ROMA VIOLENTA

Ok, il titolo probabilmente è già stato usato e abusato… e sinceramente non è che di fronte a quello che è successo si riesca a dire qualcosa di lucido, di sensato. Ti svegli, accendi il Televideo e ti trovi davanti a ‘sta notizia, e pensi, e alla fine ti arrendi. Nella canzone ‘Io se fossi Dio’  (che poi più che una canzone è quasi uno spoken word) Giorgio Gaber  dopo essersela presa con tutti, dice:

“ho parlato di noi, comuni mortali
quegli altri non li capisco
mi spavento, non mi sembrano uguali”
 
Ecco, la mia reazione è un pò questa: ma cosa bisogna dire di fronte agente che spara a una bambina di nove mesi? E’una di quelle situazioni in cui ti viene da invocare la forca, ma poi ‘siamo civili e contro la pena di morte’, e allora ti viene da pensare che ci dovrebbe essere una pena che preveda il fatto di mandarli via. Via: portati al largo, lasciati alla deriva su un gommone e affari loro: fuori dal consesso umano.
Poi viene un’altra considerazione, e parliamo della sovraesposizione: la vicesindaco Belviso che va a trovare una donna in stato di shock e poi si presenta davanti alle telecamere; la stessa vicesindaco che afferma che ‘Roma non è una città violenta’, sottolineando che gli episodi che da un anno caratterizzano la città non sono collegati; con questo peraltro cadendo in un errore concettuale colossale: perché se gli episodi fossero collegati, allora ci troveremmo davanti a qualcosa di identificabile e come tale fino a un certo punto isolabile e circoscrivibile; ma quando si vanno ripetendo episodi di violenza che poco sembrano avere a che fare gli uni con gli altri, allora viene veramente da pensare che a Roma ci sia un clima, un’atmosfera, una tendenza alla violenza… E tra l’altro bisognerebbe cominciarsi a chiedere come mai qui girino tante armi… Si dice che non è il caso di stare a stumentalizzare, ed è vero: perché se siamo arrivati a questa situazione, la colpa è un pò di tutti: la violenza degli ultimi tempi è solo la conseguenza di qualcosa che è stato lasciato crescere per anni. La malapianta ha trovato terreno fertile durante le giunte di sinistra, dove si sbandierava la panzana di ‘Roma città dell’accoglienza’, quando bastava salire su un autobus o girare per un mercato per sentire i discorsi della gente; poi è arrivato Alemanno, che ha vinto le elezioni cavalcando l’impressione destata da certi fatti di cronaca, ma poi mi chiedo cos’abbia fatto negli ultimi anni… C’è tanto su cui riflettere. Per esempio il fatto che in ‘luoghi brutti’ è fatale che nasca ‘brutta gente’… eppure sono anni e anni che poco o nulla si fa per riqualificare certe zone (che detto tra noi io raderei al suolo, portando la gente  a vivere altrove). Il problema è che non scorgo gente competente all’orizzonte: adesso vedremo la città piena di polizia, più che sicuri ci sentiremo in stato di assedio, per qualche settimana… I responsabili (speriamo almeno in questo) verranno assicurati alla giustizia… Poi magari usciranno dopo qualche mese perché magari erano drogati (come se poi tutti i drogati fossero delinquenti… ce ne sono tanti che si bruciano la vita lo stesso, ma senza fare del male a nessuno se non a se stessi) e poi tutto ricomincerà come prima. La classe politica romana è quella che è, mediocre e, temo, assolutamente incapace di gestire le situazioni al di là di iniziative meramente propagandistiche volte alla ‘conquista del consenso’… Staremo a vedere, ma l’impressione non è delle migliori.

5 responses to this post.

  1. Difficile dire qualcosa di fronte ad una violenza cosi cieca, che purtroppo non riguarda soltanto Roma, ma diverse altre metropoli del nostro Paese. Credo che la questione sia estremamente complessa e sfaccettata e sicuramente conosca origini e ragioni diverse. Non ultima, come giustamente sottolinei, la riqualificazione sociale di zone lasciate a se stesse. Non si dovrebbe mai consentire che un quartiere si degradi e diventi ricettacolo di persone che vivono ai margini della legalità, quandanche non criminali.

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  2. Mi hai rubato, ma con mio grande sollievo, l’idea di scrivere su questa nostra città.
    Ieri sera un prete non so chi alla domanda del perchè tanta morte ha creduto bene di rispondere che da quando si è cominciato a disconoscere la vita sin dal suo concepimento (leggi aborto) il suo valore è degradato via via a nulla. !!!
    Hai ragione du tutto nelle asserzioni e nei dubbi.
    Anche io penso che ulteriori 130 agenti non risolvano niente se nn acuire la percezione della paura ovunque.
    Alemanno ha cavalcato la sicurezza e su questa ha vinto. Ma poi le periferie sono rimaste quel che erano e il disagio e il degrado sono aumentati.
    Chiudono sale e salette cinematografiche di quartiere e aproo sale gioco. Il tentativo di un decentramento culturale è svanito nella bonavolontà azzoppata di pochi.
    Il razzismo è una bomba ad orologeria.

    sheranientedipiùxnonsentirsiancorapeggiobuonWE

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  3. Posted by luigi on 7 gennaio 2012 at 08:07

    e secondo te 150 agenti in piu in una metropoli spaventano la feccia criminale?? ma dove vive sta gente che fa ste proposte (la ministra)?ma che sono, ladri, assassini, razzisti?? che sono? la delinquenza aumenterà con la crisi….anzi sta già aumentando
    e il piano sicurezza di Alemanno? ci ha fatto una campagna elettorale, poi???

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  4. la canzone di Gaber è perfetta per spiegare la reazione e in perfetta logica con la punizione che auspichi di “escluderli dal consesso umano”. però, sempre con il mio stile da bastian contrario, mi viene da pensare che i versi di Gaber son “troppo comodi”: troppo facile sovrapporre ancora una volta ai criminale la scusa che “non sono umani” (=che son di qualche specie diversa, magari folli).
    ci inorridiscono, ma sono “troppo umani” per citare Nietzsche: sono degli assassini, e purtroppo poche cose sono più umane.
    il problema vero, è proprio quello della pena: escludendo per qualsiasi ragione la pena di morte, cos’è adeguato? dovremmo davvero cercare di risocializzarli come chiede la Costituzione? è difficile da accettare.

    molto acuta l’analisi sulle dichiarazione della vicesindaco. e concordo con il commento di RW: per eliminare il crimine bisogna intervenire sulle cause, favorire una socializzazione umana, rendere vivibili zone della città dove ora si pretende solo di inviare qualche pattuglia in più

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  5. Sono stato a Roma 3 volte, ma sono nelle zone centrali, quindi non ho avuto la percezione della città “vera”, quella fuori dal centro, quella delle periferie.

    Certo che Alemanno non ha certo migliorato la situazione ed ha vinto sull’onda dell’omicidio Reggiani. Investire sui quartieri periferici costa e non porta nè risultati immediati nè voti… quindi…

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