre: a dirla tutta, nel mio caso, ormai serie come The Mentalist, Bones o Castle, dopo varie serie hanno già detto tutto ciò che avevano da dire; Once Upon A Time alla seconda stagione ha esaurito l’effetto – novità e si muove all’insegna di una certa prevedibilità; i talent gastronomici – per intenderci, quelli con Gordon Ramsay – sono ormai ripetitivi e non sembrano più avere granché da offire… per qui alla fine concludo che gli unici programmi di cui al momento non posso proprio fare a meno sono Ulisse il sabato sera e I Griffin e Big Bang Theory (inframezzati da NCIS) la domenica… il resto della settimana, che il televisore sia acceso o spento cambia poco, a parte dare un’occhiata alla striscia settimanale di Crozza o un sguardo di sfuggita alla sua imitazione di Renzi il venerdì sera, magari andando nel frattempo a vedere di cosa sarà Testimone Pif su MTV… ma insomma, alla fine il risultato è lo stesso: in fondo del televisore si può fare a meno, e allora mi chiedo cosa sia quella ‘teledipendenza’ di cui parlano alcuni. In fondo gli esseri umani vivono in questa ‘bolla tecnologica’ da poco più di mezzo secolo: fino agli anni ’50 c’era solo la radio, poi è subentrata la tv… Internet è cosa degli ultimi 15 anni, praticamente un’inezia… e allora, forse non è poi così scontato dire che se di tutto questo abbiamo fatto a meno per millenni, se un domani un qualche cataclisma umano o naturale dovesse privarcene, alla fine non sarebbe un dramma… in fondo l’uomo è sopravvissuto a ben di peggio.
17 Nov
Posted by redpoz on 17 novembre 2013 at 12:02
la teledipendenza è solo l’abitudine ad accendere la tv “perché sta lì” e rinunciare a fare altro. niente di inguaribile, volendo.
Posted by sherazade on 17 novembre 2013 at 18:44
La mia tv (mio figlio ne ha una piccola in camera sua) sta in soggiorno il che la rende ‘appetibile’ dalle 20 (TG la7 alle 21 e rotti rigorosamente dopo Un posto al sole ;).
E poi ci sono tante altre cose da fare in casa riservando almeno un’ora alla lettura. Però non mi hai nominato CSI Miami e Criminal minds e…Cold cases.
sherabuonissimafreddissimasettiman
Posted by crimson74 on 18 novembre 2013 at 09:28
@Shera: quelli non li seguo… non so perché non mi attraggono e non è una questione di ‘efferratezza’, è proprio che non ci trovo spunti di interesse… 🙂
Posted by sherazade on 18 novembre 2013 at 09:50
io su Cold cases letteralmente mi commuovo, Criminal minds suscita qualche brividino di paura! e CSI …son tutti così bbbelli.
sheramachedicipioveràono?
Posted by crimson74 on 18 novembre 2013 at 11:26
@Shera: oggi è molto alla ‘nun sa quello che deve fa’…
Posted by smilepie on 22 novembre 2013 at 12:12
l’uniaca serie che ho seguito nemmeno tanto assiduamente è stata Lost e confesso mi sono svegliate alle 4 x vedere la diretta mondiale dell’ultima puntata su sky.